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Autore: Bichi    27/08/2014    3 recensioni
"Don't waste your time or time will waste you" cantano i Muse. John, pur non conoscendo la canzone riflette sulle parole non dette e gli attimi sprecati della sua vita.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le persone credono di avere tempo illimitato.

 

Credono, arrogantemente, di avere sempre un altro momento in cui avranno l’occasione di dire qualcosa, fare qualcosa, insomma credono di potere rimandare sine die perché si illudono- per non impazzire? Prendere in considerazione l’alternativa che il momento che hai appena trascorso con una persona possa essere l’ultimo porterebbe alla pazzia?- ci sarà sempre un altro giorno, un’altra volta.

La cosa assurda è  che basterebbe veramente poco per prendere consapevolezza del fatto che il nostro tempo sulla terra è limitato, effimero e che veramente sarebbe il caso di seguire i consigli sulla vita dei grandi filosofi che con tanta noia studiavi al liceo.

“Carpe diem” parole che ti affascinavano ma alle quali hai sempre dato poco peso. Parole che sapevi avresti dovuto che ti lasciassero guidare. Ma del resto, si sa, il senno di poi ha la vista sempre troppo lunga.

E così, pur conoscendo benissimo da dottore –uno molto bravo- le malattie, le defezioni del corpo, non hai mai preso in considerazione l’eventualità della morte della persona che amavi.

E l’abitudine ha fatto il resto.

Bere un caffè, nero con zucchero.  Ascoltarlo suonare il violino. Vederlo ruzzolare giù dalle scale pronto a conquistare qualche scoperta strana (forse anche inutile). Vederlo tornare a casa, poi. Sorrisi scambiati fugacemente. Pensare più volte a come dirgli che lo ami-rimandare. La prossima volta. Tanto siamo sempre qui. Al nostro nido in Baker Street. Senti la signora Hudson? Prepara il the. Ci dirà ancora una volta che non è la nostra governante.

Sherlock era sempre tornato. E lui voleva dirglielo ogni volta, sì John ce la metteva tutta per confessare il suo amore così incondizionato e così  buono e perfetto. Ma non ci era mai riuscito e, vedendo Sherlock tornare sempre da lui, al 221 B si era convinto che aveva tempo.

L’errore più grande al mondo.

Del resto, John se lo ripete sempre nei suoi momenti più grigi,  come poteva anche solo immaginare che il tuo lui si sarebbe buttato da un tetto? Non è una congettura con cui si fa colazione o si passa un pomeriggio.

E così John è rimasto con i suoi segreti. A volere bene vedere non erano nemmeno segreti, i suoi sentimenti. Cristo, si era preparato a saltare in aria per lui. E aveva quasi azzannato Irene Adler quando aveva invaso la confort zone di Sherlock.

Quindi, John cerca di rassicurarsi: lui non è morto ignaro. Lui è morto sapendo che lo amavo.

Forse è anche peggio.

John resta con le sue parole non dette, parole che gli fanno così male che sembra che lo scuoino vivo. Parole che urlerebbe a squarcia gola a tutta Londra, a tutto il Commonwealth a tutto il mondo intero se potesse avere solo un altro minuto con Sherlock.

Passano due anni, però. E le parole non dette diventano monologhi solitari non detti. A volte John prova a immaginarsi le risposte che avrebbe potuto dare Sherlock. Se lo immagina con la sua voce e il dolore diventa così dolce che sembra velenoso.

Gli incubi del tuo passato di soldato, in confronto ai sogni in cui Sherlock è lì sulla sua poltrona e ti sorride, sono piacevoli per te.

Daresti il mondo per dire e fare le cose che non hai avuto il coraggio di fare. Hai pregato il tuo Dio e anche dei sconosciuti, hai pregato ogni giorno perché il tuo ultimo miracolo-l’unico miracolo- si avverasse.

Sherlock ti direbbe che sei un illuso. Anzi, un idiota. Lui non ha mai creduto a un potere superiore- che non fosse lui stesso.

Sherlock tornerebbe da te, ne sei sicuro. 

 

 

E Sherlock torna.

Il cuore John, quella cosa che pensavi non avrebbe più battuto con eccitazione, esaltazione ora ti scoppia in petto.

Un secondo solo, un altro ancora e sarai pronto. Pronto a dire quelle parole che ti sei tenuto conficcato nel cuore e ben strette sulla punta della lingua.

E a baciare il tuo uomo perché John lo sa, lo sa che è un miracolo avere una seconda chance.

E non si farà mai più scappare un momento con Sherlcok. Mai più.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ok, era una vita che non scrivevo più niente. Ma la mia vita sentimentale è un casino e mi è venuta di getto. Spero che possa piacere e magari spronare qualcuno a riflettere sul tempo (non che abbiate bisogno di me per farlo, ci mancherebbe. ). Sennò chiedo perdono di avervi fatto perdere tempo. Grazie di avere letto, comunque.

 

Bichi

  
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