Anime & Manga > Haikyu!!
Ricorda la storia  |      
Autore: Acchan074    25/08/2014    2 recensioni
Ma pensava di aver capito cosa turbasse il ragazzo.
"Hai paura dei temporali?" chiese, cercando di non ridere. Hinata lo guardó come se fosse il Dio sceso in terra e annuí freneticamente. Al che il moro sbuffó, altamente divertito dalle paure infantili del suo ragazzo.
*****
Possibile OOC
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Shouyou Hinata, Tobio Kageyama
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quella mattina l'aria odorava di pioggia. Non che la pioggia gli dispiacesse. Anzi, adorava ascoltarla rimbalzare sulle finestre, gli dava un senso di calma. Ma proprio non sopportava il caldo appiccicoso che si formava durante e dopo il fatidico evento. Lo odiava. E poi quella mattina non si era nemmeno portato dietro l'ombrello. Ma fortunatamente, finiti gli allenamenti, il cielo non sembrava ancora intenzionato a lasciar cadere le piccole gocce d'acqua, nonostante i rombi continui dei tuoni in lontananza.
 
Hinata era stato strano per tutto il giorno. Sembrava costantemente in guardia e se lo chiamavi o lo toccavi sussultava, come spaventato. Nessuno ci aveva fatto caso, dato che erano abituati alle stranezze del compagno. Nemmeno Kageyama aveva dato peso al modo di fare sospetto del suo ragazzo, pensando che avesse a che fare con il cambiamento del tempo, un pó come gli animali. Almeno finché non furono sulla strada di ritorno verso casa.
 
"A-aspetta, Kageyama!" gli urló dietro, raggiungendolo in fretta con la bici e affiancandolo, sempre guardandosi intorno circospetto. Il diretto interessato lo guardó storto
"Che hai oggi? Sembra che tu sia pedinato dalla CIA! C'é per caso qualcosa su di te che non só e che dovrei sapere? Tipo, che só, sei un ricercato sotto copertura? Guarda che non lo dico in giro" lo rimproveró serio, cercando di strappargli un sorriso o un'espressione sorpresa, data la raritá delle sue battute, ma senza successo. Il piccoletto infatti lo superó, camminando in fretta e continuando a guardarsi attorno freneticamente, come se non l'avesse nemmeno sentito. E adesso Kageyama stava iniziando a preoccuparsi. Lo raggiunse in poche falciate e gli si paró davanti, fermando la sua corsa. L'unica cosa che guadagnó fu uno sguardo di puro terrore e un Hinata rigido come un legnetto.
"Oi, idiota, mi vuoi dire cosa non vá?" chiese, preoccupato. Il rosso lo fissó terrorizzato per tre snervanti secondi, prima di decidersi ad aprire la bocca
"Ecco... io... temporale... pioggia... paura... da piccolo..."
Kageyama si schiaffó una mano in fronte. Era impossibile farlo parlare quando era nervoso o spaventato, lo aveva giá sperimentato durante la loro prima partita e in altre occasioni un pó piú... hem... private. Ma pensava di aver capito cosa turbasse il ragazzo.
"Hai paura dei temporali?" chiese, cercando di non ridere. Hinata lo guardó come se fosse il Dio sceso in terra e annuí freneticamente. Al che il moro sbuffó, altamente divertito dalle paure infantili del suo ragazzo.
"Uff. E va bene, ti accompagno fino a casa" disse, sorprendendo il piccoletto.
"N-non importa, siamo giá quasi sotto casa tua e non voglio che tu faccia qualcosa che non vuoi..." mormoró, guardando l'asfalto e arrossendo leggermente, nascondendo il suo apprezzamento per l'affermazione.
"Ma iovoglio farlo" rispose l'altro, sincero. Al che Hinata si sarebbe anche dimenticato della sua paura, se proprio in quel momento non avesse iniziato a piovere. Forte. Sempre piú forte. Un vero e proprio temporale primaverile. E s'irrigidí, guardando fisso davanti a se. Kageyama capí che, se non avesse preso lui l'iniziativa, l'altro sarebbe rimasto lí a bagnarsi. Cosí lo montó sulla bici per trasportarlo meglio e inizió a correre, spingendola verso la prima meta asciutta che gli fosse venuta in mente: casa sua.
Una volta dentro, Hinata si rilassó totalmente e cadde a terra seduto, per poi rialzarsi non appena si fu reso conto che non si trovava a casa sua. Inizió a boccheggiare e arrossí vistosamente, blaterando scuse senza senso. Avrebbe dovuto saperlo che il piccoletto si sarebbe sentito nervoso in casa sua, ma non sapeva dove andare, altrimenti.
"Zitto un attimo, per favore! Va' in bagno e aspettami lí, io ti cerco dei vestiti asciutti" il rosso si zittí all'istante e annuí freneticamente.
 
Avrebbe dovuto immaginarsi che cercare dei vestiti adatti adatti a Hinata fra i suoi sarebbe stata un'impresa impossibile. Tutto quello che tirava fuori dall'armadio gli sembrava o troppo lungo o troppo largo  per quel piccoletto. Alla fine optó per una felpa nera che stava grande persino a lui, sperando che all'altro facesse da vestito e lo coprisse ben bene. Si diresse in bagno e provó a bussare, ma la porta si aprí al primo tocco, rivelando una stanza vuota. Lo prese il panico, sostituito subito da confusione e rabbia: dove diavolo si era cacciato l'idiota?? Non aveva una casa enorme, come aveva fatto a perdersi? Si diresse nell'atrio e nel farlo, gettó uno sguardo distratto al salotto, trovando cosa, o meglio chi stava cercando. Hinata, gocciolante, era fermo immobile davanti ad una mensola. Si avvicinó per vedere l'oggetto della sua curiositá e gli prese un mezzo infarto. Il ragazzo stava fissando le foto di lui da piccolo, con un' espressione di totale meravoglia e adorazione
"Ma quanto eri carino da piccolo!! Riuscivi anche a sorridere, a quanto pare!" esclamó contento. Kageyama lo prese e lo trascinó per un braccio verso il bagno e ce lo scaraventó dentro, lanciandogli i vestiti asciutti
"Il tour della casa fallo quando sarai asciutto, idiota!" gli urló da dietro la porta.
"Ma non sono mica cosí bagnato..." protestó l'altro
"Si, ma le impronte le lasci lo stesso! E probabilmente i tuoi capelli sono gocciolanti! Quindi zitto e cambiati!" dire che era imbarazzato é poco, ma cercó di calmarsi e poi prese a cambiarsi anche lui, in corridoio.
 
Hinata uscí dal bagno, trovando Kageyama senza maglietta e intento ad asciugarsi. L'aveva visto molte volte senza, agli allenamenti, e a volte anche solo in boxer (e qualche volta senza neppure quelli indosso), ma ritrovarselo a torso nudo davanti, cosí all' improvviso, lo fece sentire strano e arrossí leggermente, mentre lo stomaco si attorcigliava
"Ah, hai fatto. Aspetta che mi metto la maglia" gli disse, tranquillo. La parola "maglia" lo risveglió e gli fece tornare in mente una cosa.
"A proposito di maglie..." inizió "...come mai questa mi stá come un vestito? Non sono una ragazza, se non l'avessi notato!" urló arrabbiato, mettendo il broncio. Il moro lo guardó divertito
"Certo che me ne sono accorto, ma era l'unica che avevo" mentí "E poi anche se fossi una ragazza si capirebbe solo da una cosa, data la tua corporatura esile" lo prese in giro malizioso, guardando come avvampava di botto e lo picchiava senza forza. Kageyama allora gli afferró un polso e lo tiró verso il salotto, buttandolo sul divano con poca grazia, ma non in modo da fargli male
"Aspettami qui, vado a prendere qualcosa per asciugare i capelli" ridacchió, guadagnandosi un'occhiata furente per il trattamento indelicato.
Tornó in bagno e si mise a cercare il phon, ancora divertito per la piega strana della conversazione, ma improvvisamente ci fu un rombo di un tuono e la luce si spense. Imprecó ,abbandonando il phon ormai inutilizzabile, e, facendosi luce col cellulare, prese due asciugamani e ritornó cauto in salotto. E solo una volta entrato, si ricordó finalmente della paura di Hinata.
'O cavolo' pensó, preso dal panico. Chissá che stava facendo il piccoletto adesso!
"Hinata, tutto a posto?" chiese, senza ricevere risposta. Imprecando, si avvicinó al divano e grazie alla poca luce del suo cellulare riuscí a vederlo. Era rannicchiato su se stesso, le gambe contro il petto e il mento appoggiato sulle ginocchia, mentre fissava davanti a se. Kageyama lasció andare un sospiro di sollievo: almeno non piangeva, sennó non avrebbe saputo cosa fare. Si sedette su un lato del divano e, afferrato il piú piccolo per la vita, se lo posizionó in mezzo alle gambe aperte, posandogli un asciugamano in testa e abbracciandolo da dietro.
"Che stai facendo?" gli chiese, la voce che tremava per lo spavento, cosí come tutto il suo corpo.
"Non é ovvio? Ti sto' abbracciando perché sembri  totalmente spaventato" gli rispose piano. Voleva tanto baciarlo, ma non voleva osare troppo, dato lo stato di terrore in cui si trovava l'altro.
"Mi puoi dire perché hai cosí paura di un po' di pioggia?"
"E' un temporale" precisó Hinata "E comunque non te lo dico, mi prenderesti in giro" disse, mettendo il broncio.
Kageyama sbuffó, seccato
"Prometto che non lo faró"
"E' lo stesso"
"Io mantengo sempre le promesse, dovresti saperlo"
"No"
"Ti prego"
"Noo!"
"Giuro"
"... giura sulla pallavolo"
"Giuro sulla pallavolo che non rideró se mi racconterai perché hai paura della pioggia"
"Dei temporali"
"Dei temporali. Adesso spara"
Hinata parve pentirsi della sua scelta, perché si agitó in mezzo alle sue gambe, ma ormai era tardi per i ripensamenti. Cosí si rassegnó e sospiró, affranto
"Avevo sette anni. Era sabato pomeriggio ed ero a casa da solo. Pioveva e il gatto era rimasto chiuso fuori. Andai ad aprirgli, ma non ricordo bene cosa successe. Fatto stá che il gatto entró in casa e io rimasi chiuso fuori. Faceva freddo e mi stavo bagnando, cosí mi misi a piangere, ma il gatto non poteva aprirmi nemmeno volendo. E i fulmini e i tuoni iniziarono a farmi paura, all'improvviso. Mi beccai un bel raffreddore e da allora... ecco... sai cosa succede quando c'é un temporale" concluse mettendo il broncio per la terza volta, e, anche se non lo poteva vedere in faccia a causa della loro posizione, Kageyama era sicuro che fosse anche imbarazzato.
E lui ce la stava mettendo tutta per non ridere: come aveva fatto a chiudersi fuori di casa? E poi era davvero un motivo stupido per avere paura di un pó di pioggia! Ma si ricordó la promessa e cercó di mantenere un'espressione seria.
"Allora?" chiese il rosso, ansioso
"Allora cosa?" domandó fingendosi confuso, mentre in realtá era ben consapevole di cosa volesse l'altro
"Non mi dici niente?"
"E cosa dovrei dirti? Molti dei miei pensieri sono vincolati dalla promessa di prima. Ti posso solo dire che sei un idiota e che idiota resterai"
Hinata si accorse di aver smesso di tremare, cosí come di pensare al temporale o alla sua paura. L'aveva fatto apposta, l'altro, per fargli pensare a qualcosa di diverso invece che alla pioggia. E sorrise dolcemente, grato al suo ragazzo per la premura nei suoi confronti.
"Kageyama" chiamó piano
"Mh?"
"Posso chiederti un favore?"
"Penso di si" rispose confuso il moro.
"M-mi daresti... un b-bacio?" disse pianissimo, quasi un sussurro
"Eh? Parla un pó piú forte, non ho capito nulla"
Indelicato. Era proprio indelicato. E aveva rovinato il momento ormai. Ma nonostante questo, lui continuava a volerlo, un bacio.
Oh, al diavolo l'atmosfera!
"Un bacio. Voglio un bacio" ripetè un pó piu forte, quasi con coraggio, seppellendo poi il volto fra le ginocchia per l'imbarazzo
"E per quale motivo, se posso chiedere?" lo provocó l'altro, serio solo all'apparenza
"P-per nessun motivo! Non posso chiedere un b-bacio al mio ragazzo?" protestó piano il rosso,sempre piú nervoso
"Come desideri" rispose Kageyama, a voce bassa. Gli scostó i capelli e l'asciugamano e lo bació sul collo, piano, una, due, tre volte e altrettante, approfittando del fatto che non gli aveva detto esplicitamente dove voleva che lo baciasse. Ma a Hinata non parve importare di dove lo baciasse, perché fece un sospiro tremante e si piegó da un lato per lasciargli piú spazio. Al che il moro continuó, abbassandogli un poco la zip della felpa sul petto, in modo da lasciare scoperta una parte della spalla e della schiena, per sottoporle alla stessa tortura toccata al collo, lasciando una calda scia di baci e morsi. Lo spinse giú dolcemente, poi, in modo da sdraiarlo sul divano, finalmente guardandolo in faccia. Aveva gli occhi chiusi e tremava, ma sicuramente non per il temporale. La felpa aperta a metá lasciava intravedere una parte del petto nudo. Kageyama speró che si fosse lasciato indosso i suoi boxer, o non sarebbe riuscito a trattenersi. Gli bloccó delicatamente le braccia sopra la testa e passó ad aggredrgli la bocca, mordendo e baciando ogni piú piccolo spazio e lasciando presto entrambi senza fiato. Ansimando, si staccó dal compagno per guardarlo negli occhi, ora aperti ma non del tutto, lucidi per il desiderio
"K-kageyama... non possiamo... qui... adesso..." boccheggió Hinata, fra un sospiro e un altro. Lo ignoró e passó a mandargli un pó piú giú la zip della felpa, senza peró aprirla del tutto, per poi lasciare piccoli baci umidi sulla pelle ormai bollente del compagno, strappandogli dei gemiti. Gli infiló la mano sotto la felpa, carezzandogli piano il petto. Il corpo del piú piccolo seguiva il suo tocco, spronandolo a continuare e cancellando le ultime tracce di buonsenso. I suoi genitori non sarebbero tornati prima di qualche ora, quindi avevano tutto il tempo che gli serviva. Ma quello non era il luogo giusto. Si stava scomodi sul divano e poi aveva sempre desiderato di portare Hinata in camera sua. Forse in altre occasioni un pó meno imbarazzanti da raccontare in futuro, ma ora non gliene importava. Cosí, reprimendo il desiderio, avvolse le braccia del compagno attorno al suo collo, invitandolo ad aggrapparsi a lui. Il piccoletto si avvinghió a lui come una scimmia con braccia e gambe, guardandolo ora fisso negli occhi, non piú esitante. Kageyama si alzó dal divano, sorreggendolo
"Andiamo in camera mia" sussurró contro le sue labbra, facendo rabbrividire il rosso, che annuí, consapevole, baciandolo gentilmente. Chiuse la porta di camera sua alle spalle, sperando che i suoi genitori si fossero ricordati delle chiavi di casa, perché stavolta non sarebbe andato ad aprirgli la porta per nessuna ragione al mondo
 
*****
 
Il temporale era degenerato poi in una vera e propria bufera senza neve, costringendo Hinata a chiamare i suoi, per avvisarli che sarebbe rimasto a casa di Kageyama. I genitori di quest'ultimo, poi, lo avevano avvertito del fatto che non sarebbero rientrati a casa, quella sera, a causa del maltempo. Inutile dire che i due avevano approfittato magnificamente dell'occasione, nonostante l'imbarazzo del piú piccolo
 
*****
 
Verso le due di notte Hinata si sveglió, preso dal freddo: era spiaccicato contro il muro, nudo e senza coperta. Imprecó piano, senza svegliare Kageyama, e s'infiló sotto le coperte. Questo movimento, peró, fece smuovere anche il suo compagno, che gli passó una mano sulla vita e una attorno al collo, stringendolo a se nel sonno. Il suo cuore prese a battere piú velocemente e sentí il rossore salirgli su per le guance. Il calore, il respiro calmo e il profumo di Kageyama lo inebriavano a tal punto che si chiese come fosse svegliarsi cosí tutte le mattine. Si rannicchió contro il suo petto, ascoltando il battito regolare del suo ragazzo. Se temporale equivaleva al calore che provava in quel momento, allora non lo spaventava piú.
Si addormentó con questi pensieri, cullato da quel calore e dal rumore sordo e ovattato della pioggia sul vetro.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
~SPAZIO AUTRICE~
Allora, intanto ringrazio per essere arrivati fino in fondo. Questa fic é stata un pó un' impresa, dato che arrivata a metá non sapevo come connettere il finale con tutto il resto (si, io scrivo pezzi di storie d'impulso e poi penso a come collegarli). Sono parecchio soddisfatta di come é andata a finire, anche se mi rammarico di non riuscire a scrivere "in rosso" (cioé non riesco a fare storie da rating rosso). Sará perché ho zero esperienza nel campo... boh. Comunque sono rimasta contentissima delle statistiche della mia prima fic e le recensioni mi hanno fatta molto felice. Era la prima volta che qualcuno leggeva un mio scritto, dato che mia sorella detesta le coppie shonen-ai e non vuole leggere le mie storielle, quindi vedere che ci sono persone che apprezzano cosa faccio mi ha fatto provare una sensazione nuova e bellissima. Grazie davvero.
Il mio cervellino stá continuamente partorendo piccoli momenti KageHina, che allungheró e trasformeró in storie, ma sempre one-shot, dato che non riesco a mantenere l' impegno delle storie a piú capitoli. Grazie ancora di tutto e alla prossima
Acchan
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: Acchan074