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Autore: Miyu Orwell    14/01/2005    15 recensioni
<< Ti avevo promesso che non ti avrei lasciato solo… e io mantengo sempre le mie promesse, tesoro… >> La ragazza bruna si chinò sul corpo esanime di un ragazzo sui diciotto anni, sfiorandogli le labbra sottili e gelide con le proprie calde di vita.
<< Ora ti raggiungo… non ti lascerò… io sono l’unica che non ti abbandonerà mai… verrò all’inferno con te, amore mio… >> disse la ragazza, sfiorando la guancia fredda e più pallida del solito del ragazzo con le proprie dita.
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Pansy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE: tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni e non hanno alcun legame con la realtà. Qualsiasi nome e riferimento a fatti o persone reali è da ritenersi ASSOLUTAMENTE casuale.

È una promessa…




<< Ti avevo promesso che non ti avrei lasciato solo… e io mantengo sempre le mie promesse, tesoro… >> La ragazza bruna si chinò sul corpo esanime di un ragazzo sui diciotto anni, sfiorandogli le labbra sottili e gelide con le proprie calde di vita.
<< Ora ti raggiungo… non ti lascerò… io sono l’unica che non ti abbandonerà mai… verrò all’inferno con te, amore mio… >> disse la ragazza, sfiorando la guancia fredda e più pallida del solito del ragazzo con le proprie dita.



***FlashBack***


Hogwarts, un mese e mezzo prima…

Una ragazza bruna agguantò il braccio di un ragazzo biondo.
<< Che vuoi, Pansy? >> le chiese poco gentilmente lui.
<< Darti un bacio per augurarti buona fortuna! >> esclamò lei, con un sorriso.
<< Non ho bisogno di alcun bacio portafortuna… ho solo bisogno di riposare! >> disse lui, strattonando il proprio braccio dalle grinfie della ragazza.
<< In effetti, sei molto più pallido oggi… sicuro di riuscire a giocare, tesoro? >> chiese lei, fissandolo preoccupata.
<< Prima di tutto, non chiamarmi tesoro… comunque DEVO giocare… anche se non mi sento bene, giocherò lo stesso… >> rispose lui.
Lei lo guardò con ansia. Lui sbuffò.
<< Non ti preoccupare… non ci metterò molto a prendere quel maledetto boccino, così dopo potrò riposarmi… >> cercò di tranquillizzarla lui.
Lei sorrise dolcemente, per poi prenderlo per la divisa e stampargli un bacio sulla guancia, prima che lui potesse opporsi.
Una volta che lei si fu allontanata, lui sorrise appoggiando una mano nel punto in cui lo aveva baciato.

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<< RAGAZZI! QUESTA Sì CHE è UNA PARTITA EMOZIONANTE!! LE SQUADRE CONTINUANO A FARSI PUNTI E IL BOCCINO D’ORO NON SI è ANCORA FATTO VEDERE! >> commentò Thomas.
La partita era già iniziata da quaranta minuti e le due squadre erano 300 a 310 per Serpeverde. Draco e Potter continuavano a sorvolare il campo, ma il boccino sembrava non voler proprio uscire allo scoperto e farsi acchiappare.
All’improvviso però, subito dopo un goal segnato dai Grifondoro, il boccino comparì, vicino alle porte dei rosso-oro. I due cercatori partirono subito ad incredibile velocità, cercando di raggiungere per primi la piccola pallina dorata.
Accadde qualcosa però che stupì tutti. Draco rallentò e mentre i suoi occhi si chiudevano, lui iniziò a precipitare.
Solo grazie all’intervento di Silente, il ragazzo biondo non toccò terra. Il preside fece comparire una barella e, trasportandolo su di essa, andò velocemente in infermeria.



*** Fine FlashBack***


La ragazza bruna si allontanò dal corpo del ragazzo, steso sul lettino di un ospedale.
Camminò lentamente, passando intorno al letto, passo dopo passo.
Il vento freddo di quella sera entrava prepotente dalla finestra, sbattendole con forza sul volto impassibile.


***FlashBack***


Pansy Parkinson si dirigeva con passo affrettato verso una precisa stanza del S. Mungo Hospital.
Dopo quel giorno, il giorno della partita, Draco era stato mandato a S. Mungo per ulteriori esami e controlli. Infatti si sospettava che fosse malato, anche se solo delle analisi approfondite l’avrebbero potuto confermare o smentire. E quest’ultima possibilità era ciò che Pansy stava sperando con tutta sé stessa, in quel preciso momento.
Quando la ragazza giunse davanti alla camera, vide Lucius e Narcissa Malfoy davanti alla porta, in attesa.
<< Signori… avete già parlato con il Guaritore? >> chiese Pansy, frettolosamente.
Lucius non la degnò di uno sguardo, mentre Narcissa si voltò verso la ragazza e scosse la testa. La ragazza, sconsolata, si sedette qualche posto più in là, in attesa.

Quando la porta si aprì, un’infermiera e un guaritore uscirono. Lucius e Narcissa si alzarono di scatto, mentre Pansy, notando immediatamente lo sguardo sconsolato dei due appena usciti, rimase paralizzata sulla sedia. Si aggrappò ad essa con forza, mordendosi con forza il labbro inferiore, mentre le nocche delle sue mani diventavano bianche per lo sforzo... come se da un momento all’altro, lei potesse cadere in un baratro e l’unica salvezza era quella sedia, immobile, inchiodata al suolo, alla quale doveva assolutamente rimanere aggrappata.
In quell’istante, Pansy sentì il Guaritore dire, sconsolato: << Abbiamo provato a ripetere gli esami più volte, per sicurezza… ma il risultato è sempre stato lo stesso: vostro figlio ha la leucemia. E ha solo un mese, al massimo due, di vita. Mi dispiace… >> Poi si allontanò, lasciando Lucius e Narcissa con l’infermiera, che li fece entrare nella camera di Draco.
Pansy rimase ferma, lì dov’era… ora le mani non erano più aggrappate… era caduta nel baratro… nella disperazione…
Un disperazione così dolorosa le aveva stretto il cuore.. stava provando un dolore così forte, che le lacrime non riuscivano nemmeno ad uscire… gli occhi ne erano privi… come lo erano della luce di speranza che fino a un attimo prima li aveva animati…

Non c’era più speranza…
Tutto sarebbe finito…

<< Perché è successo? Perché è successo questo? >> sussurrò Pansy, al nulla. << Non doveva accadere… >>
La ragazza si alzò e si diresse verso la porta della stanza di Draco. Abbassò lentamente e senza rumore la maniglia. In quell’istante, le parole che udì provenire dall’interno la gelarono.
<< Lo sapevo… sei sempre stato un figlio inutile… non fai altro che deludermi… ma questa è la fine, Draco… per l’ultimo mese di vita che ti resta, puoi non considerarti più un Malfoy… >> disse Lucius Malfoy.
Draco lo guardava allibito. << M-Ma padre… io… t-ti prego… non mi lasciate ora… c-come farò.? I-Io… sono vostro figlio! >>
<< No, Draco… tu ora non sei più mio figlio! >> sibilò Lucius, schiaffeggiando il ragazzo.
Narcissa guardava la scena, senza poter dire nulla. Il volto impassibile, ma gli occhi lucidi. Quello era un addio… quello era L’ADDIO definitivo… non avrebbe più rivisto il suo bambino… non avrebbe più potuto stargli accanto…
Per lei, Draco sarebbe dovuto morire quel giorno stesso…
Non avrebbe più dovuto pensare a lui…

Lui ora non esisteva più…

Pansy fissò Lucius e sua moglie dirigersi verso la porta, così lei si spostò per farli passare. Lucius la fissò con disgusto, mentre Narcissa manteneva il suo sguardo impassibile, ormai vuoto.
Una volta che i due si furono allontanati, Pansy entrò lentamente nella stanza.
Si avvicinò al letto, tanto da vedere Draco passarsi una mano sulla guancia arrossata, per via dello schiaffo ricevuto qualche attimo prima.
<< Che cosa vuoi tu? >> chiese Draco, con rabbia.
Lei si fermò a pochi passi dal letto e gli rispose: << Ero venuta per sapere come stavi… >>
<< Bè… non sto bene… ora che l’hai saputo puoi anche andartene! >>
<< No… io non farò come loro… io ti starò accanto… >> disse lei, mentre lacrime silenziose le bagnavano le guance.
<< NON HO BISOGNO DI TE!! TANTO HO SOLO UN MESE DI VITA! COSA ME NE FREGA DI AVERE INTORNO UNA COME TE?! VATTENE E LASCIAMI SOLO!!!! STAMMI LONTANA!! >> urlò lui.
Lei lo guardò sconvolta e, piangendo disperata, si voltò e uscì di corsa dalla stanza.


*** Fine FlashBack***


La ragazza prese la sedia posta dall’altra parte del letto. La trascinò lentamente verso la finestra aperta. Quando vi giunse davanti, la posizionò davanti a sé, subito sotto la finestra, e con un piede si issò sulla sedia. Una volta in piedi su di essa, alzò lo sguardo. Fissò il cielo estivo che andava scurendosi, mentre le prime stelle iniziavano a punteggiare dolcemente il manto più scuro che si stagliava sullo sguardo della ragazza. Un’altra giornata stava finendo.
Il suo ultimo giorno… il loro ultimo giorno.


***FlashBack***


Dal giorno in cui Draco era stato ricoverato, erano passate già tre settimane e, nonostante l’avesse scacciata in malo modo più volte, Pansy era andata a trovarlo ogni giorno, grazie a un permesso speciale e a una passaporta per il S.Mungo dati alla ragazza dal preside Silente.
Draco era sempre stato freddo con lei, non voleva più averla vicina, ma Pansy era ostinata e non l’avrebbe lasciato solo per nessun motivo al mondo, nemmeno quando lui le si scagliava contro, urlandole ogni tipo di insulto che gli venisse in mente.
Lei sapeva perfettamente perché Draco si comportasse così, era fin troppo ovvio e per questo non fuggiva e non piangeva più come aveva fatto la prima volta.
Sia Draco che Pansy sapevano che ormai il tempo che avevano a disposizione per stare insieme, era veramente poco; pochi giorni. O poche settimane, ma questo non avrebbe comunque fatto la differenza.
Draco diventava sempre più teso e nervoso, oltre che debole. E purtroppo Pansy non aveva più la possibilità di stare con lui ogni giorno. Gli esami del settimo anno erano in corso e la ragazza non aveva un attimo libero; infatti per tutta l’ultima settimana, fino alla fine della scuola, non poté andare da Draco.
*Proprio nel momento peggiore… * pensò Pansy, sul treno che la stava portando alla stazione di Londra.

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Quando Pansy arrivò in ospedale, corse subito nella stanza di Draco, ma quando vi entrò, fece cadere il regalo di compleanno che aveva preso al ragazzo, per lo shock.

Draco era rannicchiato su sé stesso, tremante.

Pansy corse immediatamente da lui, credendo che stesse male; quando però gli fu vicino notò che stava piangendo…
<< Draco… >> sussurrò Pansy.
Lui, rendendosi conto in quel momento della presenza della giovane, allungò una mano per scacciarla, ma parve cambiare idea a metà strada: la mano che la voleva allontanare bruscamente, le strinse forte il polso, tirandola verso il proprio corpo.
Pansy strinse forte Draco senza riuscire a impedire alle lacrime di scendere dai suoi occhi, colmi di disperazione proprio come quelli del ragazzo.
<< P-Perché…? Perché è…s-successo… q-questo? >> singhiozzò Draco.
<< P-perché… l’h-ha… f-fatto? P-Perché…m-mi ha… l-la… l-lasciato? >> continuò.
<< N-Non… vo-voglio… h-ho… h-ho p-paura… >> sussurrò disperato.
Pansy, sentendo per la prima volta esplicitamente quanto Draco fosse fragile, non poté fare a meno di piangere ancora più forte; nonostante questo, però, trovò la forza per sussurrargli: << Non… n-non ti… preoccupare… >>
<< C-Ci sono io… c-con te… >>
<< I-Io non… ti a-abbandonerò… c-come hanno… f-fatto l-loro… >>
Fece un attimo di pausa, in cui Draco singhiozzò forte.
<< I-Io ti… t-ti amo, D-Draco… e n-non ti… l-lascerò da solo… m-mai… s-starò sempre… a-accanto a t-te… è… è una promessa >>
Draco smise un attimo di piangere e la fissò dritto negli occhi. Una fiera determinazione e l’amore che non aveva mai immaginato Pansy potesse provare per lui. Ecco cosa vi lesse.
<< …p-piccola… s-stupida… >> sussurrò, stringendola più forte a sé.


*** Fine FlashBack***


La ragazza poggiò i piedi sul davanzale della finestra. Il vento freddo le scompigliò i capelli e le fece bruciare gli occhi. Si voltò verso il ragazzo nel lettino e un sorriso tanto dolce quanto triste le si formò sul volto, mentre una lacrima solitaria scivolava sulla sua guancia pallida.
<< È una promessa, Draco… >> disse Pansy.

Un attimo dopo, in quella stanza non c’era più nessuno.



Fine



Che ne dite ? Vi è piaciuta o vi ha fatto totalmente schifo ? Spero più la prima della seconda, anche perché ci ho messo una vita a scrivere questa fanfiction… ^^”” ma se proprio non vi è piaciuta, pace! Mi spiace.


Un bacione

Miyu


  
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