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Autore: Tenerifesea_    23/08/2014    1 recensioni
"L'Angelo della morte è una figura soprannaturale che, a seconda delle culture, ha il compito di presiedere alla morte, accompagnare le anime dei defunti o deciderne la sorte."
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Lui, un semplice ragazzo dicianovenne in cerca di avventure, ma l'unica avventura che troverà sarà la morte. E chi lo dice che la morte è una cosa brutta, delle volte volte può essere anche bella.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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           Tu sei la prescelta.  



       
                  
 
" Accostare uno spirito senza corpo, celestiale, luminoso e benevolo ad un evento tragico quale la morte sembrerebbe di per sé un controsenso, una forzatura. Nella teologia esiste tutt’oggi il dilemma riguardo il presunto angelo della morte, entità che potremmo quasi definire “macabra” e spiacevole. "

"Si dice in oltre che l'angelo della morte sia una creatura bellissima e molto dolce con i bambini ma puo' diventare una creatura malefica e molto distruttiva."

 
"L'Angelo della morte è una figura soprannaturale che, a seconda delle culture, ha il compito di presiedere alla morte, accompagnare le anime dei defunti o deciderne la sorte."

"Si dice che alcune volte si presenti con le ali bianche da ragazzo giovane e buono ma altre da "uomo mascherato" con una lunga tunica nera, con un cappuccio sopra la testa che copre il viso, con le ali nere e la indimenticabile falce mieti anime.Ma si preferisce pensarla come un bellissimo e dolcissimo angelo che ti porta nel posto in cui sei destinato"
 

La gente, o meglio gli esseri umani hanno sempre cercato di dare delle spiegazioni logiche a ciò che non capivano, al sovrannaturale, allo spazio, gli  UFO ...
Ma se c'era una cosa che li affascinava veramente tanto era la morte, una cosa così macabra, ma allo stesso tempo affascinante.
Il non sapere li spingeva oltre il loro limite, e li consumava lentamente, li consumava fino a farli impazzire, fino a non farli ragionare più in modo umano. La gente era ossesionata da quel non sapere, lo spazio era immenso, è vero, ma con la tecnologia pian piano erano riusciti a scoprirne un bel pezzetto, ma la morte...
Nessuno era mai riuscito a spiegare dettagliatamente la 'vita' dopo la morte, e la gente ne era completamente terrorizzata, la gente era terrorizzata dal non sapere, dal non sapere se dopo la morte si sarebbero rincarnati in un'altra vita o se la loro vita sarebbe continuata ad andare avanti come prima in un  mondo parallelo, non sapeva se esisteva un 'paradiso' o un 'inferno', non sapeva niente.
La morte li affascinava a tal punto che si erano inventati un personaggio chiamato 'L'angelo della morte' che a loro detta accompagnava i morti nel loro posto destinato, un po' come Caronte nella Divina Commedia che traghettava le anime dei morti nell'aldilà del fiume dell'ade. Azrael è il nome tradizionalmente attribuito nell'Islam all'angelo della morte, ma viene anche indicato come Malak al-mawt,  Izrail,  Izrael,  Azrail e Azrael.
Alexia, o meglio Belial non ci aveva mai creduto a tutte queste stronzate inventate dalla gente, lei semplicemente non credeva fosse possibile l'esistenza di una 'presenza divina' o chissà cos'altro ad accompagnarti nel "tuo posto destinato", lei non credeva ci fosse qualcosa dopo la morte, ostentava anche solo a credere in quella 'Luce Divina' di cui la gente parla quando è in coma .
Beh, non ci aveva mai creduto fino a quel giorno.
Non ci aveva mai creduto fino a quando la morte non le aveva bussato alla porta, l'aveva sfondata e l'aveva strappata via dal mondo.
Le immagini erano nitide nella sua testa, si ricordava ogni minimo dettaglio, ogni respiro lottato per la vita, ogni fitta dolorosa.
Ricordava il modo in cui la stessa aria che normalmente era inodore, farsi pesante e nauseante, ricordava il modo in cui le immagini si erano offusate, e poi nient'altro che buio.
Buio. 


Alexia ora era in pedi in una stanza completamente nera .
Con lo stesso odore nauseante a penetrarle le narici, gli stessi abiti, lo stesso sangue secco sulla maglietta, e la stessa sè stessa.
Alexia si dimenava, correva da una parte all'altra, alle volte saltava giusto per tastare che ci fosse ancora qualcosa di solido su cui stare, e urlava.
Urlava più che poteva con tutta l'aria che le era rimasta nei polmoni, o almeno quella che lei credeva fosse aria, ossigeno.
Le corde vocali chiedevano pietà ma lei urlava, urlava e non si fermava, non si voleva fermare non poteva. Anche solo il pensiero di arrendersi in quella stanza nera la faceva rabbrividire, il pensiero del suo corpo steso in quella distesa nera le faceva venire la nausea.
- Smettila di urlare ragazzina - 
Alexia sentì una voce dal tono duro, ma allo stesso tempo giocoso, e si girò dalla parte in cui pensò di averla sentita arrivare, ma non trovò nulla.
Nero.
Si girò e rigirò ma non trovò nulla, nulla di umano.
Non poteva essere pazza, no, lei l'aveva sentita quella voce.
- Non mi vedi? Sono qua girati. - 
Questa volta Alexia prese un respiro profondo, contò fino a quattro poi lentamente si girò. 
Buio.
Buio, buio e ancora buio.
- DOVE SEI? FATTI VEDERE! - Urlò a squarciagola la ragazza.
Ripetè quella frase un'altra volta, e poi sentì toccarsi la spalla. Una presenza, qualcuno, una mano, un essere umano .
Non sono pazza.
La ragazza rabbrividì sotto quel tocco ed istintivamente si girò.
-Alexia, vero? Dio faccio sempre casino con i nomi- 
Alexia era impietrita, immobile davanti a tanta bellezza. 
Una donna sulla trentina d'eta stava in piedi davanti a lei con un sorriso smagliante, aspettando una risposta dalla ragazza. La donna indossava un vestito a  tubino in raso nero con scollatura dritta che lasciava  completamente scoperte le spalle. Il vestito era  lungo sino al suolo con un profondo spacco laterale. A coprirle  le spalle nude c'era un mantello color catrame che si estendeva fino ai piedi, e alle estremità era ricamato in modo estremamente preciso.
- L-lei chi è?- La voce di Alexia tremava, ma ciò non parve turbare la donna. 
- Oh che disgraziata che sono - disse la donna scuotendo la testa in segno di no - piacere io sono Abbadon, ma voi essere umani mi conoscete meglio come Angelo della Morte-
Alexia rise istericamente e prese a darsi dei pizzicotti sul braccio.
- Che sogno è mai questo? Sono impazzita? L'angelo della morte? Oh su Alexia svegliati di sicuro starai facendo tardi per la scuola, sù svegliati prima che lo faccia la sveglia o le urla di tua madre. Angelo della morte? Abbadon ? Pfft e dove siamo nella Divina Commedia? Ma che ti sei fumata ieri sera Alexia...-
La donna sentiva la ragazza sussurare quelle parole  a sè stessa e rise pensando a quanto  fosse imbranata quella ragazzina.
Ma siamo sicuri che sia lei la ragazza? Si saranno sbagliati di sicuro, è troppo immatura.
Pensò Abbadon.
-Oh si, ci dobbiamo lavorare su questo, sai il fumo non fa tanto bene alla pelle e sopratutto alle ali- 
Disse la donna.
Alexia scoppiò in una risata fragorosa, incominciò a guardarsi le mani e a toccarle nervosamente, per poi ricominciare a fare supposizioni del perchè si trovasse in quel posto, ridendo istericamente.
- Non fa bene alle ali? Ma io non ho ali, sei sicura che non sei tu quella fatta? Ma che sogno è mai questo, fammi svegliare subito -
-Alexia, guardami bene, tu sei sul punto di morte, domani non ci sarà nessuna scuola per te, neanche dopo domani o dopo dopo domani, mai più, capito?- Disse la donna prendendo la ragazza per le spalle costringendola a guardarla negli occhi.
Ora Alexia riusciva bene a guardare Abbadon in faccia.
La donna aveva gli occhi di un verde sovranaturale con delle sfumature smeraldo e zaffiro,le quali sembravano rincorrersi l'una all'atra senza mai fermarsi, senza nessuna traccia della pupilla. Delle sopracciglia ben definite con l'ala di gabbiano pronunciata, incorniciavano il volto della donna. Gli  zigomi erano pronunciati e la pelle era di un bianco pallido, senza imperfezioni. Alexia prese a guardare le sue labbra e cadde in trans. Più le osservava e più desiderava baciarle, erano così carnose così rosee.
Le desiderava.
Desiderava sfiorarle delicatamente per poi baciarle con passione fino a farle sue.
La ragazza si avvicinò sempre di più alla donna, guardava le sue labbra e provava ad immaginare di cosa potessero sapere,si domandava di quale sostanza magica erano fatte per essere così belle, così baciabili
Le guardava e le desiderava, ora la ragazza se lo immaginava, sognava ad occhi aperti di avere le sue labbra poggiate su quelle della donna, e baciarle ardamente fino a che non ce n'era più traccia.
- No, è ancora troppo presto - Disse la donna spostando delicatamente la ragazzina lontano da se.
 Aleixa uno volta spostato lo sguardo da Abbadon scosse la testa, non era mai stata lesbica e non ci aveva mai pensato minimamente a baciare una ragazza, solo il pensiero le faceva veniro il disgusto.
- Dio devo svegliarmi al più presto- sussurò la ragazza a se stesa dandosi dei colpetti sulla testa - SVEGLIATI ALEXIA SVEGLIATI.- Ora si dava dei pugni sulla testa. 
Abbadon prese un respiro profondo e chiuse gli occhi, per poi riaprirli di scatto. Soffiò leggermente su un punto davanti a sè e l'aria soffiata prese un colore azzurro, con un movimento rapido la donna prese quel soffio da un lato, lo mise tra le mani e lo modellò fino a farlo diventare una palla di luce azzurra, adesso sussurava delle frasi di una lingua sconosciuta sottovoce e lentamente passava le mani sopra la palla fatta d'aria, quasi ad acarezzarla. Poi la lasciò cadere a terra. Essa si ruppe ed un liquido violaceo uscì, esso prese a fluttare nell'area come se fosse in assenza di campo gravitazionale terrestre. La donna fece degli ampi movimenti con le mani sopra il liquido ed esso si trasformò in una grande schermata.
-MAMMA!- Urlò Aleixa vedendo l'immagine della madre piegata a terra con le lacrime in volto  su quella schermata, poi  l'immagine si spostò e cadde sul corpo di una ragazza, il suo.
La ragazza si coprì la bocca con le mani, e da essa uscì un grido soffocato.
La donna si abbassò vicino alla ragazza, che adesso stava distesa a terra con le mani che stringevano le ginocchia contro il petto, e le acarezzò la schiena dolcemente.
- Alexia, credo che sia arrivato il tuo momento. - 
La donna prese il viso della ragazza tra le mani e posò le sue labbra su quelle della ragazza, Alexia ricambiò il bacio e dischiuse leggermente le labbra. Quando anche la donna lo face sentì una puzza di marcio entrarle in bocca e  la gola bruciare, sentiva come un liquido che scendeva giù per la gola fino bruciarle l'intestino crasso e tenue, riusciva a sentire le fiamme arderle intensamente dentro la gola, sapeva che era per colpa delle labbra della donna, ma non riusciva a staccarsi da quelle labbra.
Quel bacio era la cosa più bella ed eccitante che una persona potesse mai desiderare.
Sentì una seconda lingua solliticare la sua e lei iniziò a giocare con essa. Baciò la donna con tutta la foga che aveva in corpo, la desiderava. Alexia prese a baciare Abbbadon sempre più velocemente fino a quando la donna si staccò all'improvviso.
In quel preciso istante la ragazza sentì il corpo svuotarsi e una strana sensazione cominicò ad invaderle il corpo, non riusciva a spiegare se era una sensazione buona o cattiva, sapeva solo che era la sensazione migliore al mondo. I muscoli si rilassarono lentamente e Alexia cominciò a sentirsi sempre più stanca. Più si rilassava più perdeva un battito del cuore, e una volta rilassata del tutto, quando il cuore si fermò e  il cervello fu privato di ossigeno, la ragazza  cadde a terra immobile.



- Alexia, da oggi in poi il tuo nuovo nome sarà Belial, i sette arcangeli protettrici del segreto di Dio ti hanno scelta sin da quando eri ancora un feto. Noi tutti angeli del paradiso crediamo in te. Durante questa settimana di preparazione dovrai prendere lezioni da Armaros, che insegna le soluzioni agli incantesimi, Baraqijal che insegna l’astrologia, Buer che insegna la filosofia e l’etica, Forcas che insegna logica ed etica e Bifrons che insegna le arti matematiche. Dopo la settimana di prova ci sarà la cerimonia con i sette arcangeli, e io devo prepararti al meglio per quel evento. - 
L'angelo che parlò, adesso le passava una mano sulla schiena.
Alexia  sentì lentamente pizzicare la schiena.
Si grattò e vide pezzetti di pelle secca restarle attaccata alla mano, più grattava, più la pelle cadeva a pezzi, Alexia presa dal panico iniziò a grattare più veloce, facendo così riuscì a togliere tutta la pelle rimasta. Si passò una mano sulla schiena e sentì qualcosa di ruvido, di duro, qualcosa dalla forma indefinita con la stessa consistenza del  legno. La ragazza tastò quell'oggetto con le mani e quando provò a tirarlò via per portarlo sotto lo sguardo, sentì una fitta, e un dolore lancinante trapassarle la schiena, sentì due costole centrali rompersi.
- No no, Belial non le tirare! Ma sei pazza? Potrebbero rompersi.-
La ragazza alzò le mani in segno di arresa.
- Non devo tirare cosa?-
Il ragazzo prese un respiro profondo ed indicò alla ragazza un muretto su cui sedersi.
Alexia, o meglio Belial si sedette di fianco all'angelo.
- Sai, Abbadon è un eccellente Angelo della Morte, è intelligentissima e fortissima, non credo che ce ne sia mai stato uno più bravo di lei...- l'angelo prese un respiro, poi ricominciò a parlare -... ma come tutti gli Angeli della Morte dura solo per un certo periodo di tempo. -
- Quanto tempo? -
-150 anni.-
L'angelo la guardò in faccia e sorrise, Belial ruppe quel silenzio creatosi da poco.
- Ancora non so il tuo nome ...- Belial guardò l'angelo negli occhi e gli sorrise dolcemente.
- Berith. - disse lui per poi sorridere.
- Senti una cosa Berith, perche l'angelo della morte dura solo 150 anni?-
-Le hai viste le ali di Abbadon?- Belial annuì con la testa - In ogni singola piuma è rinchiusa l'anima di una persona che lei ha ucciso, dopo 150 anni quelle piume inziano a cadere da sole, e se anche una sola piuma tocca terra, il nostro mondo verrebbe scombussolato, ecco perchè dopo 150 anni l'angelo della morte deve suicidarsi. -
-Ma in teoria l'angelo della morte non è già morto?-
-In teoria si, in pratica no. Ogni persona che uccide baciandola, le da più vitalità che mai, in pratica con un bacio succhia via la vita di una persona. -
-E io cosa c'entro in mezzo a tutto questo?-
Berith sorrise e le accarezzò una guancia
- Mia cara ancora non l'hai capito?-
Belial scosse la testa in segno di no.
- Le vedi quelle cose che  ti stanno crescendo sulla schiena? -
- Non le vedo, ma le posso sentire muovere sotto la pelle, tu lo sai cosa sono?-
L'angelo fece segno di si con il capo.
- Sono le tue ali e stanno iniziando a crescere -
- Significa che sto diventando un angelo? -
Berith annui, dopodichè sorrise alla ragazza.
- Allora sarò un angelo come te Berith? - 
Belial sfoggiò un sorriso smagliante.
- Mia cara, solo gli Angeli della Morte sono dotati di ali...-


SPAZIO AUTRICE
WAAA :3
La mia prima FF, sembra una cosa così strana. Sono iscritta ad EFP sin dal 2012 e non ho mai postato niente .
Anyway.
Questa FF parla di angeli, demoni e morte ehehehhe
 Detto così sembra macabro e brutto, ma già dal prossimo capitolo faccio comparire un ragazzo, IL ragazzo deheheh.
L'angelo della morte 'vecchio' viene interpretato da Angelina Jolie nei panni di Maleficent :3 la trovo assolutamente perfetta.
Se ci sono qualche errori chiedo scusa :D
Spero vi sia piaciuto, e se vi è piaciuto lasciate una piccola recensione :3
SCIAAUU 
Tenerifesea_

Vi lascio delle fotuzze di quella figa della Jolie, così almeno vi fate un idea :3
 






e vi lascio anche delle foto dell'abito da cui ho preso spunto, che certamente non è quello che ha addosso in queste immagini.
Eccolo qui:



 
  
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