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Autore: shihoshinichi99    27/08/2014    1 recensioni
La scuola è finita ... finalmente! È stato un anno lungo e pieno di sorprese che non mi sarei mai aspettata.
Ora sono qui, seduta sul mio letto e rifletto su cosa fare quest'estate. Il sole è ormai alto e dagli alberi si nota che sta soffiando un leggero venticello. Mi alzo, mi vedo nello specchio e noto come i miei capelli siano completamente spettinati. Erano leggermente cresciuti da settembre.
Li pettinai ma, mentre aspettavo che il professore mi chiamasse per la colazione, un ragazzino, abbastanza basso, con occhiali rotondi e capelli scuri entra nella mia camera. In mano aveva il suo skate, che ormai ne aveva vissute di avventure.
Le mie prime parole furono prorpio queste:
- che ci fai qui? Fuori!! -
piccola anticipazione...
by Shiho
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Detective Boys, Heiji Hattori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi di nuovo :))
Scusatemi il ritardo, ma sono stata via e ora mi ritrovo a dover terminare i compiti di scuola :(
Appena posso aggiorno, intanto spero vi piaccia questo capitolo che è, secondo me, la svolta che porta alla conclusione ... infondo  ne sono successe di cose ;)
A sotto "-"



Sarò per sempre al tuo fianco

capitolo 8: Cosa?! Uno tsunami?!?

Passarono mesi, la scuola era finita, avevamo terminato la terza superiore e il giorno dopo, per festeggiare l’anno terminato, saremmo andati con il professore Agasa a fare un specie di campeggio, era da quando me ne ero andata che non andavano via insieme. Mi sentivo, quindi, leggermente, la responsabilmente di quella mancanza.
 
La sveglia squillò più volte, poi sentii qualcuno che mi scrollava per svegliarmi:
-Haibara! Svegliati! Siamo in ritardo …-
Aprii gli occhi e vidi davanti a me Kudo-kun senza gli occhiali e che però li portava nella tasca della giacca.
-Che ore sono?-
-Le 7.30 quasi, ti alzi?-
-Scordatelo è presto!-
-Ma dobbiamo partire con gli altri, ti sei dimenticata?-
-Chi gli altri? Dove dobbiamo andare? Credo solo di essere ancora addormentata …- risposi sbadigliando.
-Con Ayumi, Genta, Mitsuhiko e Agasa, in campeggio e credo anch’io che tu sia un po’ addormentata- mi rispose in ordine ridendo di nascosto di qualcosa.
Mi tastai la testa e sentii che i capelli erano spettinati come non mai.
-O mio dio! Il campeggio!-
-Sei sveglia!-
-Sì, ora sparisci!-
-Come? Non vuoi una mano?-
-Smettila sto bene da mesi, la caviglia guarita e pure il polso, anche se fa ancora un po’ male, ma va tutto bene, ora fuori!-
-Ma come!- gli chiusi la porta in faccia. Poi caddi all’indietro. Avevo perso l’equilibrio.
-Ah! Che male!-
-Cos’è successo? Ai!-
-Niente sono scivolata!-
-Scivolata?!- rispose secondo me con faccia da sapientone e da quello che non cade mai e non è mai caduto in vita sua.
-Ora arrivo! Lo zaino sono giù, vicino la cucina!- urlai da dentro.
-Ok! Ti aspetto giù!- urlò anche lui da dietro la porta.
 
Dopo qualche minuto scesi con indosso un paio di shorts bianchi, una canottiera blu, le mie tipiche
all-stars e un cappellino in testa.
-Buongiorno Ai-chan!- mi gridò qualcuno correndomi incontro.
-Ciao Ayumi …-
Mi abbracciò e poi comparve alle mie spalle Conan-kun con lo zaino verde chiaro. Mi passò quello più piccolo e mi chiese:
-Che cavolo ci hai messo dentro?-
-Le solite cose- poi cambiai espressione, strinsi un occhio e feci un sorrisetto divertito -Perché è pesante?-
-No! Era per chiedere …- lo guardai dall’alto in basso e lui aggiunse:
-Un po’ …-
Incominciammo a ridere e lui mi guardava non se divertito o leggermente arrabbiato.
-Salite in macchina ragazzi!- ci incitò il professore.
Stavo per salire, ma una voce mi bloccò.
-Aiiii!!-
Era lontana, tanto che credevo di immaginarla. Ma poi vidi una ragazza coi capelli castani lunghissimi che teneva le mani alle ginocchia da quanto aveva corso.
-Ai … per fortuna non sei già partita! Ho bisogno di te! Mio padre … sta molto male … e … scusa, ma non sapevo … cosa fare, scusami- iniziò a piangere e io, senza nemmeno accorgemene, portai la sua testa sulla mia spalla.
Quel momento mi ricordava una volta nella quale avevo consolato mia sorella, non ricordo per cosa però.
-Tranquilla, ora vengo io. Professore voi andate, io rimango-
-Rimango anch’io professore, vada tranquillo, la raggiungeremo dopo- aggiunse svelto Conan-kun.
-No tu vai tranquillo …- gli appoggiai la mano sulla sua e continua dicendo -io vado da Ran-
Presi nella mia camera il necessario e senza indugi mi diressi verso l’agenzia.
Visitai il detective ormai vecchio e alla fine dissi soltanto: -Tranquilla, sta bene … ma consiglierei comunque una visita specialista. Se avessi ancora bisogno, chiamami e arriverò immediatamente, ok?-
-Grazie davvero Ai-chan. Non so come avrei fatto senza un’amica come te-
A quelle ultime parole, il mio cuore si raggelò e la tristezza mi colmò definitivamente.
-Ora devo andare- e mi staccai da quell’abbraccio troppo vero.
Io non meritavo tanto amore da parte sua.
Sono una persona spregevole.
Sono l’artefice della sua tristezza.
Forse non dovevo tornare.
Dovevo rimanermene in America.
In quello Stato dove potevo essere me stessa e dimenticare.
Ma sono stata debole.
Troppo debole.
Sono tornata e lui è stato il mio primo pensiero.
Mi vergogno di me stessa.
Io non sono debole, sono forte e sono in grado di affrontare qualsiasi situazione.
La mia vita è segnata e nulla andrà ma bene per me. Arriverà il momento in cui soffrirò e perderò ciò a cui mi sono stretta anche con la stessa anima.
Camminavo e una goccia dopo l’altra, iniziò a piovere.
-Cavolo non ho nemmeno l’ombrello!-
Correvo sotto la pioggia che si faceva sempre più forte.
Poi la mia salvezza.
Due braccia mi strinsero all’altezza delle spalle. Piansi, tanto le mie lacrime si sarebbero mischiate alle gocce di pioggia.
Mi voltai e quello che notai furono soltanto i tuoi occhi, il mio rifugio, la motivazione, la mia sicurezza, la mia vita.
Chiusi gli occhi e rimasi stretta nel suo caldo abbraccio.
Mi baciò la guancia e poi mi asciugo gli occhi con le sue grandi mani che mi facevano sentire così piccola e sola di fronte al mondo intero.
-Sai che io non ti lascio sola, vero?-
Non risposi.
Sorrisi e lui lo percepii.
Chiuse anche lui gli occhi e questo era tutto ciò di cui aveva bisogno.
La Mia Felicità.
E io della Sua.



**************angolo***************
Eccomi :))
Spero vi sia piaciuta ... colgo l'occasione per avvertirvi che per il racconto "Tuffo nel passato" ho un piccolo problema, perchè il computer non mi fa più aprire il file ... spero di risolvere =)
Comunque alla prossima ;)
Baci
 By Shihoshinichi99
Questa è un'immagine che ho trovato, spero vi piaccia
  
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