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Autore: Bloody_Amy    22/08/2014    2 recensioni
Siamo sicuri che le risate portino sempre a qualcosa di buono? E' quello che succede ai protagonisti di questa avventura.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Mugiwara | Coppie: Franky/Nico Robin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I WANNA KNOW WHAT’S INSIDE YOU
Il mattino dopo furono svegliati da una grossa secchiata di acqua di mare. Per Robin fu come un violento pugno nello stomaco. Si trovarono circondati da uomini armati fino ai denti.
“Ciao, Nico Robin.”. Robin si voltò. A parlare era stato un uomo alto e magro dai capelli scuri. Aveva una barbetta a punta e uno sguardo da pazzo, gli occhi rossi come il fuoco. Franky fece per caricare un Weapons left ma uno degli uomini lo fulminò con una scossa talmente potente che lo fece cadere sulle ginocchia. Senza  arrendersi, caricò un altro attacco ma gli venne inferta un’altra scossa, ancora più potente.
“Chi sei tu?”, chiese la donna con disprezzo. Non fece in tempo a contrattaccare che due uomini gli misero ai polsi delle manette di algamatolite marina.
“Scusa la maleducazione. Io mi chiamo Mr. Fiftyeyes. Ora tu verrai con me. Voi altri, occupatevi del gigante di ferro.”, rispose l’uomo in tono sadico.
L’uomo, insieme a Robin e a pochi dei suoi seguaci, uscirono dalla caverna e aprirono un passaggio sospeso in aria, per chissà quale luogo. L’ultima cosa che Robin sentì fu la voce di Franky che la chiamava a gran voce.
Si ritrovò in una grande stanza sotterranea. Dai pavimenti laterali uscivano fiamme infernali e il soffitto era ricoperto di stalattiti. In fondo alla stanza si ergeva rialzato un grande trono d’oro, con la stella del Caos incisa sulla cima. Nella stanza echeggiava un’inquietante canzone. Mr. Fiftyeyes si sedette soddisfatto sul suo trono. Robin fu fatta inginocchiare violentemente a poca distanza.

“Sweet dreams are made of this,
Who am I to disagree?
Travel the world and the seven seas,
Everybody is looking for something.”


“Cara Nico Robin, è tanto che ti cerco. Sono felice di fare la tua conoscenza.”, disse piano l’uomo. Gli zigomi infossati e gli occhi spalancati rendevano ancora più sadico il suo largo ghigno.
“Che cosa vuoi da me? Come sono arrivata qui?”, chiese la mora.

“Some of them want to use you,
Some of them want to get used by you,
Some of them want to abuse you,
Some of them want to be abused.”


L’uomo scoppiò in una forte risata. Si alzò dal suo trono e si avvicinò a Robin dicendo  “E’ stato semplice. Due anni fa ho mangiato il frutto del mare Psycho-psycho e grazie ad esso sono in grado di plasmare oggetti che possono ipnotizzare la gente, posso fargli fare tutto quello che voglio, posso scatenare qualsiasi reazione io voglia, posso fargli vedere qualunque cosa io desideri, posso torturali psicologicamente fino a farli impazzire. Dopo aver ipnotizzato tu e il tuo patetico amico, sulla nave, ho ordinato ad un mio seguace di creare un tornado che ti portasse da me. Ma quel tuo stupido compagno ha voluto fare l’eroe e si è messo in mezzo sabotandomi le coordinate del tornado. Peggio per lui, avrà l’onore di diventare una delle cavie dei miei fedeli scienziati. All’inizio eri solo una delle tante vittime che avrei consegnato alla giustizia per intascarmi la taglia, ma mi sono reso conto che con il demone di Hoara in mio possesso avrei potuto decifrare i simboli dei puagne griff e svelare i segreti delle armi ancestrali per guadagnarmi così il titolo di Re dei pirati.”. Sul volto dei suoi discepoli era nato un sorriso crudele e soddisfatto.

“I wanna use you and abuse you,
I wanna know what’s inside you,
Moving on, moving on,
Moving on, moving on,
Moving on.”


“E poi… guardati. Perchè consegnare alla giustizia un vision perfetto come questo? I tuoi occhi azzurri non avrebbero retto un secondo a Impel Down.”, dicendo ciò il pirata aveva cominciato ad accarezzare il viso di Robin, scendendo sempre più in basso.
Con tutto l’odio che aveva in corpo, Robin gli sputò in faccia. L’uomo schifato si sentì arrivare addosso la saliva che lo centrò proprio sotto la guancia sinistra. Si pulì riluttante e disse con disprezzo “Brutta, piccola e sporca…”, ma non fece in tempo a terminare la frase che il muro alla sua sinistra venne sfondato. Tra la polvere si sentì una voce irritata “Lascia stare la mia compagna.”. A parlare era stato Rufy, il quale scandì con precisione le parole. Dalla polvere comparvero tutti i suoi compagni, più arrabbiati che mai, persino Franky era presente.
“Franky! Come hai fatto a liberarti?”, chiese la mora.
“Li ho morsi.”, rispose Franky. Tutti i nemici avevano un volto spaventato e confuso.
“Bene, è arrivato il momento di rompere qualche faccia.”, disse Sanji dopo aver tirato una boccata di fumo.
“Non la passerete liscia.”, rivelò Nami.
“Vi faremo tutti a fettine.”, dichiarò Zoro, e così dicendo si mise il manico dell’ultima spada in bocca.
“Ho la pelle d’oca per l’emozione… anche se io la pelle non ce l’ho. Yohohoho!”, disse Brook.
“Bene, se siamo tutti pronti, indossate pure gli occhiali protettivi, in questo modo non potrà ipnotizzarci… Usopp, Chopper voi pensate a liberare Robin”, i due interpellati annuirono “a tutti gli altri ci pensiamo noi.”, decretò Rufy, e tutti partirono per lo scontro, carichi di adrenalina.
Rufy volle occuparsi personalmente di Mr. Fiftyeyes, mentre tutti gli altri si occupavano degli altri. Non passò molto tempo che Robin fu liberata e le furono consegnati un paio di occhiali. In men che non si dica, anche lei cominciò a partecipare alla battaglia. I nemici erano molti ma facili da battere. L’aria era invasa da tonfi, pareti infrante, macerie che si schiantavano l’un l'altra e contro il suolo, grida di battaglia e di dolore. “Avanti, ragazzi. Dobbiamo andarcene di qui.”,  ordinò Rufy.
Un attimo prima di uscire dal sotterraneo, Robin si girò e vide Mr. Fyftyeyes steso a terra, con il corpo e , soprattutto, la faccia piena di ferie, lividi e sangue. Prima andarsene fece comparire una gamba vicino all’uomo e gli assestò un potentissimo calcio in mezzo alle gambe. Soddisfatta uscì e seguì i compagni verso la nave.








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Ciao a tutti. Sono tornata da voi con il capitolo 5. Spero che vi sia piaciuto e che magari vi abbia strappato anche una mezza risata. Grazie mille per aver letto e non dimenticatevi di recensire. A presto col prossimo capitolo.
P.S.: Se a qualcuno interessa la canzone è Sweet dreams di Marilyn Manson.
  
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