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5 - The
stars, the moon
Odi questo
continuo
addormentarti e svegliarti ma devi ammettere che ti senti ogni volta un
po’
meglio.
Quando
l’infermiera finisce di controllare
i tuoi valori sul monitor, vedi Martha seduta accanto a te.
“Darling, come ti
senti?”.
L’espressione
sul suo volto è
simile a quella di Lanie.
Chissà
da quanto non dormono.
Da certi loro
sguardi diresti
quasi che si sentono in colpa, ma probabilmente ti sbagli. Non sei
ancora molto
lucida.
“Sotto
un treno”, le rispondi
scherzando e ti accorgi che la gola inizia ad andare meglio.
“Riesci
a parlare!”, solo ora
ti volti e vedi Alexis accanto a suo padre, anche lui appena sveglio
“Ci
avevano detto che avreste fatto fatica”.
Annuisci e
cerchi di sorriderle
“Brucia un po’ ma va meglio di
stamattina”.
Martha sorride
felice “I
dottori hanno detto che siete in perfetta salute! È solo che
i vostri corpi
devono riprendersi pian piano”.
“Riprenderci
da cosa,
esattamente?”, la voce di Castle è ancora roca e
bassa, invece.
Le due donne si
guardano come
se fossero state colte in fallo “Una cosa per volta, miei
cari”.
“Lanie
ci ha spiegato che vi ha
parlato di cosa è successo quando ti abbiamo ritrovato,
papà”.
“Ora
vi diremo dei giorni
successivi”, esclama Martha con un gran sospiro.
Alexis si siede
sul letto di
suo padre e inizia a raccontare “Vedervi assieme era
bellissimo. Sembravate
ancora più innamorati”, sorride guardandoci
“Eravate pieni di attenzioni l’uno
per l’altra molto più di prima. Si vedeva
tantissimo ed era del tutto normale
dopo quello che avevate passato. Non vi si riusciva più a
scollare! Prima non
vi sareste mai lasciati andare a baci ed effusioni in pubblico, siete
sempre
stati molto riservati anche davanti a noi o ai vostri amici”.
Lo guardi e vedi
che anche lui
è perplesso.
Così
come non ti riconoscevi
nelle parole di tuo padre quella mattina ora ti senti strana a sentire
che tu e
Castle non vi facevate problemi a baciarvi davanti a tutti.
Vi era
già capitato di
scambiarvi gesti romantici davanti ai vostri amici o parenti
ovviamente, ma non
siete il tipo di coppia che passa ogni minuto a baciarsi, specialmente
se non
siete soli.
“Lo so
che vi sembra strano ma
eravate così intensi e ogni volta che ve lo si faceva notare
rispondevate che
la paura di perdervi aveva rafforzato il vostro amore”,
spiega immediatamente
Martha.
Alexis annuisce
concorde e
prosegue “Ma non era l’unico aspetto di voi che era
cambiato. Ad esempio, papà,
non ti interessavi molto ai miei studi e
all’università, ma cercavo di non
darci peso. Avevi un nuovo libro da scrivere e ammetto che un
po’ di
indipendenza in più non mi è dispiaciuta. Ad ogni
modo nessuno di noi ha mai
pensato che superaste l’accaduto in un paio di settimane
quindi giudicavamo
‘normali’ ogni vostra stranezza”.
Castle che non
tempesta Alexis
di domande sulla scuola, i ragazzi e i professori?
Come hanno
potuto giudicarlo
normale?
Sai che anche
lui sta pensando la
stessa cosa in questo momento, ma comunque ancora non capisci come
avete potuto
dimenticarvi un anno di vita, soprattutto dopo esservi comportati
così.
“Ti
chiedo scusa”, mormora
Castle.
A quelle parole,
Alexis sembra
sull’orlo di scoppiare a piangere “No,
papà! Assolutamente non devi sentirti in
colpa!” .
Padre e figlia
si guardano
negli occhi come se cercassero di comunicare telepaticamente e decidi
di spezzare
almeno un po’ quella tensione “Io, invece? Cosa ho
combinato?”.
Martha si
stringe nelle spalle
“Inizialmente ho creduto che fossi ancora scossa per aver
creduto Richard morto
ma con il passare dei mesi insistevi nel non volere più
riorganizzare la
cerimonia”.
Alexis aiuta sua
nonna “E tu
papà eri d’accordo. Dicevate che dopo tutto quello
che avevate passato in
questi anni volevate solo starvene in pace”.
Ti sembra tutto
così assurdo.
Proprio per tutto quello che avete passato non vedi l’ora di
sposare Castle.
“Vi
posso assicurare che niente
mi impedirà di sposarmi non appena riuscirò ad
uscire di qui!” esclami
sforzando la voce.
Castle allunga
la mano verso di
lei sino a quando le loro dita non riescono a sfiorarsi di nuovo
“Non avrei
saputo dirlo meglio”.
In quel momento
un giovane
infermiere entra nella loro stanza “Scusate, devo cambiare la
flebo ad
entrambi”, annuncia lanciando un’occhiata velata di
malizia ad Alexis, la quale
arrossisce all’istante.
Martha lo lascia
lavorare ma
prima che possa uscire si schiarisce la voce attirando
l’attenzione di tutti i
presenti “Giovanotto, crede sia possibile avvicinare un
po’ di più i loro
letti?”, domanda l’attrice, dispiaciuta che suo
figlio e Kate non riescano
nemmeno a tenersi per mano.
Castle e Beckett
guardano
speranzosi l’infermiere “Oh, no signora mi
dispiace. Il primario ha già chiuso
un occhio nel lasciarli in stanza assieme”.
Alexis
interviene sperando di
avere sul serio un certo ascendente su di lui “Intendi dire
che la dottoressa
Parish non gli ha dato un attimo di respiro finchè non ha
acconsentito”, la
ragazza addolcisce lo sguardo e si arriccia una ciocca di capelli tra
le dita.
L’infermiere
sembra estasiato
“Già...”, biascica alla sua affermazione.
“Davvero
non possiamo
avvicinare un po’ i letti? Solo qualche
centimetro”, Alexis corruccia le labbra
in un piccolo broncio “Le prese dei monitor sono vicine e i
cavi sono lunghi...e
tu sembri molto forte...,” dondola un po’ le spalle
come se fosse una bambina
piccola.
“Oh...beh...io...”
il ragazzo è
visibilmente combattuto tra il fare il suo dovere e compiacere la bella
rossa,
fissa prima lei e poi i due ricoverati “... credo...
sì, penso si possa
fare...”.
Castle rotea gli
occhi mentre
l’infermiere sblocca le rotelle del suo letto e lo avvicina
di almeno due
spanne a quello di Kate.
“Mi
sento male”, esclama alla
figlia, una volta uscito il giovane.
Martha invece si
inchina “I
miei complimenti tesoro, buon sangue non mente. Ha solo saltato una
generazione!”.
“Mi
sento molto male”, ribatte
lo scrittore.
Alexis sorride
un po’ in
imbarazzo “Grazie, ma è stata Kate a consigliarmi
di fare la svenevole”.
“Cosa?”,
esclami esterrefatta.
Mai e poi mai le avresti dato un consiglio del genere.
Castle chiude
gli occhi
inspirando ed espirando per calmarsi “Ora mi sento
malissimo!”.
“Beh...non
proprio... mi
serviva un consiglio su come conquistare un ragazzo e tu... beh,
lasciamo stare
non è importante adesso...”.
La voce di
un’infermiera
risuona dall’altoparlante nei corridoi per annunciare la fine
dell’orario di
visite.
“Riposate
ora, torneremo
domattina”, Martha si avvicina e bacia entrambi sulla fronte.
Una volta soli
vi prendete
istintivamente per mano.
Sorridete nel
vedere come
adesso le vostre mani si incastrino perfettamente l’una
dentro l’altra.
Vi scordate per
qualche minuto
dell’assurda situazione che state vivendo.
Ci siete solo
voi due e il
vostro bacio
segreto con le mani.
Ivi’s
corner:
Awww ma che amorottolini
sono???? *-*-*-*-*
Chissà
se al prossimo giro ne
saprete di più... :-p ihihihihihi
Buon inizio settimana a tutti
:-**
Ivi87