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Autore: Lady Uchiha 23    22/08/2014    5 recensioni
[Quarta classificata e vincitrice dei premi speciali "Rose Rosse" e "King" al contest ''Rose Rosse canon e fanon (fatemi innamorare)'' indetto da Fra.EFP sul forum di Efp]
Dal testo:
''Io mi giro a guardarla, cercando di capire cosa dice, ma faccio cadere il barattolino di china sul foglio.
La macchia scura si allarga velocemente, come un male incurabile che sporca un'anima bianca...
...Come è successo a me.
Ma grazie a Sakura ho riavuto la mia anima pulita, o perlomeno non così macchiata dal male.''
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Nickname su EFP: Lady Uchiha 23
Nickname sul Forum: Lady Uchiha 23
Titolo: Controtempo
Fandom: Naruto
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Songfic
Avvertimenti: /
Tipo di coppia: Het
Eventuali note dell’autore: E' facile far parlare la coscienza di Sakura... Ma Sasuke? Eccovi i pensieri e le sensazioni dell'Uchiha, accompagnati dalle parole di Briga con ''Sei di Mattina'' [Le parti in corsivo sono i ricordi di Sasuke.]

 
 



-Controtempo.

 

 

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Siamo soli io e te, adesso, baby.
Non svegliarti.



Mi sveglio. Sono solo le sei di mattina. 
Mi giro e guardo attentamente Sakura. Dorme tranquilla accanto a me, sembra così serena.
Ancora non riesco ad abituarmi all'idea di trovarla nel mio letto.
Non più il Team 7 in missione, non più dormire tutti nella stessa tenda.
Sono noi. Io e lei.
Mi alzo, cercando di fare il meno rumore possibile.
Voglio che stia nel suo angolo felice un altro po'.


Quei modi di fare a
nobilitare ogni tuo comportamento,
che sono le sei di mattina
ma è di mattina che soffia il vento.


La guardo ancora, da lontano stavolta, ripensando a quanto abbia fatto per me. Ogni gesto, che a suo tempo consideravo banale o inutile, aveva un significato profondo: l'amore che provava nei miei confronti.Quanto stupido posso essere stato?
Me ne rendo conto soltanto ora, alle sei di mattina di un giorno qualunque, nonostante abbia avuto a disposizione anni per rifletterci. Forse è proprio la pace interiore che sento in questo preciso momento a farmi vedere tutto ciò che, per lungo tempo, non ho voluto guardare. Sono solo le sei di mattina, e io penso alla mia intera vita, ma è proprio questo il momento giusto per farlo: ''troppo presto per svegliarsi, troppo tardi per riprendere sonno.'' 
[Tomas Transtromer]


Io sono qui a scrivere ancora,
a ridere ancora di me, mentre
un raggio di sole ti sfiora
con le lenzuola poggiate sul ventre.


Prendo un foglio e inizio a scrivere tutto ciò che mi sta passando per la testa. Non sono sicuro che, un giorno, la mia coscienza abbia voglia di rifare un'analisi di sé stessa, per cui devo riuscire a tenere a mente quello che ne verrà fuori.
Sakura è riuscita dove molti hanno fallito: mi ha cambiato.
Un avviso di questo cambiamento l'avevo avuto già quando l'ho lasciata su quella panchina, per inseguire il buio.
Pensieri talmente dolci e terribili mi avevano attraversato la mente mentre lei mi dichiarava il suo amore... Ma allora ero troppo lontano da quello che sono oggi, ora.
Sorrido al pensiero che quella ragazzina tanto insopportabile e noiosa, alla fine, mi abbia stregato. 
''Alla donne non puoi resistere! Vedrai che un giorno troverai quella ragazza che ti farà battere il cuore e non la lascerai più.'' mi disse una volta mia madre, molti anni fa.
E aveva  ragione, come sempre.
Mi volto ancora una volta a guardarla, mentre un raggio di sole si posa delicato sul suo viso, rendendola quasi un sogno.
Stringe forte le lenzuola spiegazzate, come se volesse trattenere il mio odore. Le ricadono dolci su tutto il corpo, e sembra un angelo che, per qualche strano motivo, è caduto sul mio letto.


Le sei di mattina
e lei di mattina
metti che mi sta a fianco?


Non avevo mai realmente considerato l'idea di poterla avere accanto a me. Le ho fatto così male, l'ho ferita nel profondo. Eppure lei mi ha sempre perdonato...

La guerra si è appena conclusa. Mi guardo intorno, spaesato, mentre le prime persone iniziano a venirci incontro. Tra i primi vedo lei... Sakura.
Corre verso di me, nonostante sia vistosamente ferita e stanca.
Come fa, dopo tutto questo tempo?
Quando è abbastanza vicina rallenta, fino a muovere piccoli passi.
Alza gli occhi e mi fissa, con troppo sincerità.
Poi copre velocemente  lo spazio che ci divide e senza più alcun timore mi abbraccia e, per la prima volta, sento l'impulso incontrollabile di ricambiare quell'abbraccio. Cadiamo in ginocchio,  sopraffatti dalla stanchezza ma... Felici.
Qualcosa di nuovo sta nascendo.
Lei allontana il viso dalla mia spalla, e non vedo neanche l'ombra di una lacrima.
Il volto lucido, però, tradisce le lacrime che ha pianto in precedenza.
Le sue labbra sono ad un soffio dalle mie, ma sono totalmente paralizzato dal flusso di sentimenti che iniziano a scorrere nel mio cuore e che si riversano quasi immediatamente nelle mie vene.
Lei accenna un sorriso, poi si alza e mi prende per mano, portandomi al sicuro dal male che mi ha appena abbandonato, perché al mio fianco ho lei che mi protegge.


Sorrido al pensiero di quell'abbraccio, che, dal mio punto di vista, fu un mezzo miracolo.
Mi ha perdonato nel giro di un attimo, semplicemente sentendo le mie braccia attorno a lei.


Non sono lo scemo di prima
e verso la china su un foglio bianco.


Dopo giorni di convalescenza e cure, mi permette di poter lasciare la mia tenda.
Quando finisce il turno passa da me e, senza una parola, mi porta fuori dal campo.
-Stiamo andando a casa mia.- mi dice, e io rimango sorpreso.
Pensavo che quell'abbraccio fosse stato solo un attimo di debolezza.
Mi porta nella sua camera da letto e mi fa cenno di sedermi accanto a lei.
Il suo viso è rivolto verso la finestra, ma quando si gira verso di me è inondato di lacrime.
Il mio cuore si stringe. Sono io la causa di tutto questo dolore, come sempre.
Si butta fra le mie braccia  io la stringo goffamente, essendo totalmente inesperto.


I ricordi  continuano il loro flusso, riportandomi a quella sera e al mio tentativo di confortarla.Come sono stato incapace... Ma so che lei ha apprezzato il fatto che io ci abbia almeno provato, abbandonando ogni mia convinzione sbagliata, ogni mio atteggiamento totalmente infantile.
Ero cambiato e anche lei lo aveva avvertito.
Sakura si muove nel letto, dicendo parole incomprensibili.
Io mi giro a guardarla, cercando di capire cosa dice, ma faccio cadere il barattolino di china sul foglio.
La macchia scura si allarga velocemente, come un male incurabile che sporca un'anima bianca...
...Come è successo a me.
Ma grazie a Sakura ho riavuto la mia anima pulita, o perlomeno non così macchiata dal male.


Non faccio questioni di stato,
zero emissioni di fiato, mentre
quelle altre che m'hanno lasciato 
pregano il fato che muoia per sempre.


Lascio che pianga tutte le lacrime che ha trattenuto per tanto tempo. Mi sento totalmente a disagio... Ma so di essere nel posto giusto al momento giusto. Non dico una parola mentre lei inizia a parlare, poi mi fa qualche domanda.... Ma io non capisco, o forse non sento.
-Sasuke?- mi chiama, e cerco di tornare con i piedi per terra.
-Con quante donne sei stato?-
Le interessa davvero saperlo? E io, voglio davvero dirglielo?
Resto ancora chiuso nel mio silenzio ostinato, quasi non respiro più.
Non è il caso di ingigantire il problema.
-Con nessuna.- mento spudoratamente, ma non me la sento di riempirla ancora di bugie.
-...Con nessuna di importante.- mi correggo, e mi sento un po' meno pesante.
Lei sembra pensarci ma non risponde nulla.
Se solo sapesse come trattavo tutte quelle donne innocenti...
Chiudevo gli occhi e immaginavo che ci fosse lei al posto di ognuna di loro.
Ma quando li riaprivo trovavo ogni volta una donna diversa e la mandavo via, quasi con violenza.
E loro, puntualmente, mi odiavano, desiderando la mia morte.
Ma Sakura è diversa... Lei mi capisce nel profondo.


Ricordo con leggero imbarazzo quando mi chiese con quante donne fossi stato. Avrei voluto dirle che se anche non fosse stata lei la prima, era come se lo fosse. In quel momento mi resi conto che aspettavo solo lei, da una vita intera.


Vorrei sapere a cosa stai pensando
ora che hai gli occhi chiusi.


Mi perdo a guardarla mentre dorme. Sembra così indifesa, ma in realtà è la donna più forte che io conosca.Chissà cosa sta sognando, chissà quali pensieri vagano nella sua testa mentre riposa... 
Chissà se ci sono anche io fra i suoi sogni. 
Le palpebre le tremano leggermente e mi sento come un ladro colto con le mani nel sacco, temendo che lei si svegli e mi trovi a fissarla. Anche se lei ne sarebbe immensamente felice, io mi sentirei a disagio, perché non è una cosa che sono abituato a fare... Ma potrei abituarmici. 
I suoi occhi però rimango chiusi e lei rimane nel suo angolo felice ancora per un po'.


E abusi del fatto che sbando,
e quel sorriso messo come scudo,
bocca dipinta
prendo e rifiuto,
scossa di quinta magnitudo.


Lei mi osserva ma non dice nulla, come se stesse valutando le parole migliori da dire. Le lacrime hanno smesso di rigarle il viso ed è come se mi stesse studiando, approfittando della mia temporanea confusione. 
Poi mi sorride con quelle labbra piene e rosse, e qualcosa mi spinge ad avvicinarmi e a baciarla. Lei rimane immobile, non aspettandosi di certo tanta intraprendenza da parte mia. Non le do neanche il tempo di raccapezzarsi che interrompo il bacio, impaurito da quel contatto che io stesso ho cercato, ma che mi ha provocato un terremoto di emozioni tutte nuove. 
Le sue labbra sono turgide, gonfie per il bacio. E la sua bocca non sembra neanche reale, troppo perfetta per esserlo davvero. Forse gliel'hanno dipinta addosso.


Il nostro primo bacio... Non avrei mai potuto credere che avrei preso proprio io l'iniziativa. Mi sono stupito di quel gesto, che mi ha fatto aprire finalmente gli occhi su ciò che provavo per lei.


E' la mia donna e non sai quanto vali,
non ha l'insonnia e 
non fa la mignotta nei locali.
Lei non abbraccia tutti,
scaccia tutti, brutti,
tranne me.


Lei mi guarda, sconcertata almeno quanto me. Poi mi bacia, e stavolta e tutta un'altra storia. Le sue labbra cercano prepotenti le mie e la sua lingua entra senza preavviso nella mia bocca e a fatica riesco a tenerle testa. Mi spinge verso il letto fino a farmi sdraiare e io non posso far altro che obbedire al suo muto ordine. 
Mi appoggio alla testiera del letto e lei si mette a cavalcioni su di me, spostando i suoi baci sul mio collo, fino a scendere sulla spalla destra. Mi toglie la casacca e man mano lascia dietro di sé una scia di baci umidi, che mi fanno rabbrividire. 
Poi si ferma, come colta da un'improvviso dubbio e mi guarda con la luce della passione accesa negli occhi. Mi sta chiedendo in silenzio se anche io voglio fare quello che lei vuole; mi sta chiedendo, quasi supplicando di fare l'amore con lei. 
E io, non sapendoci fare per niente con le parole e cavandomela un po' di più con i gesti, le prendo la testa e la bacio con tutta la passione e l'amore di cui sono capace. Lei si  sdraia sul mio petto, abbracciandomi, ma l'attimo di dolcezza è già passato, adesso c'è posto solo per la passione. 
Si mette in ginocchio davanti a me e le sfilo la maglia, e lei  ricambia il favore liberandomi dei pantaloni. Le sue carezze mi fanno scoprire un mondo nuovo, dove il piacere fisico non è fine a sé stesso, ma parte dell'amore. Ed è qualcosa di così unico che non avrei mai potuto capirlo senza di lei. 
La ribalto, facendola finire sotto di me e le tolgo il reggiseno, baciandola e facendola sospirare di piacere.
Da quanto tempo aspettiamo questo momento?
Le nostre  mani prendono confidenza col corpo del'altro, imparando come procurare piacere, come tormentarlo per portarlo al culmine e farlo esplodere nella passione vera e propria.
Lei ansima forte e io non riesco a non pensare che finalmente sto facendo qualcosa di buono per lei e con lei.
-Sasuke... Ti amo.- sono le sue prime parole dopo ore di silenzio
E io, che non sono ancora pronto a dirglielo, le sorrido.
Ma già sento nel mio cuore di amarla.


Osservo attentamente Sakura, ricordando quella prima notte d'amore. In quel momento mi resi conto di quanto lei fosse solo mia, e che era da sempre così. Anche quando l'abbandonai, tradendo il villaggio, lei non si concesse a nessuno, non permise neanche ad un ragazzo di avvicinarsi oltre il dovuto. Picchiò addirittura un certo tipo che provò a baciarla, e quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Oltre a Naruto, nessun altro ebbe più il coraggio di avvicinarla, e così i suoi anni dell'adolescenza si persero nel mio ricordo, e nella speranza di poter abbracciare me, poter baciare me.


Mente a tutti
tranne a me.


Le lacrime che pianse quella sera non le dimenticherò mai. Le aveva trattenute per giorni, fingendo di stare bene, mentendo a tutti, anche e soprattutto a sé stessa. Ma quando si trovò di fronte a me non riuscì più a trattenere la verità che voleva salire a galla a tutti i costi e si lasciò trasportare da quel fiume in piena, un misto di lacrime ed emozioni. 
Non può mentirmi.


All I need is you.


E' mattina presto. Mi volto e guardo Sakura dormire ma non mi posso rimanere. Devo tornare a casa.
-Non andartene...- mi dice lei.
Il mio cuore perde un battito, riconoscendo lo stesso tono che ha usato quando l'ho abbandonata sulla panchina.
-Non lo dire mai più. Io resto.- le rispondo senza voltarmi. 
Senza dubbio sa che mi riferisco a qualcosa di molto più grande che di questa mattina.
Io resterò con lei per tutta la vita.
Ma questo non lo dico perché lei ha già capito.
-Tutto quello di cui ho bisogno sei tu.- dice ancora lei.
Stavolta mi giro e, prima di andarmene, la bacio delicatamente.


E dimmi se ci sei anche tu,
se in questo mondo di puttane
non hai un costo in più.


Mi chiedo spesso - e lo sto facendo anche adesso - cosa abbia fatto io di tanto importante per aver meritato Sakura.A volte ho paura che mi sia stata data la possibilità di stare con lei solo perché un giorno mi verrà tolta.
E io ho paura.
Il tempo però mi ha regalato la consapevolezza che sarei disposto a fare tutto per lei, per tenerla con me.
Lotterei a qualsiasi costo per essere certo che lei ci sia.


E dimmi se ci sei anche tu,
ma adesso guardami di più,
di più.


Col passare dei giorni  capii quanto lei fosse importante per me. Ogni carezza, ogni sguardo mancato facevano più male di una pugnalata ma imparai a capirla e rispettare i suoi sbalzi d'umore. Poi, semplicemente con uno sguardo, tornava tutto a posto e finivamo per fare l'amore, giocando come ragazzini. I suoi occhi verdi sono diventati come dei fari accesi nel buio, sempre pronti ad indicarmi la via per la salvezza, per la felicità.


Dormi
e non pensarci più
che non è facile restare
in questo posto.


Ogni notte la passiamo insieme. A volte non servono parole, desiderando solo di sentire la vicinanza dell'altro; altre, invece, lei mi parla di tutto ciò che è successo nella sua vita mentre non c'ero, tutti i fantasmi che ha dovuto combattere. Io la prendo tra le braccia , e rimango in silenzio ad ascoltare. Vorrei tanto anche io poter parlare in questo modo, vorrei renderla partecipe del mio dolore, esattamente come fa lei. 
Forse un giorno non troppo lontano, ci riuscirò. 
Quando sento che il racconto si fa troppo doloroso la stringo ancora di più e le dico di dormire. E' l'unico modo che conosco per provare a consolarla. Mentre dorme tutto il dolore che l'ha inseguita sparisce per qualche ora e lei può fingere che non esista. Può smettere di pensarci.
Non avrei mai pensato che sarebbe stato così difficile tornare a vivere a Konoha, provare a vivere con lei.
La vita, la vita vera, è questa, e io la sto vivendo solo ora.
E' complicato rimanere, e la tentazione di lasciare tutto e scappare - ancora - è forte, ma non lo farò.
Le ho promesso che sarei rimasto e intendo mantenere le promesse - perlomeno, le promesse che faccio a Sakura.


Dormi,
che sono pazzo di te
e non è strano che ti voglio
ad ogni costo.


Ci sono notti un cui non riesco a fare a meno delle sue labbra, delle sue mani, del suo corpo. 
Non posso fare a meno di lei.
Mi asseconda sempre, non mi delude mai. Mi sussurra dolci parole nel buio della notte, che arrivano al mio cuore fresche come acqua di sorgente, liberandomi sempre un po' dal peso scuro che mi porto dentro.
I suoi baci sono fonti dalle quali mi abbevero - assetato, sempre di più - e i suoi occhi sono due stelle nel cielo nero di questa vita.
Lei è la mia salvezza.
Ogni gesto, ogni momento, mi ricordano che senza di lei sarei una persona decisamente peggiore. E' senza dubbio l'unica donna al mondo che mi capisce e accetta ciò che sono.
Ma l'amore è anche questo, no?


Il profumo che indossi,
la pelle di seta,
i capelli mossi
è un misto di come tu sei
o come, più o meno,
vorrei che tu fossi.


Ripenso a quella sera, quando, finalmente le chiesi di uscire. Ricordo che aspettai per ore che lei finisse di prepararsi, ma ne era valsa decisamente la pena: quando scese le scale di casa sua rimasi senza fiato.
Il vestito lungo, chiaro, le lambiva delicatamente le gambe pallide e snelle, il trucco leggero accentuava il verde dei suoi occhi, i capelli, resi mossi, le ricadevano dolcemente sulle spalle. Era bellissima... 
Ma non era la vera Sakura.
Ricordo di aver salito le scale e averla presa di peso, portandola in camera da letto.
Quella sera non uscimmo e il suo bellissimo vestito finì a terra, mentre il profumo della sua pelle, misto ad un altro aroma - che non aveva niente a che vedere con il suo profumo - si espandeva nella stanza, nel mio cuore.
-Questa sei davvero tu.-gli dissi, e senza rispondermi, io seppi che lei aveva capito.


Con i miei paradossi
t'invito nei miei desideri
nascosti.


E' riuscita a intrufolarsi nella mia testa e scacciare ogni traccia di male. Silenziosamente, come strisciando tra i miei paradossi, ha abbattuto quel muro che mai nessuno aveva neanche sfiorato. E' entrata in contatto con la parte più nascosta di me - qualcosa che forse neanche io sono riuscito a fare - leggendomi dentro. Non ho ancora capito come tutto questo sia potuto succedere, ma so che quando lei non c'è mi sento vuoto, come se mancasse un pezzo di... Cuore.


Ti vedo nel buio nuda
in infradito,
ho gli infrarossi.


Una notte come le altre sento che Sakura sposta delicatamente il mio braccio e si alza. La guardo con gli occhi appannati di sonno ma lei non mi vede. La sua figura snella si staglia contro la finestra, e posso osservare tutte le curve del suo corpo, perché oltre alle infradito che ha appena indossato, non porta nulla. I miei occhi la studiano come se io fossi il dottore e lei un paziente in pericolo di morte... Ma sono solo innamorato di lei.


E cerco te nel letto, e quando non ci sei
 i miei problemi che fanno effetto.


Lascia la stanza non accorgendosi che sono sveglio. Il mio braccio chiude lo spazio vuoto che ha lasciato, come a voler negare la sua breve assenza. E' incredibile come la sua vicinanza riesca a cacciare tutti i fantasmi, le paure e la parte più oscura del mio essere. Ma appena lei si allontana, anche di poco e per poco... 
Tutto perde senso, e ricado nel mio baratro, senza avere più niente a cui aggrapparmi, senza la mia àncora di salvezza.

 

Se te ne vai t'aspetto, ma non tornerai
prima che non te l'abbiano detto.


Mi rigiro nel letto, mentre aspetto che torni da me. Ultimamente dall'ospedale la chiamano anche di notte, e anche se non sono esattamente - per niente, a dir la verità - felice che lei sia disponibile a qualsiasi orario, non dico nulla. 
So che è importante per lei sentirsi utile, aiutare sempre il prossimo. 
E' un caratteristica che ha avuto fin da bambina: ha tentato in ogni modo di salvarmi, e alla fine c'è riuscita. 
Ma forse, adesso che mi ha a portata di mano, non sono poi più così interessante da salvare...


Che tutto questo adesso parla di te,
in questa stanza, preso male,
dove Dio non c'è.


Sono le sei di mattina e lei non è ancora tornata. Io non prendo più sonno, rendendomi conto di avere dentro un misto di una strana agitazione, rabbia e... gelosia.
Decido di alzarmi, cercando di lasciare tutte le cattive sensazioni tra le pieghe delle lenzuola.


Ricordo che anche quella volta cercai sollievo nel paesaggio fuori dalla finestra, nella luna, o in qualsiasi altra cosa che mi potesse distrarre. Ma niente era riuscito a spostare i miei pensieri altrove: tutto convergeva su Sakura.
Mi resi conto di quanto lei mi fosse entrata dentro, di come fosse diventata il mio sangue, il mio cervello, le mie mani, i miei occhi... Il mio cuore.
Uscii a cercarla e quando la trovai lei stava tornando a casa, da me.
La strinsi forte, come mai avevo fatto prima.
Da quel momento in poi la mia anima fu consegnata totalmente a Sakura.


E tutto questo adesso parla di te,
puoi darmi un attimo di più,
di più, di più?


-Sasuke, che ore sono?- mi chiede Sakura ancora assonnata.
Io mi ridesto dai miei pensieri e la fisso, guardandole gli occhi profondi. Poi guardo l'orologio e mi stupisco nel vedere che sono già le sette. Il mio esame di coscienza è durato un'ora... Non male, come prima volta.
Credo che mi impegnerò a rifarlo, è stato abbastanza utile.
Sento di amarla ancora di più... Se fosse possibile amarla più di quanto già la ami.
-Sasuke?- mi chiama ancora, e cerco di tornare padrone di me stesso.
Mi sento ancora immerso nei ricordi che ho appena rivissuto.
-Sono le sette.-
Sakura sbadiglia e si alza, affiancandomi e poggiandomi una mano sulla spalla.
-Che stai facendo?- chiede, osservando il foglio scritto e quello macchiato poggiati sulla scrivania.
-Nulla.- dico in fretta, nascondendo i fogli.
-...Nulla di importante.- mi correggo, come quella volta.
Lei sorride ricordando, e mi bacia la fronte.
-Sei sempre così misterioso.-
-Non sto tramando niente di oscuro, se è quello che intendi.- dico, fingendo di essere arrabbiato.
-C'è solo un modo per scoprirlo.-
Si siede sulle mie gambe e mi bacia come se fosse la prima volta.
Io colgo il messaggio al volo e la porto nuovamente a letto, dove riusciamo a capirci senza bisogno di parlare.
-Penso che per stavolta ti crederò.- dice Sakura ridendo -Ti crederò come ogni volta.-
-Ti amerò come ogni volta.- rispondo, guardandola con tutta la sincerità possibile.
Lei mi tiene stretto mentre una folata di vento porta via i fogli su cui era impressa la mia coscienza e i miei peccati, la mia anima macchiata.
Io però stringo lei tra le braccia e non ho bisogno di altro.



''Nessun giorno è uguale all'altro,
ogni mattina porta con sé 
un particolare magico,
nel quale i vecchi universi 
vengono distrutti e 
si creano nuove stelle.''
Paulo Coelho



°Spazio Autrice°

Buonasera, popolo di Efp!
Non vi aspettavate un ritorno così improvviso, vero?
Bene, neanche io xD
Non ho molto da dire su questa Songfic, vorrei sentire voi.
Fatemi sapere che ne pensate, mi è costata un bel po' di impegno.
Vorrei dedicarla ai miei carissimi amici Mauro e Paolo, che ci sono
e ci saranno sempre. Battete un colpo, se ci siete anche ora! :3
Ora mi dileguo, alla prossima!
Sempre vostra,

Lady Uchiha 23




 
  
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