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Autore: scemina    25/08/2014    0 recensioni
Non era finita.. Voldemort era morto, Piton e Silente anche, la battaglia si era conclusa ma l'avventura di Harry, Ron ed Hermione sarebbe continuata, avevano qualcos'altro da scoprire, qualcosa che avrebbe fatto luce su di lui, su quell'uomo che dietro la sua maschera da cattivo era in realtà il più buono degli uomini, Piton. Il nostro trio infatti scopre che non è tutto finito perché il loro ex professore non aveva raccontato tutto, aveva tralasciato dalla sua storia qualcosa che Harry doveva sapere. Non glielo aveva fatto sapere alla sua morte perché sarebbe restato troppo scosso e lui, per affrontare il Signore Oscuro, doveva essere al massimo delle forze ma non avrebbe fatto morire quel segreto con se, Harry doveva sapere la verità, quella verità che gli era stata nascosta per troppo tempo. Inizia così una nuova avventura per i nostri amici che vedrà anche la nascita di un nuovo amore perché Hermione che, per troppo tempo, era stata innamorata di Ron riesce ad andare avanti perché capisce che tra loro ci sarà sempre solo amicizia... chissà chi farà breccia nel cuore della nostra bella maga!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Il trio protagonista | Coppie: Harry/Ginny, Lily/Severus
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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~~Erano trascorsi due giorni da allora, da quando tutto era ricominciato, da quando il suo cuore era stato distrutto. Tutto le sembrava come poco tempo prima: vivere in una tenda per non farsi trovare dai Mangiamorte, pensare ogni istante al mistero ma non trovare soluzione, erano in un vicolo ceco e non sapevano come uscirne, il cuore a pezzi sempre per Ron. Hermione si era svegliata presto la mattina di quel terzo giorno in cui qualcosa sarebbe cambiato, forse avrebbero risolto il mistero, forse avrebbero avuto aiuto. Era l'alba. Se ne stava nel suo letto, girandosi e rigirandosi tra quelle coperte troppo ruvide. Non era riuscita a dormire molto, come d'altronde le succedeva negli ultimi giorni.
 Aveva la mente troppo carica e il cuore troppo debole.
Chi aveva salvato Piton? Come aveva usato l'Essenza di vita? Era riuscito a salvare davvero qualcuno?
I Mangiamorte hanno già attaccato Hogwarts? Sono stati catturati? I miei amici? Stanno tutti bene? E Draco? Sta bene? Ha combattuto contro i Mangiamorte?
Perché Ron? Perché mi aveva ferita così tanto?  Perché non riusciva ad accettare che nel suo cuore ci fosse un altro ragazzo?
Hermione sapeva che il ragazzo in questione non aiutava ma sapeva che c'era dell'altro. Ovviamente non ne aveva parlato né con Ron né con Harry. Non sapeva perché o come ma sapeva che c'era dell'altro,  LO SAPEVA E BASTA.
Piangeva ogni notte finché non esauriva tutte le lacrime.  Era troppo, troppo anche per una forte come lei. Ogni giorno fingeva,  si dimostrava la solita ragazza forte che elabora piani brillanti,  ma tutti sapevano che non era vero, glielo si leggeva in faccia che non stava bene.
Si alzò dal letto consapevole del fatto che se fosse rimasta un momento di più in quel letto sarebbe impazzita. Uscì dalla tenda cercando di fare meno rumore possibile e si mise a passeggiare finché non raggiunse un piccolo ruscello. L'acqua scorreva lentamente, limpida alla luce del mattino. Si fermò ad osservarlo per un pò poi, si tolse le scarpe. I piedi nudi sull'erba bagnata dalla rugiada sembravano dirle che si viveva ancora,perché lei non stava vivendo, lei era in piedi,mangiava, piangeva ma non VIVEVA,la vita si era bloccata nel momento in cui il suo cuore era stato fatto a pezzi.
Immerse i piedi nel ruscello. L'acqua fresca sembrò darle energia, energia che sentiva quasi scorrere nelle vene. Si sciacquò il viso e lo strofinò con le mani bagnate. Senti il cervello iniziare a funzionare, ora poteva definirsi 'lucida', ora poteva tornare a essere la solita Hermione Granger! Sapeva che doveva ragionare, non poteva permettersi altro tempo di distrazione,  doveva pensare a come risolvere la situazione. Forse stava per tornare a vivere e solo lei,soltanto lei, poteva far si che ciò accadesse.  Non sapeva come continuare le ricerche per capire cosa avesse combinato Piton. Cornelius aveva detto loro infine che gli aveva dato l'Essenza di vita e che Piton  l'aveva usata per una persona buona. Nulla che potesse condurli da qualche parte. Dovevano scoprirlo ma non potevano stare in una tenda per il resto della loro vita. Non con i Mangiamorte perché, riflettendoci se loro non fossero stati a Hogwarts forse avrebbero rimandato l'attacco e sarebbero stati ancor più tempo a piede libero. Ora sapeva cosa doveva fare. TORNARE A HOGWARTS! 

****

-non possiamo fare nulla- esclamò stanco Arthur Weasley, erano due giorni che diceva la stessa cosa a Minerva e ne era totalmente stanco. Era nell'ufficio della preside con Molly e la signora Malfoy a discutere di ciò che era accaduto, di ciò che avevano scoperto.
- dobbiamo- calcò la vecchia preside
- concordo con Minerva- intervenne Molly
-il punto resta quello, non possiamo mandarlo ad Abskaban. i Mangiamorte capirebbero che li abbiamo scoperti- insistè l'uomo
-lo so ma non posso restare con le mani in mano- ribattè l'anziana preside
-il ragazzo è seguito giorno e notte di nascosto da due auror ma vorrei fosse altrove- intervenne Molly
-non possiamo fare altro- aggiunse Narcissa.
Theodore Nott che, in quelle ultime settimane,  si era dimostrato, o per meglio dire finto, loro alleato passava informazioni ai Mangiamorte dall'interno. Era impossibile da credere. Aveva denunciato e consegnato i suoi genitori per destinarli ad Abskaban. Era diventato un alleato per l'Ordine della fenice.  Aveva collaborato per più di una settimana a stretto contatto con i Weasley ma soprattutto con Bill e Fleur perché erano stati loro a organizzare l'operazione. Ecco perché i due erano rimasti sorpresi.
 Poteva essere tutto un piano organizzato dai Mangiamorte? e probabilmente avevano ragione. Era proprio così. 
-Dobbiamo essere pronti a ogni evenienza. - esclamò Arthur
-infatti. potrebbero esserci altri infiltrati nella scuola. - aggiunse Minerva McGranitt preoccupatissima.
-infatti. assicuro per Zabini che non sia un infiltrato.-aggiunse Narcissa
-ne sei davvero sicura?- chiese Arthur
-lo conosco da tanto. per me è come un figlio. ne sono certa- concluse.

****

'Dove si è cacciata? Non so nulla. Non ho sue notizie da due giorni. So solo che è riuscita a fuggire dai Mangiamorte una volta ma non so se li hanno ritrovati. Immaginavo che non sarebbero tornati subito ma speravo almeno in qualche sua notizia. E se fosse successo qualcosa? No ... non devo pensarci nemmeno. Non le è successo nulla. Sta bene. Lei è una grande strega, sa badare a se stessa. E se Weasley le avesse fatto ancora del male? Spero per lui di no altrimenti gliela farò pagare cara'.
Draco si era svegliato presto e, come sempre in quei giorni, non aveva dormito molto. Il pensiero di lei in pericolo lo tormentava. Non riusciva a pensare ad altro. Almeno ora non era in infermeria. Lo avevano dimesso il giorno precedente e la McGranitt lo aveva fatto trasferire nell'Ala Nord, in una stanza singola. Si alzò, scostò la tenda azzurra dalla quale filtrava un pò di luce e rimase immobile ad osservare il panorama. in realtà pensava, pensava a tutto tranne che al panorama. Pensava a tutto.
Suo padre in prigione, finalmente non avrebbe potuto far del male a lui e a sua madre.
Lei era entrata nella sua vita.
La conosceva da tanto eppure non la conosceva.
Lei lo conosceva da tanto eppure non lo conosceva.
Si conoscevano da tanto eppure non si conoscevano. 
E quando si erano conosciuti, conosciuti per davvero,  c'era stato qualcosa, qualcosa che non si poteva spiegare a parole, qualcosa che Draco non aveva mai conosciuto.
Qualcosa che li avrebbe cambiati.
Qualcosa che gli faceva battere forte il cuore, che lo trafiggeva quando lei non era con lui, qualcosa che, semplicemente, li univa. 

Era davvero innamorato? In quei pochi giorni quella ragazza era riuscita a varcare tutti i suoi muri e a fare breccia nel suo cuore? Mai avrebbe immaginato di porsi domande del genere. Le risposte? Le conosceva già ma non lo ammetteva. Aveva negato perfino che lei gli piaceva con Blaise ma anche il suo amico sapeva che mentiva, per primo a se stesso. Solo con lei aveva provato qualcosa del genere e qualcosa gli diceva che solo con lei poteva provarlo. Un senso possessivo nei suoi confronti. 
Una gelosia per chiunque la sfiorasse o anche solo guardasse. 
Una paura che tutto finisse.
Una rabbia per chiunque la ferisse.
Draco ormai lo sapeva.  Si era innamorato. E non di una qualunque.  Di HERMIONE JEAN GRANGER. La sua nemica giurata.

Si preparò velocemente e scese nella Sala Comune che, purtroppo, condivideva con tutti i Weasley ma, per fortuna, c'era sua madre. Era dalla parte dei buoni e occhei.  Era innamorato della Granger e occhei. Ma non poteva diventare loro amico, non da un momento all'altro. 
La Sala era del tutto vuota e Draco la attraversò velocemente con passo sicuro. Uscì dall'Ala Nord diretto verso l'uffucio della preside. Quando arrivò dinanzi al Gargoyle pronunciò la parola d'ordine ed entrò.  Prima di entrare nell'ufficio bussò alla porta e la voce della McGranitt rispose -avanti-. Quando entrò nell'ufficio notò che non era solo, c'erano sua madre e i Weasley. 
- buongiorno- salutò educatamente
-buongiorno signor Malfoy. come mai qui così di buon'ora?- chiese diretta la preside.  Draco sapeva che se non avesse avuto il suo autocontrollo sarebbe stato rosso cone un peperone ma non gli importava nulla.  Tentennò un pò mentre i volti intorno a lui aspettavano curiosi poi si decise
-volevo sapere se ci sono notizie di Potter,  Weasley e la Granger- un'espressione stupita su tutti i volti, prima la McGranitt. La vecchia preside sapeva che c'era qualcosa tra quei due ma credeva si trattasse semplicemente di una delle ragazze del Principe delle Serpi e questo non poteva che infastidirla, perché la ragazza in questione era la sua pupilla. Rimase stupita da quel comportamento, forse davvero ci teneva alla sua alunna.
- no ... nessuna notizia- rispose pacatamente quella
-forse dovremmo cercare di trovarli- insistè il ragazzo
-credo che avremo delle loro notizie a breve- cercò di restare calma Molly
-Potrebbe anche non essere così- ribattè il ragazzo deciso
-non abbiamo altra scelta che aspettare- intervenne Narcissa
-possiamo cercarli- insistè ancora il ragazzo quasi mostrando tutta la sua preoccupazione battendo un pugno sulla scrivania
-Draco calmati!- ribattè Narcissa ma quello vedendo che nessuno lo ascoltava si voltò per andarsene ma la McGranitt si alzò in piedi esclamando -eccoli! - con un galeone incantato tra le mani e Draco non potè far altro che restare.

****

-Dobbiamo contattare la McGranitt! Non possiamo continuare così! Dobbiamo tornare a Hogwarts! -esclamò decisa Hermione entrando nella tenda dove gli altri stavano facendo colazione.
- la nostra Hermione è tornata!-esclamò felice Harry
-la tua Hermione semmai-corresse lei per far capire che con Ron aveva chiuso e il rosso abbassò lo sguardo
-Bene.  Come faremo signorina?- chiese Cornelius
-Galeoni incantati! -esclamò la ragazza tirandone uno fuori dalla tasca. Tutti si radunarono intorno a lei mentre la McGranitt rispose -Signorina Granger, aspettavamo una sua chiamata-
poi si sentì un'altra voce -tagliate corto. sta ... - poi si corresse -stanno bene?- .
Hermione rimase immobile, avrebbe riconosciuto quella voce ovunque,  Draco. Quello significava che era lì, che stava bene. I suoi occhi si illuminarono,un piccolo sorriso le comparve sul volto, il suo cuore sembrò tornare a battere e fu proprio in quel momento che lei tornò a vivere,non solo ragionare,non solo pensare o muoversi. Il suo cuore batteva di nuovo,ferito com'era faceva male ma batteva.

Poi Hermione si scosse -sisi stiamo bene. dobbiamo tornare a scuola-
- la barriera respingerá chiunque- esclamò la preside
-camino?-
-sono tutti sotto controllo e inoltre dovreste andare di nuovo al camino dove siete arrivati da Cornelius- rispose pacatamente la.preside
- dal portone sotterraneo? Ha ingresso nella foresta no?- tentó ancora la ragazza
-ci sono in giro i Mangiamorte nella zona,vogliono uccidervi. NO!- rispose per lei Draco intervenendo di nuovo, non poteva rischiare tanto lei,non poteva,probabilmente nel posto dov'era era in un posto più sicuro.
-una passaporta?- chiese Hermione
-dovreste averla con voi- ribattè Arthur
- createne una e lasciatela nell'ufficio.- esclamò Hermione convinta
-ma dove siete?- chiese Draco. Non si vedevano ma sapere che entrambi stavano bene era già tanto ma non riuscì ad ottenere risposta perché il collegamento era già finito.
 Draco avrebbe voluto sapere dov'era. Smaterializzarsi da lei, abbracciarla e baciarla. Non gli importava degli altri. Nemmeno di immischiarsi nel trio. Lei era SUA.

Hermione vide il collegamento finire e le si strinse il cuore in petto. avrebbe voluto che lui corresse da lei, abbracciarla e baciarla.  Ma sapeva di non poter pretendere troppo,  non erano cose da Malfoy quelle. 
Nella tenda gli interrogativi erano ancora tanti
-come otterremo la passaporta?- chiese Ron
- non possiamo prenderla - aggiunse Harry
-quindi?- chiese Cornelius
-Dobbiamo partire. Subito.- esclamò Hermione convinta ancor di più a tornare il prima possibile.
-ma dove siamo diretti?- chiese Harry
-qualsiasi luogo vicino Hogwarts!- ribattè lei
-ma ..  - cercò di controbattere ma lei lo bloccò
-nessun ma! mettete tutto in ordine e si parte!- nulla poteva fermarla, doveva rivedere Draco, ne aveva bisogno. Tutti obbedirono e in meno di un'ora  furono pronti per partire. Si strinsero le mani e furono avvolti da una turbine finché non atterratono tra i mattoni di Diagon Alley.
-ottimo luogo per non farci vedere- ironizzò Harry e aveva ragione
-scusa- rispose Hermione rendendosi conto di aver sbagliato, agendo senza rifletterci molto. Li trascinò velocemente in un vicolo desolato e immerse il braccio nel suo zaino per poi estrarne delle boccette.
Vi immerse in ognuna un capello e tutti la bevvero. Pozione Polisucco. Ora avevano un'ora per passare inosservati.
- sei un genio- si conplimentò Harry
-se lo fossi davvero non vi avrei portati qui- ribattè lei
-andiamo!-intervenne Ron così si avviarono, dove non lo sapevano nemmeno loro. E nemmeno Hermione lo sapeva di preciso. Sapeva solo che doveva rivedere Draco, era per quello che li aveva portati a Diagon Alley, era per quello che voleva partire con tanta fretta. Sentire la voce di Draco le aveva dato una carica in più,  un motivo per tornare al più presto.
-venite.  per di qua!- esclamò lei.
Dopo un bel pò di cammino arrivarono al vecchio negozio di Olivander. Vi entrarono velocemente cercando di passare inosservati.
- Lumus! - esclamò Harry e il buio divenne leggermente più chiaro. Si potevano distinguere tanti scatoli di bacchette,  alcuni vasi rotti e alcune piume, probabilmente utilizzate dal fabbricante.
-cosa vuoi fare? - chiese subito Ron
- quanto tempo è passato da quando ho parlato con la McGranitt? - ribattè Hermione
-più o meno due ore signorina visto che l'effetto della Polisucco sta svanendo proprio ora- intervenne Cornelius
- oh .. dovrebbero essere pronti- ribattè Hermione poi -Accio Passaporta!- ma nulla arrivò
-non funziona- esclamò Ron
-siamo troppo distanti- disse Harry ma Hermione non ebbe il tempo di rispondere che un rumore attirò la loro attenzione, qualcuno era entrato nel negozio.

 

 

ciao a tutti ragazzi, eccomi qua con un nuovo capitolo, fatemi apere cosa ne pensate susu!

 
  
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