Centralissima
Milano. Il traffico e’ immenso,auto di tutti i tipi aspettano
pazientemente il
loro turno,uomini di affari corrono veloci con il loro Blackberry in
mano.
Svelti,veloci come il vento. Con l’ansia di chi non deve far
tardi a quella
riunione decisiva per l’azienda,a quella riunione che dice
tante cose. Puo’
significare ottenere una promozione oppure ti gioca direttamente il
posto.
Lo
smog,la folla,il casino,tutta quella frenesia. Dentro una Mercedes
classe A una
bella ragazza e’accompagnata dal suo autista e dal suo
manager verso quell’agenzia
di moda che oggi farà di lei una statuina da
fotografare,quasi una bambola da
mostrare al mondo intero. Sbuffa,annoiata,con lo sguardo perso nel
vuoto. Il
manager,un uomo assetato di successo e vuoto dentro,legge gli impegni
della
giornata.
“Alle
9:00 abbiamo il trucco e il parrucco. Poi veloci verso il set
fotografico,poi pranzo
con la direttrice della rivista..Oh,ma mi stai ad ascoltare
santissimo..”
“E
tu la finisci di bestemmiare?Che non so se sbatterti fuori o meno da
sta
limousine del cazzo..” Lei,grandi occhi nocciola stanchi,dal
sorriso assente.
Lei che non ne puo’ piu’ di questa vita,di quel
manager che non lavora
solamente,ma si dedica anche ad altre attività di cui non
andare fieri..
Lei
che vuole la sua vita. Ma non puo’ riaverla indietro
perche’ non si puo’.
Perche’ il mondo della moda ordina questo. E te?Te sei solo
una fottuta bambola
del sistema,una che posa e deve stare zitta.
Io
non volevo tutto questo.
“Bada
a come parli . Ti ricordo che non sei altro che una fottuta
puttana..Oppure
vuoi che ti lascio
in mezzo ad una
strada?” Il manager sorride malizioso,lei nemmeno lo guarda.
“Lasciami
in mezzo ad una strada,non me ne importa piu’ niente. Di te e
di tutto questo
viscidume.”
“Tu
non sai chi sono.”
Lei
che ora non riesce piu’ a trattenersi. Davvero io non volevo.
Io non volevo
diventare cosi’. Prende dalla borsa un piccolo diario nero.
Lo sfoglia e prende
la sua penna. Scrivere
le e’ sempre
piaciuto ma poi qualcosa e’ andato storto.
Sulla
pagina di dicembre una scritta enorme.
V.I.T.A.M.I.N.E
Sorride.
Ci
ripenso sapete. Ripenso a tutta la mia vita,a voi,a lui che
e’ stato il mio piu’
grande amore. Ma adesso non c’e’ piu’
nulla di tutto cio’.
E non lo so.
Non
so piu’ nulla. Avrei solamente bisogno del coraggio che avevo
anni fa.
Quando
tutto mi sembrava da mordere,da affrontare. Da vivere. Io oggi
cosi’ non vivo
piu’.
E
allora in questa macchina mi ritrovo a pensare.
Che
voglio vivere.
Ora,subito.
Leggo queste parole e mi viene da ridere. Si’,rido senza
motivo. Come posso
pretendere che il passato mi dia coraggio?Ditemelo. Io non so darmi
piu’
risposte. Da troppo tempo.
Il mio pensiero vola. Vola a
sei anni
prima,quando la vita era da vivere ogni giorno. Mordendola,prendendola
a
pugni,amandola. Quando di sogni e mete si viveva,quando tutto era semplicemente
piu’ tutto.
Volami
nell’anima,ancora una volta. Non ti chiedo altro.