Due Cuori Sotto Zero
1.
Introduzione
Svezia:
stato della Scandinavia, confinante con la Norvegia, la Finlandia e il Mar
Baltico. Una popolazione di poco più di 9 milioni di abitanti, con la scarsa densità
di una ventina di abitanti per chilometro quadrato. Capitale: Stoccolma. Lingua:
svedese. Religione: protestante. Ordinamento
politico: monarchia costituzionale. Questo è quello che avrebbe letto aprendo
un comunissimo libro di geografia alla voce: Svezia. Ma visto in questi termini
il paese verso cui l’aereo sul quale lei e alcuni suoi compagni di classe
stavano viaggiando sembrava reale quanto la Terra di Mezzo. O Narnia. In realtà
la Svezia non era solo nomi di fiumi e di monti e numeri di abitanti, bensì una
landa fredda dove la colonnina di mercurio in quel periodo invernale può spesso raggiungere i -15°C. troppo spesso per i suoi gusti. Ok, quando
pensava ai paesi nordici subito un certo fascino le colpiva il cuore al solo
pensare a quelle foreste infinite, ai ghiacci perenni vicino al mare e a quell’atmosfera
che rendeva quei posti unici e fantastici. Un po’ come se stesse viaggiando
verso un mondo incantato dove elfi, fate e tutto il resto non facevano più
parte solo delle leggende, ma spiavano i piccoli crucci quotidiani della gente
comune.
Però,
cavolo, faceva troppo freddo! Certo che se paragonate a quelle dell’Italia, le
temperature del paese di ghiaccio facevano pensare più che altro a qualche
postumo dell’era glaciale. Ma questo non doveva essere un problema per lei (se
l’era ripetuto più volte)! Anche perché i maglioni di riserva abbondavano nella
sua valigia... Doveva, invece, concentrarsi su quello che doveva fare. Già, perché
lei e più di metà dei suoi compagni di classe accompagnati da due o tre professori
si stavano recando nel suddetto paese per una breve vacanza-studio di una
dozzina di giorni, durante i quali sarebbero stati ospitati da famiglie svedesi
e avrebbero frequentato il liceo locale. Il tutto per… approfondire l’inglese. A
qualcuno potrebbe sorgere spontaneo un dubbio: perché andare in un paese così “sperduto”
per studiare l’inglese? Londra o qualcosa del genere non andava bene? No, la
verità era che il loro liceo in Italia era gemellato da anni con il Gislaveds
Gymnasium di Gislaved… quindi… Eh sì, ora doveva sorbirsi dodici giorni in
quella cittadina fredda fuori dal mondo e lontana centinaia di chilometri da
casa. Che bellezza!
Infatti
lei ODIAVA il freddo. Era un rettile,
un vampiro, un cadavere con le mani e i piedi perennemente freddi, che andava
alla perpetua ricerca di qualche fonte di calore. Insomma, i suoi genitori,
costringendola ad andare in quel posto di m***a, avevano fatto lo stesso errore
di mettere un cactus fuori dalla finestra in pieno gennaio. Vabbè, ma in
qualche modo sarebbe sopravissuta: nessuno le avrebbe permesso di tornare a
casa morta assiderata (in quel caso sarebbe diventata un cadavere vero e
proprio). Così con uno sbuffo Vittoria distolse per un attimo l’attenzione dai
suoi pensieri per gettare uno sguardo fuori dal finestrino: una ragazza di poco
più di diciassette anni, alta, dalla carnagione pallida, sinuosi riccioli neri,
occhi verdi e un’espressione scocciata dipinta in volto che non vedeva l’ora di
mettere piede a terra.
Dopo
circa venti minuti, però, le nubi opache fuori dal finestrino iniziarono pian
piano a diradarsi per mostrare il profilo di una terra verdeggiante e
splendida. Poco dopo la voce dell’hostess annunciò che tra meno di mezz’ora
sarebbero atterrati.
L’”avventura” iniziava. E che avventura sarebbe stata…
Ok, ok, come inizio non è niente di che, quasi noioso oserei dire, ma mi serviva assolutamente per spiegare un po' la situazione. Prometto che le cose si faranno più movimentate nei capitoli successivi (anche se non ho ancora in mente una trama vera e propria, ma solo qualche idea a caso spuntata di notte non so perchè XDXD). Però mi serve assolutamente il vostro parere; devo sapere infatti se è il caso continuare o se è un fiasco totale che è meglio lasciare perdere. Quindi vivamente grazie a tutti quelli che recensiranno (spero molti)!!!!
P.S.: il Gislaveds Gymnasium e la cittadina in cui è collocato esistono davvero.