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Autore: JowyAtreides    28/08/2014    2 recensioni
Un gruppo di giovani avventurieri, un pianeta che aspetta di essere salvato. Cosa ci riserverà il destino?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tanzen City, Western Continent, 9:00 P.M.

Brad: “Eccoci arrivati, Cecille. Allora, che ne dici?”
Cecille: “Uh, non ho mai visto questo posto però mi sembra carino!”
Brad: “Sono sicuro che ti piacerà anche il cibo che preparano. Coraggio, entriamo!”
Cecille: “Ok!”

I due entrarono finalmente nel ristorante. Era un posto molto grande, dove c’era tanta gente seduta ai tavoli che rideva e scherzava e l’atmosfera era molto accogliente. Le mura marroni e lucide permettevano di specchiarvisi con una certa facilità. Era veramente come tutti lo descrivevano: il miglior ristorante di tutta Tanzen City.

Brad: “Cameriere? Un tavolo libero per due, per favore.”
Cameriere: “Certamente, vi condurrò alla parte più lussuosa del nostro locale. Prego, da questa parte signori.”
Brad: “Su Cecille, andiamo.”

Brad: “La ringrazio, cameriere.”
Cameriere: “Volete che vi porti il menu?”
Brad: “Sì, va bene.”

Brad e Cecille si sedettero al tavolo che gli aveva mostrato il cameriere, ovvero quello situato nella parte dove si sedevano le persone più benestanti, e iniziarono a chiacchierare in attesa che il cameriere portasse il menu.

Cecille: “Wow, è tutto così fantastico qui! Ma adesso come farai a pagare tutto quanto? Ti costerà un occhio della testa, e da quel che ne so tu non sei così ricco da potertelo permettere…”
Brad: “Non devi preoccuparti per questo, Cecille. Vedrai che questa volta riuscirò a pagare tutto. Ho voluto invitarti qui perché questo è conosciuto come il miglior ristorante dell’intera città e poi tu non ci sei mai venuta… sono felice che sia tutto di tuo gradimento.”
Cecille: “Non so come ringraziarti, però io non merito tutto questo lusso, non era necessario…”
Brad: “Oh sì, eccome se era necessario invece. Io ti avevo promesso che se avessi vinto a poker ti avrei invitato a cena, e poi questo è il minimo che tu possa meritare.”
Cecille: “Brad, posso farti una domanda? Perché fai tutto questo solo per me?”
Brad: “Beh, vedi… perché tu sei una persona speciale. Siamo migliori amici fin da quando eravamo piccoli, me l’hai detto tu stesso poco fa per strada, ricordi?”
Cecille: “Sì, hai ragione…”
(Forse è meglio cambiare discorso.)
“A proposito, non mi hai ancora detto come hai fatto a tirarti fuori dai guai quando quei delinquenti hanno cercato di aggredirti.”
Brad: “Oh, ma è semplice! Non appena si sono avvicinati li ho riempiti di botte e se sono scappati a gambe levate, quei codardi!” (Eheh, in questo modo farò sicuramente colpo su di lei!)
Cecille: “Oh, ma davvero? Strano, da quando sei talmente forte da sbarazzarti di quattro colossi come quelli? Tu non me la conti giusta Brad, dì la verità!”
Brad: “E va bene, lo ammetto. Mi hai scoperto, in realtà io non ho fatto molto, loro stavano per massacrarmi quando ad un certo punto è arrivato il loro capo e li ha fatti andare via, tutto qua.”
Cecille: “Ecco, ora va meglio. Speravi di fare il furbo con me, eh? Guarda che non ci casco!”
Brad: “Già, lo immaginavo…” (Dannazione, niente da fare.)
Cecille: “Uffa, guarda come si è fatto tardi, ma cosa aspetta il cameriere a portarci il menu? È da un secolo che aspettiamo.”
Brad: “Sì, in effetti hai ragione… mi sembra un po’ strano, però magari è solo dovuto al fatto che c‘è tanta gente da servire.”
Cecille: “Già, potrebbe essere. Comunque, ora che ci penso, come mai hai ritardato per venire a casa mia?”
Brad: “Mi sono dovuto fermare a lavorare al saloon, non avevo i soldi per pagare il conto e ho dovuto lavorare come uno schiavo per ripagare Steve.”
Cecille: “Ah, adesso si spiega tutto! Ma se non avevi i soldi per pagare Steve, come farai a pagare questo ristorante? Spero tu non abbia intenzione di fermarti a lavorare fino a domattina.”
Brad: “Certo che no! Non preoccuparti, ti ho già detto che me la caverò.”

Nel frattempo, davanti all’ingresso del ristorante spuntò la figura di uno strano individuo. Il cameriere sembrava conoscere questa persona, e si precipitò alla porta.

Cameriere: “Ehi, ma tu sei…”
???: “Levati di mezzo, moscerino!”
Cameriere: “No, io non vi lascerò passare!”
???: “Allora passeremo con la forza. Avanti uomini, facciamo fuori questo mingherlino e compiamo la nostra missione!”
Cameriere: “No, non potete farlo! Aspettate! Cosa…”

A quel punto il forte rumore di uno sparo tuonò nell’ampia sala del ristorante. Tutti si voltarono verso la porta, e non poterono fare altro che assistere a quella rivoltante scena. Il cameriere cadde a terra inerme e una grande pozzanghera di sangue lo circondava. A tutto ciò seguì un attimo di silenzio. Un attimo che sembrava un’ora, un silenzio che sembrava un rumore. Chiunque fosse quel tipo, non era certamente una brava persona.

Brad: “Ma che diavolo…”

Il silenzio si ruppe, tutti iniziarono ad urlare per lo spavento e tentarono di fuggire dalla porta. All’improvviso, però, si fermarono. L’assassino era ancora là, immobile davanti ai piedi del cadavere del cameriere, quasi come fosse soddisfatto del suo omicidio. Dopodiché, lui e i suoi quattro scagnozzi entrarono nel ristorante. Erano tutti coperti con un passamontagna nero, con una maschera che lasciava scoperti solo gli occhi. La gente iniziò a tremare di paura.

Capo degli uomini mascherati: “Uomini! Ecco il piano: voi andate nella stanza del proprietario del ristorante, dalle informazioni che abbiamo non è armato ma prestate comunque attenzione. Costringetelo a darvi il denaro della sua cassaforte, poi tornate immediatamente indietro e ce la filiamo.”
Uomini mascherati: “Agli ordini, andiamo!”
Uomo mascherato 4: “Sì, andiamo!”
Capo degli uomini mascherati: “Nel frattempo io penserò a tenere a bada questa massa di idioti. Avete capito voi? Non azzardatevi a muovere un dito o sarà peggio per voi! Vi abbiamo già dato una dimostrazione della nostra forza poco fa, ma se non vi basta ci possiamo divertire un altro po‘, ahahahah!”
Brad: (Un momento… Ho come il presentimento di conoscere queste persone. Ma sì, sono i delinquenti che ho incontrato poco fa, ne sono sicuro! Sono proprio loro! Ecco perché il capo aveva detto di avere questioni più importanti da sbrigare, puntavano a rapinare questo ristorante. Eppure non mi sembravano capaci di fare una cosa del genere…)
Cecille: “Brad, io ho paura! Ti prego, fà qualcosa!”
Brad: *Shhh, non parlare Cecille! Non preoccuparti, non ti succederà niente. Io ho promesso di proteggerti a costo della mia stessa vita, e non intendo mancare alla mia parola proprio adesso.*

Non essendo più capace di riuscire a sopportare tutto questo, Cecille si gettò fra le braccia di Brad. Il capo dei delinquenti si accorse del suo movimento e sparò un colpo al soffitto, facendo cadere il lampadario per terra.

Capo dei delinquenti: “Ehi bellezza, se non stai ferma la prossima volta ti faccio secca, capito?” (Un momento, ho la sensazione di aver già visto questi due… Ma sì, certo, sono quei due che abbiamo incontrato per strada poco tempo fa! Mi è venuta un’idea. Questa volta sono indifesi e il marmocchio non può intromettersi, quindi ci prendiamo la pupa così più tardi ci divertiamo, ahahah!) “E va bene, ti prenderò come ostaggio così non mi darai più problemi!”
Brad: “No, fermo! Dovrai passare sul mio cadavere!”

Il capo dei delinquenti puntò la pistola alla fronte di Brad, il quale per la paura lasciò andare leggermente la presa su Cecille. In questo modo il malvivente riuscì ad afferrarla tenendola stretta per il braccio, poi fece tre passi indietro.

Brad: “No, Cecille!”
Cecille: “Brad, aiutami! Ti prego, non voglio essere rapita da questo malvivente!”
Brad: “Purtroppo adesso non posso fare niente o verrò ucciso anch’io, ma ti giuro che verrò a salvarti…”
Capo dei delinquenti: “Oh, ma che scena commovente! Ahahah!”

Intanto, gli altri delinquenti…

Delinquente 1: “Ehi, avete sentito anche voi questo rumore? Sembrava uno sparo!”
Delinquente 2: “Per me il proprietario è già stato avvertito della nostra presenza ed è armato!”
Delinquente 3: “Ma quanto diavolo è lungo questo corridoio? Di questo passo finiremo per fallire la missione!”
Delinquente 4: “Sì, finiremo per fallire la missione!”
Delinquente 1: “No, questo non accadrà, non possiamo deludere in questo modo il capo. Ho avuto un’idea: entriamo, ci facciamo dare il codice della cassaforte e lo ammazziamo.”
Delinquente 3: “Sì, ottima idea. Così non potrà far più un bel niente.”

I quattro arrivarono finalmente davanti alla porta dell’ufficio del proprietario.

Delinquente 2: “Eccoci arrivati. Siete tutti pronti?”
Delinquenti: “Sì, siamo pronti!”

Dopo questa esclamazione, visto che era chiusa a chiave, tutti e quattro si lanciarono contro la porta e riuscirono a sfondarla.

Proprietario del ristorante: “Ehi voi, come osate entrare in questo modo nel mio ufficio!”
Delinquente 2: “Sta zitto e dacci il codice della cassaforte.”
Proprietario del ristorante: “Un momento, ma… voi chi siete? E che cosa volete da me? Lasciatemi in pace o chiamerò la polizia!”
Delinquente 1: “Guarda cos’abbiamo qui! Prova soltanto ad alzare la cornetta del telefono e ci rimetterai le penne.”
Proprietario del ristorante: “E va bene, se sono i soldi che volete vi accontento, ecco il codice della cassaforte: 8452.”
Delinquente 3: “Ottimo, adesso pensiamo ad inserire il codice!”
Delinquente 4: “Sì, inseriamo il codice!”

Tutti e quattro i malviventi si misero in ginocchio per inserire il codice, mentre di nascosto il proprietario uscì dalla stanza e con il suo cellulare riuscì a chiamare la polizia.

Delinquente 2: “Dannazione, ma come diavolo si fa ad inserire questo codice?”
Delinquente 1: “Non chiederlo a me, credevo fossi tu l’esperto di cassaforti.”
Delinquente 3: “Torniamo dal capo, magari lui saprà cosa fare.”
Delinquente 4: “Sì, torniamo dal capo!”
Proprietario del ristorante: “Sì, avete capito bene, è il ristorante Hayokonton. Abbiamo bisogno di aiuto al più presto.”
Delinquente 2: “Ehi, tu! Maledizione, è riuscito ad avvertire la polizia in tempo!”
Delinquente 1: “Lo sapevo che dovevamo farlo fuori, ora il capo sarà furioso con noi!”
Delinquente 3: “Ma cosa state aspettando? Uccidiamolo!”
Delinquente 4: “Sì, uccidiamolo!”

Un altro sparo si sentì nella sala principale del ristorante. Tutti i presenti erano come scioccati, mai nella loro vita avevano assistito ad una crudeltà del genere.

Capo dei delinquenti: “Ma cosa stanno combinando quelli? Nel piano non era previsto uno sparo!”
Delinquente 2: “Eccoci capo, siamo tornati!”
Capo dei delinquenti: “Bene! Ma dov’è il malloppo?”
Delinquente 3: “Ci scusi… non siamo riusciti ad aprire la cassaforte.”
Capo dei delinquenti: “Ma come? Razza di buoni a nulla, che diavolo avete combinato?! Avete mandato a monte il nostro piano, il boss ci farà fuori per questo! Date a me il codice, vado io ad aprirla!”
Delinquente 1: “Ehm… Qualcuno si ricorda qual era il codice?”
Delinquente 2: “Io no…”
Delinquente 3: “Nemmeno io…”
Delinquente 4: “Sì, nemmeno io…”
Capo dei delinquenti: “Dannazione, ma come fate ad essere così babbei…”
Delinquente 1: “Ah capo… Abbiamo ucciso il proprietario perché era riuscito ad avvertire gli sbirri.”
Capo dei delinquenti: “Cosa?! E me lo dite soltanto adesso?! Filiamocela prima che ci circondino!”
Brad: “Cecille, no!”
Capo dei delinquenti: “Ah, dimenticavo. La pupa viene con noi, però stanotte mi divertirò solo io perché voi non siete stati capaci di fare un bel niente!”
Delinquente 3: “D’accordo, capo…”
Delinquente 4: “Sì, capo…”
Cecille: “Ahhh! Ti prego Brad, non voglio andare con loro, vieni a salvarmi!”

Brad si sentì spezzare il cuore sapendo di essere impotente di fronte a quella scena. Cecille piangeva e lo pregava di aiutarla, ma lui non poteva muovere un dito o avrebbe fatto una brutta fine e non sarebbe più potuto andare a salvarla. Una strana sensazione stava prendendo il sopravvento dentro di lui…
   
 
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