Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Ricorda la storia  |      
Autore: Kurosmind    28/08/2014    6 recensioni
C'era un luogo in Erebor a cui Thorin non aveva ripensato fin quando non aveva incontrato Bilbo Baggins.
E con il proseguire del viaggio, mentre Bilbo lentamente otteneva il suo rispetto, la sua ammirazione, il suo affetto, Thorin aveva cominciato a pensare di mostrarglielo, chiedendosi se gli sarebbe piaciuto.
Voleva davvero che vedesse il giardino sotto la Montagna.
Bagginshield | Post-BoFA AU
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Thorin Scudodiquercia
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Angolo dell'autrice
Ciao gente! Prendo una mini pausa dalla traduzione di One-Sided Conversation per tradurre una mia produzione di ieri sera xD Si perchè per qualche ignota ragione, scrivo le cose direttamente in inglese. E direttamente su Tumblr. Comunque, questa era un'ideuzza che mi è venuta in mente ieri mattina nei miei soliti trip mentali, non è nulla di che, una cosettina corta, ma spero la gradiate comunque *ehehe*

The Unseeing

by KuroCyou
 
C'era un luogo in Erebor al quale Thorin non aveva ripensato fino a quando non aveva incontrato Bilbo Baggins.

Ciò che aveva sempre ricordato della sua antica dimora erano la sua pietra scolpita, i saloni scintillanti d'oro e ricchi di incisioni e sculture, la magnificenza delle grotte in cui le abilità naniche si mescolavano con la nuda, grezza, bellissima roccia naturale, il suono delle picche che rimbombava dalle miniere e i tonfi dei martelli nelle forge.

C'era un posto diverso nel regno però, raramente visitato, ma comunque tenuto discretamente bene. Lui stesso ci era andato forse un paio di volte nella sua vita, quando da bambino scorrazzava con Frerin nella montagna per sfuggire alle lezioni di etichetta.

Sul fianco est della montagna, secoli prima una zona della volta di roccia di una caverna era collassata, lasciando entrare il sole e l'aria fresca. Alcuni nani avevano pensato di usare quella luce per costruire un giardino, all'epoca quando i rapporti con gli elfi e gli uomini non erano così tesi. Era selvaggio, per nulla simile a quello che un elfo, o un hobbit, avrebbe costruito. Ma era verde, e luminoso, con la luce che si rifletteva anche sulle pareti di roccia umide e scintillava nell'aria, pieno di fiori selvatici, e profumava di terra ed erba fresca.

Con il proseguire del viaggio, mentre Bilbo lentamente otteneva il suo rispetto, la sua ammirazione, il suo affetto, Thorin aveva cominciato a pensare di mostrare il giardino a questa creatura della terra. Aveva cominciato a chiedersi se sarebbe piaciuto a Bilbo, se gli sarebbe piaciuto coltivare i suoi fiori lì, se avrebbe preferito potare e rioridinare quella selva o piuttosto volesse lasciarla crescere selvatica e spontanea.

Se gli sarebbe piaciuto condividerlo con Thorin, passarvi il tempo insieme, insegnandogli ad amare la natura a cui era così affezionato. Thorin avrebbe certamente voluto farlo.

E ora Thorin Scudodiquercia, Re Sotto la Montagna, andava ogni giorno a trovare il suo hobbit nel giardino. Era ancora selvatico, ma c'era un piccolo posto al centro, dove la luce arrivava più intensa, dove nuovi estranei, gioiosi fiori crescevano. Passava ogni momento libero che riusciva a trovare cercando un modo di ottenere quelli che crescevano nel lontano Ovest, nella Contea, e in ogni angolo della Terra di Mezzo, per donarli al suo amato, e come sempre lui era lì tra loro.

"Ti ho portato dei fiori, Bilbo" disse dolcemente, un piccolo, triste sorriso sul suo volto. "Camelie."

Bilbo Baggins non rispose.

Non lo faceva mai.

Thorin si inginocchiò nell'erba e cominciò a lavorare per piantarle nella terra, cercando di ricordarsi le istruzioni ricevute dal venditore. Mentre scavava nel terreno - ora un'azione familiare e confortante, proprio come Bilbo diceva sempre - parlò del Regno, di come le cose andavano nella Montagna, di come la ricostruzione procedeva, e annunciò piuttosto fieramente di essere riuscito ad affrontare un intero incontro con la delegazione degli elfi senza lanciargli nessun'ascia addosso. Ma soprattutto parlò del giardino, descrivendo ogni piccolo dettaglio che riusciva a cogliere, ogni mutazione che notava dal giorno precedente.

E se a volte la sua voce usciva strozzata, e spezzata, e i suoi occhi si inumidivano, mente raccontava al suo unico amore del giardino che avrebbe amato tanto, beh, non c'era nessuno lì ad ascoltarlo.

Perchè, alla fine, Bilbo non l'aveva mai visto. Thorin non gli aveva mai mostrato la brillante vegetazione, l'erba soffice, i colorati ma robusti fiori nordici. Aveva solo potuto donargli un ultimo luogo per riposare.

Era davvero il minimo che potesse fare, dato che anche se non poteva vederlo, Bilbo Baggins avrebbe passato il resto dell'eternità in quel giardino, silenzioso e immobile, l'unico segno della sua presenza la pietra incastrata nella terra tra i fiori, tiepida al tocco sotto i raggi del sole pomeridiano.
 



Angolo dell'autrice - reprise
*sorride diabolicamente*
Dovete sapere che io adoro l'angst. Già. Sono quel tipo di persona.
Oh, e l'idea è che Bilbo sia morto nella Battaglia dei Cinque Eserciti. Probabilmente per salvare Thorin. Probabilmente spirando velocemente tra le sue braccia, senza che Thorin sappia mai se ha sentito o no le sue scuse disperate. Oh, e sapete qual è il significato delle camelie? Devozione eterna. Sono tanto fiera di me *dehe*


Mukhuh turgizu turug usgin
Kurocyou

 
   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: Kurosmind