Crossover
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Autore: TrustMeImTheDoctor    27/08/2014    2 recensioni
Crossover Doctor Who/Harry Potter/Star Trek/Star wars
Che cosa vorrà mai un gruppo di Dalek capitanati da Dath Voldemort dal Dottore, il ragazzo che è sopravvissuto, il capitano Kirk e i jedi Obi Wan Kenobi e Anakin Skywalker?
Possibili spoiler di poca importanza per l'episodio 8x01 "Deep Breath" di Doctor Who
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Film, Libri, Telefilm
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Il Dottore - gli dissi.
- Dottor? - chiese lui con tono accigliato.
- Il Dottore, solo il Dottore. - risposi io iniziando a correre per la strada all'inseguimento del Dalek.
- Mi stai dicendo che tu ti chiami il Dottore? - sbraitò mettendosi a correre anche lui per stare al passo con me.
- Esattamente, il Dottore -
- Il è il nome e Dottore il cognome, immagino - mi disse con un tono che rasentava l'esasperazione. Ma come diamine avevo fatto a trovare un uomo petulante e nervoso come lui?
Ah, giusto. Avevo parcheggiato il TARDIS sulla frattuta di Cardiff per ricaricarlo quando avevo visto un Dalek dirigersi a tutta velocità lungo la piazza.
C'era un casino immenso. La gente correva in tutte le direzioni. Lui fu uno di quelli che corse nella mia direzione. L'unico, a dire la verità. O comunque l'unico a fare in tempo ad entrare nel TARDIS prima che io chiudessi le porte.
- Dottore? Chi è quell'uomo? - Mi chiese Clara Oswald, la donna che avevo conosciuto durante la mia undicesima reincarnazione, la reincarnazione giovane con il cravattino, e che adesso continuava a viaggiare con me, la mia dodicesima versione, il dottore numero dodici.
- Non ne ho la più pallida idea Clara - le dissi squadrando quell'uomo dalla testa ai piedi.
Se ne stava li, ritto nel suo metro e settanta, metro e ottanta di statura (queste misure umane sono scomodissime da usare) con i suoi capelli neri scombinati e gli occhi verdi cerchiati da un paio d'occhiali. La bocca spalancata mi spinse a pensare che probabilmente doveva essersi stupito di qualcosa, solo non capivo cosa. Era semplicemente entrato nel TARDIS, una macchina dei signori del tempo in grado di muoversi per tutto lo spazio-tempo.
Aveva l'aspetto di una normale cabina telefonica blu inglese con l'interno più grande dell'esterno. Nulla che mi sembrasse anormale.
- È più grande all'interno - disse il ragazzo come se questo lo sconvolgesse.
Poi mi ricordai che tutti fanno cosi la prima volta che entrano a bordo.
- Si, lo so ragazzo, è la mia nave e adesso esci che sono in piena emergenza Dalek - dissi raccogliendo il mio cacciavite sonico dalla console del TARDIS.
- È più grande all'interno - ripeté.
- Stai diventando monotono ragazzo. Adesso esci di qui - dissi, quando Clara si intromise.
- Si, lo so, ci sono passata anche io. Più di una volta a dirla tutta. Ma è una lunga storia appartenente a una time-line che non ho ancora capito se è stata abortita oppure no. Comunque ragazzo, come ti chiami? -
- Potter, Harry Potter signora. - rispose il ragazzo passandosi una mano tra i capelli e scoprendo una cicatrice a forma di saetta sulla fronte.
- Bene, io sono il Dottore, ho duemila anni, una macchina del tempo, due cuori e una lunga sciarpa colorata nascosta in un armadio insieme a una tenuta da criket e un sedano. Lei invece e la mia, la mia.... Compagna, no, la mia.... No, non segretaria, la mia.... Curatrice, Clara Oswald. Lei è quella che si cura delle cose cosi che io non debba farlo. Adesso Clara, curati che quest'uomo, questo "Harry Potter" esca dal mio TARDIS mentre io mi occupo di quel Dalek qui fuori - dissi uscendo fuori di corsa dal tardis.
Il ragazzo mi segui fuori e mi chiese:
- Aspetta fammi capire come ti chiami? -
- Il Dottore - gli dissi.
- Dottor? - chiese lui con tono accigliato.
- Il Dottore, solo il Dottore. - risposi io iniziando a correre per la strada all'inseguimento del Dalek.
- Mi stai dicendo che tu ti chiami il Dottore? - sbraitò mettendosi a correre anche lui per stare al passo con me.
- Esattamente, il Dottore -
- Il è il nome e Dottore il cognome, immagino - mi disse con un tono che rasentava l'esasperazione. Ma come diamine avevo fatto a trovare un uomo petulante e nervoso come lui?
Ah, giusto. Avevo parcheggiato il TARDIS sulla frattura di Cardiff per ricaricarlo quando avevo visto un Dalek dirigersi a tutta velocità lungo la piazza, lo stesso Dalek che avevo davanti in questo momento.
-Tu. Sei. Il. Dot-tore. Tu. Sarai. Ster-mi-na-to. - Disse il Dalek girandosi verso di me.
Estrassi il cacciavite sonico e glielo puntai contro chiedendomi dove fosse River con la sua pistola quando serviva, mentre il ragazzo punto contro il Dalek un bastoncino di legno mormorando qualcosa come "Expelliarmus".
Nell'attimo successivo l'arma a raggi del Dalek si contorse e accartocciò. Ne approfittai e raggiunsi di corsa il Dalek, disattivando tutti i suoi sistemi con il cacciavite sonico. Proprio in quell'istante il capitano Jack Harkness fece la sua comparsa.
- Non ho mai visto questa faccia, ma dal modus operandi direi che sei il Dottore, giusto? - Disse avvicinandosi.
- In carne, ossa e cacciavite sonico - risposi mentre lui mi abbracciava. - non sono più tanto il tipo da abbracci - gli dissi mentre mi irrigidivo non sapendo che farmene delle braccia. Era andata cosi anche la prima volta che Clara aveva provato ad abbracciarmi dopo la rigenerazione.
- Ah, impossibile, non ti credo, il tuo amico qui chi è? -
- Potter, Harry Potter. Si è intrufolato nel mio TARDIS e mi ha aiutato a disattivare il Dalek. Tutto sommato merita un giretto turistico - dissi, quando altri due ragazzi, un rosso e una riccia corsero verso il ragazzo urlando.
- Harry, stai bene - gridarono all'unisono stringendo il ragazzo in un abbraccio. Che ci trovano i terrestri negli abbracci?
- Io si, voi? - disse il ragazzo.
- Si, chi sono questi due? - chiese la ragazza?
- Bhe, li ho appena incontrati, credo che quello con i capelli bianchi si chiami Dottore, mentre l'altro non lo so. - rispose Potter.
- Bhe, allora piacere dottor...? - chiese la ragazza. Possibile che gli umani non capissero mai che il mio nome è soltanto "Dottore"?
- Dottore, mi chiamo soltanto "il Dottore" tu invece sei? - le dissi pazientemente. Mi chiedo come ho fatto a trovare simpatici per duemila anni persone con un cervello di porridge.
- Hermione Granger, il mio amico qui invece è Ronald Weasley - disse indicando se stessa e poi il rosso. Credo che lui abbia detto qualcosa come piacere, ma non gli ho prestato attenzione.
Clara era uscita dal Tardis e si era unita a noi terminando le presentazioni mentre io ero arretrato di qualche passo per osservare lo strano buco che si era formato a qualche metro da noi. Mi era in qualche modo familiare.
Poi lo riconobbi: era il vortice del tempo.
- TUTTI NEL TARDIS PRESTO! - Gridai spingendo tutto il gruppo a bordo della mia nave. Ignorando i mormorii stupiti dei ragazzi, Harry, Ron ed Hermione, mi misi subito al lavoro intorno alla console per accendere i motori del TARDIS. Se fossimo entrati nel vortice a motori spenti non avremmo potuto controllare l'atterraggio e saremmo finiti il Dottore solo sa dove. Ah giusto, sono io il dottore. E non lo so nemmeno io dove potremmo finire.
Stavo per premere il pulsante d'accensione quando le parole di Jack Harkness mi distrassero dalla console.
- Hai ristrutturato questo posto. Non mi piace -
- Cooooooosa?! - Dissi io pensando che fosse era meglio aggiungere qualcuna di quelle cose tonde in più sui muri mentre il TARDIS scivolava nel vortice del tempo senza controllo.
Tutto sommato non era il momento per star li a pensare alle cose tonde sui muri.
   
 
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