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Autore: Lady_Mira    24/08/2014    1 recensioni
Alnair è una ragazza singolare. Capelli neri, occhi dorati, pelle pallida, non ha amici. La sua vita cambia quando va a scuola per la prima volta. Nuovi amici, nuovi professori ma, soprattutto, una nuova vita. E, quando scopre di essere un vampiro, e che la sua esistenza è minacciata dai cacciatori di vampiri, le cose cambiano ulteriormente...
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando Eric conobbe Artemisia capì subito che era la donna della sua vita. Non ci fu bisogno nemmeno di parlarle, lo capì e basta, semplicemente guardandola. Così si avvicinò e le disse: -Piacere, Eric.- e da lì ebbe inizio la loro storia. Da conoscenti divennero presto amici, e da amici fidanzati. Non ci volle molto perché lui le chiedesse di sposarlo, e lei accettò senza esitazioni. Erano giovani, e pieni di voglia di vivere. Un giorno Artemisia disse: -Che ne dici, facciamo un figlio?- e quel figlio nacque nove mesi dopo. Inesperti, decisero che il loro figlioletto doveva essere il più felice del mondo. -Lo accontenteremo sempre e comunque, sarà il nostro unico figlio, la luce dei nostri occhi.

Quando Alnair venne al mondo capirono subito che era una bambina speciale: occhi dorati, carnagione pallida, capelli neri come la pece. Nessuna neonata era così, eppure i genitori decisero di non farci troppo caso. Quella bambina era la luce dei loro occhi, la chiamarono Alnair, “luminosa”, proprio come l'omonima stella, la trentunesima più brillante del cielo notturno. Alnair si dimostrò subito diversa dalle altre bambine: a due anni il suo gioco preferito era il cubo di Rubik, a cinque i libri di Tolstoj e le poesie di Leopardi, a nove quelli di matematica avanzata. Era ovvio che una bambina così era destinata a grandi cose, eppure Alnair si rifiutava di andare all'università o cose simili. Anziché iscriversi a scuola, preferiva studiare da sola nella sua cameretta, e chiudersi lì dentro per ore, a volte settimane, fuori dal mondo. Non usciva mai di casa, non ne aveva motivo. “Perché la gente ci tiene tanto ad uscire e a divertirsi quando può  ampliare la mente leggendo e studiando?” Pensava Alnair mentre li osservava dalla finestra della sua stanza. Aveva deciso di dedicare la sua vita a scoprire i misteri del mondo e dell'universo. La notte, prima di addormentarsi, osservava il cielo notturno. Secondo lei non c'era niente più bello della notte, con il suo buio, la luna e le stelle. Si era fatta comprare un telescopio, così, prima di coricarsi, guardava e studiava il cielo. L'occhio le cadeva sempre su Al Nair, la sua stella preferita, quella da cui deriva il suo nome. La vedeva nella costellazione della gru, ed era bellissimo guardarla, e sognare di poterla vedere da più vicino, e di toccarla.

Passarono gli anni, e la ragazza crebbe pallida e minuta, senza vedere mai la luce del sole. Non aveva mai conosciuto suoi coetanei, né ci teneva a conoscerli. Fu quando Alnair ebbe tredici anni che i genitori iniziarono a preoccuparsi seriamente per lei. -Dove abbiamo sbagliato?- si chiedevano -le abbiamo sempre dato tutto per essere felice, eppure non ha nemmeno un amico.- Non capivano che Alnair era felice così, e che studiare era per lei motivo di contentezza. Decisero di intervenire. Erano le quattro del pomeriggio, e Alnair era in uno dei suoi momenti “Non disturbate, genio al lavoro”, quando Artemisia ed Eric entrarono nella sua stanza senza nemmeno bussare. -Dobbiamo parlarti- dissero, e Alnair annuì senza nemmeno protestare, capendo che tanto le avrebbero parlato comunque. -Siamo preoccupati per te, tesoro.- sospirò Artemisia -Non esci mai, non hai amici... pensavamo che col tempo ti sarebbe passata, ma ora hai tredici anni, e se le cose non cambiano adesso, dubito cambieranno in futuro.
-Ha ragione- intervenne il padre -ed è per questo che abbiamo deciso di iscriverti a scuola.

   
 
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