EPILOGO
Ciao
a tutti! ^^ Sono ancora io, Phoenix ^^ Dopo “Il Ritorno di Dejame” ho deciso di
pubblicare un’altra ficcy su Yu-Gi-Oh! ^^ Tengo a precisare che questa ficcy è
un po’ diversa dal solito, diciamo che potrei appunto paragonarla alla mia
precedente, in quanto non si fa riferimento a nessun gioco di carte o cose
varie, ma ad una semplice (beh, proprio semplice non lo è, poi ve ne
accorgerete ^^) storia avvenuta appunto 5000 anni fa e.. va beh, non dico altro
perché se no direi troppo ^^ E’ una storia abbastanza strana cmq, se vorrete
leggerla e se vi è piaciuta quella prima, credo proprio vi piacerà! ^^ e
diciamo che in qualche senso infanga un po’ la figura del faraone ^^
Beh,
spero davvero sia di vostro gradimento, ci tengo tanto, visto che è da molto
che penso alla trama! ^^
Fatemi
sapere che ne pensate, anche se da questo primo epilogo non ci capirete molto..
ma è qua il bello no? ^^
Bacioni!!!
E grazie in anticipo!! ^^
)o(
PhOeNiX )o(
Il sole era già tramontato da parecchio tempo nella Valle
Dei Faraoni. Tutto il paese dormiva già in un sonno profondo e il cielo era
illuminato da innumerevoli stelle che donavano agli abitanti un panorama
estasiante.
Le piramidi dei faraoni giacevano tra le dune, immobili,
protese verso l’alto, quasi volessero toccare quelle stelle. Nonostante la loro
estrema bellezza e il loro intramontabile fascino, in quella penombra
riuscivano ad avere persino un’aria angusta, che quasi incuteva terrore.
-Dio Rainslet, guarda quelle piramidiiiii O_O-CRAIG
-Craig, non siamo qui per ammirare il tenebroso panorama,
ma per entrare in una specifica piramide, ricordi? =_=-RAINSLET
-Si..-CRAIG
Non proprio tutto il
paese dormiva: due strane figure vagavano a bordo di due cammelli per il
deserto della Valle, interamente vestiti di scuro, per farsi meno notare nel
qual caso ci fosse stato qualcuno nei dintorni. Non sarebbero stati lì a
quell’ora, costretti a vagare nella notte nel freddo come due ladri dall’aria
fuggiasca, se solo nel pomeriggio fossero riusciti ad entrare nella tanto
aspirata piramide.
Essa non era mai stata
aperta al pubblico; o almeno, non lo era allora.. Chissà, forse un giorno
avrebbero acconsentito l’accesso a turisti e studiosi di archeologia egizia,
ma, per il momento, essa rimaneva solamente un mistero che attirava la
curiosità di non pochi studiosi, proprio come aveva parecchio attirato
l’attenzione dei due giovani archeologi.
La curiosità che li
spingeva a proseguire per il loro cammino ed entrare, se mai ci fossero
riusciti, in quella piramide, era enorme; il vero perché non era tuttavia
nemmeno chiaro a loro. Sapevano solamente che avrebbero fatto di tutto per
poter vedere che mai ci potesse essere al suo interno! Beh, più
specificatamente, forse solo Rainslet avrebbe fatto veramente di tutto..! Molte
erano le leggende che si narravano su di essa; alcuni erano arrivati persino a
dire che in essa regnava una specie di maledizione che avrebbe portato alla
pazzia mentale chiunque vi fosse entrato, fino a portarlo al suicidio.. Beh, il
fatto era che loro, stranamente, non avevano mai creduto a queste stupide
leggende: le maledizioni erano solamente un inganno per poveri turisti..! Un
qualcosa che gli egiziani si erano inventati per dar più interesse ad un
qualcosa, come in quel caso un monumento.. Ma fatto stava che, semmai potesse
essere stata proprio la loro contorta mentalità a creare quelle leggende per
attirare un pubblico maggiore, gli stessi abitanti sembravano temerle più di
qualsiasi altra cosa. Forse poteva essere solamente un’abile recita, per rendere
il tutto più veritiero.. o forse no.. Forse era proprio per quelle strane
storie che avevano deciso di chiudere la piramide..
Rainslet scosse la testa:
no, non era possibile pensare certe cose, ma che stava dicendo?? Si stava per
caso lasciando contagiare da quegli stupidi ed esibizionisti egiziani? Sorrise
in un mezzo ghigno, prima di sbadigliare apertamente. Il sonno stava per
impossessarsi di lei, ma ella cercò in tutti i modi di resistergli. L’unico
motivo valido per cui avevano deciso di chiudere la piramide al pubblico era
che, probabilmente, al suo interno vi erano numerosi ritrovamenti di così alto
valore che nessuno avrebbe mai voluto che un archeologo li portasse via con sé,
per venderli ad un museo straniero. Ma quale maledizione? Certo che riuscivano
ad inventarsele proprio tutte…
Chiuse gli occhi per
qualche istante, sorridendo al pensiero di quelle meraviglie che avrebbero
potuto trovare all’interno dell’imponente monumento; ormai, dopo quei pensieri
e quelle riflessioni, quella dannatissima piramide era diventata per lei molto
più che un obiettivo da raggiungere!
Ma forse così non era per
il suo compagno di avventura, Craig Daverson. Non sapeva perché mai si fosse
deciso a seguirla, né tanto meno perché mai avesse deciso di studiare
archeologia all’università: non sembrava mostrare minimo interesse per
l’Egitto, anzi! Le pareva proprio che per lui fosse solo una seccatura.
Parecchie volte si era imposta di chiedergli spiegazioni ma, chissà come mai,
non lo aveva mai fatto.
Si voltò all’indietro, e
lo vide accovacciato sul suo cammello con un’espressione imbronciata e allo
stesso tempo annoiata dipinta in volto. Lo scrutò attentamente, quasi volesse
analizzarlo in ogni minimo dettaglio. Un giovane ragazzo inglese di Cambridge
con una corporatura piuttosto magra e una carnagione pressoché chiara. Capelli
biondo-cenere al vento e due occhi cristallini, che parevano ghiaccio, in cui
mai, o per lo meno pochissime volte, aveva visto dell’entusiasmo per il suo
lavoro. Un ragazzo pieno di soldi, c’era proprio da dirlo! Il padre era un
famoso e ricco medico che lavorava in Germania, e lui viveva con la madre
proprio a Cambridge, dove aveva frequentato l’università insieme a lei,
Rainslet; fu proprio lì che si conobbero, a causa di un’accesa discussione stupida
per un libro della biblioteca. E si.. un ragazzino piuttosto irascibile, ma che
sapeva anche farti sorridere quando ne avevi bisogno. Non si reputava ricco, né
si atteggiava da tale. A volte vestiva persino da mezzo barbone, curandosi poco
del suo aspetto fisico.. Chissà perché, le era da sempre piaciuto quel suo modo
di fare..!
Insomma.. era tutto il
contrario di lei.. Rainslet Robertson, una ragazza, anche se si poteva dire
ormai donna, per niente ricca: ne erano prova i numerosi sacrifici che lei e i
suoi genitori dovettero fare per permetterle di trasferirsi a Cambridge per
realizzare il suo sogno di diventare archeologa-egittologa. Originaria di
Londra, capitale dell’Inghilterra, città di cui andava molto fiera. Da sempre
abituata ad avere due genitori modesti, ma che avrebbero fatto di tutto per
vederla sempre felice, al suo fianco, si era ritrovata in una specie di casa
per studenti proprio nella stessa città ove aveva frequentato l’università:
periodi di certo non troppo facili per lei! Era una ragazza da un carattere
forte e maturo, e altamente responsabile, nonché parecchio carina: capelli mori
come la pece e occhi verdi come due smeraldi, di cui ella, dovette ammetterlo,
era non poco orgogliosa! Un fisico magro, e un perfetto nasino alla francese,
che riusciva quasi a donarle un’aria piuttosto dolce, in contrasto col suo
sguardo serio e deciso come non mai. Una sua pecca: la bassezza… E si, era
piuttosto bassa, molto di più di Craig, ma d’altronde, come le avevano da
sempre detto: non si può avere tutto dalla vita. E lei non se ne lamentava: era
riuscita a realizzare il suo sogno, ed ora si trovava nel bel mezzo della Valle
dei Re per delle ricerche in una piramide mai esplorata da nessun archeologo
prima di allora. Di certo, non poteva proprio lamentarsi del suo stato
complessivo!
-Craig, sei
sveglio??-RAINSLET
Il biondino sbadigliò
sonoramente, stropicciandosi un occhio con la mano destra..
-Awn.. Rainsleeet.. Non
potevi darmi la sveglia quando eravamo già arrivati?? Tanto il mio cammello sta
seguendo il tuo..-CRAIG
-Quante storie! Guarda,
ci siamo quasi!-RAINSLET
La ragazza indicò con un
dito proteso in avanti la piramide tanto ambita, che ai suoi occhi, in quelle
tenebre, appariva ancora più imponente.
-Si la vedo..-CRAIG
-Che entusiasmo.. non
contagiarmi..-RAINSLET
Craig sbuffò, prima di
tornare a parlare:
-Uffaaa.. si lo so! E’
che non vedo perché ti ostini tanto a volerla visitare! Fa freddo, è notte
fonda, ho sonno, e per di più, rischieremmo di aver camminato in sella a questi
schifosi puzzolenti per niente!! Che ne sai, potremmo anche trovare una guardia
lì davanti! Cosa credi, che una piramide vietata al pubblico e soprattutto a
noi studiosi sia lasciata a porte aperte la notte solo per te??-CRAIG
Quella volta fu la mora a
sbuffare..
-Craig, tanto vale
provare no?? Che ti costa?? Non ci tieni a visitarla?? Penso proprio di no a
questo punto!-RAINSLET
-Ma si che ti tengo.. o
insomma.. però se non si può non si può..-CRAIG
-Non sei per niente
determinato, sai?-RAINSLET
-E poi.. se ci fosse davvero
una maledizione?? No, torniamo indietro..-CRAIG
A quel punto la ragazza
si voltò per quanto le riuscì, visibilmente scocciata..
-E no, non ti ci mettere
anche tu con queste frottole!! Maledizione, maledizione e ancora sta benedetta
maledizione!! Le maledizioni non esistono, mettitelo bene in testa!!
Comunque,se non vuoi venire con me, ci andrò da sola.. non c’è posto per i
fifoni come te..-RAINSLET
-Hey, io non sono un
fifone!!-CRAIG
Rainslet tornò a girarsi
verso il davanti sorridendo; aveva funzionato la sua tattica, come sempre:
quello era uno degli aggettivi che Craig non sopportava sentirsi dire, e lei ci
aveva azzeccato in pieno anche questa volta! Infatti il compagno tornò ad
accovacciarsi sul dorso del cammello, blaterando un qualcosa di incomprensibile,
forse piccoli “apprezzamenti” sulla compagna, ma lei non ci fece poi tanto
caso.
Ormai la piramide era
vicina, e lei non aveva nient’altro che quello in mente..
-Ci siamo!!-RAINSLET
La mora saltò giù dal
dorso del cammello ancora prima che questi potesse chinarsi per intero, tanta
era la voglia di raggiungerla. Craig la stette a guardare per qualche istante
con occhi sbarrati, prima di scendere anch’egli, lentamente, da quella specie
di tortura a quattro zampe. L’unico motivo per cui era felice di essere
finalmente arrivato a destinazione era semplice: la sua povera schiena non
avrebbe resistito ancora a lungo in mezzo a quelle due dannate gobbe!
Raggiunse la compagna che
ormai stava già davanti ad una piccola entrata scavata nel terreno, stiracchiandosi
la schiena. Si affiancò a lei e la fissò in volto: nonostante il buio di quella
notte, si potevano benissimo vedere i suoi occhi smeraldo brillare.
-Sei contenta
adesso?-CRAIG
Rainslet lo fissò,
cambiando completamente espressione: ora i suoi occhi erano cupi e molto seri,
il che fece quasi rimanere di sasso il povero ragazzo.
-No.. non lo sarò davvero
finché non saremo entrati..-RAINSLET
Ci fu qualche istante di
silenzio, in cui i due si ricordarono fortunatamente di legare i due cammelli
ad una trave poggiata, insieme a tante altre, ad un muro della piramide stessa:
opera sicuramente di quegli stupidi egiziani, chissà che ci volevano fare?
Non diedero molto peso a
questa domanda: subito Rainslet afferrò per un braccio il suo compagno e lo
obbligò a seguirlo davanti alla stessa entrata di pochi istanti prima. Si
guardò in giro ancora più fuggiasca, prima di bisbigliare:
-Vedi qualcuno in
giro?-RAINSLET
Craig fece allo stesso
modo, prima di rispondere:
-Io no.. però mi sa che
qualcuno ci dovrà pur essere!-CRAIG
-Secondo me no.. dove si
mettono se no? Allo scuro interno della piramide? Tempo che ci vedrebbero, noi
saremmo comunque già dentro..-RAINSLET
In effetti, il
ragionamento dell’amica non faceva una piega.. Però era tutto alquanto strano..
Impossibile non ci fosse nessuno..
-E poi se mai dovessimo
trovare qualcuno, tu avresti la conferma che la maledizione non esiste! In
qualche modo quel qualcuno sarebbe all’interno del monumento, e quindi sarebbe
colpito anch’egli dalla stessa maledizione, non credi?-RAINSLET
Vero..a quello non ci
aveva ancora pensato..
-Dai entriamo, prima che
sia troppo tardi!-RAINSLET
Accese una torcia e ne
porse una poi al compagno, che la prese titubante: chissà perché, quello che
stava facendo non lo convinceva per niente. Si rese ben presto conto che
l’unica ragione per cui aveva seguito Rainslet non era quella di voler
realmente visitare quell’oscura e inquietante piramide; piuttosto era quella di
non volerla lasciare sola. Tutto intorno a lui sembrava mettergli i brividi e
incutergli una forte paura. Sperò con tutto sé stesso che non fosse dotato di
un sesto senso..
Il lungo e stretto
corridoio era completamente oscuro, tanto che i due ragazzi dovettero procedere
a rilento per quasi tutta la sua lunghezza. I muri spessi e stretti sembravano
dare un senso di soffocamento, insieme ad un tanfo molto strano che regnava tra
di loro.
Avevano camminato per
pochissimi minuti, ma ancora non si vedeva né un’uscita, né un possibile sbocco
in qualche stanza. Nonostante ciò, erano perfettamente consapevoli che, per
raggiungere la stanza della tomba del faraone, avrebbero dovuto camminare
ancora per molto. Non sapevano dove era collocata: a differenza delle altre
piramidi, di quella non era mai stata fatta una semplice mappa dei corridoi per
archeologi. Si muovevano senza sapere, quindi, dove mai stessero andando.
Ancora non avevano
incontrato nessuno.. nessun uomo, nessuna guardia che avesse mai potuto
ostacolare il loro passaggio. Ma d’altronde erano solo all’inizio; in fondo
Craig avrebbe anche potuto avere ragione.. Era meglio non cantar vittoria,
sarebbero potuti trovarsi di fronte a qualcuno proprio al termine di quel
corridoio..
Regnava un silenzio quasi
terrificante; Rainslet dovette ammettere di provare un lieve senso di paura,
stranamente mai provato in stesse situazioni all’interno di altre piramidi.. Al
che decise di rompere quell’atmosfera in qualche modo..
-A giudicare dai nostri
studi e dalle mappe precedentemente tracciate di altre piramidi, possiamo dire
che la stanza della tomba del faraone dovrebbe trovarsi nel punto più basso
della piramide; quindi, cerchiamo di evitare qualsiasi corridoio che sembra
salire, ok?-RAINSLET
-V..va bene..-CRAIG
Se Rainslet aveva paura,
Craig era totalmente terrorizzato da quell’ambiente..
Camminarono a lungo,
imboccando spesso e volentieri corridoi sbagliati o a fondo chiuso, senza
contare i tranelli che alcuni corridoi presentavano, che sembravano portare
chissà dove e invece riconducevano abilmente allo stesso punto di partenza.
“Maledetti faraoni e
altrettanti architetti.. troppo furbi per i miei gusti..”CRAIG
Non seppero per quanto
vagarono invano, seppero solo riconoscere, quando ormai sembravano volersi
arrendere a non poter più uscire da quel posto prima del giorno successivo (nel
momento in cui finalmente avrebbero visto i loro cammelli legati fuori),
un’enorme murata piena di geroglifici, che faceva da ornamento ad un’imponente
porta, anch’essa scritta per intero.
Si appoggiarono ad essa
ansimando, un po’ per la fatica un po’ per il totale terrore che ormai si era
impossessato di entrambi loro. Per un momento Rainslet si trovò a pentirsi
amaramente della sua scelta, ma quella sensazione di paura e pentimento sembrò
svanire nel nulla alla visione di quell’enorme porta.
Si staccò da essa, dopo
aver ripreso fiato, e si mise a fissarla attentamente. Molto alta, e
sicuramente bel sigillata. Erano arrivati ad essa percorrendo un corridoio
molto ripido, che quindi portava di sicuro nelle parti più basse della
struttura. Non c’era che dire: quella doveva essere la stanza della tomba..
Sorrise, stropicciandosi
gli occhi con entrambe le mani: ancora non riusciva a credere a quello che
stava vedendo!
-Craig, ci siamo
finalmente..!-RAINSLET
Il compagno si alzò
ancora ansimando; si mise a guardarla, con occhi stralunati: si, non c’erano
dubbi.. Erano giunti finalmente a destinazione!
-Contenta.. adesso?-CRAIG
-No.. fino a quando non
saremo riusciti ad aprirla!-RAINSLET
-Sei
incontentabile..-CRAIG
Rainslet avanzò
lentamente verso l’enorme sarcofago che doveva probabilmente contenere la
mummia del faraone; le gambe tremavano, forse per l’agitazione.. o forse ancora
per la paura.. Non lo sapeva.. Mai nessuna tomba era riuscita a farle sentire
tali sensazioni..
Vi poggiò sopra entrambe
le mani, come per tastarla: voleva sentire se era tutto vero quello che si
mostrava finalmente davanti ai suoi occhi.
Craig se ne stava fisso
all’entrata della stanza, a guardarsi intorno, con gli stessi occhi stralunati
di poco prima e completamente sudato per la fatica che entrambi avevano dovuto
fare per abbattere quella porta, sigillata peggio di qualsiasi altra cosa al
mondo! Dannazione a quei faraoni!
Dopo lunghi istanti,
finalmente si decise a seguire la compagna nella perlustrazione della camerata.
La girarono in lungo e in largo, con in mano le loro fedeli torce, che ancora
sembravano non volerli abbandonare. Per quello che si poteva vedere, le mura
erano ancora più zeppe di geroglifici che la porta d’entrata. Diversi oggetti
erano disposti qua e là, tra i quali comparivano anche alcune specie di
gioielli del tempo antico, oltre a resti in decomposizione di cibi che
emanavano un odore terribile, oggetti usati per la lavorazione della terra e
piccoli doni che i servi avevano deciso di fare al faraone dopo la sua morte.
Doni che, secondo la tradizione antica egizia, sarebbero potuti tornare utili
al loro re nell’Aldilà.
Rainslet, dopo un’attenta
visita dell’intera stanza, decise di dedicarsi alle scritture sulle murate. Si
potevano riconoscere, tra di esse, diversi rituali che garantivano al sovrano
una felice vita nell’Oltretomba, nonché rappresentazioni di Dei e scene di vita
quotidiana al quale egli stesso usava partecipare durante la sua vita terrena.
Niente di particolare insomma, almeno alla prima occhiata veloce.
-Rainslet, vieni un po’
qua a vedere!-CRAIG
Alla voce del compagno,
che rimbombò per tutta la stanza, la ragazza accorse. Craig stava fissando
delle antiche scritture poste sulla parte opposta al sarcofago del faraone,
nella parte più oscura della camera. Erano scritture di carattere inferiore
alle altre, composte da rituali vari. I casi erano due: o non erano di
rilevante importanza, oppure..
-Secondo me le hanno
collocate qua perché.. secondo me perché volevano che in pochissimi se ne
accorgessero..-CRAIG
-Craig… non dire certe
scemenze..-RAINSLET
-Allora perché scriverle
in così piccolo, nonché dietro ad innumerevoli doni che le oscurano e nella
parte più tetra della stanza, me lo spieghi?-CRAIG
Rainslet rifletté su
quelle parole.. Non lo sapeva.. la realtà era che non riusciva a dare una
spiegazione logica, se non..
-Probabilmente non erano
di rilevante importanza.. Magari sono scene quotidiane che non significano
niente..-RAINSLET
Chissà come mai, però,
non era del tutto convinta di quella sua affermazione.
Nemmeno Craig lo era..
Scostò alcuni oggetti da una partem si sedette su una piccola scatola in legno
contente arnesi per l’agricoltura nell’antichità, e posizionò la torcia proprio
in direzione della scritta. La guardò ancora più attentamente: occupava un
modesto spazio e, il fatto che fosse stata iscritta in caratteri minuscoli, la
rendeva ancora più lunga e complicata..
-Non so te, ma queste
storie da niente mi piacciono! E’ bello farsi gli affaracci di questi schifosi
prepotenti!-CRAIG
-Craig..-RAINSLET
Rainslet sospirò, rotando
gli occhi verso l’alto: meglio andare a leggere i soliti rituali o starsene lì
a leggere quello che c’era scritto sull’oscura parete? Abbassò lo sguardo verso
Craig, ormai intento nella lettura: in fondo i soliti rituali potevano anche
aspettare..
Un’ombra coperta da una
lunga tunica bianca si avvicinò all’entrata della piramide già varcata in
precedenza dai due ragazzi. Due occhi verdi spuntavano attraverso le fasce
bianche che coprivano alla strana figura quasi l’intero volto.
Ella si posizionò davanti
all’imbocco del grande monumento e fece per guardarvi dentro, senza poi cercare
di vedere niente in particolare; quello che gli interessava lo aveva già visto
parecchio tempo prima…
Aveva spiato i due
ragazzi dal loro arrivo a bordo dei due cammelli ora sapientemente legati.
Avrebbe dovuto difendere la tomba, ma non l’aveva fatto: aveva preferito che
essi agissero indisturbati, all’interno della piramide. Già troppe volte si era
trovati dinanzi a gentaglia e archeologi che facevano di tutto per potervi
entrare, e già troppe volte aveva dovuto agire nel cuore della notte per
impedir loro di non profanare il luogo sacro ove giaceva uno dei più grandi
faraoni di tutto l’Egitto.. Già troppe volte aveva dovuto impedir loro di
riceverla.. Già, di riceverla… Quella
era altrettanto una delle cause per cui aveva tanto insistito contro le
autorità per la chiusura della piramide al pubblico, una volta venuta alla
luce. Quello era un suo obbligo, e non poteva non adempierlo!
Ma ora si era stancato..
Si era stancato non di proteggere l’immensa e imponente piramide.. Era
solamente stanco di tutti quei ficcanaso che sembravano voler prendere qualcosa
di tanto terribile come un gioco.. un qualcosa di inesistente.. Ora, grazie a
quei due ragazzi, il mondo si sarebbe ricreduto… La lezione sarebbe stata
imparata una volta per tutte.. Non avrebbe avuto nessun rimpianto per quello
che probabilmente sarebbe successo: era finalmente tempo che il sonno del suo
sovrano venisse rispettato una volta per tutte, senza più prese in giro. E di
certo, pensò, egli sarebbe stato d’accordo con lui, se solo fosse stato ancora
in vita..
Sapeva a cosa quei due
volevano mirare, come tutti gli studiosi del resto: la stanza della tomba del
loro antico Re.. La stanza in sui stava iscritta una delle peggiori storie di
tradimento, che nessuno avrebbe mai dovuto sapere. Una storia che da sola aveva
rischiato di far ricadere un grande faraone nell’oblio del buio più assoluto,
del disprezzo.. del rifiuto.. Una storia, la sola, maledetta.. si, poteva dirsi
maledetta.. L’unica cosa veramente maledetta, al contrario di quello che si
credeva, in quella piramide…
Sorrise, abbassando il
capo..
-Ve la siete cercata,
poveri ficcanaso.. L’unica cosa che posso augurarvi è quella di non leggere mai
quell’iscrizione, o scatenerete l’ira del mio sovrano..-xxx
-Leggi qua.. “Yami”.. che
è?-CRAIG
-Deve essere il nome del
faraone..-RAINSLET
-Giusto..-CRAIG
Fece scorrere il dito più
in basso rispetto all’iscrizione in alto che riportava il nome del faraone, con
tanto di rappresentazione figurata…
-E senti qua.. “Colui che
ha osato prendersi gioco degli Dei..” ma che vuol dire..?-CRAIG