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Autore: Ehris    25/08/2014    4 recensioni
Dopo aver miseramente fallito nella conquista del potere assoluto, le Trix, troveranno nuovi potenti e temibili alleati. Amici e nemici, non ci si potrà fidare di nessuno...
Tratto dal capitolo 18:
-Vogliamo il potere; vi chiediamo aiuto a conquistare una delle scuole più prestigiose ed importanti dell’intera Dimensione Magica ed in cambio vi ridaremo la libertà che tanto agognate e che vi è stata strappata molti anni fa- spiegò Icy con molta calma e con fare suadente.
-Impossibile!- urlò lo spettro furente -La nostra libertà è andata persa per sempre! Il nostro destino ci impone queste condizioni per l’eternità. Una vita insulsa, fra le pareti di queste montagne. Una vita che non può essere vissuta ma allo stesso tempo che non ci dà pace. Una vita da non morti!-
Una storia che racconta di come il desiderio di vendetta dia sfogo alla malvagità più oscura; di come a volte occorri tirare fuori coraggio e grinta. Una storia incentrata sulla forza dell'amore e dell'amicizia.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Musa, Riven, Specialisti, Trix, Winx
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 8 – A scuola di teletrasporto

 
Nulla di ciò che si ottiene senza dolore e senza lavoro è veramente prezioso
Joseph Addison

 
 
-Tecna cosa pensi di cercare esattamente in biblioteca?- Domandò Stella quando i tre giovani a bordo delle Wind Riders erano completamente spariti dal loro campo visivo.

-Qualsiasi cosa che possa tornarci utile: informazioni sulla foresta di Selvaoscura, quindi sulla sua vegetazione, sugli animali, sugli insetti e qualsiasi altra cosa la abiti; informazioni su Alissia, su chi fosse, la sua storia, il suo talismano, riferimenti sulla grotta di cui ci ha parlato Faragonda… Tutto! Più ne sappiamo meglio sarà per l’intera Dimensione Magica…- i ragazzi annuirono non appena la giovane terminò di parlare.

-Magari facciamo prima un salto a vedere come stanno Bloom e Flora?- chiese ancora la fata di Solaria.

-Sì, andiamo!- Tecna spense il palmare che teneva fra le mani e poi insieme agli altri raggiunse l’infermeria.

Sia Bloom che Flora erano già state medicate. La custode della fiamma del drago aveva la gamba ferita fasciata mentre alla fata della natura era stato applicato un vistoso cerotto sulla fronte. Non appena il gruppo varcò la soglia della stanza la rossa si mise a sedere sul letto e domandò di Sky.

-Sky è partito con Aisha e Riven per la foresta di Selvaoscura- la informò Brandon.

-Cosa? Ma mi aveva assicurato che dopo il colloquio con Faragonda sarebbe venuto qui a raccontarmi ogni cosa!- protestò la fata con sguardo triste. Era la prima volta da quando conosceva Sky che il ragazzo non aveva mantenuto fede alla parola data.

-Le cose si sono un po’ complicate!- cercò di spiegare Helia con fare comprensivo.

-Cosa vuoi dire?- chiese Flora al giovane.

-Riven è andato completamente fuori di testa!- raccontò Stella -È uscito dall’ufficio di Faragonda come una furia, sbattendo persino la porta! No dico, vi rendete conto?- la fata di Solaria parlava talmente veloce che Bloom e Flora ne erano sbalordite e cercavano di seguire ogni sua singola parola per ricostruire nelle loro menti la vicenda.

-Sky allora lo ha seguito e noi abbiamo fatto altrettanto dopo che la vostra preside ci ha congedati- continuò Brandon.

-Avreste dovuto vedere come era preoccupato per la povera Musa!- esclamò Stella che poi proseguì imitando la voce di Riven e le sue movenze: -“Non posso stare qui ad aspettare che ci venga in mente un buon piano… è una perdita di tempo… è tempo che potrebbe costarle la vita”- Tutti risero nel notare l’impegno che la bionda stava mettendo nel racconto.

-Ho sempre pensato che dietro a quel suo fare duro e talvolta arrogante ci fossero dei sentimenti e un cuore che batte, per Musa- disse Flora con il suo solito sguardo da ragazza sognante, mentre Helia la osservava rapito.

-Questo lo hai pensato tu perché tu pensi sempre bene di tutti. Riven il più delle volte è soltanto insolente, presuntuoso ed egoista…- Controbatté Stella con un tono che non ammetteva scuse, mentre incrociava le braccia al petto e guardava Flora con uno sguardo di sfida. Ancora una volta tutti risero.

-Quindi Sky è partito con Riven ed Aisha- ricapitolò brevemente Bloom.

-Sì, bhè, noi siamo una squadra. Sky non avrebbe mai permesso a Riven di andare da solo- esclamò Timmy.

-Capisco- sussurrò la custode dalla fiamma del drago abbassando lo sguardo e andando a guardarsi le mani che si torturavano a vicenda. La ragazza era abbastanza intelligente per comprendere che Sky aveva fatto la cosa giusta ma non sopportava l’idea di essere lasciata indietro. Musa era una sua cara amica, avrebbe fatto l’impossibile per lei così come per le altre fate del Winx Club.

-Voi come state?- domandò allora Stella per cambiare discorso dopo aver notato l’espressione cupa e delusa sul volto della principessa di Domino.

-La pomata brucia un po’- si lamentò Flora e Bloom confermò con un, quasi impercettibile, gesto del capo.

-Noi ora andiamo in biblioteca, vorrei fare qualche ricerca per saperne di più su tutta questa faccenda- esclamò Tecna.

-Veniamo anche noi!- disse Bloom più convinta che mai, eliminando ogni segno di frustrazione dal suo volto.

-Vogliamo essere d’aiuto- proseguì Flora mentre cercava di alzarsi dal letto. Era talmente debole che ad Helia bastò appoggiarle una mano sulla spalla per farla restare lì dov’era.

-Voi due dovete riposare!- esclamò quindi il ragazzo dopo aver avuto la conferma del cagionevole stato di salute di Flora.

-Ma…- la fata dai capelli rossi era contrariata! Era già stata lasciata indietro da Sky, non voleva essere esclusa anche dagli altri. I pensieri di Flora erano pressoché gli stessi: avrebbe voluto rendersi utile in qualche modo e non starsene segregata in infermeria mentre gli altri si facevano in quattro.

-Helia ha ragione, dovete riposare. Domani avremo assolutamente bisogno di voi! Dovete perciò rimettervi!- le ammonì Stella -Buonanotte dolci fanciulle- la bionda si aprì in un enorme sorriso per poi raggiungere l’uscita insieme a Tecna, Timmy e Brandon.

Helia, invece, si avvicinò a Flora, le accarezzò la guancia e poi le sussurrò all’orecchio: -Dormi bene-

Alla ragazza venne la pelle d’oca per l’emozione. Quel contatto col ragazzo era stato del tutto inaspettato, tanto da mandarla letteralmente in confusione. Se le avessero chiesto il suo nome probabilmente non sarebbe stata in grado di rispondere.

-A… Anche tu… Helia- balbettò la giovane. Si sentiva il viso in fiamme. Temeva di aver assunto la tinta di un pomodoro, cosa che in realtà era. Il ragazzo si allontanò da lei per poi voltarsi e raggiungere gli altri alla porta, che uscendo chiuse alle sue spalle. Flora, che era seduta sul letto si lasciò cadere, poi si voltò verso Bloom e le disse: -Che stupida che sono! Vanno in biblioteca a fare ricerche e io gli ho augurato di dormir bene!-

-Ahahah… non preoccuparti Flora! Sono sicura che Helia abbia compreso nel giusto modo le tue parole- le disse l’amica ridendo, mentre pensava a quanto quei due sarebbero stati bene insieme se solo Flora fosse riuscita ad accantonare un po’ della sua infinita timidezza.

Entrambe, dopo quel breve scambio di parole, si sistemarono meglio sotto le coperte e nel giro di pochi attimi si addormentarono. Erano esauste. Quella giornata era stata interminabile ed infernale e l’indomani sarebbe stato uguale, se non peggio.
 

La biblioteca era deserta dal momento che tutte le fate e i professori erano nel salone centrale per la cena. Tecna riaccese il suo palmare, lo consultò un attimo e dopo sparì dietro alcuni scaffali che portavano una targhetta con l’incisione “miti e leggende”. Quando riapparve aveva un enorme pila di libri in mano.

-Partiremo da questi!- disse la fata mentre Timmy l’aiutava ad appoggiarli su uno degli enormi banchi presenti nella sala.

-Partiremo? Vuoi dire che c’è la possibilità che ve ne siano altri?- domandò Stella che iniziava ad avere i primi sintomi di mal di pancia da studio. L’amica non le rispose, le bastò un’occhiataccia e la bionda prese il libro in cima alla lunga fila, iniziando poi a leggerlo senza fiatare. Gli altri, ridendo silenziosamente, fecero altrettanto.

-Qui non c’è niente!- esclamò Stella dopo un’ora di totale silenzio appoggiando dunque il libro che stava consultando lontano dalla pila dei libri ancora da leggere. Quando si rese conto che stava giocando con il suo anello cominciò a ripensare alle parole di Faragonda sulle capacità di teletrasporto che avrebbe potuto acquisire con l’esercizio. Distrattamente prese un altro manuale e iniziò a sfogliarlo senza alcun interesse. La sua mente era altrove. Pensava a come la padronanza dei suoi poteri sarebbe potuta rivelarsi utile in quella precisa situazione.

“Con molta pratica, un giorno, potrai percorrere distanze tutt’altro che brevi con l’ausilio del tuo scettro. Hai un grande potere cara Stella ma come tutti i poteri necessita di buona volontà e di tanto esercizio. In futuro avremo sicuramente l’occasione di perfezionare il tutto”.

-In futuro…- disse Stella sovrappensiero attirando l’attenzione del gruppo che, non potendo leggere nei pensieri della giovane, trovò quelle due parole prive di qualsiasi significato -Il futuro è adesso!- esclamò ancora la fata dopo un breve istante e a voce più alta. Tecna, Timmy, Helia e Brandon si scambiarono uno sguardo di incertezza misto a curiosità.

-Va tutto bene amore?- le domandò il fidanzato sfiorandole il braccio.

-Devo fare una cosa!- dichiarò poi la bionda alzandosi di scatto e facendo cadere la sedia. Era euforica e senza dare ulteriori spiegazioni iniziò a correre verso l’uscita della biblioteca.

-Stella?- la chiamò Brandon che era particolarmente confuso dall’atteggiamento della ragazza.

-Stella!- gridò poi Tecna ma senza ottenere alcuna risposta.
 

Stella correva e attraversava un corridoio dopo l’altro a grande velocità, doveva parlare con Faragonda e doveva farlo subito. Il tempo a sua disposizione era davvero poco; troppo poco. Quando arrivò davanti alla porta dell’ufficio della direttrice cominciò a bussare come una furia.

-Preside! Preside Faragonda mi apra! Devo parlare con lei!-

In poco tempo l’anziana donna le aprì. Tutte quelle urla l’avevano fatta preoccupare.

-Stella, si può sapere cosa succede?- domandò Faragonda con sorpresa nel trovarla lì e per giunta così agitata.

-Ho bisogno del suo aiuto!- disse la fata tutto d’un fiato mentre si intrufolava nell’ufficio.

-Di che si tratta?- chiese ancora la direttrice sempre più disorientata davanti all’atteggiamento della sua allieva.

-Devo sviluppare la mia capacità di teletrasporto. Voglio imparare a gestire questo potere. Devo riuscire a controllarlo!-

-Sono felice che tu abbia riflettuto sulle parole di questa sera ma vedi, questo dono, come ho cercato di spiegarti prima, va allenato con costanza. Non è una cosa che puoi imparare dall’oggi al domani, lo capisci?-

-Ma io devo!- la implorò la giovane -Lei ci ha affidato questa missione e noi l’abbiamo accettata ma si è rivelata estremamente rischiosa. Oggi abbiamo perso Musa; Aisha, Sky e Riven ora sono là fuori da qualche parte a cercarla; Bloom e Flora sono rimaste ferite. Io ho questo potere, un potere che potrebbe giocare davvero a nostro vantaggio e devo fare il possibile per imparare a gestirlo. La prego, lei mi deve aiutare!-

-E va bene, ti aiuterò- Faragonda, che era rimasta impressionata dalla tenacia e dalla maturità che Stella aveva appena dimostrato, non riuscì a negare alla fata l’aiuto. Inoltre si sentiva responsabile per aver messo le sue alunne in pericolo; anche se l’aveva fatto con la consapevolezza che erano le migliori di Alfea.

La giovane si aprì in un sorriso senza precedenti. Si sentiva importante. Non era mai stata molto forte con i libri ma quella volta era convinta di poter essere veramente utile con qualcosa di alternativo.

La direttrice fece accomodare la ragazza su una sedia e poi si sedette davanti a lei, dando inizio a quella importante lezione privata:

-Devi sapere che la tecnica del teletrasporto si divide in due livelli: il primo livello, che è anche il più comune, è quello in cui si focalizza il luogo nel qual si vuole arrivare. Importantissimi sono i ricordi, le immagini, anche gli odori e le percezioni che si hanno del posto. Più sei precisa maggiore sarà la possibilità di riuscita. Da quello che mi è parso di capire tu conosci già in parte questa prima variante-

-Sì- confermò Stella che non era mai stata tanto attenta ad una lezione come in quel momento.

-Il secondo livello è applicato quando si raggiunge una persona. In questo caso il luogo di arrivo non gioca nessun ruolo, anzi solitamente è persino sconosciuto. Qui è molto importante focalizzare la persona alla quale desideri ricongiungerti. Il secondo livello richiede un perfetto uso della tecnica e un’ottima conoscenza del primo livello-

-È chiaro!-

-Molto bene. Noi partiremo dunque dal primo livello e faremo degli esercizi per incrementare sempre più le distanze da raggiungere. Quando avrai esercitato a sufficienza questo aspetto ti accorgerai che passare al secondo livello sarà relativamente semplice poiché la tecnica ed i principi, ti renderai conto tu stessa, saranno i medesimi-

-Fantastico!- esultò la fata.

-Allora andiamo nella stanza delle simulazioni- concluse Faragonda alzandosi in piedi. Stella si alzò a sua volta, si sfilò il suo anello dal dito e lo trasformò nello scettro che era. La lezione teorica era appena terminata, ora iniziava la parte difficile: la parte pratica. 
 
***
 
Ancora una volta Musa si sentiva braccata come un animale. Volava disperatamente senza però sapere dove andare. Le sembrava che le sue avventure nella foresta di Selvaoscura fossero estremamente ripetitive in quanto da quando aveva messo piede dentro lì non aveva fatto altro che scappare da qualcosa che la inseguiva.

Anche se aveva dormito qualche ora nascosta fra le radici di quella grossa quercia era esausta. Sentiva freddo e lo sentiva dentro nelle ossa e ogni muscolo del suo corpo domandava pietà. Per un breve istante si chiese se essere divorata da un ragno gigante sarebbe stata una cosa tanto dolorosa.

-Forza Musa! Non è questo il momento di lasciarsi andare!- cercava dentro di sé la forza di andare avanti ma anche i tentativi di auto-incoraggiamento cominciavano ad essere faticosi e a richiedere troppo impegno. Tuttavia ben presto furono le sue ali a mollare; non aveva più sufficiente energia per mantenere la forma di fata, i poteri l’abbandonarono del tutto e così l’attimo successivo si ritrovò per terra a faccia in giù. Si graffiò il viso con alcuni rami e si tagliò la mano con un sasso che sporgeva dal terreno.

Girando velocemente lo sguardo indietro vide in lontananza le zampe del ragno. Il ragno che aveva ferito Flora. Il ragno che lei e le Winx non erano riuscite ad abbattere. Il ragno che lei stessa aveva cercato di seminare e che poi credeva di aver sconfitto. Quel maledetto ragno era fatto d’acciaio. Quel maledetto ragno non mollava; non la mollava.

-Dannazione!- disse prima di alzarsi per cominciare a correre, sempre guidata dall’istinto di sopravvivenza. Tutto d’un tratto si accorse di quanto fosse stupida l’idea di farsi divorare da una creatura tanto orripilante. Non riusciva a credere di aver preso in considerazione l'ipotesi tanto seriamente.

Musa era ora impegnata in una folle corsa e si sentiva come un abile giocoliere: infatti tentava di prestare più attenzione possibile a dove metteva i piedi per non cadere, dato che quel terreno a tratti risultava imperfetto ed insidioso. Mentre faceva questo lanciava anche qualche occhiata alle sue spalle per assicurarsi di mantenere le debite distanze dal mostro.

Improvvisamente qualcuno l’afferrò con decisione per la vita spingendola con forza contro un albero. Avrebbe voluto gridare e chiedere aiuto, anche se non sapeva chi mai l’avrebbe sentita e soccorsa, ma una grossa mano le chiuse la bocca prima ancora che lei potesse emettere qualsiasi tipo di suono. D’istinto serrò gli occhi e una lacrima salata, sfuggita al suo controllo, le bagnò il viso sporco e graffiato. Non voleva più vedere nulla, ma soprattutto non voleva assolutamente poter realizzare e comprendere quale sarebbe stata la sua sorte di lì a poco. La ragazza sentiva il suo cuore battere all’impazzata e temeva che le sarebbe scoppiato nel petto.

Stavolta non aveva più nessuna via di fuga.

Stavolta era davvero finita.





Note dell'autrice: gente, buongiorno! Accidenti la situazione per Musa è tutt'altro che rosea.... ho deciso di lasciarvi ancora un po' sulle spine ma attenzione (!!!!!!) vi voglio tutte pronte per il prossimo capitolo che arriverà... non lo so... spero presto! Promesso :)
Stella ha chiesto l'aiuto di Faragonda. Mi piaceva l'idea di metterla in luce una volta tanto non per il suo lato di ragazza frivola e svampita ma per una sua qualche dote particolare.
Nella speranza di sentirvi numerose vi saluto!
A presto!!
 
  
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