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Autore: they_are_not_only_books    22/08/2014    0 recensioni
Tu, con quel tuo dannato cuore che non potrà mai battere per me, sei il mio problema.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Carstairs, Julian Blackthorn
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'amore è come l'acqua: da piccolo ruscello diventa un fiume in piena che allaga tutto ciò che lo circonda. Perchè, sì, era così che si sentiva Emma, come un fiume in piena, incapace di tenere a bada i propri sentimenti. E così ogni giorno annegava un po' di più. Annegava nel suo amore, amore per lui. Sentiva l'acqua scorrere veloce mentre il suo sguardo agganciava quello di Jules. Gli occhi color verde mare del ragazzo la fissavano. Ogni volta che la guardava era come se le avessero lanciato una secchiata di acqua gelida in testa. Non avrebbe permesso al suo cuore di impazzire, non quella volta. Il diretto interessato, però, non parve sentire l' avvertimento e cominciò a battere a più non posso. Se ne andò, alzandosi velocemente, ma vide Julian rincorrerla e afferarla per un braccio. Il solo contatto la fece gelare. Lui piantò i suoi occhi nei marroni di lei e disse con voce ferma "Emma Carstairs, adesso tu mi dici cosa non va. E non provare a mentirmi." Emma gli disse la verità "Sto annegando. Annegando nei tuoi occhi." Poi corse via, trattenendo a stento le lacrime fino in camera sua. Lasciò che quelle piccole goccie le bagnassero il viso, sentiva il calore scorrere sulle sue guance e affondò la testa nel cuscino. Non poteva piangere, non doveva, tantomeno per Jules. Udiva il parabatai bussare alla porta con violenza. Sprofondò ancora di più, cercando di non sentire nessun rumore. Julian continuava a picchiare contro la porta e ad urlare "Emma! Emma, apri! Sei la mia parabatai e non capisco cosa ti tormenta. Ci sto male. Molto male. Spiegami Emma, qual è il tuo problema?" La ragazza alzò lo sguardo e si diresse verso la porta, la aprì e disse con voce rotta "Il mio problema sei tu. Tu, Julian Blackthorn. Tu, con quei tuoi maledetti occhi, così belli eppure così irraggiungibili. Tu, con il tuo sorriso caldo che mi rallegra la giornata ogni volta che ti vedo. Tu, con quel tuo dannato cuore che non batterà mai per me. Tu, sei tu il mio problema." Lui la guardò stupito "Emma io..." riuscì solo a sussurare. "Ho capito." mormorò freddamente la cacciatrice. Fece per chiudere la porta ma la mano di Julian la bloccò "No, non hai capito niente. I miei occhi sono così belli perchè si accendono ogni volta che ti vedo. Il mio sorriso è caldo perchè ci sei tu accanto a me. Il mio cuore non lo senti battere perchè è talmente veloce e forte da non poter essere udito. Non hai capito niente, Emma Carstairs. Io sono il tuo problema? Bhe, tu sei la mia ossessione." La ragazza rimase lì, sullo stipite della porta, la bocca semi aperta e un espressione di puro sconvolgimento in faccia. "Io non...pensavo che provassi qualcosa per...per me." disse stupita. "Oh Emma, come sei sciocca a volte. Se avessi prestato attenzione a tutto e non solo a te stessa, ti saresti accorta che anch'io ero nella tua stessa situazione. Sembri così forte, Emma. Eppure una cosa così piccola può distruggerti. Io non sono mai stato forte, il mio amore per te mi uccideva come veleno di demone. Eri diventata tutto per me, e poterti avere così vicino ma allo stesso tempo così lontana mi distruggeva. Lentamente. E molto dolorosamente." sussurò il ragazzo avvicinandosi a lei. "Jules...mi ami?" domandò Emma. Anzichè risponderle, lui, avvicinò il suo volto a quello della cacciatrice. Sentì che il cuore le stava per esplodere nella cassa toracica quando, Julian sfiorò le sue labbra contrò quelle di Emma. Si allontanò un attimo, per vedere la sua reazione ma fu colto di sorpresa dalla ragazza che lo attirò a sè dalla maglietta. Lo baciò per un tempo indefinito, sospesa fra il tutto e il nulla. Finalmente poteva avere tutto. Tutto. Rischiava però di rimanere con nulla ora che aveva tutto. Parabatai. Quella maledettissima parola la riportò sul pianeta terra. Si staccò con grande dolore e disse soltanto "Parabatai." Lui la fissò e poi se ne andò. La lasciò lì, sulla soglia di camera sua, con la consapevolezza di aver fatto il più grande errore della sua vita.
   
 
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