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Autore: GF2    22/08/2014    0 recensioni
Questa non è la classica storia della bella e la bestia, l'ho voluta riscrivere hai tempi moderni, per vedere che effetto avrebbe potuto fare.
Spero buono, godetevi la storia
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente anche per oggi ho finito di lavorare in quel disgustoso posto, che di disgustoso non ha solo gli animali morti ma anche il figlio del macellaio. 
Comunque la giornata è solo agli inizi e devo ancora passare da casa a vedere come stà mio padre e poi andare al mio secondo lavoro. 
Cammino velocemente e a capo basso per le strade di Londra con la musica alle orecchie, ma proprio quando arrivo a girare l'angolo vado a sbattere contro qualcosa che mi fa cadere a terra alzo gli occhi e lo vedo è un giovane ragazzo piccoli occhi blù e i capelli castani sotto al cappuccio della felpa tutti scompigliati, ha una faccia stravolta come fosse appena corso via da un omicidio. Il ragazzo quando mi vede a terra sgrana gli occhi - oh cavolo scusa non ti avevo visto mi dispiace- mi allunga una mano per aiutarmi ad alzarmi, io lo guardo un pó incantata dai suoi occhi, poi quando mi accorgo che anche lui faceva lo stesso abbasso lo sguardo - oh fà nulla tranquillo è stata anche colpa mia, comunque mi chiamo...- faccio per rialzare lo sguardo ma mi accorgo che il ragazzo è già scomparso. C'erto che s'incontrano persone davvero strane per Londra. 
Finalmente arrivo a casa, getto la borsa sul divano e raggiungo mio padre nel suo studio - hey papà come và l'ispirazione?- mi avvicino a lui e gli lascio un bacio sulla guancia - è male Bell, non trovo inspirazione per nessun dipinto, mi sà che dovró tornare nel bosco- lo guardo un pó torba non mi garba che vada nel bosco da solo, è l'unico familiare che mi rimane, da quando mia madre è morta quattro anni fà per un tumore.
- ok papà ma stai attento e...- mi padre mi zittisce - signorina Jade Bell Smeet qui l'adulto sono io o sei te?- 
- te papá è solo che mi preoccupo per te- alzo lo sguardo in segno di esasperazione e mi cade l'occhio sull'orologio a parere che indica le tre, cavolo stó facendo tardi al mio secondo lavoro. Stampo un altro bacio sulla guancia a mio padre e mi fiondo fuori casa con la giacca su una spalla, mentre coro come una forsennata difronte a Trafalgar Square sento una voce chiamarmi. Mi giro e vedo il figlio del macellaio sporgersi fuori da una range rover nera.

 hey Bell ti serve un passaggio? Sembri un pó di fretta- ci rifletto un pó sù. Accettare un passaggio dal figlio del macellaio? Meglio noto come Zayn il bed boy di Londra? A cui tutte le ragazze cascano ai piedi con un solo sguardo e trall'altro anche il più rude cacciatore ti tutta Inghilterra? 
Non só cosa rispondergli ma se continuo così faccio anche tardi a lavoro quindi - ok arrivo- 
Appena salgo in macchina c'è lo stesso odore del macello, che schifo come fà a starci, io non resisto devo abbassare il finestrino. Mentre guardo fuori per vedere se riesco a respirare un pó di ossigeno puro senza dare troppo nell'occhio sento una mano appoggiarsi sopra la mia coscia. -hey piccola non mi hai ancora detto dove ti devo portare- giro il capo di scatto e sposto la sua mano dalla mia gamba -si scusa, mi potresti lasciare alla stazione di king's cross?-
-certo nessun problema Bell-
-per favore smettila di chiamarmi così, solo mio padre usa qual nome- mi rigiro verso il finestrino
-ma perché? questo nome ti rispecchia così tanto- stó iniziando ad arrossire, cavolo non só cosa rispondere, a me lui non piace anzi le uniche cose sono offese, per il D
Suo carattere naturalmente perchè l'aspetto non c'è da toccarlo. 
Meno male la macchina si stà fermando.
Alzo lo sguardo e vedo la stazione, faccio per scendere quando sento prendermi per il braccio.
-dove vai così di corsa, perché non vieni a cena fuori con me stasera!
?- dice avvicinandosi sempre di più al mio viso. Oh mio dio ha l'alito che gli puzza di animale morto, arriccio il naso e sposto la testa cercando di liberarmi dalla sua presa.
-nó scusa Zayn ma stasera devo cenare con mio padre ciao- a queste mie parole lo sento allenatore la presa e n'è approfitto per scendere dall'auto. Finalmente libera mentre corro verso la stazione mi giro per salutarlo -grazie per il passaggio- gli urlo mentre entro. 
******
Cavolo ma dove è finito quello sciagurato? Gli ho già mandato ventimila messaggi e lo avró chiamato altrettante volte. Inizio seriamente a preoccuparmi.
Le scene più disperate si iniziano a fare largo nella mia mente, lo vedo sdraiato a terra con una gamba rotta che geme dal dolore oppure che corre come un forsennato inseguito dai lupi. Non posso stare qui senza fare nulla, devo chiamare la polizia.
-pronto? Polizia?-
-si ci dica-
-mio padre questo pomeriggi è andato nel bosco e non è ancora tornato- dico con la voce che inizia a tremare
- ok si calmi, mi dica a che ore più o meno è partito?-
-non lo só saranno state le tre- dico facendo su e giù dagli scalini.
A questa mia risposta cala il silenzio dall'altra parte del telefono, che cavolo fanno è caduta la linea? -pronto, pronto- dico iniziando ad agitarmi ancora di più.
- si sono qui, mi scusi signorina ma non la possiamo aiutare...- non lo faccio nemmeno finire di parlare che urlo -come nó? Perchè?-
-per iniziare ricerche di persone scomparse bisogna aspettare almeno ventiquattr'ore- 
Attacco subito, lo avrei dovuto sapere che i poliziotti sarebbero stati inutili e meno male che non gli ho detto chi era mio padre altrimenti mi avrebbero mandato a fare in culo direttamente.

babbo's pov
Che pace che c'è in questo posto, sicuramente sarà molto utile alla mia ispirazione, niente urla o clacson che distraggono la mia attenzione. Qui gli unici rumori, se così si possono definire, sono i cinguetti degli uccellini. 
Decido di entrare ancora più nel folto per vedere se riesco a vedere qualche animale che aiuti la mia immaginazione, ma ormai saranno due ore che cammino senza intravedere una bestia, quegli stupidi cacciatori le avranno fatte scappare tutte. Non finisco i miei pensieri che sento un ramo spezzarsi alle mie spalle, mi volto di scatto, giusto il tempo per vedere un ombra nera. Meglio rigirarsi e fare finta di non aver visto nulla, ma quando mi volto un branco di occhi gialli mi fissano. Uno di questi "animali"esce dall'oscurità per scrutarmi meglio. Non ci posso credere é un lupo,cazzo, indietreggio molto lentamente senza voltarmi ma inciampo su qualcosa è casco col sedere a terra. Vedo uno dei lupi iniziare a corrermi incontro, cerco di alzarmi il più velocemente possibili e inizio a correre. 
Dove cavolo è la macchina? cazzo, mi sono perso. Mentre mi volto indietro per vedere se ho i lupi ancora alle costole sento cedermi il terreno sotto i piedi e inizio a rotolare giù. Quando mi rialzo i lupi si sono fermati nel punto da cui caduto, non mi seguono più, meno male. Guardo davanti a me e vedo un enorme prato circondato da una siepe alta almeno tre metri e che al centro ospita un castello in rovina, sui quali muri le erbacce hanno iniziato a mettere radici. 
Guardo il celo e mi accorgo solo ora che la luna ha preso il posto del sole. Non credo sia saggio tornare indietro adesso, soprattutto con quei lupi ancora in giro. Preferisco aspettare l'alba dentro il castello.
Arrivo all'enorme portone di legno, che a occhio è alto quanto la siepe e inizio a spingerlo da uno dei battenti. All'interno il castello è avvolto dall'oscurità -eilà c'è nessuno?- urlo cercando di avvertila la risposta anche solo di un cacciatore che come me ha cercato rifugio qui dentro per la notte, ma nulla. Mentre entro sempre più all'interno un enorme lampadario sopra la mia testa si accende, che strana cosa, continuo a camminare facendo finta di nulla su per un enorme scalinata illuminata dalla luce delle candele. Man mano che vado avanti ovunque io passi le luci si accendono. Mentre stó camminando per un lungo corridoio pieno di stanze vedo provenire da una porta socchiusa un pó di luce, faccio capolino ma...non c'è nessuno é vuota. Al suo interno c'è un enorme libreria con al centro un grande focolare e davanti ad esso una poltrona rossa ed oro. Il camino è acceso e rende più invitante il tutto, decido di accomodarmi sulla poltrona e aspettare. Quando mi stó per addormentare sento dei passi molto pesanti salire le scale. 

  
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