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Autore: Nicholas Foster    23/08/2014    2 recensioni
Il passato ritorna sempre da noi, ma se a questo ci aggiungiamo una terribile verità, la vita di tutti i vampiri è in pericolo
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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–Sì, arrivo, papà!
Mi precipitai giù dalla scala a chiocciola, scendendo i gradini a due a due con il cuore che sembrava volermi esplodere dall’emozione, con un balzo saltai i quattro gradini rimanenti e, nel salotto, vidi mia madre e mio padre oh, Cristo, mio padre, che mi aspettavano per salutarmi, abbracciai mia madre e corsi velocemente alla porta.
–Bé, allora ciao.
Con la mano trovai la maniglia e aprii la porta e me la richiusi subito alle spalle. La prima cosa che notai sul vialetto lastricato di casa mia, oltre ai fenicotteri di plastica rosa con gli strass di mia madre, fu “la mia ragazza”.
–Ciao, Nicholas.
 –Ciao, Lucifer, piccolo cerbiatto.
Ebbene sì, la mia ragazza…  in realtà è un ragazzo: Nicholas
–Come, prego?
 –Non sei il mio piccolo cerbiatto?
–Ehm… no?
 –Peccato, ci tenevo... Bambi.
–Ma seriamente? Dai andiamo.
 
Mano nella mano, ci dirigemmo verso la sua macchina parcheggiata “leggermente” lontana da casa mia. La strada era illuminata solamente dalla luce fioca dei lampioni, era una bella sensazione, mi sentivo... felice, non c’era altra definizione tranne, forse, leggero. Poi un pensiero mi balenò in mente, ma sapevo che avrei rovinato la serata, ma se non l’avessi fatto avrei rovinato il resto della mia vita. Sì, un po’ tragico, lo so.
–Ci hai pensato?
 –Vuoi seriamente chiedermelo ora?
–Ti prego, lo sai che per me è importante!
 –Non posso farlo! È una condanna!
Siamo tragici in due, fatti l’uno per l’altro.
 –Non per me!
–Ne abbiamo già parlato.
 –Evidentemente non abbastanza
–Vuoi seriamente farlo?
 –A parte il fatto che hai posto la domanda in modo inquietante, sì, sto cercando di fartelo capire da tre anni.
–Sai che cosa comporta?
 –Sì lo so, me lo hai ripetuto all’incirca tredici volte.
–Mi dispiace non posso.
 
Nicholas! Aiutami!
Sentivo la sua voce ma non lo trovavo, il fuoco divampava e le travi del tetto cedevano e io non riuscivo a vederlo. Era stato rapito dalla Compagnia lo avrebbero ucciso, o peggio...
 
Mi svegliai di soprassalto, fortunatamente era solo un sogno... più o meno.
Notai che il display del mio telefono era illuminato: Lucifer.
 
Mi dispiace per ieri, non avrei dovuto chiedertelo, ho rovinato la serata.
 
 Lessi e rilessi più volte quell’unica riga, ci ripensai a fondo, rimanendo tra le coperte. Alla fine arrivai alla conclusione che infondo Lucifer non è lui, sono due persone diverse. Molto.
 
 “Tranquillo, ho sbagliato io, è una tua scelta, sono disposto a farlo
 
Grazie, davvero.
 
Mi preparai di tutta fretta, uscii di casa e mi diressi verso la scuola. Lo aspettai all’entrata dopo il giardino, c’era freddo e io mi ero imbacuccato con una sciarpa naso e bocca, ma comunque tremavo, anche se credo fosse per l’emozione.
Lo vidi varcare la soglia del cancello della scuola con passo sicuro, come sempre, maglietta a maniche corte e dei jeans neri scoloriti dal tempo.
–Qua?
 –Sì.
Mi avvicinai con passo incerto, tentennando, non mi resi conto fino ad ora di quanto realmente fossi agitato.
–Bé... allora... è ora
Disse avvicinandosi a me, ora anche lui agitato e con gli occhi che stavano cambiando colore, come sempre, quando aveva fame, la prima volta che lo vidi lo trovai sconvolgente, adesso perfino attraente. Il rosso delle sue iridi era, ora, evidente e i denti scattarono, mostrandosi appuntiti e pericolosi, si avvicinò al mio collo e affondò i canini nella mia pelle, non faceva male, anzi, non sentivo niente, ne vedevo qualcosa, era tutto offuscato, fu come cadere, poi ripresi coscienza, la prima cosa che vidi furono due brillanti occhi nocciola che mi fissavano preoccupati, mi guardai intorno, ero sempre lì, davanti all’entrata di scuola.
–Tutto bene? 
Notai che la sue voce era incrinata, ma io stavo bene, anzi, mi sentivo meglio di prima.
 –Sì, certo, sto bene, ma ho... fame.
 –Ne ero certo, ti ho portato una sacca di sangue.
–E quello da dove viene?
 –Una mia scorta che avevo a casa.
 Bevvi tutto il contenuto della sacca, e mi sentii subito meglio.
–Quindi è così che ci si sente, essendo vampiri, intendo.
 –Sì.
–Figo – dissi con fare compiaciuto – ho la pelle chiara come un foglio di carta.
 –Ora potremmo stare insieme per sempre.
–Lo so.
Mi avvicinai a lui, ci sfiorammo semplicemente le labbra, un gesto semplice ma dolce.
 
Ha fatto la sua scelta, il vampiro, pagherà per questo.



Angolo autore
Ciao, questa è la prima storia che pubblico e con una parvenza di trama (ceeerto), questo capitolo non è un granchè, ma prometto che i prossimi saranno meglio :)

-Lucifer

 
  
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