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Autore: Pontomedusa    23/08/2014    1 recensioni
"Tutto il dolore scompare, è la natura dei miei circuiti. Soffoca tutto quel che sento, non posso sfuggire a questa mia nuova coscienza."
Molto liberamente ispirata alla canzone "The becoming" dei Nine Inch Nails, quindi immagino che potremmo definirla una songfic.
Genere: Horror, Science-fiction, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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2. Mancanza

 

Non è facile vestirsi con un braccio solo.

Provate a tirare su le mutande con una mano sola, tirando alternativamente un po' da un lato un po' dall'altro.

Poi infilate la maglietta dalla testa, e lottate per mettere l'unico braccio nella manica senza potervi aiutare con l'altra mano. Be', almeno per l'altra manica non c'è problema.

I pantaloni funzionano come le mutande, se sono abbastanza morbidi, e male che vada ci si può aiutare stendendosi sul letto e scalciando con le gambe; ma di jeans non se ne parla.

Tyrone è riuscito a vestirsi da solo, accontentandosi di tuta e maglietta. Ma quando arriva alle scarpe, si rende conto che allacciarle solo con la mano sinistra è davvero impossibile.

Dannazione, devo comprarmi delle scarpe col velcro? Come un bambino dell'asilo, come un vecchio?

Per la rabbia, sferra un pugno sul comodino. In realtà non sferra un bel niente, perché gli viene istintivo usare l'ormai inesistente mano destra.

“Merda!”

In quel momento, entra Annie.

“Che succede?” chiede. “Tutto bene?”

“Sì, sì...tutto a posto. Non preoccuparti.”

“C'è James, è passato a trovarti...vuoi vederlo?”

Vedere il bassista della band in cui non potrà mai più suonare?

E come no. Muoio dalla voglia.

“Sì, certo,” dice invece.

 

James è seduto sul divano ma, appena lo vede, scatta in piedi. Il suo sguardo va automaticamente alla manica vuota della maglietta di Tyrone, per poi distogliersi, completo di espressione imbarazzata, il che rende tutto ancora più evidente per Tyrone.

“Ehi, ciao amico...come va?”

“Ah, benone, non vedi?”

“Sì...in effetti...ti trovo bene.”

“E come no. Ho appena perso dieci chili. Nel giro di un minuto, fra l'altro. Nessuna dieta è così efficace.”

James ride, una risata falsa e piena di disagio.

“Ahah...divertente, amico.”

“Sì, da spanciarsi,” dice Tyrone.

Ma perché non se ne va? È più penoso per me che per lui.

“I ragazzi ti salutano,” dice James. “Ci manchi.”

Ah, immagino. Gli manco così tanto che non hanno nemmeno avuto il fegato di venirmi a trovare...James avrà pescato il legnetto corto.

James oscilla sui tacchi. Il silenzio è pesante come le lamiere di un'auto che si accartocciano sul vostro braccio, sbriciolandolo.

Tyrone decide di salvarlo.

“Sono molto stanco,” dice. “Se non ti dispiace...”

“Certo, certo,” dice James. “Volevo solo dirti...Be'...Abbiamo ottenuto un ingaggio...Un tour di sei mesi in Sud America.”

Grande! Dopo tante serate nei locali più schifosi dello Stato, finalmente possiamo sfondare...Possono. Possono.

E infatti James sgancia la bomba.

“Capiamo che tu nelle tue condizioni...Ecco...abbiamo chiesto a Kenny Davis di...”

“Merda! Mi avete sostituito con Davis?”

Tyrone deve avere alzato un po' troppo la voce, perché James fa un passo indietro.

“Be', dobbiamo partire la settimana prossima...è la nostra occasione...siamo certi che tu ci capirai...”

“Vaffanculo, James.”

James non risponde all'affettuoso commiato, e si limita a uscire.

“Tyrone...” Annie fa capolino dalla porta della cucina.

“Ah...stavi ascoltando?”

“No, per carità...ma quando hai urlato, è stato inevitabile.”

“Scusa amore. Ma sono dei dannati coglioni. Davis, capisci? Davis! Una scimmia con l'ukulele sarebbe stata un sostituto migliore!”

“Tyrone...penso che chiunque avessero scelto, avresti reagito così.”

“Sì, è vero. E allora? Alla prima occasione, si liberano di me. Quelli erano i miei migliori amici, cazzo!”

“Caro, io ti capisco, ma anche tu cerca di comprendere...”

“Ma certo. Ormai sono un handicappato. Che se ne fa il mondo di uno come me?”

Annie si precipita ad abbracciarlo.

“Amore, ti prego...non dire così...sono così felice che tu sia vivo...Per me l'importante è che tu sia qui con me, capisci? Non importa come.”

Sono così inutile che se la mia ragazza mi abbraccia non posso nemmeno ricambiare.

“Sono un peso anche per te, Annie.”

“No!”

Annie si stacca da lui, e lo fissa con sguardo feroce.

“Non sei un peso. Sei l'uomo che amo. Se non puoi fare quello che facevi prima, farai altre cose. O imparerai a farle in un altro modo. Puoi ancora vivere una bellissima vita...Possiamo viverla, io e te. Insieme.”

Quando Annie lo prende per mano

L'unica mano

e lo porta in camera da letto, Tyrone deve ammettere che in certi frangenti anche un braccio solo può bastare.

   
 
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