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Autore: oceaninyourbedroom    22/08/2014    0 recensioni
Niall di lei in fondo non sapeva nulla. Solo che aveva diciotto anni, studiava letteratura inglese e non era del posto. Non sapeva se avesse già un ragazzo, non sapeva se preferiva la musica o la televisione, non sapeva se le piaceva mangiare il pollo cucinato in ogni modo tanto quanto piaceva a lui o magari se fosse vegetariana.
Aveva solo una gran voglia di sedersi da qualche parte con Frances e chiederle tutte quelle cose, chiederle opinioni su quello che gli saltava per la testa, sentire cosa le interessava. Osservare ancora quegli zigomi scavati e quegli occhi neri pesti di sonno.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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«Studia letteratura inglese, Niall.» Con un rumore metallico Harry stappò una birra per poi buttarsi in un divanetto. Gettò la testa all'indietro bevendo un lungo sorso dalla bottiglia per poi fissare l'amico in piedi davanti a lui con la sua solita espressione a metà tra il divertito e lo strafottente. 
Niall dal canto suo non era sicuro a che cosa volesse alludere Harry e si limitò a guardarlo a braccia conserte, appoggiato al tavolino davanti ai divanetti.
«In quei corsi studiano roba come Shakespeare. Poesie e romanzi. A proposito, scommetto dieci sterline che ha almeno una copia di Cime Tempestose nella borsa. Insomma, per farla breve, hanno la testa piena di storie romantiche. Non è certo il tipo che si accontenta di una nottata delle tue.»
Era stato senza dubbio onesto.
Niall si sfregò gli occhi con le dita ed emise per tutta risposta un grugnito. Cosa ne sapeva Harry di cosa c'era nella testa di Frances? Non le era sembrata decisamente una tipa “sdolcinata”.
«Il punto, forse, è che con lei una nottata delle mie, come le chiami tu, non sarebbe abbastanza» ammise, le parole che gli uscivano a fatica dalla gola.
«E poi aspetta un secondo... proprio quella sera sei tornato ubriaco con Nicole!»
Niall si morse il labbro.
«Era per iniziare l'anno come si deve!» buttò lì.
Harry scoppiò a ridere di gusto.
«Ma dico sul serio, Haz, quando Britt me l'ha presentata e lei aveva addosso quel maglione enorme e le scarpe bagnate e macchiate di erba... mi sono piaciuti. E aveva un accento strano! In ogni caso, non si vedono ragazze così in giro. Non ho mai visto una ragazza così.»
Harry smise all'improvviso di bere. Deglutì in fretta rischiando di strozzarsi.
«Te l'ha presentata Britt? Quella Britt? Quella con cui Liam...» Non finì di parlare perchè Niall annuì in fretta.
«Sì, quella Britt, Harry» tagliò corto.
«E come fanno a conoscersi, precisamente?» chiese di nuovo il riccio.
Niall sbuffò. «Hanno un'amica in comune.»
Frances Harrington aveva delle occhiaie violacee sotto gli occhi neri. Gli zigomi un po' scavati come chi magari non dorme bene da giorni o peggio, settimane. In più, sotto quel maglione le era sembrata parecchio esile e sottile. 
Ragazze così non erano ragazze da portare in camera da letto per un paio d'ore. Ragazze così andavano ascoltate e contemplate con cura e attenzione. Questa era la voglia che cresceva dentro Niall da una settimana a quella parte. Erano passati esattamente sette giorni da quando l'aveva conosciuta per la prima volta, si erano scambiati due parole, dovendo quasi urlare per sovrastare la musica. Era la festa di benvenuto di tutti gli studenti della Birmingham University e per Frances quello era il primo anno.
L'aveva poi rivista dopo tre giorni, un mercoledì mattina, ma si poteva considerare più un pedinamento che un incontro: l'aveva adocchiata mentre come al solito faceva jogging ogni mattina quando non aveva lezione. Camminava risoluta verso il campus stringendo tra le dita affusolate una sigaretta. In silenzio si era messo a correre verso quella direzione, consapevole che se lei si fosse girata verso sinistra se ne sarebbe accorta. Ma sembrava troppo assorta dai suoi pensieri per rendersi conto di essere seguita da un ragazzo in pantaloncini e t-shirt sudati.

Solo dopo averla osservata per parecchi minuti, aveva deciso di tornare indietro. Improvvisamente si sentiva troppo distratto per continuare a correre.
Niall di lei in fondo non sapeva nulla. Solo che aveva diciotto anni e non era del posto. Non sapeva se avesse già un ragazzo, non sapeva se preferiva la musica o la televisione, non sapeva se le piaceva mangiare il pollo cucinato in ogni modo tanto quanto piaceva a lui o magari se fosse vegetariana. Aveva solo una gran voglia di sedersi da qualche parte con Frances e chiederle tutte quelle cose, chiederle opinioni su quello che gli saltava per la testa, sentire cosa le interessava. Osservare ancora quegli zigomi scavati e quegli occhi neri pesti di sonno. I capelli folti e schiariti sulle punte.
Sbuffò, frustrato e soffocato da tutti quei pensieri. Gli occhi iniziavano a bruciargli e la testa gli pulsava dolorosamente.
Non voleva essere visto da lei come lo aveva descritto Harry poco prima, ma dovette amaramente riconoscere che lo era, uno di quei ragazzi interessati a niente se non ad alcol e sesso e belle ragazze disponibili per una sera.
Fino a quel momento, quel ruolo non gli era mai andato stretto e dovette ammettere a se stesso che a volte gli era pure piaciuto essere visto come quel tipo di ragazzo. Gli aveva fatto comodo, perché tra le ragazze la sua fama era alle stelle, alle feste tutti volevano pagargli da bere e tutti si sentivano quasi onorati a perdere contro di lui ad una partita di beer pong.
Ma era più che convinto che a Frances, dei ragazzi così le avrebbero dato il voltastomaco.
Aveva un che di originale e intelligente. Cosa che non aveva mai notato in tutte quelle che erano passate per la sua stanza.
Forse non se n'era mai curato, di cercare una ragazza con cui si sarebbe sentito bene a parlare di qualunque cosa e non solo per fare del sesso.
“Magari sarà il destino”. Si sentì patetico a pensare a cose del genere, ma si sforzò per una volta di andare oltre alla sua superficialità.
Aveva sempre pensato che il destino fosse una scusa per non muoversi. Per non prendere nessuna direzione: si aspettava che questo destino arrivasse a dare una svolta alla propria vita.
Pensava che la vita fosse una questione di scelte. Di decisioni.
Lui di scelte ne aveva fatte. Aveva scelto il divertimento estremo e il totale menefreghismo nei confronti di ciò che poteva essere importante tra qualche anno. Aveva scelto il college solo perché i suoi migliori amici avrebbero fatto la stessa cosa. Aveva scelto di saltare parecchie lezioni per rimanere a dormire due ore in più. Aveva scelto di dimostrarsi “forte” solo perché aveva dei muscoli e aveva partecipato un paio di volte a delle risse.
Ora, da una settimana precisa si sentiva come se tutte quelle scelte fatte, improvvisamente non lo soddisfacessero più.
Era come se incontrare Frances quel lunedì sera fosse stato qualcosa a metà tra un regalo ed una punizione.
Si risvegliò da quelle riflessioni e decise che forse una passeggiata fuori gli avrebbe messo in chiaro le idee.
Doveva rivedere quella ragazza e cercare di parlarle, se non altro perché gli stava provocando una bella emicrania.  









Buonasera a tutte/i! 
Mi chiamo Francesca, ma qui sono oceaninyourbedroom.
Se siete arrivate/i a leggere questa parte solo dopo aver dato un'occhiata al primo capitolo vi ringrazio tanto, perchè mi sono iscritta qui tipo un'ora fa e sono stata indecisa se postare questa storia per tutto il tempo. Alla fine ce l'ho fatta. 
Ovviamente ringrazio anche i One Direction per avermi dato la convinzione di portare avanti la mia prima storia.
Mi farebbe veramente piacere sapere cosa ne pensate, perciò una recensione  (positiva o negativa che sia) è ben accetta :)

 

   
 
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