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Autore: ragazzaindipendente    28/08/2014    0 recensioni
Cathrine, 16 anni, distretto 7.
In tutta la sua vita ha sempre cercato di rimanere in vita lottando contro la fame e ha vissuto nella speranza di non essere mai estratta agli Hunger Games, un relaity show organizzato da Capitol City con la sola regola: uccidi o muori. Ma se fino a questo momento il fogliettino col suo nome non è mai stato pescato adesso deve affrontare il suo crudele destino di tributo nei sessantaduesimi Hunger Games e farà di tutto per ritornare a casa da suo fratello e dal suo migliore amico, Harry, e riempire di orgoglio il suo distretto vincendo questa edizione.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Impugno l'ascia e infilo il coltello nella mia cintura di cuoio, poi mi dirigo nel bosco dove la solita povera gente abbatte alberi. Lì incontro Harry, il mio migliore amico. 
Scelgo l'albero più vicino a lui, sollevo l'ascia e tiro colpi precisi all'altezza dei miei fianchi.
Alza lo sguardo: -ciao Cathrine.
Faccio un cenno con la testa e sorrido senza smettere di colpire l'albero. Non ci sono molte ragazze qui; a dire la verità siamo soltanto io e una biondina alta e forte che sembra non stancarsi mai. Noto che Harry mi lancia occhiate nervose e sono tutti più silenziosi del solito, più tesi e più seri. Il mio cervello elabora velocemente.. 
-che giorno è oggi?
Nessuna risposta. Il volto di ogni presente diventa ancora più cupo.
-domani.. Sussurra un uomo. Gli occhi azzurri di Harry puntati su di me. Sento la faccia in fiamme e il cuore che sembra voler uscire dal mio corpo martellando nel petto, ma continuo a lavorare sul mio albero. Non ho mai voluto fare il conto alla rovescia per il giorno della mietitura. Ma adesso lo so...
Molto presto due del nostro distretto saranno gettati nell'arena degli Hunger Games.

Il solo nome mi da ribrezzo. Rabbrividisco e smetto di colpire il mio albero. Sento il sangue pulsarmi nelle dita. Rivolgo uno sguardo disperato a Harry, che lascia cadere l'ascia sul terreno. Mi abbraccia e sento anche il suo cuore quando la mia testa si posa sul suo petto. Le sue braccia forti, in questo momento, sono l'unica cosa che mi tiene in piedi. Lo stringo a me e nascondo la faccia nella sua giacca marrone per non fargli sentire i singhiozzi. 

Lavoriamo fino all'ora di cena per poi tornare a casa con legna a sufficenza per soli due giorni. A casa ci sono mia madre e mio fratello Alex di dodici anni appena compiuti. Ciò mi preoccupa tantissimo e sento già la presenza degli incubi. Nel giorno della mietitura verranno estratti un ragazzo e una ragazza dai dodici ai diciotto anni e il nome di Alex è scritto su un fogliettino dentro la boccia di vetro trasparente contenente altre mille striscioline di carta. Il solo pensiero della Mietitura mi fa venire la nausea e per poco non vado a sbattere sul tavolo di legno. Accendo un fuoco nel piccolissimo camino e ci cuocio il pezzo di pane che ho trovato nel nido di un uccellino, la carne di scoiattolo e una piccolissima fetta di torta che ho barattato con un fagiano per il compleanno mi mio fratello. Ecco, questa è la nostra miserissima cena, con tanto di dolce!. 
   
 
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