Sbagli
Finalmente Ran riuscì a farli uscire insieme di
nuovo.
Avevano appuntamento alle sette, Goro sarebbe
dovuto passare a prendere Eri per poi dirigersi tutti e quattro (Ran e Conan
sarebbero andati con loro per tenerli sotto controllo) in un ristorante.
Quando l'ora X scattó, Goro era con la macchina
sotto casa di Eri con Ran e Conan sui sedili posteriori:
Goro indossava un elegante smoking grigio con
una camicia bianca sotto alla giacca e una cravatta nera, Conan indossava il
suo solito completino, ovvero smoking blu, camicia bianca e papillon rosso
mentre Ran indossava un elegante vestito rosso che le arrivava poco sopra il
ginocchio e che aveva una sola manica lunga in pizzo.
Passato qualche minuto finalmente arrivó Eri che
salì in macchina salutando cordialmente tutti; l'avvocatessa indossava un
elegante vestito viola pieno di brillantini, che le lasciava scoperta la
schiena, che le arrivava poco sotto le ginocchia e che aveva le maniche
attillate fino al gomito per poi lasciarsi andare morbidamente sugli
avambracci.
Goro avampò alla vista di sua moglie e le fece
un complimento per il vestito in un quasi sussurro.
Anche se a fatica, Eri sentì il gentile commento
del marito e ringraziò rossa in viso.
Partirono e quando furono arrivati si sedettero
al tavolo prenotato.
La cena andò bene, molto bene; Goro ed Eri
infatti chiacchierarono e risero come non facevano da tanto coinvolgendo anche
Ran e Conan felici alla vista di loro due che non litigavano come al solito.
Tutto filó liscio fino al dolce quando Goro ed
Eri iniziarono a litigare selvaggiamente per motivi banali.
Ran e Conan, che avevano iniziato a parlare in
precedenza per conto loro per non disturbarli, iniziarono a preoccuparsi, anche
se sapevano come sarebbe finita la serata.
Le litigate erano sempre sugli stessi motivi di
sempre, ma una frase sconvolse la giovane liceale, una frase che il padre gridò
alla madre infuriato più che mai.
-Sai forse se non avessimo avuto una figlia come
tu volevi a quest'ora eravamo ancora uniti io e te.-sbraitò Goro contro Eri
impietrita a quelle parole.
Ma quella che rimase più sconvolta fu Ran che
fisso il padre con tristezza e stupore per le sue parole.
Goro capì solo qualche minuto dopo che quelle
parole non avrebbe dovuto dirle, ma non era più in se.
Guardó prima Eri, che comunque aveva capito che
il marito aveva perso la testa e aveva detto quelle cose senza pensare, poi si
giró verso Ran la quale lo guardava piangendo.
Il detective cercò di scusarsi ma la povera Ran
corse via prima ancora che il padre potesse aprir bocca, seguita dal piccolo
Conan che cercava di consolarla.
Eri abbracciò Goro capendo che si sentiva
tremendamente in colpa per quel che aveva fatto.
Rimasero abbracciati per qualche minuto per poi
alzarsi, pagare e correre verso la macchina per tornare a casa velocemente
verso Ran.
Questa intanto era arrivata a casa e si era
buttata sul letto in lacrime, come non aveva mai fatto prima.
Conan entró nella stanza di lei e parlandole
cercava di consolarla.
La liceale si mise a sedere e lo abbracciò forte
cercando conforto tra le sue braccia, mentre questo la strinse a se e,
accarezzandole i capelli, cercava di consolarla.
-Sono solo un errore, forse... Forse se non
fossi mai nata mamma e papà a quest'ora sarebbero ancora insieme e non gli
creerei problemi inutili.-aveva sussurrato la ragazza tra i singhiozzi.
-No Ran. Non devi dirlo nemmeno per scherzo. Tu
sei una persona speciale per loro, LA persona speciale a cui vogliono un mondo
di bene. Scommetto che lo zietto ha detto quelle cose in un momento di rabbia
incontrollata senza volerò e scommetto che non le pensava nemmeno. Devi stare
tranquilla però sorellona.-le aveva detto il piccolo per cercare di fermare le
sue lacrime.
La porta della stanza di Ran si aprì nuovamente
e da quella entrarono il padre e la madre di lei che subito si sedettero
accanto a lei e la strinsero forte in un abbraccio che trasmetteva tanti sensi
di colpa per aver detto quella frase.
Ran si strinsi a loro piangendo, meno di prima.
-Ran, piccola mia ti prego di perdonarmi. Non
avrei mai dovuto dire quelle cose orrende, non le pensavo nemmeno. Sono davvero
dispiaciuto Ran e potrò capirlo se non vorrai perdonarmi.-aveva detto il povero
Goro alla figlia.
Questa lo strinse forte. Strinse forte anche la
madre.
Pianse ancora qualche minuto dicendo di essere
felice di avere una famiglia così bella e poco dopo si calmó.
Aveva capito, dopo le parole del padre, che era
seriamente dispiaciuto e che lo aveva fatto senza pensarci.
E sapeva che non lo avrebbe più fatto, perché
per loro Ran, era il regalo più bello che il cielo avesse mai potuto inviargli.
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Eheh rieccomi qui solo per voi con una nuova
one-shot ^-^
Mi sono appassionata alla scrittura che ci
volete fare... Vi tormenterò ancora per un po' con i miei disastri XD
*sob* Va beh apparte questo ... wow non so che
dire o.o
Sicuramente devo dire (scrivere) un enorme
GRAZIE a tutti coloro che leggono e recensiscono le mie storie anche se penose.
Davvero grazie mille (lo so sono un po' ripetitiva ma ve li meritate sempre i
ringraziamenti). Ma il grazie più grande va alla mia cara e adorata M. che ha
la febbre ma, nonostante ciò, continua a leggere le mie storie, mi aiuta a
sistemarle e mi aiuta a trovare i titoli che, we per questi non mi viene mai in
mente nulla o.o
Rimettiti in fretta cucciola mia <3 e grazie
di cuore!
Comunque, si, diciamo che così può bastare XD
Recensite;-*
Baci<3
Dudi_Mouri