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Autore: SkyFullOfStars123    23/08/2014    1 recensioni
La vita di Sasuke sarà segnata da un episodio per lui insormontabile. Riuscirà Naruto, il ragazzo dai capelli color del sole e gli occhi del cielo, a spezzare la sua maschera d'indifferenza e salvarlo dalla prigione che ha costruito con le sue stesse mani?
- Perchè diavolo mi insegui in continuazione?-
- Voglio stare con te.-
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Era una fredda giornata uggiosa  illuminata dalla tenue luce di alcuni raggi solari che cercavano di farsi spazio tra il cumulo di nubi. La folla brulicante era  in moto ormai da ore e, nonostante il tedio della giornata, tutti gli abitanti di Londra  si recavano al lavoro con sguardi vitrei, le occhiaie ancora pronunciate per il sonno insufficiente. Intanto in un'angusta stradina vicina al cuore della città, Naruto stava addentando una generosa fetta di torta preconfezionata. Il suo sapore sarebbe sembrato molto simile alla plastica, se non fosse stato per l'abbondanza di panna, che straripava dal pandispagna. Il ragazzo uscì di corsa dal misero -ma piuttosto confortevole- cottage che condivideva con Choji, Shikamaru e Kiba. Era ormai da circa un anno che i ragazzi scelsero di dividere la struttura e , escludendo le insormontabili difficoltà nel trovare qualcuno che sapesse cucinare un pasto senza avvelenare un minimo di due persone, la situazione pareva funzionare abbastanza bene. Insomma, "Non c'è male" annuiva tra sé  Naruto  mentre chiudeva distrattamente la porta dell'abitazione. 
-A che ora ritorni oggi?-la voce riecheggiava sonora da una finestra lasciata appositamente semiaperta per permettere all'aria di infiltrarsi all'interno. Si trattava sicuramente di Kiba. 
-Mi fermo anche a suonare quindi torno tardi la sera- rimbeccò Naruto dal marciapiede e decise si proseguire la camminata, altrimenti il suo responsabile si sarebbe a dir poco infuriato. Effettivamente la parola "infuriato" non era neanche lontanamente calzante alla furia divina che si sarebbe scagliata su di lui se fosse arrivato in ritardo anche di un solo secondo. "Azzardati un'altra volta ad arrivare anche con un solo nano secondo di ritardo e faccio sparire il tuo culo dalla faccia della terra! Mi hai sentito?" queste parole minacciose rimbombavano ancora nella testa del povero ragazzo, che cominciò involontariamente a velocizzare il passo. Il bar dove lavorava distava solamente dieci minuti dal suo alloggio , quindi stavolta , facendo due calcoli, sarebbe arrivato con un allettante e meravigliosamente pregustato anticipo di cinque minuti. Cinque deliziosi minuti. Naruto si assaporava l'idea del volto di Hiruzen Sarutobi contorcersi  nel vano tentativo di reprimere il compiacimento. E chi lo diceva che una giornata grigia come quella non poteva essere comunque una giornata colma di gioia e felicità? Pensava il giovane urtando un ragazzo.
-Ehi,scusami tanto...- mormorò goffamente Naruto con un sorriso ebete dipinto in volto.
- La prossima volta sta attento!- la vittima sputò queste parole con una certa acidità. 
Naruto allora focalizzò l'attenzione sulla persona appena colpita : pelle cinerea, denti appuntiti e sguardo circospetto. 
- Aspetta un minuto... Tu sei S...Suigetsu?- Per la scoperta, il ragazzo sgranò gli occhi.
- Eh certo, Naruto! Non sei mai stato molto arguto...Comunque, come stai?-
-Io? Sto benissimo. Sto lavorando in un bar molto carino , anche se il capo è un po' severo- ridacchiò inorridito al solo pensiero di Hiruzen. -Tu come te la passi?-
- Tutto bene. Sto andando all'università sai... Tu pensa, questa dev'essere la settimana degli incontri! L'altro giorno ho visto Sasuke!-
- Ah davvero?-
- Certo! Era da un bel po' che non vedevo nemmeno lui, anche se andiamo in università vicine...
- Sai com'è lui, un topo da biblioteca... Sempre da solo , proprio non lo capivo!-
- E chi lo capiva?- lo sollecitò Suigetsu. 
- Sinceramente non mi importa, era solo un arrogante con la puzza sotto il naso che si credeva chissà chi!- ribadì Naruto, una vena che pulsava pericolosamente sulla tempia.
- Eheheh già ! Non essere troppo duro con lui,infondo non ti ha fatto nulla!  Ora devo proprio andare , ci vede amico !-
- Si beh, buona giornata.Sono stato contento di rivederti, nonostante la circostanza.- concluse la frase sbellicandosi dalle risate pensando alla buffa situazione.
- Ciao - il compagno gli diede un veloce colpetto sulla spalla e si dissolse nell'angolo della strada.
              
-Potresti cortesemente spiegarmi la motivazione che ti porta qui sempre in ritardo di qualche minuto?!- sibilò Hiruzen , gli occhi ridotti a due fessure.
- Sono stato trattenuto. Per favore, jiji...- si parò Naruto, ancora incerto sulla prossima reazione del vecchio di fronte a lui.
- E tu pensi che io mi bevva questa panzana?- esplose il suo responsabile, negli occhi si accese una luce demoniaca. Sembrava sputasse fuoco. -Ringrazia che erano solamente due minuti e trentacinque secondi! La prossima volta ti ammazzo ! O peggio, ti sbatto fuori dal negozio, mi segui?-
- Si si, davvero. Non succederà MAI più. Parola di Uzumaki !- 
- Mi sembra una promessa magra!- ribattè il vecchietto. Le mani si massaggiavano la tempia , per scrollarsi di dosso tutto lo stress che quel casinista biondo gli faceva accumulare. - Inizia il lavoro- proferì infine. 
- Immediatamente! Stasera posso suonare?-
- Non ho scelta- 
Naruto gli voltò le spalle e si recò al bancone per mettersi il grembiule, un sorriso colmo di gratitudine gli increspava il volto. Avrebbe potuto suonare! Jiji gli permetteva di esibirsi - che esagerazione , definirlo esibirsi, poichè al massimo si radunavano una ventina di persone-  tutti i sabati sera in cambio  di un esiguo aumento di stipendio. Quella giornata era un'eccezione, dato che era domenica. Ciononostante, Naruto era ben lontano dal realizzare il suo sogno. 

Il locale era di forma circolare. Svariati  giornali ritagliati erano stati appesi sui muri, aggiungevano un tocco in più di vissuto al locale e coprivano i punti di parete scrostati. In fondo alla stanza si trovava un ampio bancone in legno per servire bevande e spuntini. Dei tavolini sgangherati erano ubicati nel ristretto spazio presente. Ogni tavolo rettangolare in legno scuro era circondato da quattro sedie, nella medesima condizione dei tavolini. Nella superficie ruvida di questi ultimi erano posizionati dei boccali che straboccavano birra spumeggiante, dal colore dell'oro.L'atmosfera era schiarita da qualche luce opaca al di sopra dei tavolini e da due fari al centro del palco.  La scarsa clientela sorseggiava con lo sguardo assorto la loro bevanda, alzando lo sguardo quando al centro del palco sentirono schiarirsi una voce. 
-Ehi ragazzi! Come butta? Spero vi piaccia la mia nuova canzone...- strepitò Naruto, gli occhi color del cielo illuminati da una gioia palpabile. Sembrava quasi emanasse luce propria, e ciò non era dovuto solamente alla flebile luce puntata su di lui. Finì di accordare la sua chitarra per poi intonare la sua canzone:
- Your dreams will come true
Just hear the voice ohhh
The voice that keeps calling you loud
That never let you turned off 
Make your legs  your support 
Make your arms your rope 
Make your smile your reason 
Make your scream your guide
That lead us to the destination 
And we'll never be aloooooooone
Ouhaaaooouhh
And you'll never be aloooooooone
Ouhaaaooouhh
I've been the one who came back
but then my crew hit my head 
saying I was a douchebag
 I was just supposed to keep going on my path 
No more regret
No more regret 
And we'll never be aloooooone 
Ouhaaaooouhh
And you'll never be aloooooone 
Ouhaaaooouhh
When you see the flame 
that light up your way 
don't hesitate and keep up 
with your words 
get out from your vicious circle 
we're surrounded by wonderful things
that fill the emptiness
 inside your heart
inside your soul
And we'll never be aloooooone.-
La canzone terminò tra qualche applauso generale. Naruto si inchinò assaporando il suono dei battimani , riconoscente nel profondo che qualcuno avesse gradito la sua melodia. Per lui le sue canzoni erano molto significative; le parole rappresentavano al suo orecchio il tumulto dei suoi pensieri e il suono che le accompagnava esprimeva le emozioni che ogni giornata gli presentava. Tra la magra folla che assisteva allo spettacolo, in un angolino nell'ombra uno spettatore rimase particolarmente colpito dalla canzone. Era un ragazzo di circa ventidue anni che sedeva in solitudine in un tavolo con una ciotola di patatine da sgranocchiare, lo sguardo stoico ancora puntato sul palco.
Aveva riconosciuto il cantante.  Era Naruto Uzumaki, un suo vecchio compagno di classe alle superiori. Non si era mai interessato molto a lui; tutto ciò che sapeva era che non faceva altro che sorridere con aria ottusa, circondato da un branco di imbecilli come lui e qualche oca giuliva che cinguettava fastidiosamente per attirare l'attenzione. Non che ora gli importasse di lui, era solamente rimasto vagamente impressionato dal significato delle parole. Non che pensasse che quel discorso fosse in qualche modo credibile, la sua era una reazione incontrollata. La canzone parlava di sogni che si avverano, di azioni che vanno svolte, di strade da percorrere con orgoglio, di amici che ti sostengono; tutto ciò che non aveva nulla a che fare con l'orgoglioso e impassibile Uchiha. Ed era rimasto in qualche modo sgradevolmente stupito  nel venire a conoscenza che esistesse ancora qualche suo coetaneo con ideali tanto puerili e sciocchi. Le sue dita ossute  iniziarono a realizzare dei piccoli cerchi sulla superficie del tavolo, come per scrollarsi di dosso l'ansia. Prese una patatina dalla ciotola e iniziò a rosicchiarla rumorosamente,poi deglutì. Si portò una mano alla fronte. Che giornata vacua. 

- Naruto, sei stato un mito!- Sakura squittì deliziata, gli occhi verde smeraldo che brillavano estasiati. 
- Infatti , fantastico davvero!- fece eco Ino. Le sue guance magre si riscaldarono di un tepore roseo. 
-Grazie, ragazze!- ridacchiò  Naruto, grattandosi a disagio  la nuca biondo cenere. 
- Mmm si , devo ammettere che non era male!- una nuova voce femminile emerse tra i mormorii eccitati delle due donzelle.
-Temari!- esclamò Naruto gioioso, un sorriso più radioso del sole.
- Però,che accoglienza. Passavo in città e mi son detta : "Perchè non andare a vedere quella testa quadra di Naruto?" ed eccomi qua.- rimbeccò  Temari. Era una giovane di circa venticinque anni e portava i capelli bruni raccolti in una crocchia, qualche ciuffo ribelle le ricadeva sulla spalle. Nel volto due vispi occhi scuri scrutavano Naruto dal basso.
-Vedo che sei cresciuto- riprese la ragazza provocatoria.
- Eh certo! Ti aspettavi forse rimanessi più basso di te in eterno?-
- Beh ci speravo... Come stai?-
- Alla grande,tu? La ragazza con i capelli rosa è Sakura e la bionda è Ino. Andavano alle superiori con me e  siamo rimasti amici assieme agli altri...-  dichiarò il biondo indicando le due fanciulle. - Lei è la sorella maggiore di Gaara , a proposito ... Lui come sta?- aggiunse fissando la giovane donna di fronte a lui.
- Piacere ragazze, le vostre facce mi erano famigliari infatti !- esclamò Temari stringendo le mani morbide e rosee delle due civette.
-Piacere!- decantarono le due all'unisono, le labbra soffici incurvate in due sorrisi benevoli.
- Comunque Gaara sta bene.. Sai, ha tante responsabilità ora che gestisce la compagnia di nostro padre, è ancora tanto giovane! Ma nonostante tutto non si dimentica mai di te !- riprese Temari.
- Lo spero!- soggiunse Naruto, sinceramente lieto per quanto aveva appena sentito. Gaara era uno dei suoi amici più preziosi, anche se abitavano da un anno molto distanti e  le occasioni in cui si rincontravano erano diventate sempre più sporadiche.
- A proposito di compagni delle superiori... Mi pare di aver riconosciuto un tuo compagno, non vorrei sbagliarmi...- riprese Temari.
- Chi?-
-Non lo so,aveva i capelli scuri,la pelle chiara e lo sguardo di chi ha la puzza sotto il naso- 
Capelli scuri,pelle chiara, sguardo di chi ha la puzza sotto il naso... Gli venivano in mente due persone. Neji? No, erano rimasti amici e conosceva ormai la sua routine a menadito. E la domenica era fuori città a trovare i suoi. Forse si trattava di...
-Sasuke?-
- Ripeto che non conosco il suo nome- ribattè Temari piuttosto seccata.
- Sasuke Uchiha?!- strillò Sakura, animata improvvisamente di ardente desiderio. 
- Davvero? Dov'è Sasuke-kun?- anche Ino si risvegliò subito dopo dal suo torpore.  
Le due ragazze si erano prese una frivola cotta per il giovane; purtroppo tutti i loro tentativi di approccio venivano frequentemente neutralizzati dagli sguardi di glaciale indifferenza che il bellimbusto gli rivolgeva. Ma questi in quel momento parevano solo dettagli irrilevanti, fatti di poco conto, se paragonati alla bellezza estatica dell'Uchiha.
-Non so sia ancora seduto , era tra gli ultimi tavoli...- rese conto Temari, le palpebre iniziarono a farsi pesanti. Aveva bisogno di un sonno ristoratore. Non fece in tempo a rialzare lo sguardo, che Naruto e le sue amiche si erano dileguati nel nulla. Beh, tanto meglio. Aveva una scusa per ritornare in albergo.

-Ehi aspettate, non mi sembra una buona idea... Ricordate che non ci siamo mai parlati in cinque anni di scuola? Insomma, che volete fare?-mugolò Naruto, trascinato di peso dalle due ragazze.
- Oh, andiamo , non rovinare tutto! Vogliamo solo vedere se è diventato più fico!- cinguettò Ino. I suoi lunghi capelli dorati erano stati misteriosamente sciolti dalla treccia in cui erano avvolti e ora le ricadevano setosi sulla schiena.
- Appunto! Suvvia, è pur sempre un nostro nakama...Non essere scorbutico!- convenne Sakura, la gonna sembrava essersi accorciata rispetto a un minuto prima e un più acuto profumo di rose estive aleggiava intorno alla giovane.
"Si certo, un nakama! Ma a chi vogliono darla a bere quelle due pettegole!" pensò infuriato tra sé Naruto. Ora avrebbe fatto valere la sua mascolinità e le avrebbe convinte a desistere. Certamente! Alla fine avrebbero capito quanto sciocca e insensata fosse la loro idea e ...
- Che ci fate qui?- una voce maschile lo risvegliò dall'agglomerato confuso di pensieri che lo invadevano, come quando in un mare burrascoso , dopo la tempesta, si ristabilisce la bonaccia. Sasuke Uchiha , seduto rigido nell'angolo meno illuminato della stanza, li esaminava dal basso con sguardo indagatore. Una vena iniziò a pulsare incontrollabile sulla tempia.
- Ehi Sasuke! Nulla , siamo venuti a fare quattro chiacchiere !- reagì Naruto, il sorriso più ebete e meno spontaneo possibile stampato in volto.
- Esatto! Sasuke-kun!- aggiunsero Ino e Sakura all'unisono. Una sinistra luce demoniaca accesa nei loro sguardi avidi. 
Sasuke rimase un attimo a scrutarli, provocando nei tre compagni una spiacevole sensazione di disagio. Ma che cosa volevano? Beh , non era difficile da immaginare, a giudicare dagli sguardi provocatori delle due ragazze. Chissà perché anche Naruto si era unito a questa buffonata...Non aveva importanza. I suoi pensieri calcolatori vennero interrotti da due occhi dalle iridi color del ghiaccio che iniziarono a fissare intensamente gli occhi color pece del moro. 
- Ti dispiace se ci sediamo?- squittì Ino, i seni rotondi in mostra.
- Vi siete già seduti!- la apostrofò Sasuke, che percepì una presenza accanto a lui. Acuì leggermente la vista verso quella parte. Sakura. 
- Beh , non proprio tutti...- sghignazzò vivacemente la fanciulla accanto a Sasuke.
Tutti gli occhi furono puntati su Naruto.
- Eheh scusatemi, avete ragione! Mi siedo- sorridendo tra sé per la situazione bizzarra. Prese posto accanto a Ino, di fronte a Sakura.
Quest'ultima imbastì la domanda:
- Allora ,Sasuke-kun, come stai?- 
-Tutto bene. Piuttosto, ditemi, che ci fate voi in questo locale?- domandò Sasuke nascondendo un velo di curiosità. Aveva scelto accuratamente quel luogo per evitare di incontrare persone indiscrete, si era perfino allontanato dal cuore della città della brulicante Londra.
- Beh , Sasuke-kun, qui ci lavora Naruto e ogni tanto il vecchio lo lascia suonare... Io lavoro nella fioreria nell'angolo ed sono venuta qui con Sakura per staccare un po' dallo studio. Tu che ci fai qui?- 
Sasuke esitò, non si sarebbe mai aspettato che quella ragazza avesse un minimo di acume tanto da chiedergli il motivo dietro il quale fosse lì, senza doppi fini depravati. Poi rispose asciutto:
- Pure io per staccare un po'.-
Nel tavolino calò un silenzio imbarazzante , che fu interrotto da Sakura.
- Allora, Sasuke-kun, ti è piaciuta la canzone di Naruto?- interrogò con aria bonaria.
Fu la seconda volta che Sasuke rimase colpito dall'intuito di un'oca giuliva, ma stavolta non lo diede a vedere e rispose prontamente. Una svista non sarebbe mai funzionato due volte su di lui.
- Non ho ascoltato molto, ero assorto nei miei pensieri.-
Falso. Completamente falso. Perché aveva bisogno di escogitare una scusa tanto banale? 
- Ah- mormorò Naruto, nel suo sorriso si percepivano la delusione e la consapevolezza.Non pretendeva che tutti ascoltassero la sua musica , perdiana ,ognuno era libero di ascoltare ciò che gli pareva; ma vedere un suo conoscente affermare così apertamente di non averlo ascoltato, anche se era lì a pochi passi che dava voce alle sue sensazioni, lo aveva in qualche modo ferito. A Sasuke non era certamente sfuggito quel sospiro deluso, che senza motivo era riuscito a scalfirlo. Probabilmente per quel ragazzo le sue futili ciarle dovevano avere un significato profondo, tanto da guardarlo come se avesse appena denigrato la cosa più importate dell'universo. Scelse di non pronunziare altra parola, e aspettò in silenzio che qualcun'altro parlasse.
- Beh, non fa niente!- riprese Naruto, un sorriso carico di comprensione gli arcuò le labbra sottili. 
Era incredibile quanto quell'idiota fosse maturato. Qualche anno prima avrebbe sicuramente reagito molto diversamente; per esempio alzandosi dalla sedia, posando la mano sul tavolo e berciando con le iridi infuocate :"Ehi, tu, fottuto idiota! Osa un'altra volta mancare di rispetto alla mia musica e ti faccio a polpette!". Beh, tanto meglio, alla fine tutti maturano. Solo ci sono persone che richiedono più tempo di altre.
-Ma non osare insultare la mia musica o ti riduco in polpette!- soggiunse posando una mano sul tavolo, gli occhi azzurri tempestavano minacciosi.
Sasuke gli lanciò un sorriso impercettibile e sospirò rassegnato. Certe persone non sarebbero mai cambiate.
-Oh che nostalgia! Ho deciso di organizzare una rimpatriata di classe, in memoria dei vecchi tempi. Ci sarete?- pigolò Sakura, le pupille contratte per l'eccitazione.
- Mi sembra grandioso!- convenì Ino con un risolino malizioso. 
Ora gli sguardi moniti delle due ragazze erano puntate sul Naruto, pronte a esplodere di ira. In realtà ,l'idea lo allettava davvero anche se non si ricordava di aver effettivamente parlato molto con tutti i suoi vecchi compagni di classe. Trascorreva le giornate serenamente con i suoi primi veri amici e non si curava molto di ciò che lo circondava. No, lui si premurava molto di più a osservare gli sguardi impassibili ma allo stesso tempo carichi di sentimento di Gaara e si accorgeva anche delle incurvature più leggere, che innondavano il suo cuore di calore; prestava molta più attenzione ai sospiri seccati di Shikamaru e ai suoi "va bene, facciamolo" indice che quei soffi insofferenti non erano altro che un gesto abituale, non perché davvero lo pensasse; perdeva giornate intere a discutere con Kiba su quale fosse la canzone migliore del momento per poi scorgerlo ad ascoltare la canzone nominata da Naruto a basso volume per non farsi sentire,quanto testardo era il suo amico; ogni pomeriggio aiutava Ino a rifarsi la lunga treccia , per conferirle un aspetto fresco e roseo agli appuntamenti con il suo ex ragazzo più grande, Yahiko, lo aveva persino incontrato un paio di volte, era davvero singolare; porgeva molta più attenzione a quando con un'espressione corrucciata Neji ammetteva di avere sbagliato , ferendo il suo orgoglio di Hyuga, per poi il giorno dopo scusarsi apertamente, aveva sempre bisogno di un giorno di stacco per digerire un boccone tanto amaro; si abbandonava alla fragorosa risata di Sakura e alle fossette che si formavano nelle sue guance paffute, ora le sue guance non erano più floride come un tempo e non vi  comparivano più quelle fossette graziose ma la sua risata era rimasta ugualmente limpida e cristallina, eccetto quando cinguettava giuliva con Ino;  il suono che era solito sentire la mattina quando giungeva a scuola era il "crunch crunch" delle patatine di Choji, lui avrebbe regalato a tutti anche tutte le patatine ma guai a chi gli rubava l'ultima. Loro lo avevano salvato. Loro gli avevano teso la mano e lo avevano liberato dal senso di oppressione che lo attanagliava. Mai più sarebbe stato solo. Le giornate fluivano beate rinchiuso nella sua favola e non si accorgeva delle vicende che lo avvolgevano al di fuori ... Per esempio: quante volte aveva mai parlato con Suigetsu? Un paio? Certo, poteva affermare fosse un tipo amichevole ma non era mai nato nulla fra di loro, eccetto una cordiale simpatia. Nonostante tutto, lui non avrebbe potuto essere più felice delle sue scelte anche se ora non poteva fare a meno di pensare con amarezza "Non mi sono nemmeno accorto di quanto bello fosse Sasuke". Si fermò a concentrarsi nei particolari del ragazzo: la flebile luce al di sopra del tavolino era riflessa nei suoi occhi scuri come le tenebre, sembrava di ammirare una notte oscura schiarita dalla superficie candida della luna; la pelle perlacea pareva brillare di luce propria, la camicia leggermente sbottonata permetteva di intravedere le ossute clavicole e ...
- Naruto ci vuoi ascoltare?- fu la voce di Sakura che sbottò irritata a destarlo dalle sue sconnesse riflessioni. Si era nuovamente perso tra i suoi pensieri.
- Cosa?- replicò Naruto con sguardo vitreo, la testa gli pulsava per la stanchezza. 
- Verresti al ritrovo di classe?- tuonò Sakura, ora veramente seccata per la distaccata indifferenza che mostrava il biondo alla sua brillante idea.
-Certamente!- 
-Bene! Tu Sasuke?-
L'Uchiha si prese un attimo di silenzio. In fondo gli avrebbe fatto bene cambiare un po' aria , rivedere i suoi vecchi coetanei, poiché quegli attuali erano ancora più fastidiosi. Inoltre quello sembrava un invito a cui era impossibile rifiutare.
- Verrò anche io.-

NOTE: Ok, ho compattato il capitolo (in realtà era pensato come tre capitoli differenti inizialmente) ma ridando un'occhiata mi sono accorta che ogni capitolo diventava davvero misero quindi... Sono solo stata presa dalla foga di caricarli senza valutare un attimo la situazione.
Spero vi abbia attirato la storia, se si continuate a leggerla!
P.s: critiche graditissime
Un saluto :)
   
 
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