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Autore: ballerinaclassica    18/09/2008    5 recensioni
Coma aveva potuto cedere? Come aveva potuto lasciarsi convincere da tali mezzucci? Come aveva potuto non restistere a simili sotterfugi?
"Gaara?"
"Che vuoi?"
Il rosso, con espressione particolarmente seccata incrociò, gli occhi color cielo a pochi centimetri dai suoi.
"E se ti supplicassi?"
[NaruGaa]
Genere: Romantico, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Sabaku no Gaara , Naruto Uzumaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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GaaNaru "Ti piace?"
Osservò il ragazzo davanti a lui.  Stranamente aveva il capo chino e le sua dita stringevano spasmodicamente i pantaloni.
"Gaara?"
Posò le mani sul tavolo sollevandosi leggermente per poter vedere in viso il ninja della sabbia.
A tutti i costi aveva insistito perchè Gaara lo seguisse all'Ichiraku...


"Avanti Gaara! Solo per una volta, che ti costa?"
"No"
Senza nemmeno dargli il tempo di finire la frase il rosso rispose negativamente alla figura inginocchiata ai suoi piedi.
"Per favore!"
"No"
"Andiamo!"
"No"
La figura si alzò per poter incrociare le iridi color acquamarina. Fissò Gaara con determinazione. Era inutile, quando lui si metteva in testa qualcosa niente e nessuno erano in grado di farlo desistere. Ci sarebbe riuscito, ce l'avrebbe fatta, avrebbe ottenuto quel fantomatico e tanto sperato "si".
"Gaara?"
"Che vuoi?"
Il rosso, con espressione particolarmente seccata incrociò, gli occhi color cielo a pochi centimetri dai suoi.
"E se ti supplicassi?"


Coma aveva potuto cedere? Come aveva potuto lasciarsi convincere da tali mezzucci? Come aveva potuto non restistere a simili sotterfugi?
Ed ora si ritrovava lì, ad umiliarsi davanti a Naruto che sembrava semplicemente estasiato dall'idea di andare a mangiare una ciotola di ramen.
"Gaara?"
La voce del biondino lo riscosse dai suoi pensieri. Tornò alla realtà, realtà durante la quale, a causa della a dir poco pessima idea di Naruto, si ritrovava costretto a tenere il viso abbassato mentre le lacrime salivano agli occhi inumidendo le lunghe ciglia.
"Stai bene?"
Non resisteva più, lo sentiva, stava per eplodere. Da un momento all'altro sarebbe successo, ne era sicuro.
Una lacrima cadde a bagnare le nocche della mano sinistra avvinghiata attorno alla stofa scura dei pantaloni.
"Gaara che hai?"
La voce di Naruto era chiaramente preoccupata, non aveva  mai visto Gaara piangere.
"COME CHE COS'HO?!", alla fine era successo, non poteva trattenersi, "IO MI CHIEDO COME TU CI RIESC NARUTO, COME?! QUESTO RAMEN SCOTTA!"
Il genin della foglia lo fissò interrogativo.
"Tutto qui?! Mi hai fatto preoccupare!"
Il viso di Gaara aveva assunto un preoccupante colorito bordeaux.
"Andiamo Gaara! Ora non dirmi che non ti piace!"
Umiliato! Ecco come si sentiva: umiliato e preso in giro!
Non avrebbe potuto semplicemente urlare "mi fa schifo il ramen" e scappar via? No, per quanto odiasse ammetterlo, non avrebbe mai fatto un torto simile a Naruto, al suo Naruto.
"Scotta"
Una piccola nube di fumo uscì dalla sua bocca mentre ansimava tali parole.
Ancora stentava a credere di essersi lasciato trascinare in una simile situazione.
"Non riesci proprio a mangiarlo?"
Scosse il viso scarlatto (per il bruciore o la vergogna?).
"Tanto di guadagnato!"
Ad una velocità a dir poco incredibile il biondino gli aveva sfilato la porzione di ramen dalle mani e, a ritmo ancor più incalzante, si apprestava a trangugiar giù il tutto senza curarsi dell'alta temperatura.
Gaara lo fissava allibito. Da dove veniva tutto quell'appetito?! Forse era il Kyuubi a procurarglielo, ma a lui lo Shukaku non aveva mai portato simili... Problemi?
"Pancia mia fatti capanna!" aveva esclamato prima di ripulire e lucidare la ciotola.
"Vuoi andare a casa?" chise dopo aver mandato già gli ultimi resti.
"D'accordo" tradendo il suo solito cipiglio burbero, Gaara annuì con un'espressione allarmata.

*    *    *    *

"Non fare quella faccia, non è mica andata così male! Scommetto che non vedi l'ora di mangiare di nuovo il ramen!"
Gaara lo guardò di sbiego.
"No"
"No? Perchè no?"
Naruto non riusciva proprio a capire come una persona potesse non apprezzare il ramen. Pensò a Sasuke, ma lui era così... Uchiha! E, fino ad ora, quella era l'unica spiegazione che era riuscito a dare allo strano comportamento dell'ex compagno di team.
"No. Punto"
"Dai!",  lascivamente si strusciò contro la guancia del rosso, "non è possibile che non ti piaccia, noi abbiamo tante di quelle cose in comune!"
"Sarebbero?" Gaara lo osservò sollevando in modo scettico un sopracciglio.
"Allora..."
"I demoni non valgono"
"E' ovvio Gaara! Comunque... Fammi pensare... La passione..."
"Si?"
"Per gli allenamenti! Non puoi negare che passi ore ed ore ad esercitarti con la sabbia"
Non curandosi neanche di rispondere al sovraeccitato biondino, Gaara gli voltò le spalle diretto al disordinato e caotico appartemento di Naruto.
L'Uzumaki si affrettò a raggiungerlo afferrando poi quella mano un po' fredda e rivolgendo al kazekage il più radioso dei sorrisi.


*    *    *    *

"Casa dolce casa!"
Gaara osservava stupido i segni di denti sul muro mentre il biondino si fiondava sul letto.
"Una volta avevo fame e non c'era niente in casa"
Annuì preoccupato: quel ragazzo si dimostrava sempre più strano.
"Io da piccolo mangiavo le formiche" disse con un filo di voce sfiorando con un polpastrello quei solchi nel muro bianco.
"Io mangiavo di tutto! La terra, gli insetti... Anche le caccole!"
Lo sguardo del rosso passò dallo stupito allo schifato. Non nascose un verso di disgusto mentre Naruto si avvicinava pericolosamente a lui per poi cingergli i fianchi con le braccia.
"Aspetta!"
"Cosa c'è?!"
Gaara scostò il viso notando le loro labbra che si avvicinivano inesorabilmente.
"Tu mangiavi le caccole!"
Naruto alzò un sopracciglio.
"Non posso baciarti!"
"Posso farlo io!"
Il biondo si fiondò con foga sulla sua bocca per impadronirsi di quelle labbra tanto bramate.
"Non immagini nemmeno quanto tu mi sia mancato!"
Gaara spalancò gli occhi, non perchè Naruto aveva azzeccato i congiuntivi, neanche perchè stava baciando qualcosa che un tempo veniva colmata di caccole. Semplicemente perchè, anche lui, si era reso conto di quanto fosse bello sentirsi stringere da quelle braccia provate dagli allenamenti, percepire quella scossa che saliva velocissima fino a stuzzicargli la nuca e poi un improvviso calore che s'impadroniva del suo corpo.
Si lasciò condurre sul letto sdraiandosi supino mentre Naruto si sfilava la tuta arancione.
Fece scorrere le mani lungo gli addominali, sulle spalle. Si specchiò in quegli occhi vivaci prima che l'Uzumaki iniziasse a mordere con delicatezza il suo collo.
"Anche tu"
Lo soffiò sulla sua spalla inconsapevole che il compagno avesse sentito o meno.
Lo sapeva. Sapeva che a Naruto bastava così.
Sapeva, ne era certo, che stava provando le sue stesse emozioni.
Per la prima volta nella sua vita, poteva sentirsi realmente bene, poteva sentirsi amato, normale, riusciva a sentirsi felice, sereno.
Alzò il viso, si perse ancora in quelle iridi blu.
Per la prima volta...
"... noi siamo uguali"




   
 
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