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Autore: Avah    25/08/2014    3 recensioni
[Under the Dome]
Barbie non è riuscito a salvare Sam, e ora sta tornando in superficie per dare a tutti la notizia, oltre a restituire il diario di Pauline a Junior. All'interno viene rinvenuta una lettera indirizzata a Melanie che non sembra scritta dalla donna, ma da un uomo...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Lettera ad un Amore Perduto

Barbie e Julia guardarono in basso, nel buio di quel pozzo senza fondo in cui Sam si era lasciato cadere. Nessuno dei due disse niente; sciolsero l’abbraccio e si avviarono verso l’uscita della galleria, mano nella mano, per andare a raccontare agli altri quello che era successo. Mentre si apprestavano a fare ritorno in superficie, Barbie si ricordò del diario di Pauline, lasciato a terra vicino al bordo della gola; lo recuperò e lo portò via con sé.
Mezz’ora più tardi, Julia fermò l’auto davanti a casa McAlister, in cui Joe, Norrie, Junior e Melanie si erano rifugiati per scappare da Lyle. Appena entrarono, i ragazzi furono loro addosso.
-Che è successo?- chiese immediatamente Joe.
-Dov’è mio zio?- intervenne subito dopo Junior -Dov’è Sam?-.
Barbie fece un lungo sospiro -E’ morto- disse con voce atona -Ci ha lasciato questo. Credo che sia tuo- porse al ragazzo vestito da poliziotto il diario di sua madre.
Lui lo prese e iniziò a sfogliarlo; erano soltanto un mucchio di disegni che Pauline aveva fatto quando era più giovane, nei primi momenti della sua spirale discendente di follia. Verso il fondo, incastrata tra le ultime pagine, c’era una busta con sopra scritto “Melanie”. Doveva essere piuttosto recente, visto che la carta non era ingiallita, e la scrittura sembrava più maschile che femminile. Junior la prese e l’allungò a Melanie che, confusa, iniziò a leggerla.
 
Mia dolcissima Melanie,
non sai quanto sia stato difficile per me vederti di nuovo qui, dopo tanti anni. Quando Julia ti ha salvato, quando ti ha tirato fuori dall’acqua del lago, ho creduto di impazzire. Ho cercato di convincermi che fossi un’altra persona, ma alla fine ho dovuto cedere alla realtà dei fatti e accettare che fossi proprio tu, la stessa Melanie che venticinque anni fa è morta in quel cratere.
Probabilmente ti starai chiedendo perché non ne ho fatto parola con nessuno, perché non ti ho aiutato fin da subito a recuperare la memoria. La risposta è semplice: avevo paura. Ho rivissuto quella notte tante volte in questi anni, ma non è mai stato così terribile come questa volta. Ho avuto paura che qualcuno scoprisse quello che era successo, che potesse succedermi qualcosa. Forse ti sembrerò egoista, ma il panico rende una persona cinica che pensa solo a se stessa, ed è questo quello che mi è accaduto.
So che sei in cerca di risposte, che vuoi ricordare chi eri e cos’era successo quella maledettissima notte, ma io non posso darti tutto ciò che vuoi, se non solo in piccola parte. Eri una ragazza dolcissima, bellissima, che si era trasferita qui a Chester’s Mill da poco dalla tua Zenith. Quando mia sorella ci presentò, capii subito di essere perduto, perché la mia vita non sarebbe stata la stessa se tu non fossi stata al mio fianco.
E quella notte… ancora mi maledico per non averti aiutato, per non essere riuscito a salvarti dal tuo tragico destino. Trovammo il meteorite, tu, io, Pauline e Lyle, e quando lo toccammo si aprì e ne uscì una specie di uovo. Non so perché, ma decidesti che dovevi proteggerlo, e feci per andartene, quando quello iniziò a stridere. Cercai di togliertelo dalle mani, ma tu riuscisti a sfuggirmi. Allora Lyle ti rincorse, ma strattonandoti perdesti l’equilibrio e cadesti in quella buca, dove moristi per il colpo alla testa sul meteorite. Io non riuscivo a credere a quello che era successo, e mi costringevo a pensare che di lì a poco ti saresti rialzata e saresti scappata via, ma non accadde mai.
Fummo tutti presi dal panico. Pauline mi chiese, anzi mi implorò, di aiutare Lyle a nascondere l’accaduto, e io l’assecondai. Non puoi immaginare quanto mi facesse male vedere il tuo corpo freddo sparire sotto la terra. Lyle dovette scuotermi più di una volta e costringermi a continuare il lavoro perché per me era davvero troppo. Alla fine, tutti e tre giurammo di non raccontare nulla, e di far finta di non sapere niente riguardo alla tua sparizione. Per me fu difficile e la morte di Pauline mi fece crollare definitivamente, facendomi diventare quello che sono oggi.
Questo è tutto quello che so, tutte le risposte che posso darti. Perché tu sia qui, perché la cupola ti abbia portato indietro, quale sia il tuo compito sono domande a cui non so rispondere, e di cui non saprò mai niente. Mi dispiace che finisca così, ma non c’è altra soluzione. Quando leggerai questa lettera, io sarò lontano, nel posto che tu hai lasciato e dove, prima o poi, riusciremo a incontrarci di nuovo.
Abbi cura di te, Melanie, e perdonami per quello che non sono riuscito a fare per te. Addio. Sam
 
Quando finì di leggere, Melanie aveva ormai le lacrime agli occhi. Senza dire nulla a nessuno, corse fuori di casa, più veloce che poteva. Senza pensarci nemmeno, tornò alla scuola e si calò nell’armadietto, per poi scomparire all’interno delle gallerie fino al luogo in cui Sam si era suicidato. Si lasciò cadere sulle ginocchia e, stringendo forte la lettera a sé, iniziò a piangere sulla tomba del suo amore perduto.
  
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