The Hidan's sacrifice


Ti sento urlare, un suono così forte e netto da invadermi i pensieri,acuto e bellissimo.
Sono io lo scultore dell'espressione del tuo viso, ad ogni mio tocco ogni tuo muscolo reagisce, si contrae o si rilassa, sei lo specchio dei miei desideri più profondi.
Ti ho spogliata di ogni tuo vestito, per poter imprimere nei ricordi ogni istante dei momenti che presto trascorreremo insieme.
La tua pelle è bianchissima e perfetta, della natura che ci circonda sei ninfa e sacerdotessa, spettro di un'anima dimenticata.
In questo nostro spazio il tempo si perde, i granelli delle clessidre cessano il loro moto e questa a noi concessa è una grazia divina, che io possa contemplarti nel silenzio di un mondo che non fa che gridare, contorcersi convulso.
"Sarà bellissimo" ti sorrido, cerco il tuo sguardo, ma ti stai allontanando,vorrei conoscere i tuoi pensieri e il non poterlo fare mi distrugge. Non devi lasciarti andare, ti voglio attenta amore mio ancora un po', resta con me.
Inizio la mia danza, ti faccio paura, vedi il mio corpo cambiare, presto sentirai il tuo supplicarti, urlare.
Il sole luccica nella pineta, si diffonde sul tuo corpo, esalta la tua grazia; che io sia maledetto se dimenticherò questo istante.
"Da adesso tu cessi di essere tu ed io di essere Hidan. Della medesima forma e sostanza, da adesso vibreremo insieme degli stessi fremiti".
Assaporo la tua disperazione, il vagare frenetico dei tuoi occhi, la risposta muta del nulla.
Voglio essere lento, quasi dolce all'inizio, sfioro la punta del pugnale sulla pelle, appena sotto il polso, sei la mia tela, la mia arte.
La scia scarlatta arriva all'altezza del gomito, hai le braccia alte sopra la testa, legate ad un ramo, il sangue cola lungo la spalla, scivola sempre più sottile sotto il seno.
Lo faccio ancora, imprimo più forza, curvo la traiettoria, seguo la melodia dei tuoi gemiti, il tuo dolore è il mio piacere e mi guida.
Non sei mai stata così bella,non ti ho mai sentita così mia neppure nel mio letto, maschera tribale, guerriera della foresta dormiente. Sento il dolore irradiarsi nel mio corpo, vedo la tua schiena inarcarsi nello sforzo e rido, senza fermarmi, l'aria quasi mi manca, l'euforia completamente mi prende.
"Non..non ha mai significato niente?" Sussurri, appena ti sento, mi avvicino, voglio sentire la tua voce rotta.
"Ho ignorato la tua natura pensando di poterla far mia. Merito ogni momento, questo lo so bene" mi guardi e so che fa male più di ogni ferita e percossa.
"Io ti amo, lo farò per sempre, per te invece? si trattava solo di questo?" Le lacrime iniziano a rigarti le guance, hai bisogno davvero di una risposta? Un motivo per cui morire?
"Ti amo" ti bacio, indugiando per pulirti del sangue che hai sotto il labbro. Ti regalo quell'illusione, fingi che possa bastarti.
Questo è il momento più bello, quello che aspetto, eppure non riesco a sorridere adesso.
Trafiggo i nostri cuori, il tempo riprende il corso suo, il tuo si ferma per sempre.
Ti stendo a terra sotto l'ombra del pino più grande, penso che dovrei essere felice, lo penso ma non riesco a convincermi.



Note: ciao a tutti! Spero che questa one shot macabra e forse un po' astratta vi sia piaciuta. Il carattere folle di Hidan mi ha sempre colpita, ma l'ho voluto immaginare in una veste più intimista e non so se questa interpretazione possa essere riuscita. Ringrazio tutti coloro che leggeranno e soprattutto a chi lascerà anche un breve commento
baci!