Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |       
Autore: Xandalphon    22/08/2014    4 recensioni
Terza classificata al contest "Summer in Love" indetto da Tomoko_chan sul forum di EFP.
Hanabi è cresciuta ormai, diventando una kunoichi temuta. Ma c'è una cosa che ancora non è riuscita bene a capire. Per quale diavolo di motivo Naruto e Hinata non si sono messi ancora insieme? Cosa celano quei due tardoni del suo sensei (sì, avete capito bene!) e di sua sorella?
(NOTA IMPORTANTE: sebbene ci siano delle somiglianze, questa mini-long NON rappresenta un possibile futuro di "A new generation".)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Han, Hanabi Hyuuga, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic I – Una piccola ANBU dispettosa

“... E come prova conclusiva, Hanabi san, dovrai vedertela con me. Sappi che non sono delicato come quel dobe del tuo sensei. Pronta?”

 

“Sì, Sas'ke sencho1 sama!”

 

E ti pareva. CHISSA' PERCHE' sono l'unica candidata ANBU che deve affrontare direttamente il teme in combattimento...

 

L'esame per entrare nelle ANBU era qualcosa di a dir poco massacrante e, visto che prima aveva dovuto affrontare altri cinque combattimenti, tutto si poteva dire, meno che Hanabi in quel momento fosse nelle migliori condizioni per affrontare un avversario molto al di sopra delle sue possibilità. Se poi si doveva considerare anche quell'atroce calura estiva...

 

Ma mollare? Naaah. Perdersi la soddisfazione di poter dire al suo baka-sensei di aver gonfiato come una zampogna mister “Sono il più forte e più figo di Konoha”?

 

Mai nella vita!

 

Nonostante la stanchezza per gli scontri precedenti, Hanabi reggeva bene agli urti dei colpi dell'Uchiha, per quanto la ragazza avesse la spiacevole sensazione che il suo rivale non stesse facendo completamente sul serio. Però non si poteva neanche dire che i suoi colpi andassero a segno.

 

“Hanabi – san... Sai perché gli Hyūga sono limitati?”

 

“Mi illumini, sencho sama.” Il solito stronzo. Come cazzo fa Naruto sensei a considerarlo il proprio migliore amico?

 

“Perché, per quanto potenti possano essere le tecniche del vostro clan, sono stagnanti. Una volta imparate quelle, non avete più niente di nuovo da proporre. Copiate semplicemente e acriticamente le stesse mosse da generazioni e generazioni.”

 

“Può darsi, Sencho sama. Ma, almeno nel mio caso, mi permetto di dissentire.” Vuoi vedere un po' di imprevedibilità nello Juken, teme? Bene, ti accontento subito.

 

Hakke Koushou Rasengan! Rasengan del palmo d'aria!

 

Una specie di rapidissimo tornado colpì in pieno lo sterno di uno stupefatto Sasuke Uchiha, che dalla forza dell'impatto venne sbalzato all'indietro di parecchi metri.

 

“Deve sapere, Sencho Sama, che avere come Sensei Naruto Uzumaki non rende molto... Come aveva detto? Ah, sì... stagnanti.”

 

Suo malgrado, la diciottenne Hanabi si fece sfuggire un ghigno di sfida e di soddisfazione.

 

***

 

“Meh... Baka Hanabi, Te l'avevo detto che quando il teme s'incazza sarebbe capace di ridurre in briciole l'intero villaggio... Ed ecco il risultato: stando a quanto dice Ino, hai un braccio destro rotto e due costole incrinate.”

 

“Beh, quantomeno mi ha promosso, Naruto sensei. E poi scusa, ma ho provato ad uscire conciata peggio, dai tuoi allenamenti.”

 

“Ehi! Non dipingermi come il mostro che non sono! Solo quella volta che hai insistito a tutti i costi per combattere anche contro Kurama!”

 

“Ahahah! Vero, vero... Col risultato che hai passato una settimana piangente e disperato al mio capezzale, manco mi avessi ammazzato! Me li ricordo ancora i tuoi lamenti da donnina isterica.”

 

“Scherza, scherza. Intanto le ho prese io le botte da mezza Konoha. Per un po' ho pensato che tuo padre reclutasse degli assassini per uccidermi nel sonno.”

 

“Beh, conoscendo Otō-san, quello potrebbe essere verosimile... Comunque: vero che ci ricordiamo di una certa promessa, baka sensei?”

 

“Promessa? Quale promessa?”

 

“Piantala di fare lo spilorcio, Naruto sensei... Mi hai promesso un pranzo se fossi passata! E, per Hashirama, stavolta ho tutta l'intenzione di farmelo pagare sul serio.”

 

“Ha parlato quella che abita in una villa con un sacco di servi che gli gironzolano intorno!”

 

“Ripeto e ribadisco: dovresti avere la mano direttamente attaccata alla scapola, da quanto hai il braccino corto, baka sensei. Facciamo così, per amore della pace: andiamo da Teuchi, ti va? Perlomeno, in questo modo non ti dovrò trascinare per mezza Konoha di peso... Oddio, non che trangugiare del ramen con questo caldo torrido rientri nella top ten delle mie aspirazioni gastronomiche.”

 

“Va bene, va bene, piantala di frignare, Hanabi chan... Andiamo da M.me Terakawa e non se ne parli più.”

 

Bingo! A volte la psicologia inversa allora funziona! Pensò la Hyūga, mentre gli occhi le brillavano al pensiero di andare nella gelateria più rinomata (e costosa, per gran dispiacere di Naruto) del villaggio della foglia.

 

Dopo aver attraversato per cinque minuti buoni le strade assolate e deserte di Konoha (quasi tutti erano andati da qualche parte a godersi un po' di vacanza. Solo Sasuke aveva avuto la dose di sadismo sufficiente per organizzare gli esami delle ANBU in quei giorni), accompagnati dall'assordante frinire delle cicale, arrivarono finalmente alla meta.

 

Hanabi si fiondò dentro con l'espressione gioiosa di una bimba di cinque anni, seguita dal biondo, che per contrasto, aveva un'andatura che in quel momento avrebbe rivaleggiato con quella di Shikamaru, a livello di indolenza.

 

“Una granita alla menta per me e un frappé alla banana per lei, per favore.”

 

La giovane cassiera rivolse a Naruto un sorriso a trentadue denti e, con fare ammiccante, gli rispose: “Arrivano subito... Naruto kun!” Prima di sparire nel retrobottega.

 

Seguita dall'occhiata assassina di Hanabi.

 

“Da quando anche le cassiere giovani e carine delle gelaterie ti chiamano Naruto kun, eh?

Le fece la Hyūga, tra l'ironico e l'indispettito.

 

“Guarda che non è mica colpa mia... E comunque, Succede anche al teme!”

 

“Baka sensei, permettimi di puntualizzare un paio di cosucce: primo, da quando miss capelli rosa ha raso al suolo il localino in cui facevano gli Okonomiyaki, fidati, NON succede anche al teme;

secondo, potrei chiedere ad Hinata-nee cosa ne pensa della cosa.”

 

“No!” Esclamò ad alta voce Naruto, facendosi rosso.

 

A quella vista, Hanabi non riuscì a trattenere un ghigno, poi aggiunse:

 

“Ma che curiosa reazione, abbiamo qua, caro il mio baka sensei...”

 

Mentre il biondo ancora balbettava qualcosa di poco senso compiuto, Hanabi approfittò per prendere granita e frappé, che nel frattempo erano arrivati e portarseli con comodo al tavolino.

 

Trascinandoci di peso per la collottola anche il proprio recalcitrante sensei.

 

“Uffa, Hanabi, possibile che abbia su di te la stessa autorità che posso avere io su Kurama, cioè zero? Dopo tutto sono il tuo maestro...”

 

“Semplice. E' perché sei un baka, baka sensei!” Disse la ragazza, prima di buttarsi a capofitto sulla coppa che aveva di fronte, succhiando rumorosamente dalla cannuccia.

 

A quella vista, Naruto non riuscì a trattenere una risata ed un commento: “Oh, dei, ho generato un mostro... Mi sembra che questa sia una modalità molto 'Uzumaki' di mangiare, poco confacente ad una 'principessina' del tuo rango!”

 

Hanabi, suo malgrado sorrise, rispondendo a tono: “Eh, già, mi hai irrimediabilmente traviata, baka sensei. Ma visto che ormai, per colpa tua, sono anche diventata una dei più forti ninja normali del villaggio (Troppo comodo essere la reincarnazione di uno shinobi semidivino ed avere dentro di sé un demone, checchazzo!), Otō-san è disposto a perdonarmi qualche comportamento da 'pecora nera'.”

 

“Tsk... Solo perché Kakashi non ha più lo sharingan, altrimenti te la farebbe mangiare, questa tua vanteria... E onestamente stento a credere ad un Hiashi san in vena misericordiosa.”

 

“Aaah, Naruto sensei, guarda che Otō-san è un po' come la Baa-chan, per certi aspetti. Abbaia, ma non morde. Non troppo, perlomeno.”

 

“Se lo dici tu.”

 

“Ad ogni modo – Interloquì Hanabi, facendosi improvvisamente seria – Io ti ho chiesto di invitarmi da qualche parte, anche per poter parlare di una cosa importante. Mi hai detto che se fossi stata promossa avrei avuto il diritto di sapere. Direi che ho aspettato abbastanza, Naruto sensei.”

 

“E' una storia lunga... E complicata...”

 

“Baka sensei, ho il braccio fasciato, non prevedo che mi chiamino a breve, per una missione. Detto in parole semplici: abbiamo tempo.”

 

“Non ti ha accennato proprio niente tua sorella?”

 

“No... Anche lei non mi ha mai voluto dare spiegazioni. Però va detto che al contrario di quel che ho fatto con te, baka sensei, non ho tentato di torturarla per averne...”

 

“Almeno quello...”

 

“Ma a te piace ancora? Mia sorella, intendo.”

 

“Beh...”

 

“Sì o no?”

 

“Sì, Hanabi, dannazione a te!”

 

“Allora continuo a non spiegarmi perché sei ancora qui a perdere tempo con me. Va bene che sono giovane bella e affascinante, però... No, scherzi a parte, Naruto sensei: Hinata nee non ha smesso un secondo di amarti alla follia!

 

Quando la stronza coi capelli ros... Ahem, cioè, volevo dire... Sakura san si è decisa a piantarla con i tira e molla, mettendosi insieme al teme, ero sicurissima che anche tu e mia sorella li avreste seguiti!”

 

“Eh...”

 

“Quindi adesso, baka sensei, devi farmi il santo piacere di spiegarmi che cazzo è successo tra voi due!”

 

“Basta che prima mi prometti che non seguirai le orme di Itachi, Hanabi...”

 

“Eddai, Naruto sensei, non è divertente. Allora?”

 

“E va bene. Se ti guarderai allo specchio, noterai che c'è una cosa che non hai, sulla fronte.”

 

“Non starai mica parlando del...”

 

“...Del segno maledetto? Già, proprio lui. Devi sapere che quando ti presi come allieva, il consiglio del clan voleva apportelo, in onore alle tradizioni. E per la cronaca, odiava anche il fatto che la baa-chan avesse scelto me come tuo sensei.”

 

“'Sti vecchiacci di merda...”

 

“Non ho finito. Sempre il consiglio del clan, non era esattamente felice della possibilità che l'erede della casata 'rovinasse' la linea di sangue mischiandosi con... Sì, insomma, con me...”

 

“E quindi?”

 

“Tuo padre ha cercato di far cambiare loro idea, ma ci è riuscito solo in parte. Per fartela breve, accettarono di non importi il sigillo e che io ti prendessi come allieva. In cambio...”

 

“Tu e la mia nee-chan...”

 

“Già.”

 

“Ma cazzo! Perché non ti sei opposto!? Tu sei l'eroe di Konoha! Sei il ninja più forte del mondo (e vaffanculo al teme. Sei tu, non lui)! Sei il MIO maestro! Quello che ha spaccato i culi a mezzo mondo per venire a tirarmi fuori dai guai un numero incalcolabile di volte!”

 

“Sentiamo principessina, che avrei dovuto fare? Avrei dovuto sterminare il tuo clan solo per imporre le mie ragioni?”

 

“No, ok, però...”

 

“Però cosa?”

 

“Però avete sacrificato la vostra possibilità di felicità! Per me! Non è giusto!”

 

“Non è che capiti tanto spesso che la vita sia giusta, Hanabi.”

 

“Va bene, ma adesso torno a casa e pianto un casino tale che non ti dico!”

 

“Ecco, magari no, gaki2-baka. Ci tieni proprio a vedermi sbattuto fuori dal villaggio neh?”

 

“Come se Tsunade non li mandasse al diavolo, se provassero a proporle una cosa del genere.”

 

“Forse. Ma se decidessero di sbattere fuori te, invece? Senti, Hanabi, un patto è un patto. Io e Hinata abbiamo accettato, per quanto ingiusto potesse essere. Quindi, ti prego, TI PREGO, niente cazzate, ok?”

 

“Okay...”

 

Ok un corno, sensei. Come avete fatto anche solo a pensare di sottostare ad un ricatto del genere? Giuro che troverò un modo per rendervi almeno un pochino di tutto quello che mi avete dato!

La mia adorata nee- san e il mio adorato baka sensei...

 

***

 

Hanabi tornò a casa prevedibilmente di pessimo umore. Guardò con fare distaccato i biglietti omaggio per andare in una costosissima e lussuosissima località di villeggiatura che gli aveva regalato suo padre. Chi aveva voglia di vacanza, dopo una rivelazione del genere? Di quei due biglietti avrebbero dovuto usufruirne chi diceva lei.

 

Dopo cena, decise di buttarsi subito in camera sua. Era stata molto 'Hyūga' per tutto il pasto, per cui era inevitabile che qualcuno non si accorgesse che era successo qualcosa, in lei. Per la precisione, la persona che la conosceva meglio di tutte.

 

“Hana-chan... Ti disturbo?”

 

“Naaah. Entra pure Hinata nee.”

 

“E così... Naruto kun te l'ha detto, vero?”

 

“Eh? E tu come fai a...?”

 

“Perché posso immaginare solo una cosa che possa mettere così di cattivo umore la mia amata sorellina.”

 

“Mi dispiace, nee- san... Alla fine sembra che sia sempre il mio destino, quello di farti soffrire, fin da quando ero piccola e arrogante.”

 

“Non dirlo nemmeno per scherzo! Certo, ammetto che a volte mi sarebbe piaciuto veramente tanto essere al tuo posto, a fianco di Naruto kun... Ma non permetterti di pensare che io ti disprezzi o cose del genere, chiaro?”

 

“Chiaro. Ora però, se non ti spiace, vorrei rimanere un po' da sola.”

 

“Come vuoi, Hana-nee. Se hai voglia di parlare un po' però, non esitare a chiamarmi.”

 

Come avrà fatto ad uscire una persona tanto dolce, buona e gentile in una casa come questa... Mah.

 

Mentre lasciava che il filo dei suoi pensieri vagasse senza meta, i suoi occhi caddero, senza volerlo, sull'elaborato vaso di porcellana dipinto di blu che ornava una mensola.

 

Ah, il vaso dei desideri... Il solito regalo mistico-simbolico-inutile... E' stato per il mio tredicesimo compleanno, credo... Cos'è che aveva detto, mio padre? “Il vaso dei desideri esaudisce l'unico desiderio di cui ha veramente bisogno l'uomo che lo possiede. Per la mia esperienza, quest'unico desiderio è essere soddisfatti della vita che si ha, nel bene come ne male.” Ah, la solita frase filosofica che non vuol dire un cazzo...

 

Ehi, vaso, sai che c'è? L'unica cosa che mi renderebbe soddisfatta della vita che ho fatto finora, sarebbe rendere un pochino felici le due persone che più hanno reso felice me. Che dici, si può fare?

 

Che scema, sto parlando con un vaso. Forse è meglio che mi faccia direttamente una dormita...

 

1Sencho: Comandante

2gaki: Mocciosa. In senso ironico, più che dipregiativo

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Xandalphon