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Autore: theheartinthehand    27/08/2014    1 recensioni
"Tini,lo sai che ti amo ancora?" esclamò Jorge,prendendo di contropiede la ragazza. Fece per aprire bocca,ma non ne uscì una parola. Un brivido passò sopra per la sua spina dorsale,ma sapeva che non era per il freddo. Avrebbe voluto tanto urlargli che lo amava anche lei,ma Noah? Stava con lui,non poteva tradirlo.
Prima che potesse aggiungere qualcosa,il ragazzo fece un passo avanti e prese le guance della ragazza tra le mani,schioccandole un bacio sulle labbra. La guardò negli occhi,facendo sfiorare di nuovo le sue labbra,incerto. Martina però non aveva più dubbi. Voleva le sue labbra. Così la ragazza fece il primo passo e fiondò le sue labbra su quelle del ragazzo: erano morbide e delicate,sapevano dell'alcol che aveva sicuramente bevuto e di mele. Le inebriava i sensi,quel sapore.
Anche Jorge era inebriato dal sapore delle labbra carnose di Tini. Sapevano di cocco e miele. Ti veniva di mangiarle,quelle labbra.
"Ti amo anch'io" sussurrò Tini contro le labbra del ragazzo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jorge Blanco, Un po' tutti, Violetta
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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~~Martina Stoessel. Sedici Anni. Capelli Castani e Occhi Castani. Magra e Formosa. Abbastanza Alta. Una ragazza dolce,timida,con molti amici.
Quel giorno Tini decise di uscire con i suoi amici Lola,Miranda,Facu e Jorge in discoteca. Quel giorno l'ingresso sarebbe stato gratis. Avevano fatto molto,gli amici,per far andare con loro Martina sebbene sapessero che non fosse un tipo da discoteche.
Tini guardava fuori dal finestrino mentre Jorge guidava e gli altri chiacchieravano fra loro. Aveva indossato uno skinny jeans con delle zeppe nere e una canotta bianca e aveva portato con sè una giacca di pelle ,così se avesse avuto freddo avrebbe potuto indossarla. Il trucco era leggero: mascara,una linea di eye-liner e un pizzico di fard. Non voleva esagerare,perchè non voleva attirare attenzione: era già fidanzata con un ragazzo favoloso. Il suo nome era Noah,aveva i capelli color oro e gli occhi color nocciola,un bravo ragazzo,ma anche lui spesso si dava allo spasso. Sperava tanto di incontrarlo quel giorno,altrimenti sarebbe rimasta sola con Jorge; Facu sarebbe andato a ballare con Miranda,la sua ragazza; Lola avrebbe cercato il suo ragazzo,a cui aveva promesso di incontrarsi lì.
Miranda non era la sua migliore amica,ma Lola sì. Tuttavia,non lo era come Candelaria Molfese: una ragazza allegra,dai capelli rosso scuro e gli occhi marroni,riusciva a tirarti sempre su morale con il suo splendido sorriso. Sfortunatamente,quando era partita ha dovuto lasciarla a Buenos Aires con un ultimo abbraccio e tre parole: Ti voglio bene. Perchè sì,la voleva veramente bene. Da molto tempo non la sentiva -tra lezioni a scuola e compiti da svolgere in casa era molto difficile- e per questo hanno perso i contatti. Sicuramente sarebbe tornata a Buenos Aires in estate,e sarebbe andata a casa sua per farle una sorpresa.
Arrivarono in discoteca e scesero uno alla volta dalla macchina. Quando scese Martina,Facu e Miranda già erano scomparsi e Lola stava camminando verso l'ingresso. L'unico che non si era mosso era Jorge,che stava scendendo tranquillo dalla macchina e la chiudeva. Jorge Blanco era un ragazzo dai capelli castano chiaro e gli occhi verdi,quando sorrideva delle adorabili fossette comparivano sulle sue guance. Era alto,la sovrastava parecchio. Faceva palestra e per questo aveva addominali e muscoli scolpiti. Aveva avuto molte ragazze in passato,ma adesso proprio non lo sapeva: da molto tempo avevano smesso di parlare,e quando lo facevano era in pubblico e a monosillabi per non destare sospetti ai loro amici. Non voleva parlarne,ma se ci fosse stata Cande sarebbe subito andata da lei e non avrebbe indugiato un secondo: si conoscevano da molto tempo e la rossa se ne sarebbe accorta lo stesso.
"Allora? Non entri?" le chiese Jorge,facendola ritornare coi piedi per terra. La ragazza sbattè un paio di volte le palpebre per riprendersi,poi gli sorrise e si incamminò verso l'entrata,sentendo i passi del ragazzo dietro di lei.
Appena sorpassò la soglia,un forte odore di alcol investì le sue narici,facendole comparire sul volto una smorfia di disgusto. Tra la folla cercava Noah,o almeno sperava di trovarlo. La musica rimbombava nelle sue orecchie e nelle tempie,le lucette colorate che andavano e venivano da una parte all'altra non le permettevano di vedere granchè. Quando perse le speranze,un ragazzo camminò verso di lei. Socchiuse gli occhi e si concentrò per vederlo meglio,e appena fu più vicino,non ebbe dubbi: era il suo fidanzato. Gli corse in contro,legando le mani dietro il suo collo e poggiando la testa sull'incavo,trascinandolo in un abbraccio. Il ragazzo la strinse forte a sè,contento di sapere che la sua ragazza era lì,a fargli compagnia. Si staccarono e le diede un fugace bacio sulle labbra
"Come stai?" Il ragazzo incatenò i suoi occhi nocciola a quelli della ragazza color castano,che mise il broncio e incrociò le braccia al petto.
"Non volevo venirci qui,avrei preferito stare a casa a vedere un film" disse contrariata e mentre guardò Noah si addolcì "Ma visto che ci sei tu qua,decisamente sarà una serata migliore" gli lasciò un bacio sulle labbra e gli prese la mano.
"Andiamo a ballare?"propose. La castana annuì sorridente e trascinò il ragazzo al centro della pista da ballo. Come prima,legò le sue mani dietro il suo collo,mentre Noah mise le mani sui suoi fianchi,e incominciarono a ballare lentamente,sebbene la musica fosse più scatenata.
Tini guardava negli occhi Noah,lo squadrava da ogni parte. Indossava dei jeans neri e una camicia bianca sopra,come scarpe degli stivaletti marroni. Poggiò la testa tra l'incavo del suo collo e si fece trasportare dalla musica,adesso cambiata con un lento. Aspirò l'odore di Noah. Non era più lo stesso che le faceva inebriare i sensi da qualche settimana. Non riusciva a provare le stesse cose di un mese fa,ma si convinceva fosse temporaneo e continuava a stare con lui. Eppure,appena incontrò lo sguardo di Jorge che cercava come di rimproverarla,si sentì mancare il respiro. La musica si fermò e il dj si schiarì la voce.
"Allora,tra poco ci sarà il gioco della bottiglia nel giardino del retro,chi vuole partecipare può andare,scusate se ho interrotto la musica,si ricomincia!" Il dj fece un urlo fiero e riaccese la musica da rock n roll. Il gioco della bottiglia? Era una buona idea per distrarsi dai suoi pensieri confusi.
"Partecipiamo?"chiese al ragazzo,quasi supplicandolo. Noah la guardò sorridendo dispiaciuto e si staccò da lei.
"Mi dispiace amore,ma devo andare a casa,avevo promesso a mia madre di tornare tardi -sai com'è fatta"disse le ultime parole con una nota di divertimento. Martina piegò gli angoli delle sue labbra in un sorriso e annuì comprensiva.
"Forse resto altri dieci minuti,dai" le fece l'occhiolino e Tini rise,imbarazzata
"Se devi per forza vai" gli sorrise.
"No,però preferirei non giocare al gioco della bottiglia. Potrei fare qualcosa e poi pentirmene" In effetti,aveva ragione. Non ci aveva pensato. Ma quel giorno non voleva pensare,voleva eliminare i pensieri dalla sua testa.
"Allora io vado,ci vediamo quando finisce il gioco" gli diede un ultimo bacio sulle labbra e si incamminò verso il retro.
Tutti erano in cerchio: c'erano anche Facu e Lola,Miranda sapeva che non era tipo di questi giochi. Odiava fare qualcosa di cui pentirsi più tardi,proprio come Noah. Poi c'era Jorge,seduto al fiancodi una ragazza,di cui nome sembrava risultasse Stephie. Non sapeva chi era e non le interessava.
Non era giusto,lei non voleva pensare a lui,e invece?! Se lo ritrova da tutte le parti.
Prese un respiro profondo e quando Jorge la notò  le sorrise,facendole un po'di spazio,e visto che tutti la osservavano,prese forza e gli mostrò un sorriso falso,andandosi a sedere affianco a lui.
Per tutto il tempo guardava il suo profilo,e come rideva alle sfortune degli altri. I capelli venivano scompigliati dal vento e i suoi occhi luccicavano sotto la luce della luna e delle stelle,che quella notte erano favolose. Indossava dei jeans aderenti neri con le converse sotto e una maglietta nera attillata. Tutti i ragazzi -o quasi- preferivano mettersi i pantaloni neri in discoteca. Infatti molti di quelli che partecipavano al gioco avevano dei pantaloni color nero,certi li avevano a vita bassa.
Jorge scherzava con Stephie e rideva per qualche sua sfortuna,lei metteva il broncio e diceva che non lo voleva bene,mentre Jorge rispondeva scherzosamente con un: "Oh! Mi hai spezzato il cuore!"
"Jorge dovrà baciare a..."
Jorge era improvvisamente serio,e interpretò quella frase nella mente un paio di volte per realizzare cosa avessero appena detto. Chi doveva baciare Jorge?!
La bottiglia di vetro creava un fruscio contro l'erba verde,dove sperava nessuno avesse vomitato. Pian piano la bottiglia rallentò,fino a puntare su.. lei.
"Martina"
La ragazza sgranò gli occhi mentre Stephie sorrideva divertita,questa volta lei a ridere per una sfortuna del ragazzo. Ma non sapeva che,per il ragazzo,non era affatto una sfortuna. Lui,appena guardava la castana,si incantava -letteralmente. Era di una bellezza naturale che lo colpiva,con i suoi occhioni castani e i suoi boccoli e le labbra carnose. Quando la guardava,i suoi occhi si illuminavano: non poteva farci niente. Era innamorato,cotto,perso.
"N-No io non lo b-bacio!" balbettò imbarazzata la ragazza,mentre sentiva le guance andare a fuoco e ringraziava Dio che fosse notte. Si alzò di scatto in piedi,un gesto spontaneo,e prese a camminare il più lontano da lì a grandi passi.
Arrivò vicino a un lago e si fermò,cercando di respirare normalmente. Non ci riusciva. Era difficile per lei. Ricordava ancora come i suoi occhi verdi,pochi attimi fa,la guardavano,luccicando. E lei non aveva capito più niente,con lo stomaco in subbuglio. Era un guaio,un grosso guaio.
Sentì l'erba frusciare dietro di sè,qualcuno stava camminando. Ma non era lei. I passi si fermarono dietro le sue spalle e sentì il suo cuore pompare velocemente. Una mano si posò sulla sua spalla e quando fu pronta per urlare aiuto,una voce la fece sobbalzare.
"Tini!" Era soltanto Jorge. Fece un sospiro di sollievo e si girò verso di lui,la luna gli illuminava la faccia.
"Perchè sei scappata?"
"Non voglio baciarti" trovò la prima scusa che le venne in mente e sospirò.
"L'hai fatto mille volte,quando eravamo insieme" obbiettò il ragazzo.
Jorge non capiva. Martina l'aveva baciato migliaia di volte,e quella volta,lo aveva rifiutato. Sì,perchè erano stati insieme,una volta. Jorge riusciva a pensare solo a lei -non che adesso fosse diverso- ne era completamente innamorato. Era un puttaniere a quel tempo,che non faceva che cambiare ragazza ogni giorno,ogni notte. Poi è arrivata Tini,gli ha scombussolato la vita. Aveva capito subito,anche dal primo sguardo,che lei aveva qualcosa di speciale. Si misero insieme,ci furono un sacco di baci. E lo fecero. Fecero l'amore. Ma,il giorno dopo,Tini lo lasciò.
Martina,dal canto suo,aveva paura. Paura,perchè sapeva che a quei tempi era un puttaniere. Paura perchè pensava la stesse solo usando. Così il giorno dopo averlo fatto,lo lasciò. Non era più così sicura,e si era pentita di aver regalato la sua verginità ad un ragazzo così. Ma non sapeva che da quel giorno Jorge era cambiato,in meglio o in peggio non si sapeva. Il giorno dopo essere stato lasciato,si è scatenato in discoteca e ha cercato di dimenticare,portandosi qualche ragazza a casa,ma nulla. Ha iniziato a bere per tutto il tempo,e solo quando finalmente i suoi amici si accorsero di quanto grave fosse il problema lo aiutarono. Così riuscìa non pensare costantemente a Tini. Così,quando la guardava nei corridoi,non aveva fatto qualche idiozia. Ma la amava e la ama tutt'ora.
"Infatti,usa il passato" sbottò acida la ragazza,scrutando il viso di Jorge in ogni particolare. Poi distolse lo sguardo: non voleva perdersi nella sua perfezione e avrebbe dovuto essere lucida.
"Tini,lo sai che ti amo ancora?" esclamò Jorge,prendendo di contropiede la ragazza. Fece per aprire bocca,ma non ne uscì una parola. Un brivido passò sopra per la sua spina dorsale,ma sapeva che non era per il freddo. Avrebbe voluto tanto urlargli che lo amava anche lei,ma Noah? Stava con lui,non poteva tradirlo.
Prima che potesse aggiungere qualcosa,il ragazzo fece un passo avanti e prese le guance della ragazza tra le mani,schioccandole un bacio sulle labbra. La guardò negli occhi,facendo sfiorare di nuovo le sue labbra,incerto. Martina però non aveva più dubbi. Voleva le sue labbra. Così la ragazza fece il primo passo e fiondò le sue labbra su quelle del ragazzo: erano morbide e delicate,sapevano dell'alcol che aveva sicuramente bevuto e di mele. Le inebriava i sensi,quel sapore.
Anche Jorge era inebriato dal sapore delle labbra carnose di Tini. Sapevano di cocco e miele. Ti veniva di mangiarle,quelle labbra.
"Ti amo anch'io" sussurrò Tini contro le labbra del ragazzo,che restò di stucco,ma non si fermò a ragionare. Jorge mosse velocemente le labbra e quelle di Tini le assecondarono. Attorcigliò le sue mani dietro il collo del ragazzo che,dal canto suo,mise le mani dietro la schiena della ragazza,sotto la maglietta, e fece scontrare i loro petti. Proprio dove aveva poggiato le mani Jorge,Tini si sentiva la pelle bruciare,andare a fuoco. Ormai non capiva più nulla,il suo cervello era in tilt,nel suo stomaco c'era un intero zoo di animali imbestialiti.
Si staccarono e si sorrisero a vicenda,per poi ammirare il riflesso della luna nel lago,in silenzio. Si sedettero sull'erba bagnata dalla rugiada e Tini si accoccolò al petto del ragazzo,finalmente in pace con se stessa.
"E Noah?" Jorge sorrise e le accarezzò i capelli,guardando di fronte a sè.
"Shh,ora pensiamo a noi due,più tardi ci penseremo"
  
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