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Autore: Balaclava    23/08/2014    0 recensioni
Non ho più scatole mentali né nastro adesivo dove riporre le cose brutte, Beck. Cosa dovrei fare allora? Dove dovrei metterle?
Perchè mi stanno consumando.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Helpless, my eyes are bleeding

from the fear thet's inside

(…)

Where'd you run to?

Walking in shadows

Watch the blood flow

(Indifeso, i miei occhi stanno sanguinando

dalla paura che vi è dentro

(…)

Dove fuggirai?

Camminando nell'ombra

Guarda il sangue che scorre)

(Waking The Demon, Bullet For My Valentine)

 

La prima cosa che noto, quando entriamo nel corridoio, è il freddo. La cosa che più ho temuto negli anni trascorsi; la sua scia mi perseguita e rende ciò che sto per fare ancora più terribile, più tragico. Freddo, che mi spinge a dubitare della mia stessa pelle, soprattutto ora che ho scoperto che la mia guarigione non è tale. Mi investono mille altri odori, mi stordiscono quasi. Mi riportano a mille altre situazioni, mille altri ricordi. Lontanissimi da lì.

È un crudele scherzo del destino che la cella dei miei genitori sia in fondo, inveiscono su di me anche rinchiusi dietro alle sbarre. Mi costringono ad attraversare quello spazio che sembra immenso, ogni secondo si affacciano nella mente pensieri in più, ogni passo riempie la mia mente un po' di più. Non ho più scatole mentali né nastro adesivo dove riporre le cose brutte, Beck. Cosa dovrei fare allora? Dove dovrei metterle?

Perchè mi stanno consumando.

I miei passi mi rimbombano nelle orecchie. La manica della divisa della guardia struscia contro i pantaloni, provocando un fruscio fragoroso ad ogni passo. Le chiavi tintinnano troppo forte.

Manca poco, eppure quello spazio sembra così sconfinato. Le cicatrici sui miei polsi sono ruvide e vecchie, ma sembrano così recenti e doloranti.

Ripenso a tutte le volte che Grace le ha sfiorate, anche quando avrei preferito che non le toccasse, e mi accorgo che sto facendo la stessa cosa. Indugio ancora un secondo sulla pelle imperfetta e poi di scatto porto le mani lungo i fianchi.

Tre due uno.

Tre passi e poi zero.

Sono davanti alla cella ora, ma quando la aprono non sono più qui.

Il sangue. Dalle mie dalle loro vene. Sono entrambi a terra. I polsi guardano il soffitto, con sorrisi rossi gemelli. Il sangue. Loro a terra. Manca l'acqua. È tutto sbagliato.

Qualcuno grida qualcosa, qualcuno corre, ma solo metà di me è lì, solo metà di me guarda i miei genitori stesi a terra, i polsi aperti a riversare fuori tutte le colpe.

Si sono uccisi. Così come hanno ucciso me.

Non so cosa dovrei fare a questo punto.

Sam, non puoi

O cosa dovrei pensare.

farlo di nuovo

Non lottare.

non lottare

Tre due uno.

Zero

 

 

 

  
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