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Autore: Sherryna    26/08/2014    1 recensioni
Leader Begins è una raccolta di fanfiction più o meno creepy/violente/misteriose su come tutti i capipalestra esistenti sono diventati quel che sono: intrighi, omicidi, eventi soprannaturali nel mondo dei Pokèmon hanno fatto sì che persone elette e non diventassero reggenti di palestra, venite a scoprire i loro misteri!
Genere: Avventura, Guerra, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Anime, Manga
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Giovanni era un giovane ragazzo sposato con la cara moglie Letizia; la sua vita non era facile, essere l'unico figlio del dittatore che stava mettendo a ferro e fuoco ben due regioni non era semplice.
Suo padre era il dittatore di Johto che voleva conquistare Kanto ma la vera burattinaia era sua moglie: fondatrice del team Rocket, donna senza scrupoli e crudele, tutti i sottoposti la chiamavano Madame boss, nessuno conosceva il suo vero nome a parte suo marito, persino Giovanni a stento lo ricordava.
Tutto ciò che il dittatore faceva era una copertura per i piani del team Rocket; Da anni la malvagia organizzazione compiva studi su Mew, il primo Pokémon comparso sulla terra e secondo gli studiosi anche il più forte di tutti.

Poco prima dell’inizio della guerra Madame boss ricevette la notizia che Mew si trovava dormiente nella profonda fossa marina tra Aranciopoli e Fucsiopoli nella regione di Kanto e in quel momento i propositi della guerra iniziarono; Madame Boss chiese a suo marito, primo ministro della regione di Johto, di ingaggiare una guerra per il controllo della regione di Kanto.
Il marito, essendo un uomo forte ma succube della moglie decise di accontentarla e con astuti movimenti politici divenne dittatore e come per capriccio dichiarò guerra: mentre lo scontro armato distruggeva le città, il team Rocket preparava il sottomarino sperimentale per potere recuperare Mew. Giovanni poteva solo stare a guardare la follia di sua madre, ma un giorno decise Madame aveva esagerato.

Lascia stare quella donna Mamma!” “Giovanni, quante volte te lo deve dire mammina? Per il potere bisogna sporcarsi le mani” Madame Boss si tolse i guanti insanguinati per andare a fare una carezza al figlio che in piedi osservava la madre,il ragazzo imbavagliato e legato a terra invece si avvicinava alla donna che fino a pochi istanti prima veniva schiaffeggiata violentemente dalla malvagia donna.
Madame boss si avvicinò ancora alla donna e afferrandole il viso lo mostrò al ragazzo che piangeva e disse “Te lo chiederò un'ultima volta ragazzo: dove si trova tuo padre?”

Il ragazzo con gli occhi rossi di lacrime lanciò uno sguardo di puro odio alla donna e uno sguardo dispiaciuto alla povera madre dal viso tumefatto. “ah è così allora? Bene. Viper! Spara alla donna.”
Un Rocket muscoloso si fece avanti e puntò il mitra alla testa della donna, il ragazzo sussultò e con sguardo sommesso bofonchiò che avrebbe rivelato tutto. Madame boss gli tolse il bavaglio: “mio padre è ad Aranciopoli per studiare un antico Pokémon, ORA LIBERA ME E MIA MADRE.
 
Madame boss soddisfatta si avviò verso l'uscita della stanza, di colpo si girò e fece un cenno a Viper, sorridendo il Rocket scaricò un intero caricatore nella testa della donna a terra.
Il ragazzo urlava con quanto più fiato aveva in corpo mentre Giovanni osservava disgustato quel mostro che chiamava madre; Il capo del team Rocket uscì dalla stanza baciando la testa del figlio che, spostandosi disgustato, dimostrò tutto il sdegno.
Appena l'ultimo dei Rocket uscì dall'edificio, Giovanni cautamente si avvicinò al ragazzo che a terra, sporco del sangue della madre, piangeva sommessamente accarezzando il volto ancora tiepido della madre.

Giovanni s'inginocchiò affianco al ragazzo e con le lacrime agli occhi disse “mi dispiace ...tantissimo” il ragazzo con lo sguardo perso continuava a stringere la madre “purtroppo la famiglia non si sceglie, ora dobbiamo andare”. Il ragazzo asciugandosi gli occhi si alzò ma subito dopo si accasciò esausto e svenne.
No mamma! Mamma ti prego non lasciarmi AAAAHH” “Ehi! Svegliati!” il ragazzo si svegliò di soprassalto in un grande letto, la vista era sfocata ma all'altro capo della stanza vide sue persone; Giovanni e Letizia guardavano preoccupati quel ragazzo, dopotutto aveva si e no quattro o cinque anni in più di loro ma aveva appena perso sua madre.
C-chi siete? Dove sono?” “cerca di non affaticarti, io sono Giovanni e questa è mia moglie Letizia, nell'altra stanza c'è mio figlio Silver, sei al sicuro in una villa un’isola ancora sconosciuta di Kanto. Io, mia moglie e mio figlio viviamo qui in pace coi soldi dei miei scellerati genitori. Tu come ti chiami? perché mia madre voleva sapere dove si trova tuo padre?” “perché dovrei fidarmi di te?” “ti ho salvato, eri molto disidratato quando sei arrivato qua, saresti morto” il ragazzo abbassò lo sguardo e quasi sussurrando disse “Samuel, Samuel Oak è il mio nome. Sono un aspirante scienziato, seguo le orme di mio padre; è per questo che tua madre cercava mio padre, lui è lo scienziato che ha scoperto l'esistenza di un Pokémon primigenio mai visto prima, il suo nome è Mew e secondo mio padre è in stasi sul fondo della fossa di Aranciopoli”.

Giovanni emise un sospiro rassegnato “mia madre non cambierà mai” pensò.
Senti Samuel, io non condivido la brama di potere di mia madre: quella stolta sta mettendo a ferro e fuoco due regioni per un unico Pokémon. Io penso che debba finire. Dovrò dissuadere mia madre e la cosa non sarà facile. Dobbiamo escogitare un piano!
I due avrebbero dovuto risvegliare Mew prima di chiunque altro e permettergli di scappare: Oak aveva la soluzione! Il primo prototipo di sottomarino era un segreto che Samuel e suo padre custodivano proprio in caso di emergenza, ma si trovava Aranciopoli, non sarebbe stato facile raggiungerlo all’insaputa di tutti.
Giovanni decise di mettere in salvo la propria famiglia e Samuel così si fece dire come raggiungere il sottomarino e portò la sua famiglia a Smeraldopoli la lasciandola in custodia a Samuel. Letizia e Silver erano al sicuro, ora aveva due opzioni: trovare per primo Mew o fermare sua madre prima  di trovare il Pokémon.

Il giovane volò ad Aranciopoli e con il suo fedele Persian si introdusse nel porto sotterraneo ma purtroppo i moli erano già assediati dalle reclute Rocket e sua madre era già partita proprio con il sottomarino che Samuel gli aveva indicato. Ormai non c'erano molte opzioni, avrebbe dovuto uccidere sua madre prima che imprigionasse per sempre Mew.
Dove si trova mia madre recluta” “signor Giovanni, Madame boss sta andando a prelevare l'involucro di Mew, esso sarà portato sul Monteluna per il rituale dell'alba per il risveglio del Pokémon primigenio” “Fa in modo che io sia lì, preparami un Pokémon! svelto!” “sissignore
Mentre aspettava il suo Pidgeot Giovanni ripensava al suo passato; sua madre non gli aveva mai fatto mancare nulla se non l'ingenuità, fin da ragazzino era stato costretto a vedere la crudeltà della madre e la soggezione del padre nei confronti dell'amata.

Accarezzando Persian ripensò a quando sua madre orgogliosa gli presentò la piccola serva Letizia con in mano un piccolissimo cucciolo di Meowth, quella serva era per lui, ma ben presto da serva si trasformò in amica e poi divenne il suo vero amore. Nonostante le umili origini Letizia era forte e coraggiosa, ma anche saggia e di buon cuore. Giovanni le diceva sempre che lei era la sua luce poiché non lo aveva mai abbandonato nonostante la sua famiglia oscura. Alla fine dei conti, Madame boss lo amava molto, gli aveva presentato la sua Letizia e gli aveva dato il suo Persian.
Un verso ridestò Giovanni dai suoi pensieri: Pidgeot era lì così senza indugiare il giovane coraggioso vi salì in groppa e si librò in aria.
Nel cielo Pokémon con armature e aerei militari si stagliavano tra centinaia di proiettili liberi e attacchi Pokémon, Giovanni volava tra le nuvole nascondendosi e dall'alto vedeva la distruzione causata dai suoi genitori. La rabbia cominciava a divorarlo: i suoi genitori stavano distruggendo due regioni solo per un Pokémon, dovevano pagare.

Il Monteluna era ormai in vista e sulla cima decine di Rocket e i suoi genitori si preparavano al rituale; Giovanni atterrò e si avvicinò ai genitori. “Giovanni caro sei venuto a vedere come tua madre s’impadronirà di Mew! Ottimo” “no padre, sono venuto per fermarvi” detto questo estrasse la pokéball di Nidoking “Nidoking usa geoforza, distruggi la punta della montagna”.
Nidoking pestò pesantemente i piedi a terra e la forza della sua mossa crepò la terra: i Rocket cadevano a terra spezzandosi gli arti, rocce iniziarono a crollare frantumando crani e ossa, il terremoto fece piazza pulita e su un altura rimasero Giovanni, la bolla mistica di Mew e i suoi genitori.
Suo padre, il possente dittatore era appeso per un braccio ai bordi dell'altura e Madame boss lo teneva per un braccio “MADRE! PADRE!
“Mia amata salvami... aiutami” “mi dispiace caro, sono solo...AFFARI” Madame boss lasciò il braccio del marito e poi si voltò senza alcun rimorso verso il figlio  “Giovanni, risvegliamo Mew, assieme io e te guideremo il team Rocket alla ricchezza e alla gloria”.

Giovanni stava su ciglio del precipizio, una lacrima scese sul suo viso e i pungi incominciarono a tremare; suo padre giaceva in fondo ad un burrone fatto a pezzi dall’ingordigia della donna che tanto amava, il ragazzo sentì ribollire il sangue dalla rabbia e dentro di se iniziò a spezzarsi qualcosa.
tu..TU HAI UCCISO MIO PADRE!! DONNA AVIDA E MALVAGIA HAI DISTRUTTO TUTTO PER LA TUA SETE DI POTERE: HAI DISTRUTTO FAMIGLIE, HAI DISTRUTTO PERSINO LA NOSTRA FAMIGLIA, PER QUANTO MI RIGUARDA.. LA TUA VITA FINISCE Qui” “è così che vuoi che finisca. Bene, RAGGIUNGI TUO PADRE! INUTILE RAGAZZINO VIZIATO!” Madame boss si avventò sul figlio, Giovanni preso alla sprovvista da quella mossa tentò di proteggersi coprendosi il volto ma in un attimo sentì Persian ruggire e un tonfo sordo davanti a se.
La megera era a terra con la gola insanguinata accanto a Persian con la bocca tutta sporca di sangue, ella non emise suono, il suo corpo si irrigidì e guardando in volto il figlio vide l'ira tramutarsi in dispiacere, con un enorme sforzo fece segno al figlio di avvicinarsi, Giovanni si chinò velocemente con gli occhi colmi di lacrime. “m-mi dispiace” sussurrò la donna prima di spirare.
D'un tratto il sole stava sorgendo e l'involucro di Mew iniziò a brillare; ci fu una piccola esplosione di luce e Mew si mostrò. Giovanni tenendo il corpo della madre tra le braccia si voltò in lacrime verso il Pokémon e con rabbia urlò “VATTENE ! TUTTO QUESTO È COLPA TUA!
Mentre piangeva la madre il terremoto ricominciò, Pidgeot prese di forza Giovanni e lo trascinò via. Il ragazzo in lacrime si aggrappava alle penne del Pokémon mentre si allontanava dal Monteluna che collassava su se stesso, ora aveva solo bisogno della sua famiglia.

Il volo fu pieno di dolore e lacrime, Giovanni piangeva sommessamente ripensando a tutta la sua vita e al tragico epilogo dei suoi genitori quando ormai vicino Smeraldopoli un proiettile colpì Pidgeot e Giovanni precipitò in mare: il ragazzo per quanto poté lottò contro il mare grosso ma le forze gli mancarono ed esso svenne.
Ehi Ragazzo! Svegliati” un vecchietto stava schiaffeggiando Giovanni per farlo svegliare; il Giovane pian piano si svegliò “q-quanto ho dormito?” non lo so figliolo, ti ho trovato stamattina ma hai l’aria di chi ne ha passate tante, la guerra è finita finalmente, il dittatore di Johto è stato ucciso e il nuovo primo ministro ha ri-instituito il consiglio e subito ha fatto cessare la guerra” “puoi portarmi a Biancavilla?” non proprio figliolo, il cielo attorno a Biancavilla è pieno di Pokémon ancora arrabbiati, posso portarti a Smeraldopoli” “ok”
In volo di nuovo Giovanni vide Kanto sotto i suoi occhi: era semi distrutta ma ancora viva.
Era arrivato a Smeraldopoli e appena sceso dal Pokemon una folla acclamante venne ad accoglierlo: il sindaco gli diede delle chiavi “cosa sono?” "le chiavi della palestra di Smeraldopoli; il capopalestra è morto nella guerra e io sono troppo anziano per dirigerla, voglio che sia tu a tenere la medaglia di Smeraldopoli perché sappiamo che hai posto tu fine alla guerra; potrai rifonderla e scegliere il tipo della palestra.” “sisisi è tutto fantastico ma io devo andare a Biancavilla” “prendi il sentiero a sud, ma attento è conciata male”come ?” “c'è stato un bombardamento molto violento pochi giorni fa” “devo subito correre...lì c'è la mia famiglia!!”

Sgomitando tra la folla si diresse verso il percorso sud, superò i piccoli dossi e scalciò via gli stupidi Pokemon che gli si paravano davanti.
Appena superato l'ultimo prato di erba alta vide Biancavilla; erano praticamente solo macerie. In mezzo alla città c'era una tenda di soccorso molto grande e per il paesino erano sparse altre tende più piccole. Con grande terrore iniziò a chiamare a gran voce i suoi familiari: "LETIIIZIAAA!!! SAAAAMUEEEEL!" dopo pochi minuti che il giovane correva a fianco alle tende urlando, Samuel uscì da una tenda e Giovanni con le lacrime agli occhi lo abbracciò  “Caro amico siete salvi!”
Samuel con grande fatica lo scostò lievemente “non- non siamo tutti salvi Gio...Letizia...” “cosa stai dicendo? Che è successo a Letizia??” “Gio, Letizia non c'è l'ha fatta, quando hanno sganciato la prima bomba è dilagato il panico, io ho preso Silver in braccio e Letizia era dietro di me, ma una forte esplosione ha distrutto casa mia, io sono riuscito a salvarmi con Silver, ma Letizia non è riuscita ad uscire dalla casa, non abbiamo trovato che ossa di lei.”

Giovanni sentì il cuore spezzarsi nel petto e pianse amaramente, Samuel continuò ad abbracciarlo ma Giovanni sussurrò qualcosa tra i denti “...è colpa tua” “cosa?” “è E TUTTA COLPA TUA, TI AVEVO DETTODI PROTEGGERE LA MIA FAMIGLIA!!” disse Giovanni spingendo via da se Samuel.
In fretta e furia andò nella tenda, prese suo figlio in braccio e si diresse velocemente verso il percorso per tornare a Smeraldopoli, Samuel gli corse dietro "aspetta amico..” “io non sono tuo amico, ti ho salvato la vita e ti avevo chiesto un'unica cosa, proteggere la mia famiglia, mi hai tradito...e te la farò pagare, ME LA PAGHERANNO TUTTI QUANTI”.
Così dicendo corse verso la palestra di Smeraldopoli e vi si chiuse dentro per interminabile tempo.
“Pronto, Viper? Sì, sono Giovanni, hai sentito dei mie genitori? Eh già è stata una disgrazia il terremoto di quella notte, ora io prendo il comando, Mew è libero. Sguinzaglia subito tutte le reclute, abbiamo un Pokemon leggendario da catturare.. da ora il team Rocket ha una nuova gestione” La risata malvagia riempì il silenzio di quella palestra dimenticata e il team Rocket salutava l'alba dell'era di Giovanni.

 
Spazio all'autrice
Salve a tutti ^^" questo è un progetto che sto portando avanti da quasi un anno, l'intento è scrivere una one-shot per ogni capopalestra di ogni generazione per poi concludere se mai ci riuscirò anche coi superquattro e coi campioni, spero che v'interessi e che vi tenga incollati al computer a leggere 
  
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