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Autore: Gillian_Lightman    28/08/2014    1 recensioni
Il momento peggiore della giornata, comunque, non è quando sei a lavoro e trascorri le ore immobile nel suo ufficio, ormai deserto, ne quando passi intere giornate in una casa che fino a pochissimo tempo fa dividevi con lui; no il momento peggiore è quando suonano alla porta.
Callian one-shot.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cal Lightman, Gillian Foster
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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All this time



Il fastidioso fischio della teiera ti riporta alla realtà. Ti svegli di scatto, come se ti avessero scosso violentemente.
Sono giorni, anzi settimane ormai che non riesci a dormire più di tre ore consecutive la notte, e ti ritrovi a fissare il soffitto con le unghie piantate nel materasso fino all'alba, per poi addormentarti durante la giorata ovunque capiti, anche a lavoro, ma fortunatamente non devi dare spiegazioni a nessuno: sanno già tutti cosa stai passando e nessuno osa dire o fare niente, se non lanciarti pietose occhiate a intervalli irregolari.
Il momento peggiore della giornata, comunque, non è quando sei a lavoro e trascorri le ore immobile nel suo ufficio, ormai deserto, ne quando passi intere giornate in una casa che fino a pochissimo tempo fa dividevi con lui; no il momento peggiore è quando suonano alla porta.
Quando con gli occhi perennemente gonfi e il cuore palpitante ti precipiti alla porta e guardi fremente attraverso lo spioncino, solo per vedere che non è Cal, e aprire allora pregando Dio e chiunque ti ascolti che sia il postino, un vicino, un venditore, qualsiasi cosa purchè non un incaricato venuto a dirti che non ce l'ha fatta, che la prossima volta che lo vedrai sarà solo un corpo freddo, il fantasma dell'amore della tua vita.
Ma non è mai lui, non è mai Cal.
Non è mai, grazie a Dio, nemmeno un agente.
Ma quanto pensi che ci vorrà, prima che uno dei due si presenti alla tua porta?
Prima che la tua agonia finisca, ma anche che la tua più grande paura venga confermata?
A fatica, scacci ancora una volta questi pensieri e ti alzi dal divano per andare a versarti il the.
The. Cal.
No. Concentrati.
Guardi l'ora: quasi le due di notte.
Nonostante ciò preferisci sederti nuovamente sul divano piuttosto che andare a letto, un letto che sai ti attende solo per un'altra interminabile notte di agonia.
Cercando di far passare un sorso di the attraverso il grosso nodo alla gola che ti si sta nuovamente formando e che oramai non ti abbandona mai del tutto, inali profondamente.
Il profumo di the, il suo profumo, t'invade persin' l'anima, e nuove lacrime ti annebbiano la vista.
Incapace di scacciare i ricordi ripensi a questi ultimi anni con lui e al tortuoso percorso che vi ha giudati fino a quello che siete.
Ripensi a Wallosky, al suo spingerti, spingerti e ancora spingerti fino al limite, quasi per vedere quanto potesse premere prima che ti rompessi, alla morte di Claire e a quanto ciò abbia cambiato non solo te, ma anche lui.
La pressione si era azzerata immediatamente.
Da un giorno all'altro aveva smesso di premere, era sempre stato al tuo fianco, e un peso grande come nemmeno tu credevi fosse ti si era staccato da addosso.
Ripensi a quella notte sul terrazzo, alla sua bocca che sapeva di Scotch, a quel bacio sfuggente che, in fondo, sapevate essere con il tempo destinato a diventare molto di più.
Ricordi il vostro vero primo bacio, proprio in questa casa, quella che allora era casa sua ma che adesso è casa vostra (e potrebbe diventare casa tua da un momento all'altro); avevate litigato pesantemente, lui se n'era andato dall'ufficio senza dire una parola, tu avevi usato le chiavi d'emergenza per entrare in casa e lo avevi aspettato seduta ferma sul divano per delle ore.
Quando finalmente era arrivato, fradicio dalla pioggia, c'erano sono voluti pochi secondi, minuti forse, prima che dalle urla si passasse a baci furiosi, che a loro volta in poco tempo erano diventati qualcosa di molto più grande.
I ricordi di quella notte, la vostra prima notte insieme, ti invadono la mente; la sua bocca vorace ovunque, le tue mani che scendevano sempre di più, i tuoi gemiti, e i suoi, le tue unghie nella sua schiena, le tue gambe oltre le sue spalle, la tua schiena che si inarcava sempre di più ad ogni sua spinta, le vostre grida in estasi e i respiri affannosi.
Mentre ti aggrappi con forza alla tazza di the e le lacrime ti scorrono ormai copiose lungo il viso, ricordi tutto così nitidamente.
Ogni bacio, ogni notte, ogni lotta e ogni vittoria, ogni sconfitta, ogni battuta, ogni risata che non sembrava finire mai, ogni abbraccio, ogni notte che avete passato abbracciati, ogni occhiata piena di desiderio che vi siete scambiati in ufficio, ogni lacrima che vi siete asciugati a vicenda, ogni volta che vi siete sentite persi e avete creduto che non ci sarebbe mai stata una vita d'uscita, ma poi l'altro vi ha preso la mano e guardandovi negli occhi avete ritrovato la speranza.
Sei così offuscata dalle lacrime, dal dolore, così presa da questi ricordi, talmente vividi nella mente, che non senti nemmeno la serratura girare e la porta aprirsi silenziosamente, come si è sempre aperta in quel preciso modo per tutti quegli anni solo al suo padrone.
"Gillian"
Stavolta non è la teiera che ti riporta alla realtà: è lui.
Quando ti volti è ancora fermo sulla soglia, fradicio dalla piogga come in quella lontana notte in cui tutto è iniziato, ma così più stanco e invecchiato da quel momento.
Non sai spiegarti come le tue gambe siano riuscite a sorreggerti, e ora ti trovi a non più di due metri da lui.
Non riesci a parlare, non riesci a muoverti, non riesci a respirare: Cal è vivo, è qui, è davanti a te, è salvo, sta bene.
"Sono a casa Gillian" ti dice in un sussurro, e accade tutto in una frazione di secondo.
Ti fiondi contro di lui con tutta la forza che hai, e a giudicare dalla violenza con cui sbatti schiena e testa contro il muro decuci che anche lui si deve essere scagliato contro di te con altrettanta forza, ma non ha importanza, no, tutto quello che ha importanza ora è fondere il tuo corpo con quello di Cal.
Continuate a schiacciarvi l'uno contro l'altro, così forte che sei certa resteranno dei segni, così forte che fai seriamente fatica a respirare, ma non t'importa, perchè sai che ora che Cal è tornato potrai finalmente rincominciare a farlo.
Vi stringete più forte che mai, vi baciate, singhiozzate, vi fondete in un solo corpo, e schiacciandoti la testa contro il petto come aveva già fatto così tante volte per rassicurarti, ancora una volta, con voce rotta, Cal ti sussurra "Sono a casa."


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Che dire, è passato davvero un bel po' dall'ultima volta che ho scritto qualcosa su EFP, o che sono anche solo entrata nel mio account a dirla tutta. 
Saranno passati sei mesi, ma il mio amore per i Callian non è diminuito di una virgola e a questo punto, dopo due anni, credo non lo farà mai.
Mi dispiace dirvi che questo non è un ritorno ma solo una visita, però spero davvero abbiate comunque apprezzato questa One-Shot, e che io non sia troppo arrugginita :)
Tanti saluti e una pacca sulla spalla a chi scrive, recensisce o anche solo legge tenedo vivo questo fandom così sottovalutato.
E Callian on!

Gillian_Lightman

  
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