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Autore: Clazul    22/08/2014    1 recensioni
"Un giorno senza aver sognato, è un giorno senza ave vissuto,i sogni sono la parte migliore di me, senza essi non sarei me stessa,senza essi non vivrei, solo un sogno, questa è la realtà, un sogno felice, ma impossibile. Si sa, quando però si sogna...nulla... È impossibile"
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Todos le tenemos miedo a las pesadillas….. pero hay que tenerle miedo a los suenos felices, porque es de eso de lo que no queremos despertar”
 

“Stai cercando qualcuno?- mi chiese una belllissima ragazza dai capelli rossi, con due occioni celesti e un sorriso così dolce che ebbi voglia di abbracciarla , e lo feci.
Ero dietro le quinte di un teatro, quale non so, ma so solamente che ero andata a vedermi Aliados.
Papà, una volta finito lo spettacolo mi fece entrare, grazie soprattutto al fatto che conosceva l’organizzatore.
Arrivai in una porticina bianca, l’aprì e mi ritorvai tutti gli attori. Sorrisi come un’ ebete e mi feci la foto con tutti. Poi chiesi ovviamente gli autografi e altre foto, e mi complimentai con loro. Avevamo appena finito e stavamo parlando, quando all’imporovviso mi fermai. 
Così tanto ero emozionata che non mi accorsi di un particolare.
Lui non c’èra. Ero delusa, triste e nervosa perché dovevamo andare via.
Forse il mio nervosismo ero evidente anche esternamente, perché Jenny mi chiese se stavo cercando qualcuno, visto che stavo scrutando la stanza.

“Be…veramente si”- dissi imbarazzata, accarezzandomi il braccio per darmi coraggio.

“Peter no?” mi chiese sorridendo.

“Be.. si, sai, voi siete fantastici, i miei cantanti preferiti, ma Peter….. è semplicemente…. Ecco si….. il mio idolo. Quindi speravo di poterlo vedere, magari anche da lontano e dirgli solo una parola: Grazie. Ma evidentemente non sono poi coì fortunata. Non fraintendermi, incontrarvi è già stata una fortuna.” Dissi tutto in un fiato.

“Io invece penso che le tue preghiere siano state esaudite.” Mi disse sorridendo.

All’inizio non capì, cosi’ mi girò, e il cuore mi stava scoppiando.
Vidi la porta bianca aprirsi, e Peter, con una maglietta bianca, entrare.
Dire emozionata era poco. Mi girai immediatamente anche perché mi vide e mi sorrise. Jenny lo chiamò , e io stavo letteralmente morendo.
Si avvicinò, lo stesso feci io e ci ritrovammo uno di fronte all’altra.
Mi sorriese, gli sorrisi. Stavo morendo, era così bello.
Così decisi di parlare per prima, non volevo sembrare una fan scema.

“Ciao” gli dissi.

“Ciao” mi disse lui sorridendomi.

“Come stai” gli dissi io, sentendo l’ansia andarsene.

“Bene te” mi disse ridendo e guardandomi profondamente negli occhi.

“Be… si dai, emozionata ma è normale” gli dissi sorridendo. Okey ora basta.

“Volevo chiederti quattro favori” gli dissi dubitante.

“Be.. se posso si” mi disse alzando le spalle.

“No, non preoccuparti, nulla di illegale” gli dissi facendolo ridere.

Oh.. la sua risata. Musica per le mie orecchie.

“Il primo era un’autografo”. Gli dissi sorridendo, mi guardò..anzi mi squadrò per bene, non capendo, però a che cosa era dovuta questa radiografia. Mi fece segno di seguirlo, e solo allora mi resi conto che tutti gli altri  si stavano facendo i fatti loro.
Prese un pennarello e io presi il cd di Casi Angeles e glielo porsi.

“Allora, come ti chiami?” mi disse sorrdiendo. Ma sorrideva sempre?

“In realtà ho tre nomi, ma mi piace Claudia, quindi Claudia.” Gli dissi guardandolo. Mi guardò sorpreso e corrugò la fronte.

“Come mia mamma!- e rise- E gli altri quali sono’” mi disse incorciando le braccia.

“Giada, Claudia,Sofia” gli dissi e subito dopo aggiunsi” Va benissimo Claudia”.

“Okey” mi disse, firmò e me lo diede.

“Il secondo”. Ah già…mi sono dimenticata dei quattro favori.

“Si giusto.. se potevi parlare con la mia amica, nonché tua fan.. sai, lei non è potuta venire, ma gli ho promesso che se ti avessi incontrato avrei dovuto chiamarla” Gli dissi. Orami non ero per niente imbarazzata.

“Si certo, questo e altro per voi fan. Sei stata molto carina……-mi guardò intensamente.. si irrgidì di colpo e disse “ Intendo la con tua amica, carina con la tua amica” mi disse ridendo goffamente e toccandosi i capelli. Sapevo che quando faceva così era in imbarazzo. Peter Lanzani imbarazzato?? Con me?? Il contrario.
Non ci feci tanto caso e chiamai Maira, glielo passai, parlarono un bel po’. Lui sorrideva e sentivo lei che piangeva.

“Anch’io” disse lui.

“Si si e qui te la passo. Spero di incontrarti, ti voglio bene” Le disse e me la passò. Piangeva ancora, e mi ringraziò subito dopo chiusi la chiamata.
“Allora, ora il terzo qual è? Sai mi piace esaudire i tuoi desideri, mi sto divertendo” mi disse ammiccando……Peter lanzani che ammiccava?? Con me?? Okey se questo è un sogno….. certo che è un sogno.. spero solo di non svergliarmi tra poco.

“ Be, visto che ti piace tanto esaudire i miei desideri, il terzo è se possiamo fare una foto”. Dissi.

“Ovvio” mi disse. Chiamai mio padre e ci sistemammo. Mi prese per i fianchi e mi strinse a se. Potevo sentire il suo inebriante profumo, mi sentivo portetta, mi sentivo a casa.

“L’ultimo?” mi disse sempre tenedomi stretta a se. Questa volta però eravamo l’uno di fronte all’altro. Mi sentivo imbarazzata, forse ero anche arrossita, infatti si mise a ridere.

“Posso… abbracciarti?” chiesi, balbettando. Mi guardò profondamente negli occhi, di nuovo.
Sguardo assasino, pensai. Non rispose. Semplicemente, mi abbracciò.
E li, tutto si ruppe e scoppiai silenziosamente a piangere.
Parlando a bassissima voce, accanto al suo orecchio gli dissi:

“Grazie per tutto, Grazie per essere con me sempre, anche se non fisicamente a causa della distanza, Grazie per salvarmi, Grazie per essere con me nei momenti tristi e in quelli felici. So che può semrares tupido, ma tu mi hai salvato la vita, senza te non so come potrei andare avanti. Mi hai salvato tante di quelle volte che ormai ho perso il conto.Grazie…- gli dissi abbracciandolo forte, e inaspettatamente anche lui ricambiò questo goffo e profondo abbraccio.

“Grazie a te per tutte le belle parole, e soprattutto per continuare a seguirmi. Sono contento si sapere che in un modo o nell’altro riesco a farti sentire bene, riesco a ridarti il sorriso.” Mi disse, continuando ad abbracciarmi.

Di malavoglia mi staccai. Lo guardai, mi guardò e sorridemmo.

“Sai, sarebbe bello avere qualcosa di tuo……- gli dissi imbarazzatissima- tipo che ne so.. un braccialetto o cose del genere- gli dissi arrossendo e accarezzandomi il braccio.

Mi guardò in modo strano, era uno sguardo moolto assassino! Intravidi però una specie di luccichio, ma non ci badai.

“Vieni con me” mi disse in modo suadente. Mi prese per mano e insime ci incamminammo verso il suo camerino.

“Entra”. Feci quello che mi disse e scrutai la stanza. Era piccola, bianca, e cupa. Era piena di poster, lettere e orsacchiotti.
Ma in un certo senso aveva un tocco famigliare, poiché c’èra una foto sua con i suoi genitori e gli auguri dei suoi amici.

“Avevi detto che avresti voluto qualcosa di mio no?- annui- Bene, hai prersente questo braccialetto?- mi disse, e sollevo’ il braccio destro dove vidi il braccialetto verde.

“Si, e allora?? Sappi che io stavo scherzando non devi assolutamente darmi nulla, già hai fatto abbastanza.” Gli dissi, ma non mi ascoltò. Apri un cassetto e prese un braccialetto uguale al suo.

“Dammi il braccio” . Glielo diedi e mi mise il braccialetto.

“Peter…. Sul serio non dovevi…. Grazie”

“Lo faccio volenteri, sei una delle poche fan che non mi si butta addosso, o urla o mi bacia dicendomi che mi ama” Mi disse, incrociando le braccia e sorridendomi come al solito.

“Hhahahaah guarda che io non ti amo è!” gli dissi mordendomi il labbro. Il suo sguardò si fermo lì e io mi sentì male.

“Ah no? Bene, anche perché non poteva funzionare. Abitiamo in due continenti diversi” Mi disse sorrdiendomi.

“Bene.. mi sa che sono arrivati i momenti dei saluti……. Grazie spero di rivederti.” Non sapevo bene che fare.Se andarmene semplicemente o tipo riabbracciarlo. Così gli sorrisi e feci per andarmene, ma mi fermò per il polso.

“Che fai? Te ne vai così, senza un abbraccio?- mi disse ammiccando nuovamente

“Be visto che me lo chiedi non me lo faccio ripetere due volte” lo abbracciai forte e stettimo stretti a lungo.

“Sai che c’è?”- mi disse eravamo molto vicini, i nostri nasi si sfioravano. Sentì il cuore espodermi nel petto, le gambe cedere, e il volto di sicuro era in fiamme. Forse anche lui se ne accorse, perché rafforzò la stretta intorno ai miei fianchi e mi guardò la bocca.

“Co..cos…cosa??” dissi balbettando. Orami avevo la bocca asciutta e faticavo a deglutire.

“Che anche io voglio portarmi qualcosa di tuo” disse. Iniziò ad accarezzare la mia guancia e risalì andando verso il labbro inferiore, accarezzandone la forma.

“Hai una bella bocca, voglio assaggiarla” mi disse con voce roca, ma tremendamente sexy. Non mi diede il tempo di ribbattere che sentì le sue labbra sulle mie. Le sue labbra erano  così morbide, così calde che ebbi un fremito. La sua mano risalì sulla mia guancia in modo da farmi avvicnare maggiormente a lui. Premette con più forza, facendomi capire che dovevo schiuderle, lo feci, e subito la sua lingua si impossessò della mia. Eravamo complci di una danza, una danza fatta bene, ma proibita. Poco dopo ci staccammo.

“Non dire niente, so che è sbagliato, so che no possiamo ma… dovevo farlo, appena ho varcato quella soglia ho subito notato te e le tue labbra carnose, rosse e tremendamente invitanti. Grazie a te questa volta”- Mi disse, accarezzandomi.

“Non so bene cosa dirti. Io… non ti vedo in questo modo…. Si è stato bello.. ma è stato anche strano”. Non mi rispose, si limitò solo a guardarmi. Si avvicinò di nuovo ma presi le distanze. Sorrise, si scompigliò i capelli e si staccò.

“Davvero… grazie per tutto.. oradevo andare”

“Aspetta… solo…. Fammelo fare di nuovo.. l’ultima volta… lo giuro” mi disse quasi implorandomi.

“No, Peter sul serio.. non posso” gli dissi scioccata dalla sua ammissione. Si rattristò, così lo abracciai nuovamente. Feci per staccarmi, ma agevolmente, mi adagiò sopra il divanetto e mi ribaciò. Fu un bacio dolce, casto, senza secondi fini. Ci staccammo e gli diedi un piccolo schiaffo sul braccio.

“Ti avevo detto di no!” gli dissi arrabbiata, ma ero trmendamente lusingata. Sorrise sonoramente e mi lasciò andare. Ci abbracciamo di nuovo. Mi accompagnò alla porta, dove ci aspettava mio padre.

“Grazie Peter” gli dissi sorridendo e arrossendo. Mi riabbracciò di nuovo, ormai avevamo preso gusto eh! Ci abbracciamo forte, consapevole che quello fosse un addio.

“Ci sentiremo molto presto”. Sorridendo se ne andò e io rimasi imbambolata.
 

Mi svegliai sorridendo, sapendo che quella era stato solo uno stupendo ma bellissimo sogno.

E ancora non avevo finito.

 

  
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