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Autore: Zimt    23/08/2014    3 recensioni
Loki non ha mai sentito di poter contare su qualcuno se non su se stesso, non prima di incontrare Maddy, ma le paure e gli errori del passato sono difficili da cancellare e la fiducia reciproca è tutt'altro che scontata. In più ormai lei è cresciuta, è una giovane donna sveglia e affascinante, lui se ne è accorto e anche lei sente che la loro amicizia in qualche modo è cambiata. Loki è un figlio del caos imprevedibile e indecifrabile, ma se lei mostrasse di volerlo e poterlo capire, lui come reagirebbe?
Fanfiction ispirata a "Le parole segrete", "Le parole di luce" e "The Gospel of Loki". Ambientata qualche anno dopo il secondo libro.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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DISTANZA:

 
You’re my brightest shining star,
You’re my darkness in the morning
(Mando Diao – Give me Fire)
 
But much as it hurt, it didn’t hurt as much as did their laughter.
(The Gospel of Loki)
 
 
Maddy guardava Loki da distante, aveva cominciato a fare così con lui, come si fa con le fiamme. Aveva dovuto cominciare a prendere le distanze ogni tanto, da quando lui era diventato così vicino. Non che le dispiacesse, anzi, la sua compagnia era sempre piacevole, con la sua parlantina e il suo umorismo le strappava sempre un sorriso; ma un conto era stare accanto a un bel fuoco  e pensare a quanto era piacevole e quanto ti scaldava il cuore, un altro era avvicinarsi troppo fino a scottarsi.
Ultimamente la cercava, come amica, o come unica ragazza che ancora non aveva sedotto in tutta Asgard, a volte faticava a capirlo. Le prendeva la mano e le lanciava occhiate oblique con quegli occhi furbi brillanti di fuoco verde che sembravano volerla leggere dentro. Era stato naturale una volta, adesso non lo sapeva più, era cresciuta e aveva cominciato a notare quanto lui fosse bello, affascinante, astuto e… inaffidabile. Lo stava guardando da sopra la collina del Cavallo Rosso ricostruita dal Sogno, seduta sull’erba; lui era poco più in basso e le dava le spalle, i suoi capelli rossi sciolti sulle spalle si muovevano al vento come onde di fuoco che scendevano lungo la sua schiena, fino ai suoi fianchi stretti da ballerino. Maddy sospirò e lui si voltò appena per sbirciarla con un espressione difficile da decifrare. Quel pomeriggio erano usciti da Asgard perché Loki le aveva detto che cominciava ad annoiarsi (lasciarlo annoiare non era mai una buona idea se si volevano evitare incidenti) e perché il suo matrimonio con Sigyn, tanto per cambiare, era in crisi e lui sosteneva di aver bisogno di spazio. Era sposato… E padre. Maddy stavolta riuscì a trattenere il sospiro che le era salito alle labbra. Dopotutto, perché avrebbe dovuto importarle se lui era sposato? Erano solo amici.
A volte pensava a come sarebbe stato se non avessero cercato di togliergli la libertà, se non avessero cercato di negare quella parte fondamentale di lui per paura e invidia.
Anche avendolo davanti  così, con i piedi ben piantati per terra, riusciva a vederlo sempre e solo come era stato sull’ orlo del geyser sotto la collina: in equilibrio precario su un precipizio rovente, che giocava con le rune a una velocità impossibile, rischiando di cadere ma con un sorriso negli occhi. Col tempo aveva capito che era così che lui viveva, in bilico tra ordine e caos, tra mille opposti, nell’unico punto d’incontro, sottile come la punta di uno spillo, sfoggiando il suo miglior sorriso di sfida. Era il suo modo di sentirsi vivo, ma lei vedeva che si sentiva anche solo. Eppure non importava quante volte fosse caduto e quanto rovinosa sarebbe stata la caduta, lui non avrebbe mai imparato, perché era quella la sua natura, se non altro gli era andata abbastanza bene fino a quel momento. Come diceva Odino, lui era sempre stato fortunato. Lucky. Lui era anche questo, il ragazzo a cui aveva parlato di se stessa senza timidezza, senza farsi problemi, più che con chiunque altro.
Ma era stato anche grazie alla sua intelligenza che riusciva a uscire dalle situazioni assurde in cui si cacciava ogni minuto, e da secoli.
Si rendeva conto che lui non era in cerca di compassione, quella che Sigyn gli offriva lo infastidiva profondamente, ma aveva bisogno di qualcuno che fosse lì per lui in tutta la sua abbagliante luce e in tutte le sue terribili ombre, e le uniche due persone che erano riuscite a vedere entrambi i suoi volti erano Odino e lei. Ma solo lei non voleva usarlo o incatenarlo in nessun modo, pur sapendo che volergli bene era stare su un precipizio rovente e guardare giù.
Loki si voltò verso di lei, sorrise mostrando i suoi candidi denti affilati, stirando pigramente le labbra segnate dalla cicatrici, che ormai le erano familiari come quelle sulle proprie mani, guadagnate in battaglia e prima, nei suoi giochi ribelli di bambina. Cominciò a camminare verso di lei con grazia e quando la raggiunse, le si sedette accanto.  
“Sembri pensierosa, Maddy. Sei innamorata?” le chiese in tono leggero.
“Eh?” si trovò a fare subito i conti con il suo talento indubbiamente inferiore a quello di lui con le parole.
“Ma no, non sono pensierosa”, aggiunse cercando di rimediare, ma era sicuramente arrossita. Si sentiva le guance in fiamme e lui le scoccò uno sguardo divertito, anche se vi lesse anche qualcos’altro, qualcosa che le sfuggiva.
“Oh be’, come potresti essere innamorata, vivi ad Asgard, poverina, e per una bella e giovane donna intelligente la scelta è piuttosto limitata! Sono tutti un po’ ottusi dalle nostre parti, mi sarò sicuramente sbagliato. A meno che non ti piacciano i tipi tutti muscoli e niente cervello.” Commentò con una noncurante scrollata di spalle. Maddy cominciava a sospettare che quel discorso volesse arrivare da qualche parte, e temeva sia di scoprire dove, che la possibilità di non capirlo mai. Un attimo, l’aveva definita bella e intelligente? Donna?
Lui riprese a parlare: “certo mi dicono che almeno un tipo affascinante e sveglio tra tutti c’è.”
Lei ridacchiò. “Forse, ma manca di modestia”, rispose, non c’era nemmeno da chiedere a chi si riferisse.
“La modestia è sopravvalutata, come l’altruismo, sono qualità così poco sincere…” disse con un ghigno sfacciato.
“Senti chi parla di sincerità, padre e madre delle menzogne!” lo provocò.
“Tu cosa mi nascondi invece? Sei lontana, Maddy. Le cose erano diverse una volta. Mi sembravano ancora più diverse quando ero Lucky.” Commentò il burlone facendosi stranamente serio.
Erano diverse; Lucky era umano come pensavo di essere io, era soltanto un ragazzo, uno che aveva bisogno di me, qualcuno che poteva essere un amico o…” ribatté debolmente, per poi interrompersi, scuotendo la testa, senza sapere davvero come voleva continuare.
“Adesso sai che non siamo umani, ma non è cambiato altro.” Osservò lui. A lei non sfuggì il significato della frase, però non vedeva le cose nella stessa maniera e sentiva il bisogno di giustificarsi.
“Ma tu sei Loki, sei molte, molte cose… cose che comincio appena a capire, mi dispiace se ti sembro distante, forse è perché tu mi sembri vicino ma irraggiungibile. Sei un dio, sei fuoco indomabile, sei sposato…” si morse la lingua.
“Sposato?” ridacchiò lui senza allegria “ah, già, quello… per una volta non è stata esattamente una mia idea.” Lei non riuscì a sostenere lo sguardo di lui, sembrava bruciarla. Abbassò gli occhi sulle sue labbra istintivamente, senza aspettarsi la reazione che avrebbe suscitato.
“O forse sono queste cicatrici, eh Maddy?” le chiese con un tono aspro che non gli aveva mai sentito usare. “Ti danno fastidio? O diverte anche te pensare a come me le hanno fatte, a come me le sono meritate, lo sai? Te l’hanno raccontato gli altri e avete riso tutti insieme?” Aveva alzato la voce.
Maddy trasalì. Con una malia Loki si cancellò le cicatrici, poi distolse lo sguardo da lei, respirando affannosamente per riacquistare il controllo.
“No!” Si sentì dire la ragazza oltre il ronzio che le riempiva le orecchie. Quello sfogo le aveva fatto male, per essersi sentita accusare ingiustamente e per lui. Soprattutto per lui. Come si fa a consolare qualcuno che non vuole essere consolato?
“No.” Ripeté allungando la mano con la runa verso la sua bocca. Gli sfiorò le labbra con la punta delle dita, tracciandone i contorni delicatamente e la malia si dissolse, mostrando com’erano davvero, segnate dai suoi errori e dall’odio altrui.
Inaspettatamente, come la maggior parte delle cose che faceva, le prese la mano tra le sue e si portò il palmo alle labbra. Le diede un bacio sulla runa e lei la sentì scottare appena, di un calore piacevole che sentì nel proprio sangue, che le scorreva e le risaliva nelle vene, come euforia o come paura.
Lui chiuse gli occhi, e il suo volto si distese. Le sue lunghe ciglia, quasi bianche alla radice e rosso rame sulle punte, gli tracciavano ombre tremule sulle guance nella luce del tramonto, e a Maddy sembrò giovane come la prima volta che l’aveva visto, fragile e perso.
Per un attimo sembrò soltanto un ragazzo, che voleva solo stare lì con lei sull’erba ad aspettare la sera.
Poi le lasciò andare la mano, riaprì gli occhi e tornò a sembrarle un uomo senza tempo, imprevedibile, potente e misterioso; tutto cervello, magia e fascino…
“Loki” sospirò.
 
 

--------- ECCO QUI LO SPAZIO DELL'AUTRICE:

Dunque, spero che questo capitolo sia piaciuto a qualcuno e che mi lascerete una recensione, siamo in pochi in questo fandom quindi sarebbe molto apprezzato un riscontro dai pochi a cui capiterà di leggere questa storia! :) Grazie in anticipo! (Anche solo per essere arrivati fino a qui.)
Avevo cominciato volendo scrivere una cosa allegra e carina ma tanto per cambiare la situazione mi è sfuggita di mano, in particolare nei due capitoli che seguiranno, che pubblicherò se interessano a qualcuno, o magari anche solo per passatempo! XD Sono già quasi finiti comunque.
A proposito dei prossimi capitoli, sono il motivo per cui non ho messo un semplice rating verde (Loki è un birbante, lo sappiamo), ma se ritenete che dovrei alzarlo o abbassarlo ditemelo pure. Ah, da qui in poi siete anche a rischio spoiler per chi non ha letto “The Gospel of Loki”, mi pareva giusto avvisare!
 
Colgo l'occasione per un paio di ringraziamenti: uno va sicuramente a Matteo, che si è fatto convinvcere a leggere questa saga, e sopporta i miei ritardi nel rispondere ai suoi messaggi mentre leggo o scrivo fanfiction... e ogni tanto le legge anche! :*
E ovviamente ringrazio le mie colleghe del “Tunnel del Fantasy” per aver sopportato i miei deliri su questi libri; nala91 per non avermi detto di starmene buona la sera che le ho fatto leggere un pezzo di The Gospel of Loki, mentre io borbottavo su quanto lui fosse un personaggio fantastico, e Ilaria per avermi fornito la descrizione finale di Loki (che è tutto cervello, magia e fascino) in un momento di fangirling particolarmente acuto. Mi viene ancora da ridere, è la descrizione perfetta! ;)
  
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