|My White Rabbit|

Girovagai per il corridoio della pediatria guardandomi intorno, sperando di trovare la testolina bionda di Margot.
Odiavo stare in quel posto. Le pareti bianche, fin troppo per i miei gusti e talvolta accecanti. La forte puzza di disinfettante che dava la nausea solo a pensarci.
Ma la parte che più odiavo era vedere quei piccoli bambini malati, ma sempre con il sorriso sulle labbra, gli occhi tristi e spenti dei genitori, alle volte lacrimosi. Gli occhi senza speranza di chi ne ha visti tanti, ma non ha ancora la soluzione. La consapevolezza che forse questa soluzione non arriverà.
Entrai nella sua 'stanza' ma ci trovai solamente Beverly, una delle 3 bambine con cui condivideva la stanza.
"Bev sai per caso dov'è andata a finire Margot? Mi aveva chiesto di raggiungerla verso le 16.00- alzai la manica della felpa-e sono le 16.30."
"No, è andata fuori con un bellissimo ragazzo."-sorrise, facendo notare che i due dentini davanti non c'erano
"Va bene tesoro, se li vedi dì a Margot che la sto cercando."
"Ok. Ciao Juli"
Uscii dalla stanza e continuai a percorrere il corridoio, quando una risata, familiare, mi risuonò nelle orecchie. Capii che li suono proveniva da fuori, aprii la porta antincendio (n.b. doveva essere aperta solo ed esclusivamente se ci fosse stato un incendio.) e riconobbi la testolina bionda e liscia di Margot, in braccio ad un ragazzo, seduto sul muretto.
"Margot!"- lei dal canto suo, scese dalle ginocchia dello sconosciuto e si precipitò correndo ad avvolgere le sue piccole braccine attorno alle mie gambe
"Margot sai che non devi correre, la gamba ancora non è del tutto apposto."- la schernì subito lo sconosciuto ancora seduto sul muretto
Alzai gli occhi per vedere meglio come fosse, e merda se Beverly non aveva ragione. Pelle chiara, occhi di un azzurro angelico e un viso estremamente ruvido, che faceva a botte con i suoi occhi, ma che rendeva il tutto meno paradisiaco. Mi ricordava qualcuno o qualcosa, ma non riuscivo a capire cosa.
"Ma Andy io non ho corso, e poi la mia gambina sta bene, guarda come saltello."- staccò le sue braccia dalle mie gambe e iniziò a saltellare sulla gamba destra, precedentemente operata per la grave frattura subita
"Va bene piccola, ora va a giocare un pò con i tuoi amichetti laggiù, e non correre."
"Però venite pure voi!"- sorrisi imbarazzata alla bambina
"Va bene, va bene."- prese la mia mano e si avvicinò ad Andy, o almeno avevo capito che si chiamasse così, che nel frattempo si era alzato, e prese anche lui per mano, trascinandoci verso quel piccolo giardino a disposizione per i bambini. Per farli sentire un pò meno malati.
Io e Andy ci sedemmo su una piccola panchina, che dava proprio di fronte ai bambini. Girai di poco la testa per esaminarlo meglio, e notai con mia grande fortuna che era impegnato a guardarli, per accorgersi che lo stavo fissando. Indossava un paio di jeans neri attillati, mettendo in mostra le gambe magre, fin troppo; il torace era rivestito da una maglietta bianca abbastanza larga, e i capelli erano corti ai lati e il ciuffo un pò più lungo di un nero, palesemente tinto, un pò slavato. Abbassai un pò lo sguardo e osservai il suo profilo. Gli occhi azzurri erano socchiusi, concentrati; il setto nasale era perfettamente diritto, al contrario del mio leggermente incurvato; le labbra piene e di un rosso vivo, a contrasto con la carnagione chiara. Girò il capo verso di me, probabilmente sentendosi osservato. Ed in quel momento ebbi come un flash.
Ecco a chi mi somigliava!
Quel ragazzo era semplicemente identico al tizio del mio sogno ricorrente.
Ero in un grande giardino ed ad un certo punto, da un albero, spuntava un coniglio bianco con gli occhi azzurri che avanzava verso di me saltellando, quando era a poco più di mezzo metro da me si trasformava in un ragazzo alto, con la carnagione chiara, gli occhi azzurri e i capelli neri e lisci, il mio White Rabbit. Esattamente il ragazzo a cui ero seduta a fianco.
Mi risvegliai dal mio momentaneo stato di trance, e solo in quel momento, mi accorsi di fissarlo ancora, e lui a sua volta guardava me, arrossì di colpo. Lui iniziò a scrutare il mio corpo, sorridendo debolmente.
Inizialmente non capii perché, ma poi ricordai che avevo addosso una felpa blu slavata, di due o tre taglie più grande; un paio di pantaloni della tuta neri, i capelli mossi completamente in disordine e il viso struccato. Mi maledissi mentalmente per non essermi svegliata prima stamane, pur sapendo che il pranzo sarebbe stato alle 13.00 e poi dalle 14.30 alle 16.00 avrei avuto la seduta con la psicologa.
"Comunque io sono Andrew, ma tutti mi chiamano Andy."- allungò la mano e io la strinsi con la mia
"Juliet e tutti mi chiamano Juliet eccetto Margot e Beverly che mi chiamano Juli"
"Come mai?"- sorrise
"Non so, il mio nome le faceva pensare alla Juliet di "Juliet & Romeo" e hanno detto che non era adatto a me, quindi mi chiamano Juli."
"Beh ineffetti Juliet non ti si addice per niente."
"Ehy, sarebbe un insulto questo?"- sorrisi
"Nono, figurati. E' solo che non sei così candida come l'altra Juliet."
"E devo prenderlo come un complimento?"
"Oh andiamo, tu sei stupenda comunque!"- sorrise giocherellando con i suoi capelli
"Grazie Andy!"
"Quanti anni hai?"- chiesi curiosa
"Mh... Tu quanti me ne dai?"
"18?- scosse il capo- 19?- lo scosse di nuovo- andiamo, non dirmi che ne hai 20!"
"Oh no. Ne ho 16 e tu?"
"Wow, ti facevo più grande, insomma sei altissimo. Io ne ho 18."
"Pensa che io ti facevo più piccola."- sorrise debolmente
"La mia statura..."- sussurrai
"Già"- rise piano
"Non vorrei sembrare indiscreto, ma perché ti trovi qui?"- il sorriso si spense in entrambi i nostri visi
"Disturbi dell'umore portati dalla depressione.- buttai un grosso respiro guardando altrove- e tu?"
"Disturbi alimentari. Una merda."- voltai lo sguardo verso di lui, con gli occhi spalancati, ora si spiegavano le gambe estremamente magre
"Presto dovrei trasferirmi in una clinica specializzata per questo genere di disturbi. Vorrei solamente tornare a casa."
"Anche me dovranno trasferire. Non immagini neppure quanto ti capisco."- si interruppe un attimo inumidendosi le labbra- Cambiando argomento, ti va di andare in un posto?"- sorrise sghembo
"Siamo in una clinica Andy, dove potremmo andare?"- sbuffai
"Dai, non ho voglia di stare qui!"
"Va bene, ma come facciamo con Margot?"
"Vedrai che non se ne accorgerà. Adesso andiamo?"- scorsi una punta di eccitazione nella sua voce
"E va bene, se ci tieni così tanto."- sorrise e mi prese la mano per alzarmi, trascinandomi con lui
Entrammo dalla porta anteriore, dalla quale si poteva accedere alle scale.
"Dove dovremmo andare?"
"Sul tetto!"- sorrise eccitato
"Ma è vietato!"
"Ci ha visto qualcuno?- scossi la testa- E allora non c'è nessun problema."
Mi riprese per mano e percorremmo tutte le scale correndo, e ridendo. Ci ritrovammo davanti ad una porta rossa, tentai di aprirla, ma era chiusa a chiave. Andy cacciò fuori dalla tasca un paio di chiavi, probabilmente rubate ad una delle infermiere, e la aprii.
Subito mi precipitai fuori e mi affacciai alla ringhiera osservando il panorama. Era veramente stupendo, si vedeva tutta la piccola cittadina dell'Ohio in cui ci trovavamo, in più il sole stava per tramontare e di conseguenza il cielo era diventato arancione con le varie sfumature, per poi diventare rosa verso la fine. Semplicemente meraviglioso.
Andy prese posto dietro di me accarezzandomi i capelli.
"Allora? Non ti sembra un posto meraviglioso?"- mi sussurrò all'orecchio con voce calda
"Bellissimo."- risposi completamente imbambolata dalla meraviglia della natura
"Te l'avevo detto"- strinse leggermente il mio fianco sinistro
"Balliamo?"- ignorai completamente quel che aveva detto e mi girai verso di lui, trovandomelo a pochi centimetri di distanza
"Allora, siamo su un tetto, il sole sta per tramontare e... Aspetta un attimo, hai per caso visto High School Musical?"
"Mh... Probabile."- risi con lui
Ci spostammo entrambi verso il centro del tetto e cominciammo a muovere i primi passi, Andy cingendo i miei fianchi con le braccia ed io appoggiai le mie sulle sue spalle accarezzando i capelli che si trovavano all'altezza della nuca.
"Hai degli occhi stupendi, soprattutto da vicino."- sussurrò spostando una delle mie ciocche dietro l'orecchio
"Grazie, anche i tuoi sono stupendi."- nè celesti nè blu, azzurri, azzurro intenso
"Le tue labbra sono così... così... indescrivibili.- passò il pollice sul mio labbro inferiore- Vorrei tanto assaggiarle."- posò la sua fronte sulla mia
"Proviamoci."-socchiusi gli occhi avvicinandomi a lui
Le nostre labbra stavano per unirsi e...
"Signorina Simms! Signorino Biersack! Cosa ci fate qui? Dovreste già essere di sotto pronti per mangiare."
Io ed Andy scattammo sull'attenti sotto il richiamo della Drs. Willow, lui aprii la bocca per ribattere, ma fu interrotto ancor prima di iniziare.
"Non parli signorino Biersack, filate di sotto. Ora!"
La dottoressa si avviò verso l'entrata, mentre noi due rimanemmo lì, a sorridere per l'imbarazzo.
"Beh... Forse è meglio andare."- sussurrai imbarazzata
"Juli."- mi chiamò lui
Non feci in tempo a girarmi che le sue labbra si posarono sulle mie in un caldo e dolce bacio. Sorrisi sulle sue labbra.
Ci staccammo e ci prendemmo per mano.
Ora ne ero veramente sicura.
Lui sarebbe diventato il mio White Rabbit.
Il mio piccolo White Rabbit.

Angolo Me
Ed eccomi di novo con una one-shot su Andrew e Juliet c:
Spero vi sia piaciuta e se volete lasciate una piccola recensione, mi farebbe veramente piacere!
Buonanotte e a presto ;)

Saviour_
finalmente l'ho cambiato*-*