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Autore: _Skyline_    21/08/2014    0 recensioni
Zayn, soldato americano partito in guerra verso Amazon 26, il pianeta che aveva dichiarato guerra al nostro mondo, lui ha un compito, trovare la base dei nemici e distruggerli, rimanere vivo e tornare da Olivia e il suo bambino Luke.
Siamo nel 3014, mille anni dopo la nostra epoca, una guerra stellare che decreterà la salvezza del mondo o la sua completa distruzione. Insieme a lui anche Harry si trova in guerra, determinato a vincere rischierà più volte la vita, ma mai l'avrebbe data vinta a quei bastardi.
"Non ci vuole coraggio per morire, morire è semplice...ci vuole coraggio per vivere, vivere e lottare ogni giorno
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Chapter One.

 

"Tretacinquesimo giorno, 3014

Cara Olivia,

Mi manchi, qui su Amazon 26 la guerra non sta procedendo bene, stiamo perdendo. I nostri uomini non sono in forze, e stiamo diminuendo, troppi morti, troppi feriti, troppi malati..avrei dovuto aspettarmelo, non avrei dovuto lasciarti a casa da sola col piccolo Luke.

Io sto bene, mentre la fuori continuano i bombardamenti mi sono preso un piccolo momento per scriverti...amore mio mi manchi tanto. Mi ripeto di non impazzire, ma è impossibile, vedo morti ovunque, ma sai...un mio amico, Harry, anche lui ha una fidanzata a casa che lo aspetta, e sta diventando paranoico però mi ha dato questi fogli bianchi, mi ha detto di scrivere alla persona che più amo al mondo e di non rivelare mai a nessuno il suo nome, di trattare quella persona come il mio più grande segreto, così non sarei impazzito..Olivia tu sei il mio segreto.

 

Ti amo tanto.

Zayn. "

 

Piegai il piccolo foglio bianco e lo misi nel taschino sinistro della giacca militare, sapevo che queste lettere non sarebbero mai arrivate alla mia amata, non c'era nessun modo per mandargliele.

Partì per Amazon il 2 gennaio 3014, ero un giovane ragazzo determinato a difendere la propria patria, ma ora, sto perdendo le speranze..conto ogni singolo giorno come se fosse una moneta d'oro in mano a un barbone, ma più vado avanti a contare più mi arrendo all'idea di tornare a casa presto..ormai sono passati trentacinque giorni da quando sono partito con lo shuttle, trentacinque giorni da quando ho abbandonato Olivia a casa, trentacinque giorni regnati dal sangue, gli spari e la morte.

 

Presi il fucile che avevo adagiato per terra e me lo misi in spalle, uscì dal mio piccolo nascondiglio e tornai alla cruda e terrificante realtà.

Il paesaggio era spaventoso, quando arrivammo regnava una colta distesa di verde, alberi e cespugli, fiori e qualsiasi bellezza naturale che voi possiate immaginare, ora invece..c'è solo distruzione, solo campi senza vita, polverosi e sporchi, con cadaveri sparsi di qua e di la, ignorati e mai recuperati. Dev'essere proprio una morte orribile, uccisi per colpa di un arma tecnologicamente avanzata da parte dei nostri nemici, e poi abbandonati al suolo per via della contaminazione che da essi derivano.

 

  • Hei Malik, sei pronto a fargli il culo? - Harry mi diede una pacca amichevole sulla spalla, fece l'ultimo tiro con la sigaretta, inalò per bene tutto il fumo che inquinò i suoi polmoni per poi ributtarlo fuori sottoforma di anidride carbonica, buttò la cicca a terra e la pestò con gli enormi anfibi per spegnerla.

  • Mi tocca Styles, se non voglio morire, devo ritornare a casa! - impugnai il fucile all'unisolo con Harry, e ci preparammo a partire, ci battemmo il pugno come augurio per entrambi e ci dividemmo. Il compito che mi diede il comandande era quello di cercare la base dei nostri nemici, entrare e distruggere la loro guida, senza essa tutti gli altri robot si disattiveranno, molti mi invidiano per questo compito così " semplice " come lo definiscono loro, io invece lo determino come una corsa contro la sopravvivenza. Mi immersi nella più fitta boscaglia, avevo pattugliato molte altre zone, ma mai avrei pensato a infiltrarmi nel bosco, mi sarei sentito così distante da tutti, la paura mi aveva sempre impedito di addentrarmi, anche se in fondo sapevo che molto probabilmente la loro base si trovava li in mezzo, ma stavolta non ci pensai due volte e andai, ero stufo di vedere miei compagni morire invano, io avevo il compito più importante, quello cruciale, dovevo sbrigarmi a trovare questo luogo, non potevo perdere altro tempo o farmi prendere dal panico. " Zayn, è normale avere paura " mi ricordo di queste parole, la notte prima della mia partenza Olivia me le sussurrava all'orecchio mentre dolcemente mi accarezzava i capelli corvini. Oh Olivia, quanto mi manchi...se sono ancora qui a lottare e ad andare avanti è solo grazie a te, ma quanto vorrei che tu fossi qui a coccolarmi e a deliziarmi con una delle tue crostate alla ricotta...

Mi costrinsi a distrarmi da quel pensiero concentrandomi meglio su quello che stavo facendo, se la mia missione si poteva definire come un suicidio ero contento almeno di farlo nel silenzio più totale e nell'oscurità creata dalle foglie che impedivano il passaggio dei raggi solari, si perché qua in mezzo sembrava di stare in un'altra dimensione, più ti immergevi nel bosco meno sentivi i rumori di spari e le urla dei nostri soldati, più ti immergevi più i pensieri sfociavano in disperati gridi di aiuto, era una tortura permettermi di pensare, ma venni subito distratto da un rumore metallico alle mie spalle; mi girai di scatto puntando il fucile di fronte a me, rimasi in silenzio per cercare di affinare i miei sensi e acutizzare la mia vista anche se il casco che portavo, che mi permetteva di respirare, non mi dava molta lucidità in campo visivo.

Vidi uscire da un cespuglio un enorme macchina di biomeccanica, gli mancava un braccio, forse era un ferito e stava tornando alla base, mi nascosi subito il più in fretta che potei, il mio obiettivo era seguirlo, mi avrebbe portato alla loro pattuglia.

La sirena, sentì quel suono acuto e perforante che avvisava il tramonto del sole e la fine della battaglia per oggi, non potevo tornare indietro stavo per trovare la cosa che stavo cercando ormai da trentacique giorni, non potevo, ma non avevo scelta... non avevo scelta perché quel suono mi aveva reso nudo agli occhi del robot che si girò di scatto verso di me, mi aveva visto.

  • Merda – l'unica cosa che riuscì a dire, caricai il fucile pronto a sparare ma lui fu più veloce, lame di luce mi passarano vicino, molto vicino, quasi mi sfioravano, il mio nascondiglio non era abbastaza sicuro, dovevo distruggerlo prima che lui potesse uccidere me, il che era più semplice, carne e ossa, roba tenera per loro.

Avevo il fiato corto e un lieve attacco di tachicardia, fin'ora non mi ero mai trovato da solo faccia a faccia con un nemico, avevo sempre Harry al mio fianco, lui è uno duro, anzi più un coglione, si lancia verso di loro come se non avesse paura di essere ucciso, mi ha sempre detto che non ci vuole coraggio per morire, morire è facile, ci vuole coraggio per vivere, ci vuole coraggio perchè bisogna lottare, tirare fuori le palle e fare il culo a questi bastardi. Queste parole che mi tornarono alla memoria mi diedero la forza e l'audacia, l'audacia per uscire dal mio nascondiglio e correre verso quell'essere.

  • Brutto figlio di puttana! - gridai scagliandomi contro di lui, con il fucile gli diedi un colpo netto alla testa staccandogliela del tutto ma sapevo che questo non gli avrebbe impedito di uccidermi, lo avrebbe solo rallentato, il che mi permise di sparagli dei colpi al petto, dritti sul cuore dei loro meccanismi che lo fecero saltare in aria con una esplosione giallastra, mi cucciai a terra per schivare i detriti per poi dirigermi verso l'accampamento. - Hei Styles mi ricevi? - dissi alla trasmittente che tutti portavano sull'avambraccio, aspettai qualche secondo poi l'immagine sfuocata di Harry si parò davanti a me come un ologramma – Dove sei Zayn la sirena è giù suonata – disse preoccupato bevendo un sorso di zuppa calda, quanto lo invidiavo. Mi ricordo di Harry il giorno in cui ci trovammo al dipartimento che ci assegnò i compiti prima della partenza, era un bellissimo e giovane ragazzo, aveva i capelli ricci e castani prima che lo rasassero, e la pelle chiara e perfetta, ora..dopo un mese dalla partenza era irriconoscibile, i capelli stavano crescendo a ciocche disordinate, erano crespi e spenti, come i suoi occhi, non si riconosceva più il verde brillante, ora sembrava di guardare una cupa macchia di colore scuro, non avevano vita, niente di niente. Il suo viso e scarno e sporco di polvere, la pelle stava invecchiando rendendo il suo viso più duro e serio, il suo sorriso..ormai era raro vederlo...la guerra lo stava distruggendo, stava ditruggendo tutti.

  • Sto arrivando, non ti preoccupare – dissi, non feci in tempo a sentire la sua risposta che la linea fu interrotta, stavo camminando già da un po', non pensavo di essermi perso, fino a quel momento, continuai a premere il bottone per accendere la trasmittente ripetendo il nome di Harry ma essa non funzionava, alzai lo sguardo.. - Cazzo.. - ero circondato.

    Note dell'autrice
    Ciao a tutti sono _Skyline_  questa Fan Fiction l'ho pubblicata inizialmente su Wattpad sotto le vesti di Ardemonium, se volete seguirmi e leggere le mie storie sappiate che le pubblico anche li, ricambio chiunque mi segua o mi chieda di leggere una sua storia.
    Tanti bacioni.

    xoxo

   
 
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