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Autore: Maia_Auro    24/08/2014    1 recensioni
Pur vivendo nella Grande Mela, Aurora è una ragazza semplice: ama leggere, disegnare e danzare. Di carattere timido, le persone più importanti sono la sua famiglia, Kristopher e le sue migliori amiche Chelsea e Tamara; tutto sembra andare bene ma dopo una serata in discoteca niente sarà più come prima... Persino le sue migliori amiche, di cui Aurora si è sempre fidata, sembrano avere un enorme segreto...
Ispirato a "Città di Ossa"
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alec Lightwood, Altri, Izzy Lightwood, Jace Lightwood, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Casa di Chelsea non era molto lontana dalla biblioteca, giusto qualche quartiere più in là , a metà però vi era un locale esclusivo chiamato “Pandemonium” a cui Aurora sarebbe piaciuto andare ma i suoi non erano dello stesso parere; fuori una lunga coda serpeggiava per buona parte del marciapiede rendendo quasi impossibile il passaggio, chi era in fila non era la classica persona che presenti ai tuoi genitori con tranquillità perché erano tutti giovani con i capelli colorati, piercing nella maggior parte del corpo e vestiti corti (soprattutto per le ragazze) molto attillati e fatti di pelle nera.
«Dai ragazze entriamo?» propose Aurora affascinata da quello stile dark.
«Abbiamo promesso a tua madre che saremmo andate direttamente a casa»
«Ti preeeego! Non lo saprà mai!» era la seconda volta quella sera che usava la tattica degli occhioni lucidi e sembrava funzionare perfettamente perché nemmeno la ragazza bionda riuscì a mantenere il suo sguardo severo da “grande della situazione”, alla fine acconsentì.
«E va bene ma non ci fermiamo più di un’ora o due!» alzò anche l’indice per far notare il suo tono irremovibile.
«Ma la coda è lunghissima, ci metteremo una vita solo per entrare!»
«Beh allora andiamocene a casa» Aurora sollevò gli occhi al cielo sbuffando, ora anche Tamara ci si metteva? Normalmente era lei l’amante dei party, Aurora e Chelsea andavano sempre ad un sacco di feste grazie alla riccioluta amica, alcune volte persino di persone mai conosciute o viste. Aurora continuava a guardarsi attorno nella speranza di vedere all’improvviso la coda sparire sotto i suoi occhi ma ovviamente questo non era possibile, si stava anche scervellando per trovare una soluzione o una semplice scappatoia tipo fingersi amica di una delle persone all’inizio della coda, non credeva di riuscire a farla al bodyguard però. Ad un tratto tra le teste colorate Aurora e le altre videro due braccia muoversi avanti e indietro per attirare l’attenzione, si guardarono attorno per controllare se ci fosse qualchedun altro ma erano le uniche al di fuori della fila quindi era per loro. Si avvicinarono e riconobbero subito la persona che si stava tanto agitando per chiamarle: Kristopher!
«Ciao Kristopher ma che ci fai qui?» disse Aurora stupita di vedere il suo compagno di classe, e di banco, in un locale di quel tipo soprattutto per Kristopher era un po’ il secchione della situazione.
«Beh non si vede? Sono in fila per entrare… Invece voi?»
«Siamo appena uscite dalla biblioteca e stavamo andando a casa mia» spiegò Chelsea «Ma Aurora ha insistito per entrare nel locale» aggiunse Tamara. Anche Tamara e Chelsea erano amiche di Kristopher, era l’unico della classe di Aurora “degno della loro presenza” come dicevano alcuni loro compagni quasi sicuramente gelosi.
«Se volete potete venire con me, io tanto sono solo»
«Nessuno è voluto venire?» Aurora si stupì, tutte le ragazze della classe affermavano di andarci ogni fine settimana, e poi si mise a ridere tra se all’idea di quanto fossero oche le sue “amiche”, era contenta che le sue migliori amiche fossero Tamara e Chelsea, molto più mature. Quasi come se quest’ultima le avesse letto nel pensiero disse «Sono tutti dei pappamolle i vostri compagni di classe, sinceramente»
«Dai, non sono poi tutti così male…» con questa frase l’unica cosa che Kristopher ottenne fu un’occhiataccia da entrambe le maggiorenni, nemmeno Tamara (che andava d’accordo con tutti) li trovava simpatici. Mentre aspettavano che la fila scorresse Aurora si concesse di osservare l’amico: i capelli biondo scuro gli ricadevano sulla fronte spettinati, gli occhi di un blu intenso erano ingranditi dagli occhiali neri, il naso un po’ a patata, il labbro superiore sottile e quello inferiore un po’ pieno, sotto alla giacca e alla camicia scozzese vi era un addome snello e sviluppato, Aurora l’aveva visto spesso in costume da bagno quando andavano insieme in piscina o quando lei andava a vedere le sue partite di pallanuoto. In fondo non era proprio il classico secchione, aveva avuto numerose ragazze tra cui anche lei ma entrambi avevano capito di essere solo buoni amici e avevano continuato a frequentarsi come tali, forse era anche questo un altro motivo per cui non riusciva a fare amicizia con le altre ragazze.

   
 
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