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Autore: kbonny    27/08/2014    2 recensioni
A volte nella tua vita accadono cose che non puoi minimamente immaginare o prevedere. Cose che la vita può sconvolgertela, ma anche cambiartela, migliorarla, renderla unica e meravigliosa.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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Salve a tutti.
Ecco un altro capitoletto. Sinceramente non mi convince molto, ma spero possa comunque piacere
Buona lettura.Alla prossima
B.




La mattina seguente detective e scrittore si recarono alla pasticceria. C’era parecchia gente e, vedendo Emily alquanto indaffarata dietro al bancone, decisero di prendere posto ad un tavolino aspettando che il flusso si calmasse un po’. Furono alquanto sorpresi quando, pochi istanti dopo si avvicinò un cameriere con un vassoio.
-Questi ve li manda Emily-  esordì – Mi ha detto di dirvi che arriva da voi fra una decina di minuti-
Quando si fu allontanato Castle non riuscì a reprimere il suo compiacimento. –Però! Niente male la tua sorellina, che tra parentesi è anche molto carina. Cappuccino e cornetto:guarda, sembra davvero invitante. Vuoi favorire?- domandò alla detective allungandole il piattino con le brioches.
Kate sorrise prendendone una.
-Dio…sono una bontà!- disse Castle addentando un morso –Dovremmo venire più spesso qui.-
-Si, sai mi piacerebbe molto-
-Davvero?-
-Mmmhh  mmhhh…- annuì lei pulendosi con un dito la crema che era sfuggita dal suo cornetto e le aveva sporcato le labbra, e portandoselo alla bocca con furbizia, sotto lo sguardo esterrefatto dello scrittore.
-Fantastico! Domani offri tu!- puntualizzò lui con un sorrisetto.
-Non direi proprio. Tua la proposta, tuoi i soldi da spendere- chiarì Kate con sguardo di sfida.
- Ah, è così?- rispose Castle a tono con lo stessa espressione sugli occhi.
- Beh, io direi che se ci venite ancora, potrei offrire io, così evitiamo uno scontro fra titani. Che dite?-  si intromise divertita Emily sorprendendo entrambi.
Detective e scrittore la guardarono con sguardo perso.
-Ehmmm….ho…interrotto qualcosa?- domandò Emily notando la loro strana espressione
-Si!- -Certo che no!- risposero all’unisono, per poi tornare a guardarsi.
Emily fu ancora più perplessa  -Oookkk….probabilmente fate sempre così….- commentò beccandosi un’occhiataccia da tutti e due.
Sorrise imbarazzata e sbattendo le ciglia in modo angelico propose – Ho capito, abbiamo iniziato male….facciamo un piccolo replay? Buongiorno Kate. Come stai? –
-Ehmm…bene grazie.- la rincuorò Kate tornado in se stessa –Scusaci….eravamo…sovrappensiero…. Oh, lui è Richard Castle- lo presentò.
-Molto piacere-  disse Emily. –Allora?.... Hai parlato con tuo padre?-
- No, mi dispiace. Era impegnato in una cena di lavoro ieri sera quindi non l’ho visto- mentì Kate con voce gentile. Qualche ora prima con Castle aveva deciso di raggirare un po’ la cosa per avere qualche chiarimento i più.
- Oh, capisco- mormorò Emily abbassando lo sguardo imbarazzata e dandosi mentalmente della stupida. Insomma che pretendeva, tutto e subito?
-Emily- iniziò Kate con tono serio, notando la sua delusione -Ti…ti volevo chiedere se saresti disposta a fare il test del DNA-
Emily annuì decisa e senza incertezze -Si, certo. Anzi ne sarei felice. Almeno avrei qualche risposta in più….e non mi farei illusioni- aggiunse in un sussurro fissando il pavimento.
Kate e Castle si scambiarono uno sguardo di compassione. L’uomo prese per la prima volta la parola –Ehi- mormorò sfiorando il braccio di Emily e facendole rialzare gli occhi - Posso immaginare quello che stai passando, e credimi,so cosa si prova. Ma sappi che se le cose non dovessero andare come speri, noi ti aiuteremo e faremo di tutto per ritrovare la tua famiglia-
Kate si ritrovò commossa dal gesto e dalle parole di Castle, e le fece un sorriso quando Emily la osservò tacitamente in cerca di conferme.
- A patto che tu ci tenga sempre a disposizione dei cornetti alla crema!- aggiunse allegramente lo scrittore.
-Castle!- lo rimproverò la detective roteando gli occhi.
-Che c’è? Cercavo solo di sdrammatizzare un po’. E poi li hai mangiati anche tu… sono la fine del mondo- concluse con un sorriso sognante contagiando anche le due donne.
-Emily, a che ora finisci oggi?-
-Se non ci sono problemi, per l’una.-
-Ok. Ce la fai a venire al distretto, diciamo, per le tre?- si informò la detective prendendo il telefono fra le mani.
-Ehmmm….al distretto?- chiese Emily.
-Si, al dodicesimo. Il mio ufficio è li- disse Kate come se fosse una cosa ovvia leggendo un messaggio che le aveva appena inviato Ryan.
-Lei sa che lavoro fai, vero?- le bisbigliò Castle all’orecchio, intuendo il motivo della domanda di Emily.
Kate alzò di scatto la testa, maledicendosi mentalmente – Scusami, non te l’ho detto… sono una detective della polizia. –
-Ah,beh, si , questo spiega diverse cose….-
-Emily!- la chiamò una voce alle loro spalle.
- Scusate. Devo andare. Ci vediamo più tardi allora?- disse alzandosi.
-Certo. Ti aspetto-
-Buona giornata- e si congedò.
-Non credo servirà fare le analisi. E’ tua sorella, senza ombra di dubbio.- la informò convinto Castle bevendo il cappuccino, osservando Emily che si allontanava.
Kate alzò gli occhi al cielo per quella sparata da “so tutto io” tipica dell’uomo. Ne era abbastanza convinta anche lei, ma voleva comunque sapere la sua teoria –Hai usato qualche tuo super potere che non conosco, per arrivare a questa conclusione?-
- Tralasciando il fatto che ti farei vedere volentieri i miei super poteri, se solo me lo consentissi…-sussurrò malizioso alzando un sopraciglio -…. comunque, no. Nessun potere. Mi è bastato guardala negli occhi-
-E….????-
-E, forse tu non ci hai fatto caso, ma sono praticamente la tua fotocopia. E sai com’è, gli occhi non mentono mai.- concluse lasciando Kate a bocca aperta e letteralmente senza parole.
 
Quel pomeriggio Emily si presentò al distretto e venne condotta nel laboratorio da Lanie.
-Lei è la dottoressa Parish- la presentò Kate -è la mia migliore amica e l’ho ingaggiata per farmi questo piccolo favore-.
Emily strinse la mano di Lanie con gratitudine:  -Vi ringrazio tantissimo per quello che state facendo per me-
- Tranquilla tesoro, per gli amici questo ed atro. Però sai, mi è giunta voce che sei un pasticcere: un vassoio di dolcetti sarebbe una buonissima ricompensa!- disse scherzosa strizzandole l’occhio.
-Lanie, ma che dici!-
-Oh, andiamo Kate, non è colpa mia se il tuo scrittore si mette a fare pubblicità culinaria per tutto il distretto-
-Il tuo scrittore, eh?- domandò maliziosa Emily non riuscendo a reprimere un sorrisetto.
-E’ solo un amico- puntualizzò Kate non aspettandosi una reazione simile da parte di Emily.
 -Si, certo certo…-concluse la giovane sogghignando.
-Mi piaci proprio ragazza- esordì trionfante Lanie  -Vieni con me dai, lasciamo questa detective a rimuginare sui suoi sentimenti- concluse la dottoressa trascinandola con il suo fare gioviale nella sala prelievi.
-Quanto tempo ci vorrà per avere i risultati?- chiese Emily mentre Lanie le metteva un cerottino sul braccio dove aveva infilato l’ago.
-Una volta che la nostra bella addormentata mi porterà il campione da confrontare, sarà questione di qualche ora-
 
Il telefono di Kate prese a squillare.
-Dimmi Lanie-
-Kate scendi da me, ho i risultati delle analisi-
La detective non aveva raccontato alla dottoressa il motivo di quella richiesta. L’aveva semplicemente pregata di confrontare il DNA di tre persone per capire se c’era qualche legame fra loro, e Lanie da brava amica, le aveva concesso il favore senza fare domande.
-Finalmente ci vediamo Castle. Cominciavo a sentire la tua mancanza oggi- esordì ironica Lanie quando l’ascensore si aprì lasciando uscire detective e scrittore.
-Dovresti esserne lusingata. Nessuno dei tuoi amici dentro quei frigoriferi potrà mai battere il mio fascino a il mio sensazionale umorismo- ribatté l’uomo con un sorriso.
-Bambini, finite di farvi i dispetti- decise la detective -Allora Lanie, che mi puoi dire?-
-Ho fatto il test e risulta che tutti e tre i campioni sono compatibili fra di loro-
-In che modo?-
-Sono parenti: il DNA maschile è presente in entrambi quelli femminili, che fra di loro sono praticamente uguali. Il che tradotto, significa che sono padre e figlie. Le due donne sono sorelle consanguinee: stesso padre, stessa madre- terminò allungando i referti.
Detective e scrittore ne sfogliarono le pagine.
-Avevamo ragione- mormorò Castle.
-Già. È tutto vero- aggiunse Kate in un sussurro. Non aveva avuto dubbi fino a quel momento, ma avere il referto sotto mano, rendeva tutto assolutamente reale e concreto.
-Chiedo scusa? Potete rendere partecipe anche la sottoscritta? Che sta succedendo?- domandò Lanie vedendo i due lanciarsi occhiate sollevate e preoccupate al tempo stesso.
-E’ una lunga storia, Lanie. Prima sistemo questa cosa e prima potrò parlane anche con te-  la informò Kate, scusandosi silenziosamente con l’amica per non poter condividere con lei quel momentaneo “segreto”.
 
-Hai pensato a cosa fare?- le domandò Castle distogliendola dai suoi pensieri. Kate era seduta davanti al PC e rigirava nervosa una penna fa le mani. Aveva finito il turno da una buona mezz’ora, ma non riusciva a schiodarsi dalla sedia.
-Devo parlare con mio padre…. Verresti con me?-
-Kate….per me non c’è nessun problema, solo….sei sicura che tuo padre non si troverà in difficoltà a discutere di questa cosa con qualcuno estraneo dalla sua famiglia?- chiese titubante lo scrittore.
Kate sospirò. Non aveva valutato questa possibilità e si ritrovò a domandarsi come Castle riuscisse ad essere sempre così sensibile e capire le piccole cose. Ma nonostante tutto non aveva dubbi –Tu sei parte della mia famiglia Rick- disse sicura penetrando gli occhi blu dello scrittore.
Castle annuì sorridendole sincero ed emozionato. Prese la sua giacca e quella di Kate, porgendole poi la mano –Andiamo?-
Kate si alzò stringendola a se –Andiamo-
 


 
  
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