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Autore: Kasai_chan    25/08/2014    3 recensioni
[one shot] [976 parole+96] [TaiTen]
La storia è ambientata alla fine di Go e prima dell'inizio di Chrono Stone.
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Tenma non vede Taiyou da molte settimane e teme che gli sia capitato qualcosa: quando va a fargli visita, nota che il suo amico è inspiegabilmente silenzioso così decide di fargli una domanda alquanto strana.
[Tratto dal testo]
-Taiyou...-
-Si, cosa c'è?-
-Tu non hai paura della morte?-
-...-
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Matsukaze Tenma, Taiyou Anemiya
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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L i f e   i s   l i k e   a   d r e a m

 

Tenma, quella mattina, s’era alzato di buon ora con l’intento di andare a fare visita al capitano della Arakumo Gakuen: Taiyou Amemiya.
Nonostante fossero arrivate le vacanze di Natale, Matsukaze non riceveva né messaggi né lettere da parte dell’amico, per non parlare delle volte in cui aveva chiesto a Tsurugi di andare a fargli visita al posto suo e lui aveva rifiutato categoricamente.
Insomma, erano passate settimane dall’ultima volta che ricevette notizie di Taiyou e questo lo faceva seriamente preoccupare: che gli fosse capitato qualcosa di grave? No. Non di certo. Aveva promesso al nuovo capitano della Raimon che sarebbe guarito, che avrebbe di nuovo giocato a calcio, un giorno.
I pensieri di Tenma vennero interrotti dal leggero ticchettio che le gocce d’acqua producevano ogni qual volta toccavano terra.

-Ma come? Sta piovendo? Che strano, questa mattina il cielo era limpido e non erano previste precipitazioni.
Spero che smetta presto!-  disse tra sé e sé il centrocampista, mentre osservava le goccioline infrangersi contro i vetri di casa sua.
-Visto che siamo in inverno, un po’ dovevo aspettarmelo.- continuò, allacciandosi il cappotto.

Uscì di casa senza ombrello credendo che il tempo sarebbe migliorato, però si sbagliò. Ben presto la leggera pioggia si trasformò letteralmente in un temporale, con fulmini che di tanto in tanto illuminavano il cielo scuro. Il ragazzo dagli occhi grigi correva per le strade della città, coprendosi la testa con il cappuccio e cercando riparo sotto i tetti dei negozi che popolavano il centro.
Tenma era ormai senza forze, aveva il fiatone e si reggeva appena sulle proprie gambe: anche la sua preoccupazione nei confronti di Taiyou cresceva, temeva che potesse capitargli qualcosa proprio ora, mentre lui si riprendeva dalla lunga corsa fatta. Si fece forza e riprese a camminare con passo svelto sotto l’incessante pioggia, rischiando più volte di cadere con il terrore di fratturarsi una caviglia.

Quando stava per perdere le speranze si ritrovò davanti un ampio edificio bianco latte, circondato da un piccolo giardino nel cui centro era posta una fontana nascosta da alberi di pioppo.
Tenma camminava timidamente lungo il sentiero che conduceva all’entrata dell’ospedale, nella sua testa si facevano largo mille domande del tipo ‘’Starà bene? Avrà già fatto l’intervento? E se lo disturbo? Si ricorderà ancora di me?’’. Decise di farsi coraggio e con un solo passo varcò la soglia dell’edificio: a quel punto un odore pungente lo travolse, obbligandolo a starnutire: i presenti si voltarono e il ragazzo si limitò a sussurrare uno ‘’scusate’’ seguito da un sorriso forzato. A quel punto una voce lo chiamò, obbligando il giovane a girarsi:

-Tenma!-  esclamò l’infermiera dai capelli lilla, Fuyuka - Sei venuto per Taiyou, vero? E’ da tanto che non gli fai visita e temeva che ti fosse capitato qualcosa. Vieni, ti accompagno da lui.- detto questo gli fece cenno di seguirla e lui ubbidì.
Rimase in silenzio finchè non si trovò dinanzi alla camera numero 238, dove si trovava il suo amico.

-Grazie mille Fuyuka san- disse il ragazzo, facendo un piccolo inchino.
L’infermiera gli sorrise e riscese al piano inferiore. 
C’era solo lui in quel corridoio, lui e quella maledetta porta che lo separava dal suo caro Taiyou. Si fece coraggio, poggiando la mano sulla maniglia della porta e abbassandola delicatamente, nell’intento di non fare rumore. Proprio quando aveva finito di abbassarla tutta, una forza sovrannaturale aprì la porta dall'interno, facendo cadere Tenma per terra.

-Hey Tenma! E’ passato tanto dall’ultima volta che ci siamo visti, non è vero? Pensavo mi avessi dimenticato ma a quanto pare non è così!- esclamò tutto d’un fiato l’arancione, mentre osservava il compagno dall’alto con i suoi occhi vispi e curiosi. Matsukaze si alzò da terra mettendosi a sedere sul pavimento, mentre si massaggiava il bernoccolo sulla fronte.
-Vedo che non sei cambiato molto, le tue abitudini da spericolato sono rimaste eccome!- sussurrò il ragazzo dagli occhi grigi, fissando un punto a caso sotto di lui. Intanto Amemiya si era seduto dinanzi a lui e lo fissava felice: se avesse avuto la coda avrebbe scodinzolato volentieri!

Tenma alzando la testa si ritrovò puntate contro le iridi azzurre dell’arancione, avevano lo stesso colore del cielo al mattino o del mare dopo una tempesta, era in imbarazzo ma allo stesso tempo felice di poter ammirare quelle due pozze celesti dopo tanto tempo.
Alla fine Taiyou si alzò da terra, porgendo una mano all’amico ancora seduto sul freddo pavimento.
Matsukaze si avvicinò al letto dell’amico e iniziò a parlare di tutto quello che stava succedendo alla Raimon da quando avevano vinto l’Holy Road, mentre l’arancione lo ascoltava con interesse.

-Mi piacerebbe poter tornare a giocare, ma non posso… o almeno non ancora.
Se giocassi un’altra partita impegnativa questa volta in ospedale non ci tornerei vivo.- aveva sussurrato debolmente il capitano della Arakumo Gakuen, dando le spalle all’altro.

A questo punto una domanda bizzarra quanto spaventosa balenò nella mente di Tenma.
-Taiyou…- lo chiamò il ragazzo dagli occhi grigi.
-Si, cosa c’è?- domandò, spostando appena il capo in direzione dell’altro, non staccando gli occhi dalla finestra.

-Tu non hai paura della morte?- chiese timidamente.
 L’arancione a questa domanda sussultò, girandosi di scatto verso l’interlocutore.
-M-ma certo che no!- rispose con una nota di esitazione Amemiya, tornando ad osservare il cielo scuro, nella speranza che il sole possa scacciare via quelle nuvole.
-Sai, secondo me la vita è solo un sogno, un sogno che inizia quando nasci e finisce quando muori.- concluse, sospirando.

Intanto Tenma lo osservava leggermente preoccupato, non avrebbe dovuto fargli quella domanda.

In quel momento un silenzio tombale calò nella camera 238; nessuno fiatò per molti minuti, nessuno ebbe il coraggio di
riallacciare il discorso.

-Ma come ben sai, anche i sogni più belli, prima o poi, sono destinati a finire quando meno ce l’aspettiamo…-

 

 

 -Angolo autrice-

Buongiorno lettori e recensori! Come potete vedere ho scritto una one shot su Taiyou e Tenma, visto che come coppia li adoro  (anche se Tenma lo shippo con Hayato eheh).
Chiedo perdono se ultimamente sono scomparsa da questo sito, ma ho avuto e ho tutt’ora dei problemi alla vista, quindi se non pubblico sapete il motivo.
Ho molte idee per delle nuove one-shot che scriverò appena starò meglio, intanto vorrei
sapere se l’idea vi è piaciuta o se ci sono eventuali errori (che correggerò al più presto).

Adesso vi lascio, baci diamantosi

-Alex


  
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