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Autore: Avah    22/08/2014    0 recensioni
[Under the Dome]
Barbie e Sam sono rimasti bloccati nei tunnel sotto la scuola di Chester's Mill, quando viene fuori la verità: è stato proprio Sam a uccidere Angie McAlister. E' il momento decisivo, in cui si decide chi vive e chi muore: Sam è sull'orlo del precipizio, e quando il passo fatale è fatto, Barbie interviene per salvarlo. Come reagiranno i ragazzi quando apprenderanno la notizia? E quale sarà il destino di Sam Verdreaux?
Genere: Angst, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Amore e Morte

Erano entrambi lì, sull’orlo del baratro; bastava un passo falso, una spinta leggera per finire in quell’oblio, e Sam era proprio lì, a un soffio dalla via del non ritorno. Barbie era in piedi davanti a lui, a due metri di distanza, e lo teneva sotto tiro con la pistola.
-Perché hai ucciso Angie?- urlò l’uomo -Perché l’hai fatto?-.
-E’ l’unico modo per tirarci fuori di qui!- rispose l’altro, sull’orlo di una crisi di nervi -Pauline aveva previsto tutto nel suo diario- sventolò il libro consunto verso di lui -Diceva che se le quattro mani verranno uccise, la cupola finalmente se ne andrà, e noi saremo liberi-.
-E tu ti sei preso questo incarico? Vuoi uccidere quei poveri ragazzi? Anche tuo nipote Junior?-.
-L’avrei fatto, per il bene di tutti, e poi mi sarei ucciso- a quel punto una lacrima solcò la sua guancia -Tu non hai idea di quello che ho passato. La cupola mi ha fatto impazzire, mi ha tolto l’unica ragazza che abbia davvero mai amato in vita mia. Non sai com’è stato lasciarla lì, in quella buca, con il sangue che le sgorgava dalla testa-.
-La cupola è qui per proteggerci- ribadì Barbie, pensando alle parole di Julia.
-No, ci ha portato solo dolore- Sam poggiò a terra il diario di sua sorella -E’ tutto qui dentro. Usalo per salvare tutti quanti, perché io non ce la faccio più-.
Appena disse quelle parole, fece un passo indietro, nel baratro dietro di sé; Barbie però reagì immediatamente, e all’ultimo momento riuscì ad afferrarlo per una mano, come lui aveva fatto soltanto una decina di minuti prima.
Lo sforzo era enorme, e sapeva che non avrebbe retto a lungo; cercò di spostare il peso dell’uomo sulle gambe, ma era difficile perché lui non si stava lasciando penzolare, senza lottare per vivere.
-Lasciami cadere- implorò Sam -Lasciami andare e giuro che non verrò a torturarti per avermi ucciso-.
-Non se ne parla- Barbie lo afferrò con entrambe le mani, e piano piano riuscì a issarlo di nuovo sul terreno sicuro.
Sam rimase con lo sguardo a terra, il respiro corto e le lacrime che gli solcavano gli zigomi; era stanco, stanco di tutto, eppure non era riuscito a fare in modo che tutto finisse. Forse la cupola voleva ancora qualcosa da lui.
Barbie era caduto a terra stremato per lo sforzo, ma non perdeva d’occhio l’altro uomo; era preparato nel caso in cui lui l’avesse aggredito, ma sentiva che non l’avrebbe fatto. Adesso era solo uno straccio senza volontà che non si riusciva a tenere in piedi sulle proprie gambe.
In quel momento si sentirono delle grida provenire dal cunicolo da cui erano spuntati; poco dopo apparve Julia, che saltò subito al collo di Barbie, sollevata che fosse ancora vivo, poi posò lo sguardo su Sam.
-E’ stato lui ad uccidere Angie- le confessò in un sussurro.
-Come…?- balbettò lei, incredula -Ma lui mi ha dato una mano per scoprire chi fosse stato!-.
-Ha solo tentato di sviare i sospetti da sé e far ricadere la colpa su Lyle- Barbie sciolse l’abbraccio con Julia e strattonò Sam, costringendolo ad alzarsi in piedi, e lo ammanettò.
-Sam…- lo chiamò piano Julia, ma lui nemmeno alzò lo sguardo -Perché?-.
Voltò appena gli occhi verso di lei -Volevo solo che tutto questo finisse-.
-Andiamo- Barbie lo spinse in avanti, attraverso i cunicoli che avevano percorso insieme, passarono il mucchio di macerie che Rebecca aveva fatto saltare e risalirono in superficie, riemergendo dall’armadietto davanti al quale Angie era morta qualche giorno prima.
Quando furono tutti e tre di nuovo all’interno della scuola, Rebecca corse loro incontro -State bene?- chiese, poi notò le manette ai polsi di Sam -Che è successo?-.
-Rebecca, dove sono i ragazzi?- domandò invece Julia, sorvolando volutamente sulle sue domande.
-Sono andati a casa di Joe, per proteggersi da Lyle- rispose lei -Melanie è con loro-.
Barbie fece un cenno di assenso, poi si avviarono verso l’uscita e, saliti sull’auto di Julia, arrivarono a casa di Joe, dove si trovavano tutti e quattro. Sam era seduto vicino a Julia che guidava e alzò appena lo sguardo all’abitazione davanti a cui si erano fermati.
-E’ ora di dire la verità a tutti, Sam- disse Barbie dal sedile posteriore -Smettila di fare il vigliacco ubriacone e comportati da uomo-.
Lo aiutò a scendere e gli tolse le manette, poi lo accompagnarono all’interno, dove Joe, Norrie, Junior e Melanie furono sollevati nel vederli.
-Per fortuna state bene- disse Junior -Avete trovato Lyle?-.
Barbie scosse la testa -Non c’era via d’uscita. Non sappiamo nemmeno se si sia ucciso- fece una pausa -Sam però ha qualcosa da dire a tutti quanti-.
I quattro si voltarono verso di lui e lo guardarono con sguardo interrogativo -Che succede zio Sam?- chiese ancora Junior.
Lui fece un respiro profondo e tentò di non guardare nessuno negli occhi -L’uomo… che ha… che ha ucciso Angie…- balbettò, sapendo che le reazioni sarebbero state le peggiori -Sono stato io- disse alla fine.
La tensione divenne palpabile nella stanza, e nessuno osò dire niente; tutti erano rimasti basiti, fino a quando Joe non si riscosse.
-Tu!- urlò, scagliandosi contro l’uomo -Tu hai ucciso mia sorella! Sei un bastardo!-.
-Come hai potuto?- anche Junior si riprese dallo shock -Sapevi che l’amavo! Io mi fidavo di te!- anche lui iniziò a infierire su Sam, e se non fosse stato per Julia e Norrie l’avrebbero ammazzato sul posto.
-L’ho fatto per tutta Chester’s Mill!- si giustificò lui -Pauline aveva detto che bisognava uccidere le quattro mani per far crollare la cupola-.
-Quindi ci avresti ucciso tutti quanti?- intervenne Norrie, con tono duro -Non avresti esitato a fare lo stesso a tutti noi!-.
-Volevo solo che questa cosa maledettissima sparisse!- anche lui iniziò ad urlare -Ho cercato altri modi, ma non esistono! Volevo solo che fossimo di nuovi tutti liberi!-.
-Tu hai ucciso Angie, e mi hai fatto trovare il suo braccialetto per farmi credere che fossi stato io- Junior era sull’orlo di una crisi di pianto -Mi hai fatto tutti quei discorsi sull’amore, hai fatto cadere la colpa su Lyle, quando sei solo tu il colpevole sotto la cupola! Ti odio!-.
-Ora basta- intervenne Barbie, che fino a quel momento era rimasto a guardare senza dire niente, e si avvicinò a Sam per rimettergli le manette -Convocheremo l’assemblea cittadina, e saranno loro a decidere del tuo destino-.
Julia lo accompagnò fuori, lasciando i ragazzi disperati a consolarsi tra di loro. Quando stavano per salire in macchina, Melanie uscì di corsa e li bloccò.
-Sam…- mormorò, guardando l’uomo negli occhi.
-Avrei dovuto proteggerti quella notte- sussurrò lui -Non doveva andare così. Mi dispiace- detto questo, salì in auto e guardò la ragazza che aveva amato allontanarsi dallo specchietto retrovisore.
 
La sera stessa il verdetto era stato pronunciato: Sam Verdreaux era stato accusato dell’omicidio di Angie McAlister e di aver tenuto nascoste le informazioni sulla cupola che sua sorella Pauline aveva scritto nel suo diario. La condanna era stata quasi unanime: pena capitale. Barbie lo accompagnò di nuovo nelle profondità della terra, nello stesso luogo in cui aveva tentato di suicidarsi; questa volta, però, quando fece il passo decisivo, rimase al suo posto e guardò il corpo dell’uomo che veniva inghiottito dall’oscurità.
  
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