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Autore: Elizabeth_Keats    19/09/2008    2 recensioni
Vittoria: una semplice ragazza italiana di 17 anni che parte per una breve vacanza-studio in Svezia. Già, proprio in Svezia: un paese fantastico, sperduto e... freddo. Ma tra tre temperature e ghiacci perenni troverà qualcuno di molto particolare che le riscalderà il cuore... Sperando che tra tutte queste avventure di ogni genere la nostra "eroina" riesca anche a studiare e a fare tutti i compiti XD Recensite in molti, please! Ho assolutamente bisogno di sapere se vale la pena andare avanti!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Due Cuori Sotto Zero

 

 

1.    Introduzione

 

Svezia: stato della Scandinavia, confinante con la Norvegia, la Finlandia e il Mar Baltico. Una popolazione di poco più di 9 milioni di abitanti, con la scarsa densità di una ventina di abitanti per chilometro quadrato. Capitale: Stoccolma. Lingua: svedese. Religione: protestante.  Ordinamento politico: monarchia costituzionale. Questo è quello che avrebbe letto aprendo un comunissimo libro di geografia alla voce: Svezia. Ma visto in questi termini il paese verso cui l’aereo sul quale lei e alcuni suoi compagni di classe stavano viaggiando sembrava reale quanto la Terra di Mezzo. O Narnia. In realtà la Svezia non era solo nomi di fiumi e di monti e numeri di abitanti, bensì una landa fredda dove la colonnina di mercurio in quel periodo invernale può spesso raggiungere i -15°C. troppo spesso per i suoi gusti. Ok, quando pensava ai paesi nordici subito un certo fascino le colpiva il cuore al solo pensare a quelle foreste infinite, ai ghiacci perenni vicino al mare e a quell’atmosfera che rendeva quei posti unici e fantastici. Un po’ come se stesse viaggiando verso un mondo incantato dove elfi, fate e tutto il resto non facevano più parte solo delle leggende, ma spiavano i piccoli crucci quotidiani della gente comune.

Però, cavolo, faceva troppo freddo! Certo che se paragonate a quelle dell’Italia, le temperature del paese di ghiaccio facevano pensare più che altro a qualche postumo dell’era glaciale. Ma questo non doveva essere un problema per lei (se l’era ripetuto più volte)! Anche perché i maglioni di riserva abbondavano nella sua valigia... Doveva, invece, concentrarsi su quello che doveva fare. Già, perché lei e più di metà dei suoi compagni di classe accompagnati da due o tre professori si stavano recando nel suddetto paese per una breve vacanza-studio di una dozzina di giorni, durante i quali sarebbero stati ospitati da famiglie svedesi e avrebbero frequentato il liceo locale. Il tutto per… approfondire l’inglese. A qualcuno potrebbe sorgere spontaneo un dubbio: perché andare in un paese così “sperduto” per studiare l’inglese? Londra o qualcosa del genere non andava bene? No, la verità era che il loro liceo in Italia era gemellato da anni con il Gislaveds Gymnasium di Gislaved… quindi… Eh sì, ora doveva sorbirsi dodici giorni in quella cittadina fredda fuori dal mondo e lontana centinaia di chilometri da casa. Che bellezza!

Infatti lei ODIAVA il freddo. Era un rettile, un vampiro, un cadavere con le mani e i piedi perennemente freddi, che andava alla perpetua ricerca di qualche fonte di calore. Insomma, i suoi genitori, costringendola ad andare in quel posto di m***a, avevano fatto lo stesso errore di mettere un cactus fuori dalla finestra in pieno gennaio. Vabbè, ma in qualche modo sarebbe sopravissuta: nessuno le avrebbe permesso di tornare a casa morta assiderata (in quel caso sarebbe diventata un cadavere vero e proprio). Così con uno sbuffo Vittoria distolse per un attimo l’attenzione dai suoi pensieri per gettare uno sguardo fuori dal finestrino: una ragazza di poco più di diciassette anni, alta, dalla carnagione pallida, sinuosi riccioli neri, occhi verdi e un’espressione scocciata dipinta in volto che non vedeva l’ora di mettere piede a terra.

Dopo circa venti minuti, però, le nubi opache fuori dal finestrino iniziarono pian piano a diradarsi per mostrare il profilo di una terra verdeggiante e splendida. Poco dopo la voce dell’hostess annunciò che tra meno di mezz’ora sarebbero atterrati.

L’”avventura” iniziava. E che avventura sarebbe stata…

Ok, ok, come inizio non è niente di che, quasi noioso oserei dire, ma mi serviva assolutamente per spiegare un po' la situazione. Prometto che le cose si faranno più movimentate nei capitoli successivi (anche se non ho ancora in mente una trama vera e propria, ma solo qualche idea a caso spuntata di notte non so perchè XDXD). Però mi serve assolutamente il vostro parere; devo sapere infatti se è il caso continuare o se è un fiasco totale che è meglio lasciare perdere. Quindi vivamente grazie a tutti quelli che recensiranno (spero molti)!!!!

P.S.: il Gislaveds Gymnasium e la cittadina in cui è collocato esistono davvero.

  
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