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Autore: Liioisjustchemical    25/08/2014    1 recensioni
Premettendo di non aver ancora letto 'Il Marchio di Atena' nè i seguenti, causa libri scolastici (non mi esprimo), la mia sotria non prenderà in considerazione gli eventi successivi all'arrivo di Piper, Leo, Jason, Annabeth e gli altri al Campo Giove.
Essa si svolge in un universo parallelo e contemporaneo poichè non segue gli avvenimenti narrati nei libri, nè, tantomeno si tratta di un epilogo.
Lennox, ha dei grossi buchi nel suo passato che desidera colmare e, oltre a ciò, una profezia confusa, ma chiaramente spaventosa e premonitrice di molti mali, la forzerà ad una spedizione che si preannuncia pericolosa.
Tuttavia, Lennox, non sarà sola, la accompagnerà Nico di Angelo, uno dei suoi più grandi amici, ma assolutamente non un suo confidente.
I due, infatti, sebbene siano in buoni rapporti e si sentano molto legati, sono restii a condividere paure, insicurezze e timori di ogni genere.
Forse la spedizione sarà l' occasione che serve loro per dare una svolta, in male oppure in bene, al loro rapporto.
Lennox, figlia di Zaus e cresciuta negli inferi.
Lennox, che deve la sua vita al dio del mare.
Lennox, accolta al Campo Giove.
Lennox, semidea greca.
Lennox, e Nico di Angelo.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I sette della Profezia, Nico di Angelo, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CON I PIEDI PER TERRA

“Beh, credo ce sia ovvio, no? La profezia parla di te” fece il mio compagno.
“Certo, che è ovvio, Frank! E appunto per questo è terribile” mi lamentai io.
“Proprio non capisci?” chiesi in preda alla disperazione.
“Non…” tentò, ma non lo lasciai finire.
“Tu, tu hai partecipato a quella che è la più grande impresa eroica dopo che Enea salpò da Troia. Hai coraggio da vendere e poteri che una come me si sogna la notte.” Buttai fuori tutto d’un fiato.
“Hai paura?” mi chiese.
“Si, ho paura! E tanta. Sono davvero preoccupata, Frank.” Confessai senza timore al mio compagno di vedetta.
Sentii chiamare il mio nome e capii che doveva trattarsi di Jason.
Sbuffando salutai Frank e seguii il figlio di Giove.
Questo mi condusse in un silenzio religioso fino al suo tremendo ufficio dove lui e l’altro tremendo pretore mi avrebbero fatto sedere su quelle tremende seggioline di fronte alla loro tremenda scrivania in balia di quei tremendi cani metallici per parlare della mia tremenda spedizione.
Arrivati nella stanza Jason si sedette sulla sua poltrona accanto a Reyna ed io mi accasciai sulla sedia di fronte a loro.
“Beh?” cominciai prima che qualcuno dei due potesse aprir bocca.
Reyna sospirò e poi iniziò a parlare.
“Sai bene perché sei qui, Lennox” disse tentando di mantenere la calma.
Non ero una figlia del dio della guerra, romano o greco che fosse, ma avevo lo stesso il potere di innervosire la gente.
Il mio problema era l’impertinenza, ma per fortuna molta gente aveva paura di me per farci caso.
In quanto a questi due pretori, loro sapevano com’ero fatta e mi sopportavano così.
Sono sempre stata piuttosto simpatica a Jason, mentre Reyna non poteva vedermi.
“Mh” mugugnai in risposta incrociando le braccia con aria scocciata.
“Partirai domani” disse Jason.
“Cosa? Domani? Come sarebbe a dire?” intervenni infuriata.
“Calmati, Lennox, dobbiamo fare il più in fretta possibile.” Continuò lui.
“Certo, voi mi affibbiate un’impresa mortale da un giorno all’altro e io devo stare tranquilla” sbottai.
“Sapevi da molto più tempo che saresti dovuta partire” Reyna mi guardò severa ed io zittii.
“Non sarai da sola” continuò Jason.
“Infatti, avrai un compagno” concordò l’altro pretore.
“Ok, ma di solito non è il disperato che domanda di essere mandato in impresa, no?” chiesi sperando di scamparla buona.
“Si, di solito è il soldato scegliere domandare per un’impresa, ma questa volta è stata l’impresa a domandare te” disse Jason con tono pacato.
E da dove le tirava fuori queste perle degne di Cicerone questo qui?
Sbuffai per l’ennesima volta.
“Ed il compagno? Almeno quello me lo posso scegliere io?” chiesi.
“Ovviamente, lo potrai decidere tu” rispose Reyna.
“Non tanto ovviamente” borbottai, ma fortunatamente non mi sentirono.
“Bene, allora voglio Nico di Angelo” dissi risoluta.
Al che, Reyna si alzò dalla sedia e lasciò la stanza, mentre Jason chinava il capo e si scompigliava i capelli con le mani in preda alla disperazione.
“Vai” mi disse solo in un soffio, senza nemmeno alzare la testa, ed io me la filai.
Arrivai fin sotto all’acquedotto dove Nico stava accarezzando uno dei suoi cavalli di polvere nera.
“Hei” urlai e lui si voltò sorridendo “Preparati, domani si parte” dissi solo e mi voltai per andarmene a preparare le mie cose.
Non avrei mai, dico mai, ammesso davanti a Nico di Angelo che in realtà stavo tremando di paura al solo pensiero della spedizione.
Tuttavia credo che avere il figlio del dio degli inferi come compagno per un’impresa infernale e a dir poco mortale, non era un’idea malvagia.
Nico non era troppo apprezzato dalla gente. Lo vedevano tetro e, spesso, avevano paura di lui.
Non era ben visto nemmeno dagli dei, in quanto figlio di uno dei tre pezzi grossi, e, anzi, di quello più malvisto di tutti-
Comprendevo la reazione di Reyna, e sapevo che era arrabbiata per come mi ero comportata, aver chiesto di essere accompagnata proprio da Nico, poi era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, ma ormai il dado era tratto, e domani sarei partita assieme a lui.
Per dove?
Ancora non lo sapevo, sicuramente saremmo passati dal Campo Mezzosangue e progettavo anche di fare una visitina a mio zio in fondo al mare dato che sicuramente avrebbe avuto più notizie lui che gli altri due.
Sistemai le mie cose e mi coricai, pur sapendo che non sarei riuscita a chiudere occhio.



L'angolo di Leo
Salve, volevo presentarmi, mi chiamo Leo (esatto proprio come il personaggio e ne sono immensamente onorata, non avete idea di come ho dato di matto quando l'ho letto per la prima volta) e questa è la mia prima storia che riguarda il fandom di Percy Jackson.
Non voglio dilagarmi nella spiegazione della storia perchè penso di essere stata abbastanza esauriente nell'introduzione.
L'unica cosa che ci tengo a spiegare è il titolo: Con i piedi per terra.
Apparentemente non ha alcun collegamento con il capitolo, in realtà ha ben due legami che ora vi spiego.
Il primo riguarda il personaggio di Lennox, sempre vissuta in balia del suo passato più che del suo fututo che, imporvvisamente, si accorge di dover affrontare una vita vera e ne cade dalle nuvole.
Il secondo è molto più metaforico e riguarda il rapporto tra la ragazza e Nico di Angelo, lei figlia di Zeus, lui figlio del dio degli inferi, così Lennox, dovrà scndere dal cielo agli inferi (terra-piedi per terra) per avere delle risposte.
Mi scuso se ci dovessero essere degli errori nel testo e vi prego di segnalarmelo così che io possa provvedere al più presto alla correzione del capitolo.
Mi scuso anche per questa pantomina tanto lunga e, finalmente, vi lascio.
Un bacio.
Leo
  
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