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Autore: Nikka Neil    21/08/2014    1 recensioni
“Perché sono qui?
Perché ti ho lasciato andare?
Perché adesso c’è lui nel mio cuore?
Perché vorrei tanto riaverti indietro?”
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Dave/Peter... l'ho scritta oggi, ascoltando Dreamin' in a Casket degli Hardcore Superstar (*-*). Probabilmente non è un gran che... ma volevo provarci :') enjoy guys!
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ave gente! Questo è per me un momento mooolto delicato. Mi sono resa conto di avere un debole per Dave (*-*), per la sua voce, il suo carattere, l’aspetto, il coraggio ecc…
Ho dunque deciso di manipolare i pensieri di un Peter London depresso dalla perdita di Lepard, che ha iniziato a fare uso di droghe e tanto altro. La fiction è scritto con uno stile che utilizzavo alle elementari (xD) e spero vivamente che, nonostante sia passato tantissimo tempo dall’ultima volta che l’ho utilizzato, faccia centro e ottenga l’effetto sperato. E questo, ovviamente, potete dirmelo solo voi con una recensione, anche di poche parole. (RECENSIRE NON NUOCE ALLA SALUTE EH! xD)
Detto ciò dico anche che né Peter, né Dave mi appartengono. (e nemmeno Sweet e Young per quanto vengano menzionati poco). Non voglio offendere nessuno dei personaggi citati e tutto ciò che è scritto l’ho inventato ascoltando gli Hardcore Superstar. Tutto creato senza scopo di lucro e….
ho dimenticato qualcosa?
Oh beh, ci vediamo in fondo se ci arrivate, enjoy! 

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Ecco, forse è questa la domanda che ti poni più di frequente.
“Perché sono qui?
Perché ti ho lasciato andare?
Perché adesso c’è lui nel mio cuore?
Perché vorrei tanto riaverti indietro?”
Povero ragazzo, così distrutto.
Avresti tanto voluto non aver lasciato che Dave andasse a casa quella sera, vero?
Avresti tanto voluto potergli dare una mano…
Avresti voluto essere parte del suo cuore, o forse, lo eri già…
Avresti dato la vita per salvarlo, ma ormai era troppo tardi.
E la segreteria telefonica ad ogni chiamata, cominciava a mancarti tanto la sua voce. Avresti voluto che almeno ti facesse una telefonata per salutarti l’ultima volta perché no, non eri disposto a sopportare che tagliasse i conti con tutto e tutti in quel modo.
Eppure adesso eccoti li, rannicchiato in un angolo di un vicolo di Stoccolma, al freddo. C’è una siringa vicino a te, ti fai anche un po’ schifo: ti sei ridotto esattamente come lui, prima di morire.
Ricordi con dolore i suoi sorrisi, gli abbracci caldi, le battute, le risate, tutte le cazzate fatte assieme, e senti gli occhi inumidirsi.
No Peter, non piangere, le tue lacrime non lo riporteranno indietro. Ti fa solo male continuare a ricordarlo.
Ma tu hai paura, si, hai paura che un giorno qualche piccolo particolare di lui non ti venga più in mente, hai paura di dimenticare il suo profumo, la sua voce, il suo sorriso, i suoi occhi. Hai paura di dimenticare cosa c’era fra voi due, il vostro legame forte: un po’ amici, un po’ fratelli, un po’ amanti.
Eccola, proprio ora, la sensazione calda delle sue labbra sulla tua pelle, quella dei vostri respiri fusi, i vostri corpi uniti. Lui dentro di te, le sue parole dolci.
Ti lasci andare, e piangi. Perché no, non hai ancora smesso di rivolgere un doloroso pensiero a lui di sera, dopo aver spento le luci. Non hai ancora smesso di ricordare quanto vi volevate bene, quanto fosse grande il vostro sogno di essere degli idoli del glam rock.
E poi ti torna in mente quella domanda, la stessa che ti ha posto Martin, come anche Eric:
non era lui che voleva diventare una star? Perché ha mollato tutto così?
Vorresti avere una risposta logica, solo che non riesci a trovarla. Avresti voluto essere nei pensieri di Lepard giusto prima che facesse quel gesto pazzo, per capire con che coraggio riuscisse a mandare a puttane il loro sogno di una vita.
E le lacrime non si fermano, scorrono sulle tue gote arrossate, Peter, sembrano acide, scottano, fanno male, così salate… singhiozzi fino a perdere il fiato, ti graffi le mani fino a farti uscire sangue. Piangi fino a perdere le energie e la stessa voglia di vivere con cui Dave ti contagiava. Perché sai, nonostante le paure infondate, che non riuscirai mai a dimenticarlo, nel bene e nel male.
Non riesci più a controllarti, ti pieghi in due, vomiti l’anima. L’eroina e l’alcool ti scorrono nelle vene assieme al sangue, facendoti girare la testa. Recuperi le forze necessarie per ripulirti alla meglio, sai che presti Martin arriverà in tuo soccorso.
E sai che dopo finirete per fare l’amore, su quello stesso letto dove consumasti la tua prima volta con Dave, lui così esperto, tu così imbarazzato…
Sai che stai rimpiazzando Lepard; capisci che stai cercando in Sweet qualcosa che ti ricordi del tuo adorato cantante, qualcosa che ti ricordi delle sue dita affusolate e le sue labbra morbide, del suo profumo inebriante; ti rendi conto che stai usando Martin per cercare di insabbiare il dolore della perdita.
E ti fai schifo, ti odi da solo.
Cosa sei diventato, Peter?
Un drogato, apatico, depresso. Usi le persone, sparisci appena puoi. Rivolgi i sorrisi necessari ma poi sei chiuso in te stesso, e nessuno comprende veramente il tuo dolore.
Alzi lo sguardo al cielo, a una stella più luminosa delle altre.
Eccolo, quello è David Hellman, il guerriero con stile che ha cambiato la tua vita.

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Note della Nikka:
Oook, non sarà delle migliori che ho in cantiere, ma mi è piaciuto scriverla. Probabilmente non vi avrà fatto commuovere come invece è successo a me con un paio di storie su Dave presenti in questo fandom. (BUAAAAH CHE BELLE! *0*)
London magari qui è un po’ troppo depresso e un po’ troppo pensoso (non so perché mi sia venuta in mente l’immagine di Peter che pensa…).
Ispirata da “Varför dör Ni?“ degli Alter Egon (<3) che, appunto, è anche il titolo della storia. And uhm… che altro? Niente, se non una richiesta:
*succhiamelo!*
No, tranquilli, quello è Martin che sta scopando con Peter. La mia richiesta è semplice: lasciate un commentino e ditemi che ne pensate, così almeno so se ho fatto una buona cosa :’)
Ci sono più N.A. che storia… ciaaaah people, NYAH! <3
_Nikka 
   
 
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