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Autore: Caroline3    22/08/2014    4 recensioni
Dal testo: *"Sono un ottimo ballerino, ricordi?" sento il suo respiro.
Oh, non erano le sue capacità a preoccuparmi. Ma le mie. Non sono molto elastica. Anzi, posso definirmi un vero e proprio manico di scopa.
Ma con lui..Beh. Viene facile anche danzare.
"Mi è venuta in mente una cosa stupida." gli dico, ridendo.
"Ah si? Che cosa?"
"La scena di un film. Casper. L'hai mai visto? Quello dove c'è la ragazza che va nella casa infestata."
"E' un classico. Chi non l'ha mai visto?" mi guarda, cercando di capire.
"Ecco. Mi è venuta in mente una delle ultime scene, dove la ragazza balla con Casper, tornato umano, che le dice 'Sono un ottimo ballerino, ricordi?'".
"Ah, sì sì. Mi ricordo." mi sorride, guardandomi intensamente. A cosa sta pensando?
All'improvviso mi fa fare una piroette e mi ristringe a sé. Questa volta più vicino.
Mi sussurra all'orecchio: "Posso tenerti con me?"*
"Cosa faremo adesso?" "Cercheremo di dimenticare" "Io non voglio dimenticare". (Hunger Games)
P.s. 'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: PWP
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Capitolo 3: Un po' nocciola, un po' verdi. A seconda della luce.

 

"Caroline! Stai bene?" continua a ripetere, bussando insistentemente alla porta.

Ma anche volendo non riuscirei a parlare. E non voglio aprirgli. Non voglio che mi veda in questo stato.

Sento la porta del bagno chiudersi e poi il silenzio. Non sento più alcun rumore dall'altra parte della porta. Se ne sarà andato. Beh. Ha fatto bene. Lo farei anch'io.

Cerco di calmarmi, prendo un velo di carta igienica e asciugo gli occhi. Mi fanno male, devono essere abbastanza rossi. Finalmente, dopo alcuni minuti, smetto di piangere ma sono ancora scossa dai singhiozzi. Devo uscire da qui. Devo tornare a lavoro.

Mentre sto cercando di farmi forza e uscire, la porta del bagno si apre, e, dopo qualche secondo, risento bussare alla porta "Caroline, apri, per favore." E' ancora lui. Josh. L'ha detto con una voce così dolce che lo abbraccerei.

Lentamente mi alzo, giro la chiave, abbasso la maniglia e apro leggermente la porta. Vedo Josh che mi guarda con occhi tristi. No, non devo proprio avere un bell'aspetto. Apro di più la porta e mi porge un bicchiere d'acqua.

E' andato a prendermi un bicchiere d'acqua. Gli importava davvero sapere come stavo, non era semplice cortesia. E' proprio una brava persona.

Lo prendo, ne bevo un sorso e abbasso lo sguardo, cosicché la frangia possa coprirmi il viso, prima di morire dalla vergogna.

"Grazie" sussurro.

Lui non dice nulla, ma fa una cosa che mai mi sarei aspettata da un estraneo: mi prende il bicchiere dalle mani, lo appoggia al lavandino dietro di lui e mi abbraccia. Mi mette le mani sulla nuca e mi fa appoggiare alla sua spalla. Istintivamente lo abbraccio anche io, cingendogli la vita e, dato che oggi è la giornata delle cose inaspettate, riprendo a piangere.

Forse perché ho una spalla su cui farlo. Qualcuno che mi accarezza la schiena su e giù delicatamente e che mi dice "Va tutto bene. Sfogati. Piangi. Piangi fino a non avere più lacrime. Non trattenerti".

Continuo a ripetere "Mi dispiace. Scusami. Io non volevo." tra un singhiozzo e l'altro. Ma so, e sembra saperlo anche lui, che non mi riferisco alla sua maglietta.

Possibile che un ragazzo, appena conosciuto, sia riuscito a capirmi? Come ha fatto?

E' sicuramente un angelo. Me l'ha mandato lei. Lo so.

Dopo una decina di minuti, riesco a rilassarmi un po' e smetto di piangere. Alcune lacrime, le ultime, le ritardatarie, continuano a scendere, e io continuo a farmi tenere stretta e a godermi quell'abbraccio che, nonostante tutto, odora ancora di fragola e vaniglia.

Mi stacco e guardo Josh.

"Vuoi prendere una boccata d'aria?" mi chiede.

"Emh, no. Non posso. Devo tornare a lavoro." lui mi fissa per un attimo, non convinto, e dalla tasca posteriore degli shorts leva un paio di fazzoletti.

Io gli sorrido debolmente e, mentre mi tampono le guance per asciugarmi, dico la cosa più stupida che potesse venirmi in mente: "Devo farti rifare il cocktail.."

Lui si mette a ridere. Una risata di sollievo.

"Hai ragione! E devi anche lavarmi la maglietta, sennò non so più cosa mettere per andare in spiaggia!"

Rido anch'io. Il peso che mi opprimeva il petto non è scomparso. Ma si è attenuato. Il peggio è passato.

Dopo essermi ricomposta, prima di uscire dal bagno, gli prendo le mani e lo guardo intensamente negli occhi. Hanno un colore strano. Un po' come i miei: un po' nocciola, un po' verdi, a seconda della luce.

"Grazie" gli dico. Ed è un grazie sincero. Lo ringrazio per avermi offerto un abbraccio. Lo ringrazio per non aver fatto domande. Per avermi capita. Per aver capito che la mia non era voglia di raccontare tutto quello che mi è successo, ma di buttare fuori la mia rabbia, la mia ansia, la mia angoscia. Tutto ciò che di negativo che mi tenevo dentro.

 

Dopo un paio di minuti dietro il bancone, mi raggiunge Kaweria.

"Hey! Ma che è successo? Josh è venuto a chiedermi dell'acqua e ha preso dei fazzoletti! Ti senti bene?" E' visibilmente preoccupata.

"Ora sto bene. Ho avuto solo un crollo nervoso. Ti racconto dopo in camera. Ora portagli il cocktail!" dico, ridendo e schioccandole un bacio sulla guancia.

Riprendo al lavorare - rigorosamente tra magazzino e bancone, non voglio farmi vedere dai clienti con questa faccia, li spaventerei! - e riesco a distrarmi un po', concentrandomi su quello che sto facendo.

Passa circa un'ora e vedo Hutcherson entrare e fermarsi difronte alla cassa. Tiene la sua canottiera in mano. Lo raggiungo.

"Devi pagare? Non vi hanno portato il conto?" chiedo io, ingenuamente.

Lui ridacchia. "No. Non devo pagare. Ma tu hai un debito con me." e, così dicendo, mi lancia la maglietta. La prendo al volo.

"Volevi lavarmi la maglietta, no?"

Mi metto a ridere. "Ah. Sì, certo!"

"Bene. Allora puoi lavarmela." mi dice. E poi aggiunge: "A patto che tu, stasera, vieni al 'Ritual' a restituirmela." con quel suo sorrisetto soddisfatto.

"Al Ritual si entra solo con invito" e penso: 'E costa pure un pacco di soldi!' ma evito di dirglielo.

"Tu non ti preoccupare dell'invito. Allora, accetti?" insiste.

"Anche volendo, non posso. Lavoro dalle 23:00 alle 02:00" Circa quattro volte la settimana faccio gli straordinari, ho bisogno di guadagnare. Tanto la notte dormo poco in ogni caso.

"Bene. Vorrà dire che ti aspetto lì verso le 03:00, così hai tutto il tempo per cambiarti."

Sto per replicare, ma sussurrando aggiunge "Lo so che domani mattina non lavori"

Rido e lo guardo a bocca aperta "E tu come lo sai?"

"Ho chiesto in giro." mi fa l'occhiolino "A stasera!" e se ne va. Lasciandomi lì, imbambolata, con la sua maglietta in mano, senza possibilità di rifiutare.

-Ma a chi vuoi darla a bere, non avresti mai rifiutato!- afferma la vocina nella mia testa. E ha ragione.

E va bene. Ci andrò. Tanto devo solo restituirgli la canotta, no? Ecco. Sì. Gliela ridò e me ne vado. Non entro neanche. Chiederò a Kaw se mi accompagna, tanto neanche lei lavora domani mattina. Come ho detto prima facciamo quasi sempre i turni insieme, fatta eccezione per quando faccio ore straordinarie, tipo stanotte.

Bene. Ora resta solo un problema: cosa mi metto?

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao!! Innanzitutto volevo ringraziare tutti coloro che hanno letto la mia storia. Grazie di cuore.

In secondo luogo, dovete scusarmi se faccio ritardo pubblicando i capitoli ma sono impegnata con i libri per la sessione di Settembre all'università, dunque non ho molto tempo per scrivere, pur avendo in testa l'intera storia. Giorno dopo giorno mi viene in mente qualche nuovo particolare da aggiungere!! :) Difatti, questo capitolo è un po' più corto rispetto agli altri. Ma che ne pensate?

Cosa è successo a Caroline di così terribile da ridurla in quello stato? Cosa succederà tra lei e Josh? E, soprattutto, cosa si metterà per il suo appuntamento? Eheheh

Fatemi sapere le vostre ipotesi!

Un abbraccio,

Car! :)

 

P.s. Cosa ne pensereste se, una volta finita la storia, riprendessi degli spezzoni dal punto di vista di Josh?

 

 

   
 
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