Cadetti per terra
Cosa succede alla mia testa? Perchè non vedo, non sento, non riesco a muovere un solo muscolo del mio corpo?... In che casino mi sono andata a cacciare...
I minuti, forse ore, passavano più lentamente che mai.
Pensavo che per me finalmente sarebbe arrivata la fine. Ma non era così.
Aprii gli occhi dopo un sonno che mi parve eterno. Ci misi qualche secondo per mettere a fuoco il luogo in cui mi trovavo.
No, non posso dirglielo, non capirebbe e non farebbe altro che fraintendere.
< A domani>
E così uscì.
Ero sola, con i pensieri e le preoccupazioni che si prendevano gioco della mia mente. Cosa ho mai fatto di male per meritarmi tutto questo odio? Io cerco solo qualcuno di cui fidarmi, che veda in me qualcosa di bello, che mi sappia apprezzare. Non penso che ci sia qualcuno disposto a farlo. Mi merito solo di essere sfruttata.
Devo pensare ad altro, non posso passare due giorni a torturarmi così. Aprii il cassetto del comodino affianco, quello dove mia madre aveva riposto i miei libri. Scelsi il primo che mi capitò fra le mani:" La solitudine dei numeri primi".
Adoro questo libro, non so come mai ma mi ci rivedo. Non so quante centinaia di volte l' ho letto.
Dopo poche ore il libro me lo ero già divorato tutto, così, decisi di prendere la chitarra. Era troppo lontana, quindi dovetti alzarmi anche se a fatica.
Presa la chitarra, iniziai a suonare gli accordi della mia canzone preferita: Say something I'm giving up on you.
Cantare è una delle pochissime cose che mi fà sorridere. Vorrei davvero qualcuno che mi aiuti in questo periodo così difficile. L'unica persona che mi stà vicino è mia madre, anche se capisco che per lei è una difficoltà tra il lavoro e... mio padre.
BASTA Emily, devi smetterla di deprimerti in questo modo, vedrai che troverai qualcuno che ti ama.
No, ma cosa mi invento, nessuno mi amerà mai.
Non posso credere che mi abbia chiesto di uscire. E' la prima volta che un ragazzo lo fà.
Non posso crederci sono troppo contenta! Nessun ragazzo mi ha mai grardata e ora? Ora uno dei ragazzi più carini della scuola mi ha chiesto di uscire...è un sogno!
La sera dopo lui arrivò puntualissimo. Entrai nella sua auto e mi accomodai.
Mi svegliai di scatto. No, non è possibile, non posso anche sognarlo. Viverlo è stato sufficente, sognarlo potrebbe far riemergere ricordi indesiderati. E io non voglio ricordi indesiderati.
Ad un tratto sentii il telefonino squillare.
Ho sentito da tua madre che ti sei svegliata!! Appena puoi messaggiami... mi manchi.
Clara.xX
Hey Clo... anche tu mi sei mancata tanto...non vedo l'ora di rivedrti. Lunedì torno a scuola quindi ci vedremo lì ok? Ti voglio bene.
Emily.xX
E' bellissimo come anche un semplice gesto possa farti sorridere. Clara era l' unica che non mi aveva mai lasciata sola. L'unica.
*****
Ormai sono passati due giorni ed è ora di tornare a casa.
Uscimmo dall' ospedale ringraziando il dottore per ogni cosa.
Sono davvero pronta a rincominciare? A vedere la faccia di Lily dopo quello che mi ha fatto? E Jared? E me stessa...
Penso che non sopporterò tutto questo, o almeno non a lungo.
Parlando di cose che non si sopportano, ora che ci penso è da quasi un mese che non mi guardo allo specchio.
Mi alzai e aprii l' armadio. Non ero cambiata affatto. La solita chioma biondo scuro che scende lungo la mia schiena, il mio fisico orribile e la mia faccia da sociopatica.
Mi odio.
"Bisogna prima amare sè stessi se si vuole essere amati". Già...è proprio questo il motivo per cui nessuno mi ama.