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Autore: ellephedre    23/08/2014    15 recensioni
Makoto Kino è innamorata. Gen Masashi la segue a ruota.
Con una relazione nata nella battaglia, non hanno più segreti tra loro, eppure hanno ancora molto da scoprire l'uno sull'altro. E non vedono l'ora di farlo.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Makoto/Morea, Nuovo personaggio
Note: Lemon, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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- Questa storia fa parte della serie 'Oltre le stelle Saga'
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corrente naturale 3

 

Corrente naturale

di ellephedre

 

 

 

Fine gennaio 1997 - Routine

   

Alla fine avevano trovato una loro routine. Due o tre volte a settimana, Gen cenava da lei la sera, seduti l'uno davanti all'altra sul tavolo basso della cucina, con una scodella di cibo in mano. Fino a quel momento Makoto non si era mai ripetuta col menù: aveva un'inventiva illimitata in cucina.

«Come al solito, per te c'è un dolce anche questa sera.» Si alzò. «Le ragazze hanno finito quello di ieri, per cui, oggi...» Aprì teatralmente il frigo. «Tiramisù!» Tirò fuori un piccolo vassoio e lo posò sul tavolo.

«Grazie» sorrise lui. «Ma tu non lo mangi?»

«Magari domani a pranzo, o come merenda. Oggi sono sazia.»

Lei lo era spesso dopo cena. Gen l'aveva notata servirsi più volte porzioni piccole, che assaggiava con lentezza.

«Non devi preparare dei dolci apposta per me.»

Makoto scrollò le spalle. «A me fa piacere. Mi piace guardare mentre li gusti. E sentire i suoni di gradimento che ti escono dalla gola.»

«Ah, sì?» Il tono del discorso era appena cambiato. 

Lei sorrise, un labbro incastrato sotto i denti. «Se posso darti simili soddisfazioni, sono felice.»

Lui strisciò intorno al tavolo. «Vieni qui.»

Makoto si dimenò un poco nella sua presa, giocando a resistergli. «Dobbiamo finire di mangiare.»

«Il dessert non scappa. Un po' come la spalla di questo maglione.» La tirò su, riportandola al proprio posto dal punto in cui era caduta sul braccio, come aveva fatto Makoto più volte durante la sera.  Si abbassò a baciare la pelle che ricopriva quel delizioso muscolo e lo sentì fremere sotto le labbra. «Avevi freddo?»

«Hmn...» Makoto era concentrata sulla sua bocca.

«Ti direi...» Gen leccò un poco, «che non devi denudarti in pieno inverno per attirarmi. Ma vederti con questa spalla mezza nuda mi ha fatto venire delle gran belle idee.»

«Veramente?»

Lui udì il tono di voce roco e sollevò gli occhi. Le prese la nuca in una mano mentre Makoto abbassava la testa. Si baciarono a bocca aperta, voraci.

Lei gli circondò il collo con le braccia, poi gli salì sopra e urtò il tavolo con un ginocchio, quasi sbalzando l'intero ripiano. Risero, poi lui cercò di nuovo le sue labbra. Lei si scostò. «Aspetta...» Gli regalò un piccolo bacio prima di tirarsi su. «Prima metto via il dolce.»

Lui non le lasciò la mano. «Fallo dopo.»

«Ma si scioglie.» Makoto lanciò un'occhiata al lavandino e fu colpita da una nuova idea. «Meglio se lavo velocemente i piatti, altrimenti si sentirà l'odore del cibo fino a domattina.»

Gen le lasciò la mano.

Rimase a pensare mentre, guardando il tavolo, notava i bicchieri sporchi e i piattini puliti - da dessert -  che lei aveva tirato fuori da poco.

Capì il problema e si alzò. Mentre Makoto riponeva in frigo il dolce, lui portò i bicchieri verso il lavabo. «Sto scombinando i tuoi ritmi, non è vero?»

Quando Makoto cucinava, era metodica e molto ordinata. Come una professionista, la sua cucina era immacolata durante la preparazione dei cibi. Appena lei terminava una pietanza - se i tempi di cottura glielo permettevano - si dedicava alla pulizia degli utensili impiegati durante la preparazione. Sul suo piano di lavoro, durante le varie fasi, si vedeva a stento una briciola o una goccia di sporco. Makoto teneva molto alla sua cucina, nonché a lasciarla pulita.

Senza curarsi di ciò, lui quasi sempre pretendeva la sua totale attenzione dopo cena. Di frequente finivano a lavare i piatti la mattina dopo - o più spesso lo faceva Makoto da sola, poiché si svegliava per prima, senza che lui nemmeno se ne accorgesse.

Lei aveva iniziato a far scorrere l'acqua. «Sì, preferisco lavare i piatti appena finito. A volte, in queste sere, ho faticato a rimanere sdraiata a letto con te senza pensare alla cucina sporca.»

Incredibile. «Potevi dirlo.»

«Non sempre avevo voglia di farlo. Spesso ero stremata e troppo felice per muovere un muscolo.»

Lui le accarezzò la coda, sfiorandole la base del collo. «Sono io quello che si sta prendendo uno spazio che era solo tuo in questa casa. Spazio e tempo. Aiutami a capire se sto esagerando.»

Lei fece un passo verso di lui, per strofinare la nuca contro la sua mascella. «No. A volte vorrei che fossi qui tutti i giorni, per questo non dico nulla. Vorrei ancora di più di quello che mi stai dando. Quando penso queste cose, mi fermo a riflettere e mi do un paio di schiaffetti.» Rise. «Sai com'è... In fondo mi servono anche dei momenti liberi per studiare, per pulire la casa, per fare la spesa, per farmi bella per te...»

Lui mise la mano sotto il getto dell'acqua e le passò le dita bagnate sulle labbra. «Ancora di più?»

Il respiro di lei accelerò. «Ah....» Ad un centimetro dalla sua bocca, si risvegliò. «Prima i piatti!»

Ridendo, Gen fece un passo indietro. «Ne approfitto per andare in bagno.»

Adocchiò da fuori lo spazzolino che aveva comprato per quella casa. Spesso finiva per utilizzarlo solo di mattina: lavarsi i denti dopo cena non era sempre una priorità. Per lui e Makoto non era ancora terminata la fase in cui a entrambi bastava guardarsi negli occhi per saltarsi addosso. 

Erano passate più di tre settimane da quando avevano la libertà di dedicarsi l'uno all'altra in quel modo. Ormai non c'erano più guerre, non c'erano più pericoli.

Si voltò.

Con in mano un piatto e una spugnetta, Makoto inclinò la testa di fronte alla sua attenzione.

«Fa molto rapporto domestico» dichiarò lui.

«Hm?»

«Nonostante le mie intenzioni, passiamo la maggior parte del nostro tempo insieme qui a casa tua.»

«Si risparmia per il cibo. Inoltre, dopo il lavoro tu sei stanco.»

«Anche per te è più comodo non uscire.»

«Certo. Studio mentre cucino.»

Davvero? Quando ne aveva il tempo, se preparava cose sempre nuove e complicate? «Mi piace stare con te, Makoto, ma non voglio che ti occupi di me come se io abitassi qui.» Gli sovvenne un aspetto di quella situazione. «Mia sorella ha detto che da qualche tempo a questa parte c'è più cibo nella nostra dispensa. Per metà della settimana ormai non mangio più a casa.» Tornò verso il salotto e si diresse alla scrivania, tirando fuori un blocchetto. «Farò la spesa per te qualche volta. Segna quello di cui c'è bisogno.»

«Gen... non è necessario.»

«Non stai spendendo di più in cibo da quando stiamo insieme?»

«Sì, ma è un piacere.»

«Lo sarà anche per me. Comprerò il cibo con cui ci preparerai le cose deliziose che cucini.»

Makoto arrossì. Abbassò lo sguardo sul bicchiere che stava lavando. «Posso dirti una cosa?»

«Certo.»

«Mi piace da morire parlare di queste cose con te. Come se fossimo una coppia che...» Non ebbe il coraggio di terminare. «Non sentirti in colpa se non mi porti fuori. La verità è che a me piace tantissimo accoglierti la sera, qui a casa mia.»

Addolorato, lui strinse i denti. «Non parlare così mentre lavi i piatti.»

«... perché?»

«L'idea era quella di frenarci col sesso per cinque minuti. Ma se parli in questo modo...»

Lei mimò il segno di una cerniera chiusa sulle labbra. «Capito. Silenzio.»

«Per cinque minuti» le ricordò lui.

Soddisfatto nel vederla annuire, andò in bagno.

Guardandosi nello specchio sopra il lavandino, spalmò felice il dentifricio sopra lo spazzolino.

Chi aveva bisogno di uscire? La perfezione era già in quel posto.

  

  

Fine Gennaio 1997 - Routine - FINE

 


 

NdA: scena breve, ma più o meno è così che - una volta raccontate le vicende principali - vorrei esprimermi nelle varie raccolte dedicati alle coppie di cui mi scrivo. Non sempre avrò una storia precisa da sviluppare; l'idea è quella di trasmettere l'essenza della quotidianità e del rapporto che si viene a instaurare tra i personaggi, quando mi viene in mente la scena giusta da descrivere.

Spero che questa vi abbia detto qualcosa di più su Makoto e Gen. Oggi non pensavo affatto di scrivere di loro. Sapete come mi è venuta l'idea?

Ho visto un episodio della terza serie in cui Makoto aveva un maglione rosa con uno scollo un po' largo e ho pensato che a Gen un indumento simile sarebbe proprio piaciuto.

Da qui questa scenetta :)

Se avete una parola di commento, sarò felicissima di sentirla :)

Grazie di aver letto!

 

ellephedre

 

 

 

   
 
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