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Autore: Alessia Biolo    22/08/2014    0 recensioni
-Prologo-
Mi chiamo Amber, ho 18 anni e vivo a Londra, ma la mia famiglia proviene da una piccola città dell'Italia (Arzignano).
Nella mia vita pensavo fosse tutto più difficile, la mia vita era piena di pieghe di dolore nel mio cuore. La morte di mia mamma quando avevo 6 anni...lei era tutto per me, quella persona che tutti amavano ... ma continuo ad andare avanti, mio papà lavora in conceria e con fatica riesce a pagare tutto, cosi devo lavorare part-time in una panetteria, dove un giorno un ragazzo dagli occhi marroni e una voglia sul collo entra a far parte di me, mi stravolge la vita.
Grazie a lui riesco a capire l'importanza della vita stessa e ad amare il mio corpo ... si.... perchè ho sofferto di autolesionismo...stavo per ricaderci ma l'amore verso di lui mi ha bloccata in tempo.
Ho conosciuto una nuova me, capace ad amare e sorridere dopo anni di assenza della mia migliore amica. Ho conosciuto una vera amicizia di 5 idoli che sempre avrei voluto incontrare ma sopratutto ho ritrovato delle migliori amiche che mi hanno capita e voluta bene !
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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***Drin Drin***

Ed eccoci qua, un altro giorno della mia stupida e inutile vita. Ormai ci ho fatto l’abitudine ad essere ignorata dalla gente ed essere chiamata “puttana” quando non sono mai andata a letto con nessuno, quando il primo bacio devo ancora darlo, quando sono circondata da amiche false che prima dicono di volerti bene e poi inventano cose dell’altro mondo.

Perciò non ho voluto continuare gli studi, mi sono fermata alla 5 superiore e poi decisi di fermarmi. Ero stufa delle voci false che giravano su di me, chi mai avrebbe voluto cosi tanto farmi soffrire ?? E per quale motivo ? Cosa gli avevo fatto di male ?

Odiavo ritornare indietro nei ricordi orribili della mia vita, ma non so perché ogni mattina la mia mente era travolta da questi pensieri. Anche oggi avrei dovuto alzarmi e cominciare una nuova giornata in panetteria, la paga li era minima ma per me e mio padre, andavano bene.

Lavoravo dalle 9.30 fino alle 13.30, perché dopo il negozio chiudeva e riapriva il pomeriggio ma la mia collega mi sostituiva.

Insomma spensi la sveglia, che continuava a suonare senza interruzioni, qualche volta ti vorrebbe da romperla o da lanciarla dalla finestra.

Mi alzai dal letto caldo,dove ,fin poco tempo fa stavo sdraiata a fissare il nulla. Andai in bagno e mi lavai e mi vestii

Una volta cambiata andai in cucina per fare colazione e come ogni mattina mio papà mi aveva lasciato un bigliettino per augurarmi una buona giornata, ma tanto sapevo che bella giornata non sarebbe stata. Quella volta mio papà mi scrisse: Ciao principessa, sono al lavoro come al solito … oggi non tornerò a casa al solito orario, devo fare delle commissioni quindi non aspettarmi a pranzo e a cena. Ti voglio bene, Papà xx

Vabbè letto il messaggio, lo riappoggiai nel tavolo. Aprii la porta della credenza e presi la mia tazza preferita, era la tazza di mia mamma … mi ricordo che in quella tazza ci beveva poco, ma quelle poche volte che ci beveva era perché mi preparava la cioccolata con la panna e insieme la bevevamo, lo faceva sempre quando ero giù di morale …

Ricordare quei bei momenti mi portavano sempre a far scendere una piccola lacrima nel mio viso, mi asciugai la lacrima e frettolosamente feci colazione. Presi la borsa e uscii da casa.

Ogni santissima mattina percorrevo la stessa strada, la gente che ti guardava male e poi abbassava lo sguardo e ritornava a quello che stava facendo, le macchine che passavano velocemente come se corressero per una gara, gli uccelli che volavano liberi … quelli si che avevano una vita fantastica davanti, erano liberi di volare dove volevano.

Tra i miei pensieri dopo 5 minuti arrivai in negozio, entrai e come al solito c’era la proprietaria della panetteria, si chiamava Rose. Era una donna sui 70 anni, molto alta, bionda ed era gentilissima con noi. La sua vita era qua in panetteria, non se ne stava neanche un giorno a casa per paura di perdere i suoi clienti, ma la sua anzianità la costretta a richiedere altro personale perché non c’è la faceva più tanto a starci dietro.

Comunque entrai dentro e Rose con un grande sorriso si gira e mi augura buongiorno come ogni mattina.

-Buongiorno Amber, dormito bene ??-

-Insomma, come al solito. –

-Pronta per una nuova giornata? Dai su cambiati che tra qualche minuto arriva Mrs Jones con il solito ordine-

-Certo signora Rose, mi cambio e arrivo-

Andai in uno stanzino piccolo, era una specie di spogliatoio per noi, poggiai le mie cose nell’attaccapanni e mi misi il grembiule. Usci e raggiunsi Rose che mi stava aspettando. Dopo 10 minuti dall’apertura entrò dentro la solita cliente che come al solito era una cliente esigente.

-Buongiorno Mrs Jones, il solito ??-

-Buongiorno Amber, si si grazie-

Presi il sacchetto misi il pane che desiderava sempre e glielo diedi

-Ecco a lei, beh sa già lei quanto costa-

-Certo, tieni-

-Grazie mille, le auguro una buona giornata-

-Oh grazie e anche a te Amber-

Ok, prima cliente andata ora ne mancavano gli altri abitudinari e poi avremmo fatto una pausa. Erano ormai già le 12 a.m. e tutti i clienti erano già andati via soddisfatti, quel giorno però entrò un strano signore tutto coperto un po’ di fretta, e come mio solito lo accolsi con un sorriso cercando di vedere il suo volto coperto.

-Buongiorno, desidera?-

-Ehm … mi dia quei tre pezzi che ti sono rimasti …-

-Ok, allora sono …. – non mi fece finire la parola che mi lasciò una banconota di 20 euro (metto gli euro perché non so le sterline) e uscii velocemente.

Mah, quel tipo era davvero strano e un po’ maleducato devo dire, presi i 20 euro e li misi nella cassa. Intanto arrivò Rose tutta preoccupata a chiedermi cosa era successo.

-Niente, signora Rose, un cliente ha preso il pane e mi ha lasciato una banconota da 20 euro ed è corso via, era strano. –

-Infatti, beh come ti dico sempre, tu accogli i clienti gentilmente anche se sono dei stronzi-

-AHAHAH certo Rose-

-Bene, ora vai pure il tuo turno è finito, a domani-

-Mah…. Manca ancora un’ora …-

-No tranquilla, oggi chiudo prima perché ho una visita oculistica-

-Ok, a domani allora. Buona giornata-

-Anche a te,Amber-

Usci dalla panetteria e mi diressi verso casa, quando distrattamente tra i miei pensieri andai a sbattere contro una persona.




Ed eccomi qua alla fine del mio primo capitolo di questa FF. Questa storia era stata messa un po' da parte e dopo tanti mesi l'ho ripresa, modificata e continuata. Spero vi piaccia. xx Ale
  
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