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Autore: Pika_Pika_Chu    24/08/2014    4 recensioni
Questa storia parte dalla fine di Don Matteo 9!
Giulio vede Lia parlare con un collega e si ingelosisce...
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Erano le 8:00 del mattino e Giulio si svegliò dal casino della famiglia Cecchini.
Giulio andò verso la cucina.
“Buongiorno, ma c’è verso la mattina svegliarsi senza questo casino?” disse  verso il suocero.
“Capitano, buongiorno! Ma la bambina vuole vedere la tv” rispose il maresciallo.
“La bambina deve fare collazione non vedere la tv, se no non fa collazione e poi non c’è bisogno di tenere la tv alta in questo modo, Martina non è sorda !” disse Giulio al maresciallo.
Mentre Giulio faceva colazione arrivò Lia.
“Buongiorno famiglia!” disse Lia.
Giulio la guardò e continuo a fare colazione.
“Zia, dopo se vuoi andiamo a Perugia, in quel negozio che mi dicevi l’altro giorno. Tanto oggi il capitano mi ha dato il giorno libero” disse Lia alla zia Caterina.
La guardò. “Scusa ma chi ti ha dato il giorno libero?!” rispose Giulio a Lia.
“Tu capitano!” gli  mostrò il foglio degli orari. “Guardi capitano, c’è scritto Lia Cecchini libera!”  Fece una faccia sorridente “E poi io ho fatto la notte quindi sono libera oggi”
“Sì, hai fatto la notte con quello!” pensò a voce alta Giulio.
“Quello ha un nome! E poi ci ho solo parlato, capitano!” rispose Lia.
“Sì, va bene, vado a prepararmi. Porto mia figlia all’asilo e vado a lavoro.”
Lia si rimise a far colazione.
“Zia, perché litighi con papà?” disse Martina.
“No, tesoro, non litigo con papà. E’ che papà ha bisogno di una vacanza. Sai che facciamo dopo l’asilo? Andiamo io e te in agenzia di viaggi e scegliamo un viaggio. Tu, io e papà. Lo scegli tu, ok? Però ora a papà non diciamo nulla. E’ una sorpresa, ok?” rispose Lia alla bambina. 
“Ok, zia!”
“Ora vai a prendere la roba per l’asilo che  ti porta papà  stamattina.”
“Martina, andiamo o  facciamo  tardi all’asilo.”
“Papà, dove è Blu?”
“Dove l’hai messo? Ah, ecco Blu, ora andiamo che facciamo tardi.”
 
Accompagnò Martina all’asilo, poi  mentre andava  verso la caserma incontrò il carabiniere della scientifica  che parlava con Lia la sera prima.
“Buongiorno capitano!”
Con quel sorriso presuntuoso che a Giulio non piaceva.
“Buongiorno! Senti una domanda, ma tu e Lia state insieme?”
“Capitano, io e Lia siamo solo colleghi. Io tra poco mi sposo!”
“Ah, auguri! Comunque, se mi stai dicendo una bugia e se provi a prendere in giro Lia, ti prepari la valigia e te ne vai in Sardegna, ok? Mi raccomando non la prendere in giro!”
“Capitano, perché queste parole per Lia!? Non è che prova qualcosa per Lei?”
“Io mi preoccupo solo, è solo una amica. E poi non devo dare spiegazioni a te!  buona Giornata.”
Giulio continuò a dirigersi verso la caserma.
Arrivò in caserma e trovò il nonno Giorgio con la sua compagna.
“Nonno,  che ci fai qui? Non eri in Spagna?”
“Sì, Dante, sono tornato!”
“Nonno, mi chiamo Giulio non Dante!”
“Sì, Giulio, stavo scherzando! Si mise a ridere.”
“Come mai sei a Spoleto? Di nuovo problemi con la patente?”
“No, Dante, io sono tornato per restare a Spoleto.”
“Aridaje con sto Dante! Come vuoi restare a Spoleto? Ma la Spagna non ti piace più?”
“Dante, la Spagna è per i giovani non per un vecchio come me!”
”Sì, ok, però dove alloggi?”
“A casa tua, Dante!”
“Nonno, a casa mia no. Già ci stanno i Cecchini, e poi casa mia è piccola. Facciamo così, ora Ghisoni ti aiuta a cercare una casa!”
“Ghisoni!” chiamò Giulio.
“Sì, capitano!” 
“Aiuta mio nonno a cercare una casa per lui qui a Spoleto!”
“Sì, capitano! Venga con me.”
Giulio rimase solo nel suo ufficio; dopo un po’ ricevette la chiamata da sua mamma.
“Giùgiù, è sparito il nonno!”
“No, mamma, è qui il nonno.”
“Ci ha fatto venire un colpo, non lo trovavamo più!”
“Tranquilla, mamma, che nonno lo troverai qui. Vuole venire ad abitare a Spoleto.”
“Come a Spoletto?”
“Sì, mamma, gli è venuta la brillante idea di venire a Spoleto. Ora, se permetti ho una caserma da mandare avanti, quindi mi metto a lavorare. Ci sentiamo  stasera. Ciao mamma!”
“Ciao, Giùgiù.”
 
Erano arrivate le 12:00 e Giulio non aveva ancora iniziato a lavorare fra il nonno e la madre.
“Beh, è mezzogiorno. Vado a pranzo, tanto oggi non c’è modo di lavorare.”
Uscì dall’ufficio. “Cecchini, andiamo a pranzo e a prendere Martina all’asilo.”
“No, Capitano, Martina la va prendere Lia. Ha detto che dovevano andare in un posto.”
“Come Lia va a prendere Martina? Sono io il padre, ma dove devono andare?”
“Tranquillo capitano, Martina è in ottime mani.”
“Sì, come l’altra  volta. Poi con Lia è in buonissime mani!”
“Andiamo va’! Però voglio sapere dove vanno, quindi chiamo Lia!” Prese il cellulare e compose il numero della ragazza. “Lia, come mai devi prendere te Martina? E dove la porti? “
“Tranquillo Giulio, andiamo a fare shopping! Per le 17:00 siamo a casa.”
“Con la bambina a fare shopping?”
“Sì, perché non posso andare con Martina?”
“Ma’, te sei strana!  Oh, mi raccomando, che non succeda nulla!”
“Ciao.”  Lia riattacco.
“Lia. Lia! Ma guarda se questa mi deve riattaccare il telefono in faccia! Stasera mi sente!”
 
Lia andò a prendere Martina all’asilo.
“Ciao, Marty. Allora, andiamo all’agenzia, ok? Dove ti piacerebbe andare?”
“Al mare!”
“Sì, ma in che posto?”
“A Zanzibar! Una mia amica va lì in vacanza.”
“Amore ma per due giorni non si può andare li!”
“Allora andiamo dove papà’ dice di mandare a suoi colleghi!”
“In Sardegna?”
“Sì, zia!”
“Ora guardiamo se l’agenzia è disponibile per la Sardegna.”
“Sì, sì!”
 
Giulio tornò in ufficio. “Speriamo di iniziare a lavorare!” Apri il fascicolo dove aveva fogli da firmare, poi gli tornò in mente una cosa. “Ghisoni!”
“Ma mio nonno che fine ha fatto?” domandò quando arrivò il sottoposto. 
“Capitano, suo nonno ha trovato una casa!”
“Ah, ok, e dove?”
“Hehe, quella vicino  a casa sua!”
“Come quella vicino a casa mia?”
“Pure nonno, non bastano i Cecchini!  Io la privacy non la posso avere mai! Ok, Ghisoni,  grazie!”
“Prego, capitano!”
“Ci mancano solo mamma e papà che vengono a Spoleto e poi siamo a posto!” Pensò Giulio.
 
Dopo qualche ora, Giulio riceve un messaggio da Lia: ‘scendi!’
“E ora che vuole questa?”
Giulio scese. “Che c’è Lia, che hai combinato?”
“Apri questa busta!”
“Perché? Cosa è?”
“Apri, papà.”
Giulio aprì e trovò tre biglietti per la Sardegna. “E questi biglietti?”
“Una vacanza per me. te e Martina. Questo weekend.”
“Cosa? Io non posso venire, ho una caserma da mandare avanti.”
“Che palle, Giulio. Sono solo tre giorni, e poi c’è zio in caserma. Ci pensa lui! Inoltre abbiamo già pagato.”
“Ecco dove sei andata con Martina.”
“Sì, Giulio, hai bisogno di una vacanza dopo la scenata dell’altra sera.”
“Senti Lia, io non ho bisogno di nessuna vacanza, sto bene! E poi chi lo dice ai tuoi zii?”
“Glielo dico io, tranquillo. Allora si parte sabato mattina e si torna lunedi sera!”
“Ma Lunedi si lavora!”
"No, Lunedi ferie!” rispose mentre si allontanava con Martina.
“Ciao, papà.”
Giulio tornò in caserma e sospirò.
“Capitano, che succede?” chiese il maresciallo.
“Nulla maresciallo, poi lo scoprirà stasera!”
 
Erano le otto e il capitano era ancora in caserma, visto che era stata una giornata in cui non aveva fatto nulla grazie alla sua famiglia strana!
Il maresciallo bussò alla porta dell’ufficio del capitano.
“Capitano, che fa, non viene a casa?”
“No, Cecchini, ho da fare. Tra mio nonno e sua nipote oggi non ho fatto nulla. Lei vada a casa, cenate e non mi aspettate, torno tardi. Potete tenere Martina?” chiese Giulio.
“Capitano, ancora a chiedere se si può tenere la bambina? In fin dei conti è mia nipote. Allora dico a Caterina di conservagli la cena.”
“No, Cecchini, non vi preoccupate. Mi arrangio, tranquillo.”
“Io glielo dico a Caterina, poi se volete cenare cenate, se no pace.”
“Grazie, Cecchini, vi voglio bene!”
“Anch’io vi voglio bene, capitano, non potrei avere un genero migliore di voi. Ora vado, buona serata, capitano.”
“Anche a voi, maresciallo.”
 
Cecchini torno a casa. “Ciao, famiglia!”
“Ciao, zio, e Giulio dove è?”
“In caserma, ha da fare. Ha detto che fra te e suo nonno oggi non ha fatto nulla.”
“Ah, fra me e suo nonno non ha lavorato?”
“No” rispose Cecchini.
“Ok! Comunque io, Giulio e Martina questo weekend andiamo in Sardegna che Giulio ha bisogno di staccare dalla caserma.”
“Ma perché devi andare anche te e Martina?”
“Zio, tranquillo, sono con Giulio non mi succede nulla! Ora non ti fidi più neanche di tuo genero?”
“Mio genero è un uomo!”
“Sì, zio. Lo so che tuo genero è un uomo! E poi non mi succede nulla, sto con Martina! Ah, un'altra cosa! Per tre giorni la caserma è tutta tua, sarai il capo, non sei contento?”
“No, non sono contento! E’ possibile che sono sempre l’ultimo a sapere le cose? Mi è passato l’appetito, me ne vado a letto. Buona notte!”
 
  
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