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Autore: Writer96    25/08/2014    6 recensioni
E’ caldo e i respiri invadono lo spazio buio dell’anfratto buio, fiamme ovunque, fiamme leggere che passano sotto pelle. Lei non ricorda più dove sia finita la sua bacchetta, né per quale motivo tutto questo le sia sempre sembrato così sbagliato, quando non c’è altro che il contatto perfetto, il combaciare senza errori dei due corpi, le mani di lui che ora sono sul suo viso mentre le labbra risalgono la linea del collo fino a scontrarsi con la mascella. Lei freme e sente il cuore battere più forte mentre inarca la schiena facendo sbattere la testa contro il muro. Le mani salgono sul petto del ragazzo e per un folle istante vorrebbero infilarsi tra i bottoni della camicia, sfiorare il petto muscoloso e riempirlo di baci, e invece restano lì, applicando una leggera pressione.
-James...- pausa, respiro, di nuovo pausa- Forse non dovremmo...-
Voce esitante, mani che invece di spingere accarezzano, la bocca di lui che si stacca dal collo e le lascia un vuoto insopportabile, ingestibile, insaziabile, tanto che le dita arpionano la camicia e cercano di avvicinarlo.
-E’da una vita che dovremmo, Lily.-
J&L. Writ is back.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Come si amano i pazzi'
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Come si amano i pazzi






Sospira, piano, il fiato che si rompe e che le resta bloccato in gola mentre piega il collo all’indietro.

Non si fa.

Si fa, invece, si fa tutto, le mani scivolano e incontrano pelle, poi tessuto, pelle, tanta pelle fino ai capelli, una carezza sottile che scivola attraverso le ciocche, districando i nodi, graffiando la cute sensibile. Un gemito leggero interrompe la carezza in mezzo ai capelli solo per un attimo, il tempo di completare il respiro e già è tutto passato, le carezze riprendono, scivolano sul collo. Il cuore batte forte, si sente il tump-tump soffuso da mille punti, dal petto, dalla vena sul collo, persino dalla vena sul polso attaccato ad un fianco.

Bisogna fare piano.

Un colpo, deciso, un muro dietro alle spalle, un sospiro sul collo che si infrange sui capelli lunghi di lei.
-Sto impazzendo.- pausa, respiro, di nuovo pausa –Dimmi che stai impazzendo pure tu.-
Lei annuisce piano, le labbra sono secche, solo carezze scivolano piano avanti e indietro, sempre più pelle scoperta, dio, quanto fa male tutto, c’è fuoco ovunque e così tanta pelle che ancora è nascosta, così tante cose soffocate, come i baci negati che si infrangono sul collo e restano lì, perché non possono muoversi oltre.

Nessuna traccia deve restare.

I morsi sono leggeri, scivolano sulla clavicola e fanno male, le mani di lui che ora hanno preso la schiena di lei, inarcata, deve staccarsi da lì o impazzirà davvero e decisamente non è il caso di impazzire ora, non quando il collo di lui è vicino alla sue labbra secche e lei vorrebbe solo baciarlo lì, sfamarsi con quel sapore, con quell’odore che le rimarrà addosso sui vestiti, sulla gonna che ora è sollevata in maniera naturale, nessuno ha ancora avuto il coraggio di sfiorarla, nessuno ha ancora avuto il coraggio di pensare nulla.

Bisognerà pensare a come spiegare tutto questo.

Lei si allontana dal collo di lui, freme, non ha il coraggio di aprire gli occhi e vederlo lì, davanti a lei, un paio di spalle larghe, un paio di spalle così conosciute, così note, che solo a guardarle le tornerebbero in mente così tante cose, ma sono così poco importanti, invece, rispetto alle labbra di lui che sono tornate all’assalto del suo collo, l’altro lato stavolta, alternando morsi e baci. Un brivido, un brivido fortissimo la prende e le dita di lei trovano i fianchi di lui, sotto la stoffa della camicia, lo graffiano piano e lei sente che non c’è altro al mondo che vorrebbe che quello, quella pelle, quel sapore che le è entrato in bocca dopo avergli morso il collo sotto la cravatta slacciata. Se pensa è finita, si dice, e intanto sente il corpo di lui più vicino, il suo respiro caldo che le solletica i capelli e sa che prima o poi dovrà spiegarsi tutto questo.

Si deve trovare un perché.

E’ caldo e i respiri invadono lo spazio buio dell’anfratto buio, fiamme ovunque, fiamme leggere che passano sotto pelle. Lei non ricorda più dove sia finita la sua bacchetta, né per quale motivo tutto questo le sia sempre sembrato così sbagliato, quando non c’è altro che il contatto perfetto, il combaciare senza errori dei due corpi, le mani di lui che ora sono sul suo viso mentre le labbra risalgono la linea del collo fino a scontrarsi con la mascella. Lei freme e sente il cuore battere più forte mentre inarca la schiena facendo sbattere la testa contro il muro. Le mani salgono sul petto del ragazzo e per un folle istante vorrebbero infilarsi tra i bottoni della camicia, sfiorare il petto muscoloso e riempirlo di baci, e invece restano lì, applicando una leggera pressione.
-James...- pausa, respiro, di nuovo pausa- Forse non dovremmo...-
Voce esitante, mani che invece di spingere accarezzano, la bocca di lui che si stacca dal collo e le lascia un vuoto insopportabile, ingestibile, insaziabile, tanto che le dita arpionano la camicia e cercano di avvicinarlo.
-E’da una vita che dovremmo, Lily.- la voce è assertiva e le labbra di lui sono di nuovo sul collo di lei, sempre più impavide, sempre più carezzevoli e impazienti, languide promesse che fanno tremare le ginocchia di Lily e le fanno desiderare di stringerlo più forte. E’ un desiderio ancestrale quello che le scorre nelle vene, quello che non le da scampo, come non le ha dato scampo un minuto prima, ora che riesce a ricordare cosa è successo, ora che i fatti non sono solo baci languidi sul collo e carezze sempre più impazienti.

E’ sbagliato.

Non è sbagliato, nulla è sbagliato in quegli attimi, come non lo era poco prima, quando si sono guardati durante una ronda interminabile e vuota e hanno sentito un fuoco forte dentro, così forte che un tocco su un braccio è diventato un abbraccio e poi un abbraccio è diventato una stretta più forte, da togliere il fiato, da bruciare tutto, una di quelle strette in cui le labbra non hanno il coraggio di cercarsi ma piuttosto trovano altri punti, un preludio di un bacio, solo un comunicarsi che si vogliono, che si desiderano, con una fretta che vuole eliminare la fretta di qualcosa di avventato, per ottenere più tempo, più ricordi, di quelli che bruciano sulla pelle quando li rievochi. Lily sa che quel fuoco che ha dentro è il frutto di mesi e mesi di piccole scintille represse, di ronde insostenibili e così dense di attimi negati da scatenare un mal di testa fortissimo alla fine di ognuna di esse.

Non si dovrebbe stare qui, ora, in un momento così delicato.

Lily sa che è una pazzia, mentre le labbra di lui le risalgono la guancia e la assaggiano, sfiorandole le ciglia e mordendole gli zigomi, sa che è un momento sbagliato perché le ronde sono importanti, devono essere fatte con attenzione, non passate strusciandosi dietro ad un ritratto, in un passaggio segreto che sembra perfetto per accogliere i respiri rotti e il tentativo così vano di allontanarsi, di staccarsi da una sorta di dipendenza fatta di tocchi fugaci e carezze infuocate che osano poco alla volta. Un fremito, l’ennesimo, e Lily spalanca gli occhi, trovando quelli di James aperti e intensi così vicini da farle male, così vicini che all’improvviso non c’è più nessuna cosa sbagliata, nessuna cosa da pazzi, c’è solo quel desiderio fortissimo che non è solo desiderio, perché chi ha le vene infiammate solo da quello non sa aspettare, non ha la delicatezza che hanno loro ora nell’esplorarsi con mani e labbra senza ancora compromettersi, solo stabilendo un patto di fiducia e dolcezza.

E’ qualcosa da pazzi.

E’ da pazzi passare anni a non sopportarsi, ad allontanarsi e schernirsi, è da pazzi disprezzarsi per poi scoprire un giorno che quel disprezzo non c’entra niente con i sentimenti veri, che è tutta una questione di abitudine, perché più si cresce, più si sente quella forza implacabile all’interno delle ossa, sotto la pelle, dentro gli occhi. E’ da pazzi scoprire un giorno di essersi innamorati di qualcuno sempre detestato, è da pazzi passare dal non sfiorarsi al toccarsi con così tanta forza che quando la mano di James raggiunge il busto di lei e inizia a sfiorarlo piano lei sa che è lì che devono stare, che è così che si devono completare, che il suo respiro rotto e le mani che graffiano leggermente la schiena di lui sono solo l’ennesima testimonianza del fatto che chi è fatto per volersi in ogni modo non riuscirà mai ad evitare, alla fine, di intrecciarsi così bene.
E’ da pazzi, ma quando Lily capitola e tira su la testa e trova le labbra di James, così pronte per le sue che quasi non si rende conto di essersi stretti ormai completamente, le mani che non hanno più pudore e le lingue che si inseguono leggere, così felici di essersi incontrate da superare ogni titubanza. Lily sa che è sbagliato e che dovrebbero rifletterci, trovare una soluzione, ma l’unica cosa che sente è il desiderio travolgente e paralizzante di James, della sua persona, dei suoi occhi e delle sue risate contro le labbra, come quella che in quel momento scoppia all’improvviso, turbando il silenzio animato fino ad allora solo dai gemiti leggeri.
-Noi siamo fuori di testa e io, Lily Evans, non sono mai stato così sicuro di volerti al mio fianco per tutto il tempo possibile, perché baciarti è qualcosa di così dannatamente perfetto e sfiancante che non saprei neanche descriverti com’è.-
Mani, sorrisi, dita che incontrano stoffa, capelli, pelle, dita che si trovano e si separano, pelle che si scontra e fuoco ovunque, sottopelle, mura che non sostengono più solo il castello, un morso fugace su un labbro e poi James spinto leggermente via, allontanato da Lily che ha le labbra gonfie e gli occhi lucidi.
-Dovremmo andare...- ride, lasciandogli una carezza leggera che finisce in un nuovo insieme di mani e di baci indefiniti, che stavolta lasciano segni, perché sono sicuri.

E’ da pazzi, tutto questo, continua a ripetersi lei, mentre ad ogni bacio si avvicina di più a lui e il tempo scorre senza che nessuno ci faccia caso.
E’ da pazzi, ma come si amano i pazzi non si ama nessuno.





Writ's Corner
Prima di tutto: ignorate l'altra mia long tra le originali. Non l'aggiornerò per un po', temo. Chiedo venia.
Invece stasera ho deciso di scrivere di nuovo di loro, del loro amore insaziabile. Non ho mai scritto scene forti e ancora, come vedete, sono solo preludi, i miei.Solo un gra desiderio innamorato. Spero non mi disprezziate,per questo. SOno tornata perchè loro mi mancano, li amo troppo per abbandonarli.E amo anche tutti voi, ovviamente. 
   
 
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