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Autore: ___Page    22/08/2014    1 recensioni
Anche la ciurma più pazza del mondo ha bisogno di intrattenersi, tra un nemico e l'altro, durante la traversata del Grande Blu.
Una raccolta mista (Drabble, Flashfic e One-shot) che attinge ai ricordi di infanzia. Naturalmente ZoNami e con qualche probabile capitolo RuRobin. E poi magari chissà, nel frattempo potrebbero aggiungersi altri pairing.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, RufyxRobin, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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SESTO GIOCO
 
 

Fissava sconvolto la porta, non riuscendo a capacitarsi di quello che stava succedendo.
Avrebbe preferito di gran lunga non scoprirlo. Si maledisse per essere passato di lì al momento sbagliato e per il fatto di non riuscire a scollare i piedi dal pavimento e gli occhi dalla porta.
Neppure quando sentì la voce di Nami, appena uscita dal suo studio, chiamarlo per nome.
-Zoro?! Tutto bene?!- domandò corrugando, le sopracciglia e avvicinandosi. 
-Io… io… Ecco… io…- boccheggiava, indicando la porta e il corridoio con le dita, cercando di comunicare qualcosa, con scarso successo.
Non era da lui un simile comportamento, niente riusciva mai a scioccarlo, ragion per cui la navigatrice si preoccupò non poco.
Gli si avvicinò rapida, posandogli una mano sulla spalla.
-Zoro cosa…-
Si bloccò sentendo dei tonfi all’interno della sala comune, la cui porta chiusa il samurai fissava a occhi sgranati.
Socchiuse gli occhi, le labbra modellate a formulare la prima parola della domanda che le risuonava in testa.
Che stava succedendo?!
-Rufy!!! Vuoi stare un po’ attento?!- la voce di Usop, spazientita, li raggiunse attraverso la superficie di legno.
-Scusa Usop! Non l’ho fatto apposta!-
-E non lo farai apposta ma se continui a toccarmi così dappertutto non resisterò a lungo!-
Nami si voltò a guardare Zoro, leggermente sconvolta anche lei da quel breve scambio di battute, trovando finalmente lo sguardo dello spadaccino su di sé.
-Ma cosa… cosa stanno facendo?!- domandò piano, deglutendo a fatica.
Ancora tonfi giunsero dall’interno della stanza.
-Io… io non sono sicuro di volerlo sapere…- riuscì ad articolare il verde con voce malferma.
-Tu e il tuo dannato corpo allungabile!-
-Ti ricordo che se non fosse allungabile non potremmo nemmeno farlo!-
Se fosse stato fisicamente possibile, la mandibola della cartografa avrebbe toccato terra.
Okay, okay… Non poteva essere che loro… che Rufy e Usop… No, dai, era impossibile!
-Fratelli che state facendo?!-
Si girarono tutti e due verso Franky, diretto verso il suo laboratorio e anche lui colpito dall’espressione scioccata dei compagni.
-Ecco… noi… loro… R-Rufy e… e…- fu il turno di Nami di balbettare, mentre Zoro non era ormai più nemmeno in grado di parlare e all’interno della stanza i tonfi continuavano.
-Ma non è possibile!!! Ancora!!! Quante altre volte vuoi farmelo rimettere dentro!!!-
-Era… era la voce di Usop quella?!- domandò il cyborg, sgranando gli occhi e indicando la porta con una sua enorme manona.
Zoro e Nami si limitarono ad annuire. Era evidente dall’espressione del Nakama che non era necessario aggiungere altro.
-Ma che… che… è… quello che penso io?!- chiese attonito il carpentiere.
-Nami-san, Zoro-san e anche tu Franky-san! Qualcuno di voi ha visto Sanji-san?!-
La voce dello scheletro, affacciato all’ingresso che portava sottocoperta, li fece voltare tutti e tre catturando l’attenzione del musicista di fronte alle loro facce basite.
-Qualcosa non va?!- chiese stranito Brook, avvicinandosi ai compagni.
Si girò perplesso verso la porta quando una nuova serie di tonfi, fuoriuscì dalla sala comune.
-Che cosa succede?!- domandò ancora ai Nakama, senza ottenere risposta.
-Usop puoi allargare meglio le gambe che non riesco a infilarmi?!-
I bulbi oculari dello scheletro tornarono rotondi mentre anche la sua mandibola si spalancava all’inverosimile.
-Non riesco! Sanji mi sta così addosso che non riesco neppure a muovermi!- commentò la voce contrariata del cecchino.
-S-S-S-Sanji?!?!?!- domandarono all’unisono scheletro e cartografa.
-Sono dentro in tre?!?!- chiese il cyborg, incapace di credere alle proprie orecchie.
-Oh Kami! Qualcuno deve controllare che non arrivi Chopper!-
-Era in biblioteca con Robin-san!-
-Sì ma noi perché siamo ancora qui?!- chiese sottovoce Franky, sconvolto ma immobile.
-Non lo so!- mormorò con voce acuta Nami.
Un rumore li fece voltare verso la porta aperta del dormitorio maschile. A occhi costantemente sgranati fissarono una pila di vestiti, costituita per lo più da pantaloni neri, magliette bianche, un paio di yukata e qualche camicia, accumularsi nel corridoio mentre Zoro lanciava gli indumenti direttamente dall'interno della cabina.
-Yohohoho! Zoro-san cosa stai facendo?!- chiese lo scheletro senza tuttavia riuscire a metterci il solito entusiasmo, ancora troppo sconvolto.
-Cosa sto facendo?! Mi traferisco in palestra! Io in camera con quelli non ci dormo una notte di più! Va bene l’amore libero ma addirittura in tre!!!- vomitò fuori lo spadaccino, visibilmente sull’orlo di una crisi isterica.
-Zoro, calmati! Non… non possiamo sapere se è davvero quello che… che sembra…- provò a calmarlo la navigatrice, faticando a trovare le parole.
-Perché, cos’altro potrebbe mai essere?!-
-Non lo so! Io…-
-Nasone! Vuoi stare attento?!-
-Senti, Sanji, non è mica colpa mia se ce l’ho così lungo okay?!-
Cartografa e samurai si fissarono per un lungo istante, ammutoliti, mentre Franky e Brook tornavano a voltarsi lentamente verso la porta, senza sbiancare solo perché nessuno dei due era in grado di farlo.
-Arrivederci!- esclamò lo spadaccino avviandosi poi verso la coffa con le braccia cariche dei suoi vestiti.
-Rufy! Cosa stai facendo maledetto baka?! Guarda che ti lascio senza cena!-
-Ma perché?! Che ho fatto?!-
-Si era detto niente poteri dei frutti, imbroglione!- sbraitò Sanji prima di fare un profondo respiro -Io direi che per oggi la possiamo anche finire qui- 
Dei rumori non meglio definiti si susseguirono nella stanza, seguiti da dei passi in avvicinamento.
I tre Nakama erano ancora immobili e scioccati fuori dalla porta, quando questa si aprì per far uscire un Rufy, Usop e Sanji sudati e poco composti.
Usop aveva la salopette tutta storta, la camicia di Sanji era sgualcita e le maniche arrotolate fino ai gomiti, i capelli di Rufy completamente sconvolti.
-Ehi ragazzi!!!- li salutò entusiasta il capitano -Tutto bene?!- domandò con un sorrisone, che si spense per lasciare il posto a un’espressione perplessa quando si rese conto delle facce dei compagni. -È successo qualcosa?!- domandò grattandosi la nuca.
I tre deglutirono rumorosamente.
-N-no… No! Assolutamente!- si riscosse Nami per prima, riguadagnando un po’ di autocontrollo –È tutto a posto! Abbiamo la situazione in man… sotto controllo! Tutto sotto controllo, capitano! Però io… io... devo andare a… a controllare la rotta! A più tardi!- disse dileguandosi sul ponte in una frazione di secondo.
-A-aspettami Nami-san! Vengo con te! Yohohohoho!- la rincorse subito Brook.
Franky, invece, rimase ancora a fissarli, sbattendo ripetutamente le palpebre mentre il suo cervello elaborava febbrile qualcosa da dire.
-Ehi… Fratelli!- cominciò, poco convinto -Avete visto che bella giornata oggi! Davvero super!-
-Franky sei sicuro di stare bene?- chiese preoccupato il cecchino, facendo un passo verso di lui e corrugando le sopracciglia quando lo vide indietreggiare, suo malgrado.
-M-ma certo! Sto super-bene io! Stavo giusto andando al laboratorio per tirarlo fuo… tirare fuori degli attrezzi che mi servono per… calibrare il cannone… un cannone! Volevo dire uno dei cannoni… della… ecco… io vado!-
Lo guardarono allontanarsi basiti e perplessi.
-Ma che gli prende?!- domandò Usop, aggrottando la fronte.
-Boh!- si strinse Rufy nelle spalle mentre un suono cavernoso, proveniente dal suo stomaco, riempiva il corridoio -Accidenti! Tutta quell’attività mi ha messo fame! Sanji…- cominciò il moro ma venne subito interrotto.
-Ho capito, ho capito! Dai andiamo in cucina che preparo qualcosa- mormorò avviandosi e accendendosi una sigaretta.
-Oh ragazzi però è stato divertente!- affermò Rufy, portando le mani dietro la nuca e sorridendo a trentadue denti mentre camminava accanto a loro verso l’uscita del sottocoperta -Domani ancora?!-
-Sì, però ci facciamo aiutare da qualcuno eh!- intervenne subito Usop.
-E perché?!- chiese perplesso il capitano.
-Perché se ti continui ad allungare per girare la freccia ci fai perdere l’equilibrio! E poi continuavi a smontarla, avrò dovuto rinfilare il chiodino un milione di volte!-
-Usop ha ragione, senza contare che ci vuole un arbitro visto che qualcuno ha tentato di barare!- fece notare Sanji, aspirando una boccata di fumo.
-Ma uffa!!! A che serve essere allungabili se poi non puoi approfittarne giocando a Twister?!- piagnucolò Rufy, guadagnandosi un’occhiataccia dal cuoco e dal suo migliore amico.
-Comunque, avrei vinto io se Usop non mi avesse accecato a ripetizione con il naso!- precisò il biondo, infilando le mani in tasca.
-Se, se, ti piacerebbe…-
-Domani facciamo la rivincita e ti faccio vedere!-
-Guarda che io sono un campione a Twister! Se Rufy non mi avesse fatto cadere! Vi ho mai raccontato di quella volta che…-   
 
 
 
  
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